Recidiva rettocele
Buongiorno
ho 47 anni e sono stata operata nel Luglio del 2016 per un rettocele di 6cm con tecnica starr perché accusavo i classici sintomi della SOD.
L'intervento è andato benissimo. A Dicembre 2017 purtroppo si sono ripresentati gli stessi problemi: da allora riesco a liberarmi solo con clisteri di acqua calda. Ho iniziato a fare Biofeedback e riabilitazione pavimento pelvico a Febbraio ma fino ad oggi (giugno) non ho avuto risultati. Ho chiaramente contattato svariati medici ed i responsi sono stati i più disparati: alcuni mi hanno detto che non avrei dovuto operare e che devo seguire solo la strada della riabilitazione, un medico mi ha detto che non dovessi risolvere ricorrerebbe a un neurotrasmettitore e l'ultimo mi proporrebbe una rettopessi. Io non so più che pesci prendere, vorrei solo avere una soluzione perché vivere con questa limitazione e questo disagio non fa per me.
Quale potrebbe essere la strada migliore?
Grazie
ho 47 anni e sono stata operata nel Luglio del 2016 per un rettocele di 6cm con tecnica starr perché accusavo i classici sintomi della SOD.
L'intervento è andato benissimo. A Dicembre 2017 purtroppo si sono ripresentati gli stessi problemi: da allora riesco a liberarmi solo con clisteri di acqua calda. Ho iniziato a fare Biofeedback e riabilitazione pavimento pelvico a Febbraio ma fino ad oggi (giugno) non ho avuto risultati. Ho chiaramente contattato svariati medici ed i responsi sono stati i più disparati: alcuni mi hanno detto che non avrei dovuto operare e che devo seguire solo la strada della riabilitazione, un medico mi ha detto che non dovessi risolvere ricorrerebbe a un neurotrasmettitore e l'ultimo mi proporrebbe una rettopessi. Io non so più che pesci prendere, vorrei solo avere una soluzione perché vivere con questa limitazione e questo disagio non fa per me.
Quale potrebbe essere la strada migliore?
Grazie
[#1]
Gentile utente.
La sua situazione e la rapidità con la quale si è verificata la "recidiva" fa pensare alla presenza, probabilmente già al momento dell'intervento, di un perineo discendente.
E' il suo caso?
Nella defecografia effettuata prima dell'intervento è indicata la presenza di un perineo discendente?.
Resto in attesa di una sua risposta.
Cordiali saluti.
La sua situazione e la rapidità con la quale si è verificata la "recidiva" fa pensare alla presenza, probabilmente già al momento dell'intervento, di un perineo discendente.
E' il suo caso?
Nella defecografia effettuata prima dell'intervento è indicata la presenza di un perineo discendente?.
Resto in attesa di una sua risposta.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Buonasera Dott.D'Oriano, si ha ragione. Nel referto della prima defecog.hanno riportato 'il piano perineale risulta leggermente abbassato già nella condizione di riposo e mostra una escursione aumentata in fase di spinta.'
Attendo un suo commento in merito che spero mi aiuti a capire in che direzione procedere. Grazie
Attendo un suo commento in merito che spero mi aiuti a capire in che direzione procedere. Grazie
[#3]
Frequentemente, come le dicevo, il perineo disceso o discendente in fase di spinta, rappresenta un fattore prognostico negativo sulla riuscita di un intervento sia resettivo(STARR) che sospensivo(Rettopessi).
Questo non vuol dire che l'intervento non andava fatto! ma che bisognava avvertire la paziente del possibile insuccesso ed invitarla ad iniziare nel post operatorio un trattamento riabilitativo.
Adesso che cosa fare?
Quello che le è stato proposto, tranne le rettopessi, è condivisibile, dicevo tranne la rettopessi perchè il problema adesso è la discesa del pavimento pelvico e nessun intervento di pessia sul retto può impedire la discesa del pavimento.
A distanza non posso esserle ulteriormente di aiuto,solo con una visita e con una nuova defecografia potrei esprimere il mio personale parere nel suo specifico caso.
Cordiali saluti.
Questo non vuol dire che l'intervento non andava fatto! ma che bisognava avvertire la paziente del possibile insuccesso ed invitarla ad iniziare nel post operatorio un trattamento riabilitativo.
Adesso che cosa fare?
Quello che le è stato proposto, tranne le rettopessi, è condivisibile, dicevo tranne la rettopessi perchè il problema adesso è la discesa del pavimento pelvico e nessun intervento di pessia sul retto può impedire la discesa del pavimento.
A distanza non posso esserle ulteriormente di aiuto,solo con una visita e con una nuova defecografia potrei esprimere il mio personale parere nel suo specifico caso.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 20/06/2018.
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