Fistulectomia
Buongiorno gentili Dottori. Mercoledì 6 dicembre ho subito un intervento di fistulectomia e rimozione ragade anale. Avevo anche un piccolissimo ascesso che è stato tutto ripulito. I primi giorni sono stati terribili però poi pian piano è andato sempre meglio. Martedi ho preso l'ultima compressa di antibiotico (cefixoral) e ieri ho iniziato ad avvertire più di dolore. Ho notato anche che le fisiologiche perdite gialle/verdi (a detta del chirurgo, normali) sono leggermente aumentate rispetto a quando assumevo l'antibiotico ma sempre minime (si sporca giusto la garzina). Subito dopo l'intervento, vedendomi la ferita, avevo notato una patina bianca di pelle su di essa. Questa patina ora è come se si stesse sfaldando lasciando, secondo quanto ne posso capire io, pelle viva al di sotto. È come se la ferita sia diventata di nuovo fresca perché avverto bruciore ed è un po' umida. Avverto inoltre un leggero prurito. Lunedì ho effettuato la prima visita di controllo dove il chirurgo mi ha riferito un decorso normale per una ferita che ha definito davvero piccola rispetto a quelle che vede tutti i giorni. Questi cambiamenti che vi ho descritto sopra li ho notati ieri, ecco perché vi scrivo per un parere: quello che sta succedendo è normale? Oppure sono i primi sintomi di un'infezione? Sono terrorizzata di andare incontro ad una cosa del genere. Vi ringrazio e attendo una vostra risposta per tranquillizzarmi!
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Gentile Utente
A distanza non è possibile rispondere la suo quesito.
A circa dieci giorni da un intervento di fistulectomia, di ragade anale e di drenaggio drenaggio di ascesso è normale che che una ferita continui a secernere, la contaminazione della ferita, per la sede, non aiuta a ridurre i tempi di guarigione.
Controlli ravvicinati sono necessari per prevenire la formazione di un nuovo ascesso.
Cordiali saluti.
A distanza non è possibile rispondere la suo quesito.
A circa dieci giorni da un intervento di fistulectomia, di ragade anale e di drenaggio drenaggio di ascesso è normale che che una ferita continui a secernere, la contaminazione della ferita, per la sede, non aiuta a ridurre i tempi di guarigione.
Controlli ravvicinati sono necessari per prevenire la formazione di un nuovo ascesso.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
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Utente
La ringrazio dottor D'Oriano per la sua gentile risposta. Ho effettuato visita di controllo due altre volte da quando ho richiesto il consulto e il chirurgo mi dice che va tutto bene. Io però da ieri sto avvertendo dolore e bruciore all'interno. Andare in bagno è difficile perché sento il bisogno di spingere e sicuramente questo sta incidendo. Inoltre il chirurgo mi ha riferito che è importante che la ferita si rimargini da sotto e che non si richiuda e di mettere quindi il dito, quando mi lavo, per evitare ciò. Forse in questa manovra ho fatto qualcosa si sbagliato, ho spinto troppo con le dita.. non riesco a capire questo dolore. Oppure è l'uso di acqua ossigenata che sto facendo in questi giorni. Mi disinfetto spesso e il farmacista mi ha riferito che l'acqua ossigenata non aiuta la cicatrizzazione. Come devo comportarmi? Sono nel pallone.. vi prego di aiutarmi.
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A distanza non possiamo esserle di aiuto, quello che le posso dire è che le manovre riferite non rientrano tra quelle che consiglio ai miei pazienti.
Condivido le riflessioni del farmacista.
Chiarisca con il suo curante.
Condivido le riflessioni del farmacista.
Chiarisca con il suo curante.
[#4]
Utente
Vi scrivo a distanza di qualche giorno per porvi un'altra domanda. Ho effettuato frequenti controlli, il chirurgo dice che tutto va bene, la ferita si è rimarginata infatti non mi fa più male. Il problema è che quando sono stata operata, il chirurgo ha messo all'interno qualche punto di emostasi o non ricordo come li ha definiti, riassorbibili, quindi sarebbero caduti da soli. A distanza di più di un mese però questi punti non cadono e anzi quello più esterno e visibile mi fa un po male, come se pungesse ed è come se qualcosa si fosse raggrumata intorno a questo punto. Se lo tocco mi fa male. Il chirurgo dice che è normale, di sopportare e aspettare che cadano da soli perché rimuoverli mi verrebbe a creare solo dolore inutile. Cosa ne pensate voi? Questo punto mi sembra ormai inglobato nella carne che è cresciuta intorno e non riesco a comprendere come possa cadere. Nell'ultimo controllo, inoltre, il chirurgo ha inserito un dito per visitarmi e dice di non notare nulla di strano. Scusatemi per il linguaggio poco professionale ma non saprei come farmi comprendere da voi. Sempre consapevole dei limiti di una valutazione a distanza, vi chiedo di darmi un vostro parere. Vi ringrazio
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Quando un punto è esterno e visibile, anche se riassorbibile, ha svolto il suo ruolo e ritarda a cadere o a "riassorbirsi", io lo rimuovo.
Questo è il mio comportamento! Non avendola visitata non posso dirle se tale comportamento è da adottare anche nel suo caso.
Cordiali saluti.
Questo è il mio comportamento! Non avendola visitata non posso dirle se tale comportamento è da adottare anche nel suo caso.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.1k visite dal 14/12/2017.
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