Il 2/10/2008 sono venute fuori queste metastasi,almeno cosi' le ha chiamate l'oncologo

Salve...scrivo in nome e per conto del mio papà che ha 68 anni ed al quale purtroppo circa 5 anni fà è stata asportata la vescica in seguito ad un tumore.Circa un anno fà eseguendo i soliti controlli di routine gli è stato diagnosticato un tumore a 6 cm dal retto e purtroppo sottoposto nuovamente ad intervento chirurgico di cistectomia e subito dopo sottoposto ad un ciclo di 4 mesi di radio e chemioterapie.Il 2 ottobre sottoposto ad un controllo TAC gli sono state riscontrate multiple lesioni focali ipovascolari nel lobo epatico di dx delle dimensioni comprese tra i 9 mm.ed i 21,8 cm (almeno questo leggo dalla TAC).Visto che l'oncologo insieme al primario della chirurgia stanno decidendo sul da farsi volevo sapere se c'è un rimedio a questa problematica e qual'è, o meglio a cosa andrà incontro e sopratutto se il problema si risolverà.
Volevo far presente che nella TAC effettuata l'8/04/2008 tutto ciò non era emerso,mentre nell'ultima effettuata il 2/10/2008 sono venute fuori queste metastasi,almeno cosi' le ha chiamate l'oncologo.Volevo capire anche il perchè di tutto ciò.
Mi chiamo KATIA e spero davvero che qualcuno sappia e riesca a darmi una risposta,perchè in qualità di figlia mi rendo conto che papà è molto stanco di tutta questa odissea e proprio a livello psicologico non sò se ce la farà.Anche per noi che gli siamo accanto è difficile fargli affrontare un ennesimo intervento e presumo ancora cicli di chemioterapia.
Ringrazio e porgo Distinti Saluti.
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Dr. Giovanni Salamina Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 151 7
Il cancro del retto ha in genere una prognosi discreta. Nel caso di suo padre è evidente che si tratta di un tumore aggressivo. D'altro canto i migliori risultati sono attualmente raggiungibili con l'intervento chirurgico sempre che questo sia fattibile in relazione alle dimensioni del problema e alle condizioni generali del paziente.

