Il medico curante mi ha curato
Gentile dottore
Ho una ragade anale definita acuta e profonda. Un mese e mezzo fa avvertiva forti dolori anale e pensando fosse emorroidi il medico curante mi ha curato per emorroidi. Più di 3 settimana fa ho fatto una visita da un chirurgo proctologo. Diagnosi : ragade anale con ipertono sfintere. Mi prescrive dilatan e antrolin. Provo a usare il dilatan. Non ho avuto dolore nell inserirlo ma dopo poco che lo tenevo iniziava il dolore. Poi una volta che lo avevo tolto, mi prendeva dei dolori lancinanti. Ho provato con il dilatan x tre giorni ma i dolori atroci mi hanno fatto contattare il chirurgo che mi disse che dovevo resistere. perché altrimenti l alternativa sarebbe stata il bisturi. Inpaurita e dolorante al massimo, dopo qualche giorno contatto un proctologo di conoscenza di un amica che mi visita d'urgenza. Anche lui conferma la diagnosi. Mi cambia farmaco mi da il levorag mattina e sera e colostrum. Anke lui mi propone il dilatan. Se non riesce la cura farmacologica, mi propone o puntura tossina botulinica o intervento di sfinterectomia e esportazione ragade.
Pasta qualche giorno, e spinta dai dolori atroci, decido di fare una puntura di tossina botulinica. La faccio due dieci gg fa. Passa qualche giorno, ma nessun miglioramento. contatto il chirurgo estetico che mi ha praticato la puntura e mi dice di riprovare a fare un altra puntura ovviamente non a pagamento questa volta. La rifaccio 3 giorni fa. Ad ora non mi sembra di vedere miglioramento. Senti sempre la sensazione di avere una supposta che mi viaggia nel sedere. Devo stare stesa a letto altrimenti il dolore inizia prima con bruciore e poi man mano si intensifica sempre più al punto di non vivere dal dolore. Ora le chiedo: dopo
Questa benedetta puntura in che modo avrei dovuto sentire miglioramento? È presto per aspettarsi un miglioramento? Se la puntura non fa effetto, devo per forza usare il dilatatore? Crede sia necessario? Io vado quasi tutti i giorni al gabinetto, e al passaggio delle feci mi brucia tanto. E' utile secondo lei, ridurre la frequenza ?vorrei evitare l'intervento. Cosa mi suggerisce,
Grazie. Saluti
Ho una ragade anale definita acuta e profonda. Un mese e mezzo fa avvertiva forti dolori anale e pensando fosse emorroidi il medico curante mi ha curato per emorroidi. Più di 3 settimana fa ho fatto una visita da un chirurgo proctologo. Diagnosi : ragade anale con ipertono sfintere. Mi prescrive dilatan e antrolin. Provo a usare il dilatan. Non ho avuto dolore nell inserirlo ma dopo poco che lo tenevo iniziava il dolore. Poi una volta che lo avevo tolto, mi prendeva dei dolori lancinanti. Ho provato con il dilatan x tre giorni ma i dolori atroci mi hanno fatto contattare il chirurgo che mi disse che dovevo resistere. perché altrimenti l alternativa sarebbe stata il bisturi. Inpaurita e dolorante al massimo, dopo qualche giorno contatto un proctologo di conoscenza di un amica che mi visita d'urgenza. Anche lui conferma la diagnosi. Mi cambia farmaco mi da il levorag mattina e sera e colostrum. Anke lui mi propone il dilatan. Se non riesce la cura farmacologica, mi propone o puntura tossina botulinica o intervento di sfinterectomia e esportazione ragade.
