intervento emorroidi tecnica Longo

Salve, sono stato operato lo scorso 27 giugno 2018 con tecnica Longo associata a legatura delle emorroidi. Premetto che soffro di stitichezza cronica da lustri ed ero costantemente schiavo di lassativi e clisteri. Ero arrivato a delle condizioni quasi estreme con perdite ematiche anche notevoli duranti le evacuazioni ma senza dolori particolari.
Dopo l'intervento, ho dovuto fare iniezioni di Toradol 30 mg. per i primi 10 giorni di convalescenza, poi le fitte e i bruciori hanno cominciato a scemare. Ho sempre assunto giornalmente 2 cpr. di B2Vein e Reumadep oltre a due bustine di Biotransit. A volte per completare le evacuazioni devo comunque sempre ricorrere a qualche clistere, ovviamente, usati con molta delicatezza.
Già dai primi giorni dopo l'intervento esternamente intorno alla zona anale sono comparse piccole cisti molto sensibili al tatto e facili al bruciore. Il chirurgo mi ha detto che sono solo prolassi di mucosa conseguenti all'intervento e che, se tra qualche settimana non si saranno ritirate, dovranno essere asportate con un nuovo intervento chirurgico. Soffro ancora di lieve incontinenza e devo usare i pannolini. Ringraziando profondamente in anticipo ogni specialista che mi voglia rispondere, chiedo:

- se il quadro sopra descritto è normale e ricorrente o meno.

- se per le cisti esiste realmente solo l'intervento chirurgico per risolverle. L' intervento vicino alla zona anale può essere pericoloso se non perfettamente eseguito per la funzionalità dello sfintere e della continenza in particolare.

- quando l'incontinenza postoperatoria mediamente potrebbe finire considerando quanto detto, essendo invalidante per una ripresa della vita sociale. Può questo fenomeno dipendere anche dai punti e dalle graffette presenti e quando eventualmente il tutto può essere rimosso.

Grazie ancora e porgo distinti saluti.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile utente.
Gran parte dei suoi disturbi sono legati alla necessità di aver dovuto associare la legatura delle emorroidi all'intervento di Longo, intervento che, come sappiamo, asporta sola la parte interna del retto responsabile della discesa delle emorroidi senza toccare queste ultime.

Nel suo caso questa necessaria associazione, di Longo + legatura delle emorroidi, è la responsabile del suo particolare decorso operatorio

In merito a quello che lei chiama "cisti",non conoscendo nello specifico la sua situazione, non posso confermare o contraddire la soluzione che le è stata indicata.

Di solito termina con al guarigione delle ferite senza nessuna necessita di rimozione di punti o clips.

Prego
Cordiali saluti

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Salve dott. D'Oriano, grazie infinite per la Sua pronta risposta. Per l'incontinenza, considerando il mio caso, quando pensa che si possano abbandonare i pannolini e poter riprendere la vita sociale? La rimozione manuale chirurgica dei punti e delle graffette può aiutare la soluzione del problema? Su questo fatto sono un bel pò preoccupato avendo impegni lavorativi. Grazie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Quello che lei descrive come incontinenza: è la perdita di secrezioni dalle ferirte e di muco con piccola quantita di materiale fecale? oppure è una urgente defecazione per la quale non riesce a trattenere?

Se si riferisce a quelli esterni,di solito questi vengono rimossi solo se permangono oltre la cicatrizzazione.
Le clips interne cadranno da sole e non vanno rimosse assolutamente in questa fase.

