Ragadi a seguito di intervento THD con pessia
Gentilissimi Dottori,
scrivo per una condizione in cui verso a seguito di un intevento THD con pessia per emorroidi di IV grado, avvenuta agli inizi di giugno 2018. Dopo l'intervento il processo di guarigione è stato estremamente lento. Dopo 3 settimane si è aperta una ragade ed ho avuto forti difficoltà a stare in piedi: dopo 10 minuti dovevo stendermi per il dolore. Ho passato quasi tre mesi in queste condizioni, nel frattempo ho utilizzato dilatatori per la ragade che mi è stata anche elettrocoagulata, in quanto sanguinante e risultava richiusa a fine agosto. In seguito ho ripreso a camminare, ma sempre con un senso di fastidio, come aver preso un calcio o un colpo, un senso di "pesto". Il bruciore non è mai passato, nonostante la chiusura della ragade, all'atto dell'evacuazione. 3 settimane fa, ad ulteriore visita proctologica mi si diagnostica ulteriore ragade, già cronicizzata. Sono stato subito operato per chiudere la ragade e per sfinterectomia, allo scopo di ridurre l'ipertono sfinteriale. Dopo 15 giorni dall'intervento, le ferite non si rimarginano, sento aumentare i bruciori e l'ipertono è aumentato. Mi hanno riprescritto i dilatatori. Anche la ferita per l'eliminazione di una marisca residua da giugno non rimargina. Mi chiedo cosa potrebbe essere andato storto, è possibile che il flusso sanguigno sia stato ridotto troppo con la THD e ora sia insufficiente per la guarigione e mi crei questi problemi? Non so più che pensare, i tempi dovevano essere più ridotti da quello che mi dicevano prima dell'intervento. Più ne passa, peggio sto. Quali potrebbero essere le cause ed eventuali esami diagnostici per verificare? Grazie per l'attenzione
scrivo per una condizione in cui verso a seguito di un intevento THD con pessia per emorroidi di IV grado, avvenuta agli inizi di giugno 2018. Dopo l'intervento il processo di guarigione è stato estremamente lento. Dopo 3 settimane si è aperta una ragade ed ho avuto forti difficoltà a stare in piedi: dopo 10 minuti dovevo stendermi per il dolore. Ho passato quasi tre mesi in queste condizioni, nel frattempo ho utilizzato dilatatori per la ragade che mi è stata anche elettrocoagulata, in quanto sanguinante e risultava richiusa a fine agosto. In seguito ho ripreso a camminare, ma sempre con un senso di fastidio, come aver preso un calcio o un colpo, un senso di "pesto". Il bruciore non è mai passato, nonostante la chiusura della ragade, all'atto dell'evacuazione. 3 settimane fa, ad ulteriore visita proctologica mi si diagnostica ulteriore ragade, già cronicizzata. Sono stato subito operato per chiudere la ragade e per sfinterectomia, allo scopo di ridurre l'ipertono sfinteriale. Dopo 15 giorni dall'intervento, le ferite non si rimarginano, sento aumentare i bruciori e l'ipertono è aumentato. Mi hanno riprescritto i dilatatori. Anche la ferita per l'eliminazione di una marisca residua da giugno non rimargina. Mi chiedo cosa potrebbe essere andato storto, è possibile che il flusso sanguigno sia stato ridotto troppo con la THD e ora sia insufficiente per la guarigione e mi crei questi problemi? Non so più che pensare, i tempi dovevano essere più ridotti da quello che mi dicevano prima dell'intervento. Più ne passa, peggio sto. Quali potrebbero essere le cause ed eventuali esami diagnostici per verificare? Grazie per l'attenzione
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La guarigione delle ferite dopo sfinterotomia e mariscectomie richiede mediamente un mese. Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
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Utente
La ringrazio molto per la celere risposta Dott. Favara. Anche il fatto che i sintomi dolorosi tendano a peggiorare rientra nella casistica normale? Ho forti bruciori e senso di congestione dopo le evacuazioni, che perdurano diverse ore. Ho anche un peggioramento dei sintomi stando in piedi. Entrambe le cose non si presentavano nella prima settimana dopo l'intervento, nonostante non abbia cambiato la terapia antalgica. Cordiali saluti.