Pasta qualche giorno, e spinta dai dolori atroci, decido di fare una puntura di tossina botulinica. La faccio due dieci gg fa. Passa qualche giorno, ma nessun miglioramento. contatto il chirurgo estetico che mi ha praticato la puntura e mi dice di riprovare a fare un altra puntura ovviamente non a pagamento questa volta. La rifaccio 3 giorni fa. Ad ora non mi sembra di vedere miglioramento. Senti sempre la sensazione di avere una supposta che mi viaggia nel sedere. Devo stare stesa a letto altrimenti il dolore inizia prima con bruciore e poi man mano si intensifica sempre più al punto di non vivere dal dolore. Ora le chiedo: dopo
Questa benedetta puntura in che modo avrei dovuto sentire miglioramento? È presto per aspettarsi un miglioramento? Se la puntura non fa effetto, devo per forza usare il dilatatore? Crede sia necessario? Io vado quasi tutti i giorni al gabinetto, e al passaggio delle feci mi brucia tanto. E' utile secondo lei, ridurre la frequenza ?vorrei evitare l'intervento. Cosa mi suggerisce,
Grazie. Saluti
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Gentile signora, la situazione da lei raccontata è molto simile al vissuto di molti pazienti che soffrono di ragade anale. Prima di tutto è importante fare una precisazione che chi si occupa di coloproctologia conosce benissimo; le ragadi anali possono dividersi in 2 grandi gruppi, le forme associate ad ipertono sfinterico e quelle che non vi si associano. Dalla sua storia si evince che lei fa parte del primo gruppo, ma dal suo racconto non si evince l'importanza di questo ipertono. Infatti prima di ipotizzare un intervento chirurgico di sfinterotomia o l'utilizzo della tossina botulinica è sempre importante valutare la presenza e le caratteristiche dell'ipertono con un esame che si chiama manometria ano-rettale e che consente di valutare non solo la presenza dell'ipertono ma anche la sua importanza oltre che se si assiste ad un efficace rilasciamento durante la defecazione o se il muscolo contratto non riesce a rilassarsi durante la defecazione con ovvie ripercussioni negative sulla sintomatologia. La mancanza nel suo percorso diagnostico di questo esame mi fa sospettare che nel suo caso nelle scelte terapeutiche ci si sia basati solo sulla sensibilità soggettiva del medico navigando quindi "a vista". Mi consenta un'ultima precisazione prima di darle la mia opinione sul suo caso. L'utilizzo dei dilatatori nel trattamento dell'ipertono sfinterico anche se molto diffuso è stato sempre accompagnato da molte critiche a causa della sua scarsa efficacia nelle forme più importati dove sarebbe necessaria una importante dilazione. In questi casi il paziente non riesce a raggiungere una efficace dilatazione a causa del dolore che questa provoca e quindi si limita a "torturarsi" da solo senza riuscire a correggere l'ipertono. Per questo viene ancora oggi praticato l'intervento di sfinterotomia, ossia la sezione di alcune fibre muscolari della sfintere in modo da ridurre la sua forza e quindi l'ipertono. Questo però, come è stato dimostrato da numerosi studi scientifici, esita in una riduzione della capacità contrattile dello sfintere che può portare ad un incontinenza. Da molti anni è possibile eseguire una procedura chiamata Divulsione Anale Pneumatica Calibrata che consente un efficace trattamento dell'ipertono sfruttando il principio della dilatazione che però viene eseguita da un chirurgo in anestesia locale associata ad una sedazione attraverso una sonda che gonfiandosi dilata il muscolo senza però portare alla rottura delle fibre perché il diametro massimo di dilatazione è fisso. L'utilizzo della tossina botulinica anche se ha dimostrato una buona efficacia è ancora poco usato dai coloproctologi perché è difficile prevedere il giusto dosaggio del farmaco che a dosi basse non produce effetti e a dosi elevate può esitare in un incontinenza. Per questo spesso vengono praticate più infiltrazioni in modo da avvicinarsi piano piano alla giusta concentrazione.
Venendo quindi al suo caso le suggerirei di valutare l'opportunità di eseguire finalmente una manometria ano-rettale e sulla base dei risultati ipotizzare il trattamento dell'eventuale ipertono residuo e magari di associarci anche la riparazione della ragade attraverso un intervento di plastica anale magari con la tecnica del lembo di avanzamento (advancement flap) in modo da coprire la ferita riducendo i suoi disagi durante l'evacuazione.
Purtroppo la paura della chirurgia porta i pazienti ad avvicinarsi alle terapie "parallele" che a volte non portano a risultati efficaci facendo solo perdere tempo aumentando le sofferenze.
Spero di esserle stato utile e rimango a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti
Venendo quindi al suo caso le suggerirei di valutare l'opportunità di eseguire finalmente una manometria ano-rettale e sulla base dei risultati ipotizzare il trattamento dell'eventuale ipertono residuo e magari di associarci anche la riparazione della ragade attraverso un intervento di plastica anale magari con la tecnica del lembo di avanzamento (advancement flap) in modo da coprire la ferita riducendo i suoi disagi durante l'evacuazione.
Purtroppo la paura della chirurgia porta i pazienti ad avvicinarsi alle terapie "parallele" che a volte non portano a risultati efficaci facendo solo perdere tempo aumentando le sofferenze.
