Emorroidi che non si riducono
Gentilissimo Dottori,
dopo alcuni anni senza che le emorroidi mi dessero fastidio, 14 giorni fa hanno rifatto la loro comparsa. Mi sì è formato un unico gavocciolo, esterno, che non ne vuole sapere di rientrare. Dopo 10 giorni di proctolyn e fibrase, senza risultati apprezzabili ma, anzi, con peggioramento della sintomatologia, mi sono recato in PS. Il referto redatto da chirurgo proctologo è il seguente: attacco emorroidario acuto con gavocciolo parzialmente trombizzato che viene ridotto con impacco al gentalyn beta e luan. Mi è stata data terapia a base di gentalyn beta 3 volte al dì per 3gg e Daflon 6 pasticche al dì x 7gg, poi dose dimezzata per altri 7. Il medico mi aveva detto che avrei notato miglioramenti già dopo 2gg, ma dopo 4 non c'è nessun miglioramento apprezzabile. Inoltre l'emorroide, dopo essere stata ridotta manualmente dal dottore, è riuscita pochi istanti dopo, il tempo di alzarmi e fare pochi passi fuori dall'ambulatorio. Io la rimetto dentro più volte al giorno, ma questa esce in pochi secondi. Il dolore è leggermente minore rispetto a 4gg fa, ma il fastidio quando sto in piedi o cammino per più di 2-3 minuti è notevole perché l'emorroide, costantemente fuori, si ingrossa e sento un forte senso di pesantezza e, talvolta, dolori. Provo sollievo da steso.
Ho interrotto tutta la mia attività sportiva in questa fase per evitare sforzi, modificato la dieta, aumentato i litri di acqua da 2 a 3 al dì, non fumo e non sono sovrappeso.
In compenso sono molto preoccupato. Inizio ad avere paura di non riuscire a riprendere il controllo sul disturbo e di sentirmi dire di dover finire sotto i ferri. Ho una vera e propria fobia di questo intervento, prima di tutto per i violenti dolori post-operatori e poi per le possibili complicazioni di cui ho letto. Non ho alcuna intenzione di andare in sala operatoria, la paura mi fermerebbe senza dubbio. Inoltre, ho subito interventi chirurgici in passato che mi hanno abbastanza traumatizzato e l'idea veramente mi terrorizza e occupa tutte le mie giornate da almeno una settimana, sempre più man mano che non appreso miglioramenti. Dall'altro altro temo per la qualità della mia vita. Oltre al disturbo in sé, sono quindi caduto in uno stato di ansia costante. Per finire, a settembre andrò fuori Italia per 5 mesi e quello di soffrire mentre sono lontano da casa per un periodo così lungo (se passato soffrendo) in un paese di cui non conosco neanche la lingua (il Giappone) è la stoccata finale alle mie paure.
Vorrei chiedere a tutti i medici che leggeranno cosa pensano della mia situazione, se c'è speranza che la situazione torni a migliorare e a che cosa devo prepararmi.
Vi ringrazio di cuore, come sempre.
Cordialmente,
C.
dopo alcuni anni senza che le emorroidi mi dessero fastidio, 14 giorni fa hanno rifatto la loro comparsa. Mi sì è formato un unico gavocciolo, esterno, che non ne vuole sapere di rientrare. Dopo 10 giorni di proctolyn e fibrase, senza risultati apprezzabili ma, anzi, con peggioramento della sintomatologia, mi sono recato in PS. Il referto redatto da chirurgo proctologo è il seguente: attacco emorroidario acuto con gavocciolo parzialmente trombizzato che viene ridotto con impacco al gentalyn beta e luan. Mi è stata data terapia a base di gentalyn beta 3 volte al dì per 3gg e Daflon 6 pasticche al dì x 7gg, poi dose dimezzata per altri 7. Il medico mi aveva detto che avrei notato miglioramenti già dopo 2gg, ma dopo 4 non c'è nessun miglioramento apprezzabile. Inoltre l'emorroide, dopo essere stata ridotta manualmente dal dottore, è riuscita pochi istanti dopo, il tempo di alzarmi e fare pochi passi fuori dall'ambulatorio. Io la rimetto dentro più volte al giorno, ma questa esce in pochi secondi. Il dolore è leggermente minore rispetto a 4gg fa, ma il fastidio quando sto in piedi o cammino per più di 2-3 minuti è notevole perché l'emorroide, costantemente fuori, si ingrossa e sento un forte senso di pesantezza e, talvolta, dolori. Provo sollievo da steso.
Ho interrotto tutta la mia attività sportiva in questa fase per evitare sforzi, modificato la dieta, aumentato i litri di acqua da 2 a 3 al dì, non fumo e non sono sovrappeso.
In compenso sono molto preoccupato. Inizio ad avere paura di non riuscire a riprendere il controllo sul disturbo e di sentirmi dire di dover finire sotto i ferri. Ho una vera e propria fobia di questo intervento, prima di tutto per i violenti dolori post-operatori e poi per le possibili complicazioni di cui ho letto. Non ho alcuna intenzione di andare in sala operatoria, la paura mi fermerebbe senza dubbio. Inoltre, ho subito interventi chirurgici in passato che mi hanno abbastanza traumatizzato e l'idea veramente mi terrorizza e occupa tutte le mie giornate da almeno una settimana, sempre più man mano che non appreso miglioramenti. Dall'altro altro temo per la qualità della mia vita. Oltre al disturbo in sé, sono quindi caduto in uno stato di ansia costante. Per finire, a settembre andrò fuori Italia per 5 mesi e quello di soffrire mentre sono lontano da casa per un periodo così lungo (se passato soffrendo) in un paese di cui non conosco neanche la lingua (il Giappone) è la stoccata finale alle mie paure.
Vorrei chiedere a tutti i medici che leggeranno cosa pensano della mia situazione, se c'è speranza che la situazione torni a migliorare e a che cosa devo prepararmi.
Vi ringrazio di cuore, come sempre.
Cordialmente,
C.
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Gentile utente.
Dalla sua descrizione sembrerebbe un ematoma perianale, frequentemente questo ematoma viene confuso con una trombosi emorroidaria, si verifica a carico di vene poste sul margine anocutaneo, questo spiegherebbe il perché della mancata permanenza, una volta posizionato all'interno, nel canale anale.
L' ematoma richiede molto tempo per riassorbirsi, una terapia con farmaci specifici aiuta a ridurre tali tempi.
In alcuni casi, quando è molto doloroso, richiede una incisione per svuotarlo dal coagulo.
Questa mia ipotesi,che spiegherebbe l'insuccesso terapeutico e la sua sintomatologia, andrebbe valutata con una visita specialistica colonproctologica.
Se lo desidera ci tenga informati.
Cordiali saluti.
Dalla sua descrizione sembrerebbe un ematoma perianale, frequentemente questo ematoma viene confuso con una trombosi emorroidaria, si verifica a carico di vene poste sul margine anocutaneo, questo spiegherebbe il perché della mancata permanenza, una volta posizionato all'interno, nel canale anale.
L' ematoma richiede molto tempo per riassorbirsi, una terapia con farmaci specifici aiuta a ridurre tali tempi.
In alcuni casi, quando è molto doloroso, richiede una incisione per svuotarlo dal coagulo.
Questa mia ipotesi,che spiegherebbe l'insuccesso terapeutico e la sua sintomatologia, andrebbe valutata con una visita specialistica colonproctologica.
Se lo desidera ci tenga informati.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 15/06/2018.
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