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Utente
Buongiorno, Dopo quasi un mese dall'operazione di sfinterectomia sono tornato oggi al controllo. Esito: la ragade si è in parte riparata ma resta ancora una parte aperta, che secondo il chirurgo impiegherà un mese a chiudersi. Non avendo mai sofferto di ragadi e ipertono (che nonostante la sfinterectomia è ancora forte) prima dell'operazione per emorroidi THD svolta a giugno, ho chiesto spiegazione per l'insorgenza di tali sintomi. Il chirurgo mi ha risposto che l'evoluzione tipica del paziente proctologico è emorroidi -> ragadi -> fistole -> ascessi. In pratica devo rassegnarmi ad avere problemi a vita? È davvero questa l'eventualità più probabile? Sono abbastanza abbattuto da questo e responso. Grazie anticipatamente per l'attenzione
[#7]
Utente
Buongiorno Dott. Favara. Sono ormai passati 5 mesi dalla precedente sfinterotomia ma la ragade continua a non rimarginarsi. il chirurgo mi ha riferito che, benché si sia ridotta, non riesce a riepiteliarizzare. Ho seguito una cura con rectogesic e la manometria risulta normale da più di un mese. A questo punto sono molto preoccupato, e mi chiedo se questo sia un percorso normale (o almeno possibile) o devo sospettare che qualcosa sia andato storto durante la THD dello scorso anno. Questi tempi sono ammissibili per una ragade con ipertono sotto controllo? La ringrazio per l'attenzione.
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Utente
Buongiorno Dott. Favara,
torno a scriverle dopo un anno dall'ultimo consulto. Purtroppo la ragade che non si chiudeva si è infettata e sono stato sottoposto a rimozione del problema e plastica ad inizio ottobre 2019, senza ulteriore sfinterotomia. Dopo un iniziale miglioramento, il problema della mancata riepitelizzazione si è ripresentato ed ora sto assumendo antibiotico con sintomi da ragade/infezione che si sono ripresentati negli ultimi 10 giorni. Non posso al momento eseguire visita proctologica per COVID. Purtroppo ho saputo che il chirurgo che mi ha operato di THD ha avuto molti pazienti con problematiche serie successive, perché ha forte tremore alla mano per problemi di salute. Uno specialista che mi ha visitato mi ha detto che il mio problema non è l'ipertono e quindi deduco sia nato con l'operazione THD, perché non avevo mai sofferto di ragadi. Temo quindi un danno iatrogeno dovuto alla prima operazione chirurgica. La mia condizione psicologica, a quasi due anni dal primo intervento e senza un giorno senza dolore da ragade, è molto provata. Temo che durante la THD mi siano stati 'stretti' troppo i vasi, da cui il problema di ischemia. Ho bisogno di sapere se esistono esami angiografici che possano rispondere a questa domanda ed, in caso affermativo, se esistono possibilità di ripristinare almeno in parte la situazione con chirurgia vascolare. Mi rendo conto non trattarsi del suo campo specifico e che la richiesta sia davvero molto strana, ma ho bisogno davvero di qualcosa da seguire che mi dia delle risposte e delle speranze. Cordiali saluti e buoba Pasqua
torno a scriverle dopo un anno dall'ultimo consulto. Purtroppo la ragade che non si chiudeva si è infettata e sono stato sottoposto a rimozione del problema e plastica ad inizio ottobre 2019, senza ulteriore sfinterotomia. Dopo un iniziale miglioramento, il problema della mancata riepitelizzazione si è ripresentato ed ora sto assumendo antibiotico con sintomi da ragade/infezione che si sono ripresentati negli ultimi 10 giorni. Non posso al momento eseguire visita proctologica per COVID. Purtroppo ho saputo che il chirurgo che mi ha operato di THD ha avuto molti pazienti con problematiche serie successive, perché ha forte tremore alla mano per problemi di salute. Uno specialista che mi ha visitato mi ha detto che il mio problema non è l'ipertono e quindi deduco sia nato con l'operazione THD, perché non avevo mai sofferto di ragadi. Temo quindi un danno iatrogeno dovuto alla prima operazione chirurgica. La mia condizione psicologica, a quasi due anni dal primo intervento e senza un giorno senza dolore da ragade, è molto provata. Temo che durante la THD mi siano stati 'stretti' troppo i vasi, da cui il problema di ischemia. Ho bisogno di sapere se esistono esami angiografici che possano rispondere a questa domanda ed, in caso affermativo, se esistono possibilità di ripristinare almeno in parte la situazione con chirurgia vascolare. Mi rendo conto non trattarsi del suo campo specifico e che la richiesta sia davvero molto strana, ma ho bisogno davvero di qualcosa da seguire che mi dia delle risposte e delle speranze. Cordiali saluti e buoba Pasqua
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Utente
Grazie. Quindi se la sfinterotomia non serve, la mia vita è segnata ad avere una ragade sempre aperta con episodi di fistolizzazzione ed ascessi ricorrenti :(. A mio parere però questo esito, che evidentemente non è così raro, dovrebbe essere citato al paziente quando si propone l'intervento. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 2.7k visite dal 17/01/2019.
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