Timore prolasso rettale
Buonasera gentili dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni. Fin da che ricordo ho sofferto di scariche di diarrea con attacchi a intermittenza, della durata di alcuni giorni al massimo, con tutta probabilità espressione di un disturbo d’ansia per cui mi sono sottoposto a trattamento alcuni anni or sono, con conseguente miglioramento, assieme ad altre, della sopraddetta sintomatologia. All'incirca un anno fa ho ricominciato ad avere episodi di defecazione semiliquida alternati a feci piuttosto dure e di dolorosa eliminazione. Nel tentativo di tenerli sotto osservazione mi sono accorto di sentire un costante fastidio nella zona anale, accompagnato a una sensazione di “gonfiore” o “pesantezza” che alcune ricerche personali mi hanno portato a pensare potesse essere conseguenza di un principio di prolasso rettale. Due visite, la prima nelle settimane successive e la seconda tre mesi fa, hanno scongiurato la presenza di prolasso a un esame esterno e con manovra di Valsalva, ma hanno tuttavia rivelato e confermato la presenza di emorroidi esterne. Ora, io mi fido del parere del mio medico curante, ma di recente questi sintomi di cui ho parlato si sono fatti più invadenti. Il mio timore è volto sempre al rischio di un prolasso in evoluzione. Visto esternamente l’ano non sembra essersi modificato, ma appare arrossato e le emorroidi sembrano essere aumentate in numero e spessore, e danno un leggero prurito. Durante la spinta volontaria come nell’atto dell'evacuazione appare un anello ben visibile costellato delle emorroidi che circonda l’apertura, che ha tutta l’aria di una protrusione anormale, e che non riesco a non ignorare nella mia a volte esagerata preoccupazione.
Alla luce di queste considerazioni Vi chiedo di dirmi se vedete la necessità di una terza visita, o se la situazione sembra, per quanto possibile, normale ai Vostri occhi.
Cordialmente, S.
Sono un ragazzo di 22 anni. Fin da che ricordo ho sofferto di scariche di diarrea con attacchi a intermittenza, della durata di alcuni giorni al massimo, con tutta probabilità espressione di un disturbo d’ansia per cui mi sono sottoposto a trattamento alcuni anni or sono, con conseguente miglioramento, assieme ad altre, della sopraddetta sintomatologia. All'incirca un anno fa ho ricominciato ad avere episodi di defecazione semiliquida alternati a feci piuttosto dure e di dolorosa eliminazione. Nel tentativo di tenerli sotto osservazione mi sono accorto di sentire un costante fastidio nella zona anale, accompagnato a una sensazione di “gonfiore” o “pesantezza” che alcune ricerche personali mi hanno portato a pensare potesse essere conseguenza di un principio di prolasso rettale. Due visite, la prima nelle settimane successive e la seconda tre mesi fa, hanno scongiurato la presenza di prolasso a un esame esterno e con manovra di Valsalva, ma hanno tuttavia rivelato e confermato la presenza di emorroidi esterne. Ora, io mi fido del parere del mio medico curante, ma di recente questi sintomi di cui ho parlato si sono fatti più invadenti. Il mio timore è volto sempre al rischio di un prolasso in evoluzione. Visto esternamente l’ano non sembra essersi modificato, ma appare arrossato e le emorroidi sembrano essere aumentate in numero e spessore, e danno un leggero prurito. Durante la spinta volontaria come nell’atto dell'evacuazione appare un anello ben visibile costellato delle emorroidi che circonda l’apertura, che ha tutta l’aria di una protrusione anormale, e che non riesco a non ignorare nella mia a volte esagerata preoccupazione.
Alla luce di queste considerazioni Vi chiedo di dirmi se vedete la necessità di una terza visita, o se la situazione sembra, per quanto possibile, normale ai Vostri occhi.
Cordialmente, S.
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Credo si tratti di emorroidi. Il prolasso e' un'altra cosa.Prego
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 13/12/2015.
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