Dr. Giovanni Salamina

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Utente
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Io le chiedo scusa se ancora mi permetto di rispondere chiedendole di essere un pò piu' chiaro in quanto le dimensioni delle metastasi sul fegato gliele ho scritte.Forse non mi sono spiegata bene io perchè non ho precisato che il tumore al retto a quanto pare con l'intervento chirurgico (ha la bustina sul fianco)e le chemioterapie unite alle radioterapie sembrava essere stato sconfitto tant'e che il primario della chirurgia aveva deciso che vista la TAC non necessitava ,ma continuo a non spiegarmi il perchè dalla precedente TAC non sono emerse ed adesso a soli 7 mesi dall'intervento sono comparse queste metastasi....Lui fisicamente sembra stare bene...è psicologicamente che non ha piu' forze pur essendo un uomo molto forte...Insomma dottore mi dica pure la verità....pensa che mio padre possa farcela?
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Dr. Giovanni Salamina Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 151 7
Quando parlo delle dimensioni del problema mi riferisco non alle dimensioni delle metastasi , ma al fatto che queste siano aggredibili chirurgicamente anche in relazioni alle condizioni generali di suo padre cioè purchè il rischio operatorio non sia molto elevato per la vita. In quanto alla comparsa di metastasi epatiche non presenti alla precedente TAC purtroppo si parla di tumore maligno e quindi non possiamo sapere con certezza a priori l'evoluzione. Probabilmente si potrebbe anche eseguire una PET per completare gli accertamenti. Per quanto riguarda la prognosi dopo l'eventuale intervento curativo le statistiche chiaramente indicano una riduzione della sopravvivenza a 5 anni rispetto al trattamento iniziale, ma a questo attualmente non dobbiamo pensare. Dobbiamo preoccuparci solo se in questo momento ci siano i presupposti per eseguire un trattamento curativo
Buona fortuna
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Utente
Utente
Dott.io volevo ringraziarla davvero di cuore.
Spero che tutto vadi per il meglio....
E' stato gentilissimo nel rispondermi e auguro Buon Lavoro.
Distinti Saluti KATIA
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Utente
Utente
GENTILISSIMO DOTTORE,
STAMATTINA IL MIO PAPA' HA AFFRONTATO L'INTERVENTO PREVISTO AL FEGATO PER L'ASPORTAZIONE DELLE METASTASI,MA PURTROPPO IL PRIMARIO DELLA CHIRURGIA CHE LO STAVA OPERANDO CI HA DATO NOTIZIA CHE LE METASTASI DA 5 SONO DIVENTATE 8 E TUTTE DI GROSSA MISURA...
PER CUI HA PREFERITO ASPORTARE SOLTANTO UNA DI QUESTE PER ANALIZZARLA MA PER IL RESTO HA PREFERITO RICHIUDERE E CI HA CHIARAMENTE DETTO CHE EVENTUALMENTE DOBBIAMO PARLARE CON L'ONCOLOGO PER DECIDERE SU UN EVENTUALE TERAPIA DA AFFRONTARE.
ABBIAMO PROSPETTATO AL PRIMARIO LA POSSIBILITA' DI UN TRAPIANTO MA LUI CI HA DETTO CHE IN BASE ALLA SUA ESPERIENZA A RIGUARDO NON CREDE CHE POSSA AFFRONTARE UN TRAPIANTO
DOTTORE MI AIUTIIIIIIII
MI DIA LA POSSIBILITA' DI CONTATTARE ALTRI CENTRI O SE E' POSSIBILE CONTATTARE LEI PERSONALMENTE
MI AIUTI A TROVARE UN MODO PER SALVARE IL MIO PAPA'
IL MIO NUM DI CELL E' 348/7192780
GRAZIE INFINITE
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Dr. Giovanni Salamina Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 151 7
Da quel che so non ci sono le indicazioni per il trapianto di fegato; dalla descrizione che lei fa sembra che la malattia sia diffusa al fegato e probabilmente, almeno attualmente, non ci sono indicazioni al trattamento chirurgico. Probabilmente, come è stato detto dal Chirurgo che l'ha operato, attualmente l'unica cosa da fare è sottoporlo a un trattamento chemioterapico ed eseguire successivamente una ristadiazione della malattia
Buona fortuna
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Utente
Utente
Buongiorno dottore io la ringrazio per la risposta precedente...
Il mio papà ha affrontato l'intervento come le dicevo,ma non riesco a spiegarmi come ad un solo mese dalla TAC e con un ecografia effettuata soltanto una settimana prima non si siano riuscite a vedere tutte le 8 metastasi di cui oggi parla il primario chirugo....per cui perchè intervenire chirurgicamente?
ho deciso di portare papà a milano all'istituto IEO e precisamente con il primario della divisione di chirurgia addomino pelvica il CHIRURGO DOTT.BIFFI...
Se volesse essere cosi' gentile da volermi delucidare in proposito gliene sarei davvero grata.
Lei è una persona disponibile e squisita.
Ah....ho dimenticato di dirle che ho anche parlato con il primario dell'oncologia il quale mi ha detto che stanno già preparando papà per le chemio che dovrà andare ad affrontare unite ad un altro farmaco del quale sinceramente non ricordo il nome e forse in seguito si potrà provare a rivedere il discorso per un altro intervento chirurgico.
Il primario della chirurgia mi ha detto che i viaggi della speranza li fanno tutti e non è detto che non si trovi un chirurgo disposto ad operarlo nonostante la situazione odierna.
Allora mi chiedo " esistono chirurgi in grado di operare e di risolvere almeno in parte il problema o la procedura è questa?"
Grazie infinite spero ed attendo una risposta da lei
Distinti saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Cara katia
Non sono il collega Salmina,ma come il collega di dirò che purtroppo non è sempre possibile ,chirurgicamente,aggredire e asportare lesioni primitive o metastatiche epatiche.In alcuni casi si preferisce trattare tale lesioni con tecniche termoablative come la radiofrequenza o che integrano laser ed ultrasuoni.Tali tecniche permettono di raggiungere le singole metastasi atraversando con un grosso "ago" la parete addominale senza doverla aprire,producendo calore che deternmina la necrosi tel tessuto tumorale. Questa tecnica, in associazione alla chemioterapia, potrebbe rappresentare una soluzione per tuo padre ,sempre che esista l'indicazione,indicazione che certamente a distanza non è possibile dare.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Dr. Giovanni Salamina Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 151 7
Gentile Signora, in realtà capita frequentemente che la stadiazione preoperatoria non corrisponda al riscontro intraoperatorio. In relazione alle possibilità della chirurgia bisogna considerare la posizione , estensione delle metastasi e l'eventuale risposta alla chemioterapia. Ci sono chirurghi che fanno questo tipo di interventi. Noi non li eseguiamo appunto per lesioni diffuse ad entrambi i lobi epatici. Riguardo le effettive possibilità non vorrei alimentare delle false speranze. Ad ogni modo bisognerebbe contattare i chirurghi che fanno questa chirurgia
Auguri
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Utente
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Dott.Salamina,
grazie infinite per la sua risposta,allora devo dedurre che non mi rimane che sperare che il mio papà reagisca bene alla chemioterapia a cui vorrebbero sottoporre,e sperare di riuscire a trovare un buon chirurgo che riesca ad operare e a risolvere il problema.
mi auguro che arrivare all IEO possa essere davvero utile.
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Utente
Utente
Dr.D'Oriano,
innanzituttovolevo ringraziarla per la sua disponibilità e scrivendo questa mail spero che altri che vivono la mia situazione sappiano che per fortuna ancora ad oggi si trovano medici disponibili e che fanno il loro mestiere con passione e con serietà.
Insieme al Dott.Salamina siete stati davvero utili e estremamente disponibili.
Durante la ns. conversazione e presa chiaramente dal problema attuale non le ho posto una domanda,e mi permetto di rivolgergliLa.
Secondo lei era il caso di ricanalizzare il retto presumendo che dopo un intervento e cicli di radio e chemioterapia il tumore sia stato sconfitto almeno li'?
Perchè papà è stato ricanalizzato e quindi dovrebbe tornare a defecare normalmente,ma voglio quanto meno augurarmi che il tutto sia stato fatto con i crismi e se effettivamente era il caso...
Grazie ed ancora grazie
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
L'intervento di ricanalizzazione ha certamente migliorato la qualità della vita di papà ed è stato giusto eseguirlo.
Auguri