Ragade da 17 anni

Salve a tutti, e grazie in anticipo a chi vorrá gentilmente rispondermi.
Cercheró di essere breve e darvi un quadro completo, in ogni caso potete leggere direttamente le 2 domande in fondo.
Ho sempre pensato di soffrire di emorroidi, all'etá di 17 anni la prima crisi e siccome mia madre e mio fratello soffrivono di emorroidi e i sintomi erano uguali, pensavo si trattasse proprio di questa patologia. In tutti questi anni fra alti e bassi, mi sono "difeso" bevendo piú acqua e prendendo a cicli alterni prodotti contenenti psyllium. Dall'estate scorsa qualcosa é cambiata, anche bevendo, mangiando fibre e prendendo il psyllogel il mio intestino ha iniziato a fare i capricci: a volte leggermente stitico a volte in un giorno 2 evacuazioni (prima di questa estate ero molto regolare, ogni mattina con lo stimolo o no riuscivo a liberarmi), e sono riiniziati i problemi.
Per farla breve il culmine é arrivato 5 settimane fa, dovevo andare in bagno come ogni mattina e solo facendo la prova e senza che uscisse niente ho sentito un dolore mortale. Non sono andato in bagno per 4 giorni.Ho chiamato il proctologo che ha operato mio fratello,che quel giorno era assente, e insistendo se in qualche modo poteva aiutarmi mi ha invitato ad andare da un dottore in ospedale. Nella visita é emerso che avevo un ipertono allo sfintere interno e mi ha prescritto la crema rectogesic e per evacuare un puntura di voltaren accompagnata da un enteroclisma con acqua e bicarbonato.
Dopo 2 settimane ho finalmente fatto la visita con il proctologo che era assente e alla luce del fatto che la crema non aveva fatto nessun effetto mi ha detto che l'unica soluzione per il mio problema fosse l'operazione.
Le domande che vorrei porvi sono essenzialmente 2:

1) Per evacuare sto continuando a farmi le punture di voltaren (e enteroclisma) , nel lungo periodo che tipo di danni possono fare?
Per limitare i danni sto mangiando meno (ho pure perso 6 kili) in modo che vado in bagno a giorni alterni e di conseguenza non mi faccio 1 puntura al giorno, in totale in queste 5 settimane ne ho fatte 17. Il medico di famiglia non si é espresso a riguardo, mi ha solo detto che se ne ho bisogno le devo fare.

2) La sfinterotomia serve solo a decontrarre lo sfintere oppure serve anche ad allargare il canale? Vi faccio questa domanda perché in quest'ultima settimana mi sento decisamente meglio, riesco a stare all'impiedi e non sento la contrazione che non mi faceva dormire la notte. Ho solo il bruciore quando vado in bagno (nonostante la voltaren). Quindi nella mia ignoranza se l'ipertono é passato e l'intervento serve a questo, non avrebbe senso operarmi almeno che con l'operazione si allarga pure il canale.

Confidando in una vostra gentile risposta, Vi saluto.
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
La sintomatologia riferita è legata alla presenza della ragade, l'ipertono dello sfintere probabilmente è secondario alla presenza della ragade.
La terapia medica non sempre porta a guarigione la ragade, in questi casi l'opzione è chirurgica.
La sfinterotomia potrebbe non bastare, specialmente in presenza di ragade cronica, in questi casi è utile abbinare l'anoplastica (rimozione dei margini callosi della ragade e plastica con lembo mucoso)
La sfinterotomia serve solo a ridurre il tono dello sfintere interno non "allarga" il canale anale ma permette una più facile dilatazione alla defecazione.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
Utente
Utente
Dottor D'Oriano intanto la ringrazio immensamente per la risposta e le delucidazioni.
Domani devo andare in ospedale per fare le analisi pre intervento.
Comunque, dopo aver fatto la visita ho chiesto al dottore se l'intervento andava a "toccare" anche la ragade e lui lo ha escluso, dicendomi che avrebbero fatto solo l'incisione sullo sfintere e mi avrebbe tolto le 2 marische (quella formatosi qualche decennio fa e quella formatosi 4 settimane fa).
Presuppongo che nella visita non é emerso che la ragade abbia margini callosi (o almeno spero).

Sto vivendo un periodo confuso, poiché in questi giorni mi sento sempre meglio, l'ultimo enteroclisma che ho fatto non ho sentito nessun tipo di bruciore o sanguinamento, va bene che ero con la solita puntura di voltaren ma ripensando alle volte scorse tra il bruciore tra il sangue e tra il dolore post-evacuazione che durava anche 18 ore e come se non avessi niente, l'unica cosa che noto non essere cambiato é il diametro modesto delle feci(1 cm).
Da un lato voglio operarmi perché so per certo che in futuro ritornerá, dall'altro no anche perché non sto mettendo piú la crema rectogesic da 10 giorni, quindi il mio stare bene momentaneo non dipende dalla cura farmacologica.
Lei mi consiglia di prenotare una visita dal proctolo ora in modo da sciogliere ogni dubbio, oppure aspettare fino al giorno dell'intervento e farmi visitare prima dell'operazione?
Grazie in anticipo e buon lavoro.
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
A distanza non posso commentare quello che le è stato detto.
Certo, se i margini della ferita non presentano caratteristiche di cronicità, la sola sfinterotomia è sufficiente.
[#4]
Utente
Utente
Buonasera a tutti. Volevo solo
aggiornare e condividere la mia esperienza
dopo l'operazione,semplicemente a titolo di
completezza, sperando di essere d'aiuto a qualche
altra persona che soffre di ragadi e cerca su
internet qualche informazione.
Sono stato operato ad Aprile 2017. La prima
settimana dopo l'operazione é quella piú dura,ma
nonostante ció, sono riuscito ad andare a lavoro
il giorno dopo l'operazione.
Voglio precisare che ho un negozio, quindi non
un lavoro "pesante", per chi lavora ad esempio
come muratore, deve mettere in conto di non andare
a lavore almeno per 1 settimana.
Nella mia esperienza il giorno piú doloroso é
stato il quinto, dopo aver defecato ho avvertito
un dolore lancinante della durata di 30 minuti
circa. Se dovesse succedere anche a voi non
preoccupatevi, "é del tutto normale" mi ha detto il
professore. Passato il primo mese i disturbi alla
defecazione si sono abbassati del 50%,
e nei mesi dopo si sono abbassati ulteriormente.
Nel mio caso specifico, tutto é ritornato alla
normalitá dopo tre mesi e tuttora, a distanza di
quasi 2 anni, é cosí.
Concludendo, sono felicissimo di aver preso questa strada,
nel periodo prima dell'operazione tante persone mi
consigliavano di non farla, perché si crede che si rimane incontinenti.
Il mio consiglio é quello di farsi seguire da Dottori esperti e referenziati da tante persone, per queste cose dovete rivolgervi solo ai veri specialisti.
Spero vivamente di aver dato un piccolo contributo a
chi soffre di questa dolorosa e debilitante patologia.
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