Spero di esserle stato utile e rimango a sua disposizione per eventuali altri chiarimenti
Dr. Francesco Saverio Mari
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Generale
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Buongiorno Signora. Credo che debba essere rivalutata da un collega di sua fiducia e con esperienza nel campo e seguire le sue indicazioni sino alla guarigione. Non sempre si riesce ad evitare l'intervento ma a volte si può evitare la sfinterotomia eseguendo solo l'escissione della ragade ed una piccola anoplastica. Conviene comunque mantenere un'evacuazione regolare con feci morbide.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#3]
Credo che dopo tutte queste vicissitudini, la cura migliore sia l'intervento che potrebbe farLe migliorare la vita in poche ore.
Ci pensi!
Roberto Dino Villani
Ci pensi!
Roberto Dino Villani
Dr. Roberto Dino Villani
Responsabile Servizio di Proctologia e Pavimento Pelvico - Salus Hospital - Reggio Emilia
Chirurgia Proctologica e Pavi
[#4]
Utente
Gentili dottori, grazie per le tempestive risposte. Ad ogni modo l'intervento che suggerite quale è? La divulsione anale pneumatica calibrata, unita ad intervento di plastica anale? tutto sempre dopo una manometria? Comporta dei rischi? Come mai nessuno dei due chirurgi non mi ha prospettato questo tipo di soluzione ma sempre la sfinterectomia?
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#5]
Io consiglio la sfinterotomia calibrata (non sfinterectomia che vorrebbe dire togliere lo sfintere, ma credo ci sia stato un malinteso!) + anoplastica. certamente dopo manometria. Rischi quasi zero, vantaggi molti.
[#6]
Utente
Gentile dottore, i chirurghi mi hanno proposto la sfinterectomia calibrata. comunque mi hanno prospettato una percentuale benché bassa di incontinenza. Io ho 39 anni e la cosa mi preoccupa. Posso chiederle, se è opportuno, come mai preferisce questa tecnica alla divulsione anale pneumatica calibrata?
Grazie, saluti
Grazie, saluti
[#9]
Utente
Gentili dottori sono in attesa di una visita specialistica ieri sembrava andasse meglio, premetto che non ho evacuato; oggi purtroppo ho avuto problemi nel defecare le feci ho dovuto spingere. Al momento non ho sentito dolore. Ma dopo qualche ora , sono iniziati fortissimo bruciore e una sensazione, stando in posizione eretta, come se 'si staccasse l ano '.
Vi chiedo, come mai questi dolori? È lo sfintere? Possibile che per aver 'spinto' sul water, ho questi dolori atroci?
Un'ultima cosa, potrei usare una pomata a ase cortisonici come betametssone +clorossina?
Grazie, saluti
Vi chiedo, come mai questi dolori? È lo sfintere? Possibile che per aver 'spinto' sul water, ho questi dolori atroci?
Un'ultima cosa, potrei usare una pomata a ase cortisonici come betametssone +clorossina?
Grazie, saluti
[#12]
Utente
Gentili dottori, ho provato a mettere l anestetico e va un pochino meglio. Ieri ho fatto d'urgenza un altro controllo dal proctologo che ha detto che c'era un importante tono sfinterico.
Premettoche il giorno prima sono stata malissimo dopo un evacuazione feci dure.
Mi ga consigliato di continuare con il levorag e di usare un anestetico locale quando il dolore è forte. Lui ha sconsigliato vivamente l'operazione soprattutto nel sesso femminile.
Io sono perplessa e disorientata. Temo il post operatorio dell'intervento osservando anke un mio caro amico si è operato di emorroidi che sta patendo da morire.
Ma l'idea di continuare a provare con le creme per altri 20 gg e poi ritrovarmi punto e a capo alla fine non mi entusiasma.
Io credo che dalle mie parti operano con la sfinterectomia calibrata.
Quali potrebbero essere le conseguenze del post operatorio?
C'è da patire??
Perché il chirurgo sconsiglia nel mio caso l'operazione?
Grazie, saluti
Premettoche il giorno prima sono stata malissimo dopo un evacuazione feci dure.
Mi ga consigliato di continuare con il levorag e di usare un anestetico locale quando il dolore è forte. Lui ha sconsigliato vivamente l'operazione soprattutto nel sesso femminile.
Io sono perplessa e disorientata. Temo il post operatorio dell'intervento osservando anke un mio caro amico si è operato di emorroidi che sta patendo da morire.
Ma l'idea di continuare a provare con le creme per altri 20 gg e poi ritrovarmi punto e a capo alla fine non mi entusiasma.
Io credo che dalle mie parti operano con la sfinterectomia calibrata.
Quali potrebbero essere le conseguenze del post operatorio?
C'è da patire??
Perché il chirurgo sconsiglia nel mio caso l'operazione?
Grazie, saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 45.2k visite dal 21/02/2016.
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