Chi ha eseguito l'intervento avrebbe dovuto preannunciarle che, con la legatura associata delle emorroidi, la Longo avrebbe perso la caratteristica di intervento che permette una rapida ripresa lavorativa.
A distanza e senza una valutazione diretta non mi è possibile darle dei tempi precisi di ripresa.
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Utente
Utente
Salve Dott. D'Oriano, le urgenze a defecare erano presenti fino a qualche giorno fa ma stanno scemando e, quando sono capitate, le ho tamponate bevendo un pò di succo di limone dopo le evacuazioni. Forse guarendo man mano la mia tendenza cronica alla stipsi sta riprendendo piede, non lo so.
L'associazione di Bio Transit con i clisteri può dar fastidio al recupero oppure nel lungo termine addirittura causare recidive? Purtroppo vedo ancora come un miraggio riavere funzioni intestinali spontanee e naturali come da ragazzo.
Le perdite che ho ancora sono macchie scure sul pannolino che potrebbero essere quelle che Lei ha descritto, con un odore strano non tipico di sole feci.
Con stima, ringrazio.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Al momento i clisteri non sono indicati. Nessun problema con i prodotti che contengono fibre, questi possono essere assunti tranquillamente.
Probabilmente è frutto di secrezione delle ferite, si ridurrà con la cicatrizzazione di queste.
Eviti contatto diretto delle ferite con il pannolino.
Prego.
[#6]
Utente
Utente
Salve dott. D'Oriano, mi permetta un' ultima domanda se posso.
Purtroppo, nel mio caso di stipsi grave e cronica di lungo corso, gli integratori alle fibre presi nelle dosi standard consigliate hanno un effetto limitato e mi costringono a diversi clisteri. Presi invece in dosi maggiori mi gonfiano e mi muovono l'intestino con indolenzimenti per giornate intere, ossia diventano insostenibili in una vita normale non garantendo comunque un esito con totale svuotamento spontaneo.

Conosce per caso un prodotto alternativo innocuo e compatibile con la mia situazione che abbia un effetto più da purga, ossia che non mi disturbi, non mi condizioni e che dopo un certo numero di ore prevedibili faccia effetto fino a completo svuotamento?
In passato prima di operarmi prendevo a volte Estilax (periodi più facili + qualche clistere) o Dulcolax (periodi più difficili). Avevano perlomeno i comportamenti e gli esiti finali che cercavo, come li ho descritti.
Forse oggi bisogna cercarne altri, Lei cosa mi può consigliare? La ringrazio ancora, con la mia massima stima.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Non ci è consentito fare prescrizioni a distanza è indicare prodotti con nomi commerciali.
Prego.
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Utente
Utente
Capisco. Mi dimenticavo di chiedere : essendo uno sportivo, nello specifico bodybuilder, considerando la presenza dei punti, delle graffette ecc. sarebbe già possibile ad oggi riprendere l'attività oppure bisogna ancora aspettare?
Grazie, con stima.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Aspettare ancora un mese e non prima di una visita di controllo.
Prego.
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Utente
Utente
Aggiornando, alla fine pare che mi stia avviando ad un secondo intervento di tipo perianale per lieve prolasso rettale mucoso esterno.
Allo specchio appare con due palline che coprono l'ano. Al tatto ne sento anche una terza più piccola. Attualmente non mi stanno dando particolari fastidi come nei primi tempi dopo il primo intervento.
Leggo che questo tipo di operazione ha un certo rischio di recidiva, ma avendo già fatto la Longo dovrei uscirne bene a lungo termine, penso. Lei cosa ne dice?
Ci sono rischi di alterare la continenza anale e i dolori post operatori per quanto tempo mediamente possono durare fino a un totale recupero?
Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Chi ha posto l'indicazione a questo secondo intervento?
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Utente
Utente
Il chirurgo stesso dopo che questi prolassi cominciarono a evidenziarsi a pochissimi giorni dall'operazione.
Premetto che prima dell'operazione avevo le marische, che però erano solo pelle morta insensibile.
Il chirurgo mi ha però prescritto diversi integratori ( B2vein, Reumadep, Vendep) fino a settembre per vedere se, combinati tra loro, oltre a finire di recuperare il primo intervento riescono a ridurre il secondo problema collaterale del prolasso per scongiurare l'intervento chirurgico.
Per adesso però al tatto non mi sembra che sia cambiato nulla.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Se, dopo un intervento, c'è un residuo di malattia emorroidaria, questa difficilmente potrà regredire farmacologicamente.
Probabilmente la correzione del prolasso residuo andava eseguita contestualmente alla Longo.
A risentirci a settembre.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Infatti penso la stessa cosa, per quello sto cercando altri pareri sulla mia vicenda.
Come Le avevo chiesto, potrebbe descrivermi brevemente l'intervento di prolasso rettale esterno, ricovero, eventuali rischi sulla funzionalità anale della continenza, durata dei dolori fino a cicatrizzazione, recupero ecc.
La ringrazio ancora e Le auguro un buon ferragosto.
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