Ascesso e fistola perianale
Buonasera
Sono un giovane di 27 anni. Descrivo brevemente la mia storia clinica degli ultimi mesi
Gennaio: a seguito di ripetuti sanguinamenti da emorroidi all'atto della defecazione sono stato ricoverato per grave anemia (emoglobina 6.8). Gli esami effettuati (istologico, colonscopia, gastroscopia) hanno escluso altri problemi.
Aprile 1 intervento Per risolvere dunque il problema del sanguinamento (che si ripresentava a fasi alterne ma in maniera più modesta) in data 8 aprile mi sottopongo a operazione di THD emorroidectomia per il gavocciolo più sanguinante. Intervento in day surgery, senza terapia antibiotica nei giorni antecedenti e successivi all'intervento (solo durante). l'intervento in se riesce, ma fa permanere una escrescenza di carne-pelle che fuoriesce dal bordo anale.
Aprile 2: A 3 giorni dall'intervento mi compare un rigonfiamento dolente in zona perianale, nello stesso lato dell'escrescenza, accompagnato da febbre alta. Contatto il chirurgo e il giorno dopo 13 aprile in visita mi riscontra un ascesso perianale da incidere. Nuova operazione in urgenza di incisione e drenaggio. questa volta vengo tenuto ricoverato per 3 giorni con potente terapia antibiotica endovena e alimentazione allo stesso modo per evitare di andare in bagno. Mi viene detto che la ferita si dovrà rimarginare per seconda intenzione, potrebbe degenerare in fistola e che il decorso sarà lungo nell'ordine di un mese e mezzo due.
Maggio: In data 6 maggio in visita di controllo riporto al chirurgo le mie sensazioni: riscontro costantemente soprattutto al mattino dopo la defecazione un aumento del fastidio nella zona dell'incisione, che tende a gonfiarsi per poi alleviarsi durante il resto della giornata in seguito alla fuoriuscita di materiale misto tra pus, feci e poi sangue soprattutto quando la zona si sgonfia. Il chirurgo riscontra la fistola in formazione e per favorire la sfiammazione e fuoriuscita delle secrezioni mi prescrive di fare impacchi caldi e l'ictammolo. Prossima visita inizio giugno
Ad oggi 12 maggio devo constatare che l'ictammolo favorisce la fuoriuscita e lo sgonfiamento. Tuttavia il problema in mattinata permane e il piccolo orifizio esterno, che tende inesorabilmente a chiudersi, ogni mattina si gonfia e fino a quando non si apre mi provoca tensione nella zona accompagnato a fastidio di un certo rilievo (non parlo di dolore perchè dopo l'emorroidectomia ho provato quello vero). tutto ciò mi costringe notevole tempo a fare frequenti bagni caldi e impacchi per cercare di aprire l'orifizio, talvolta anche sollecitando manualmente la zona.
A questo punto vorrei chiedervi se tutto ciò è normale.
Il decorso normale prevede che ogni giorno dopo la defecazione si torni a gonfiare tutto e che poi si sgonfi con la secrezione?Sono ormai 6 giorni che applico l'ittiolo, se ogni mattina la situazione è quella descritta cosa dovrei fare? avrei poi ulteriori domande che sottoporrò dopo la risposta per i limiti imposti dal sito
Sono un giovane di 27 anni. Descrivo brevemente la mia storia clinica degli ultimi mesi
Gennaio: a seguito di ripetuti sanguinamenti da emorroidi all'atto della defecazione sono stato ricoverato per grave anemia (emoglobina 6.8). Gli esami effettuati (istologico, colonscopia, gastroscopia) hanno escluso altri problemi.
Aprile 1 intervento Per risolvere dunque il problema del sanguinamento (che si ripresentava a fasi alterne ma in maniera più modesta) in data 8 aprile mi sottopongo a operazione di THD emorroidectomia per il gavocciolo più sanguinante. Intervento in day surgery, senza terapia antibiotica nei giorni antecedenti e successivi all'intervento (solo durante). l'intervento in se riesce, ma fa permanere una escrescenza di carne-pelle che fuoriesce dal bordo anale.
Aprile 2: A 3 giorni dall'intervento mi compare un rigonfiamento dolente in zona perianale, nello stesso lato dell'escrescenza, accompagnato da febbre alta. Contatto il chirurgo e il giorno dopo 13 aprile in visita mi riscontra un ascesso perianale da incidere. Nuova operazione in urgenza di incisione e drenaggio. questa volta vengo tenuto ricoverato per 3 giorni con potente terapia antibiotica endovena e alimentazione allo stesso modo per evitare di andare in bagno. Mi viene detto che la ferita si dovrà rimarginare per seconda intenzione, potrebbe degenerare in fistola e che il decorso sarà lungo nell'ordine di un mese e mezzo due.
Maggio: In data 6 maggio in visita di controllo riporto al chirurgo le mie sensazioni: riscontro costantemente soprattutto al mattino dopo la defecazione un aumento del fastidio nella zona dell'incisione, che tende a gonfiarsi per poi alleviarsi durante il resto della giornata in seguito alla fuoriuscita di materiale misto tra pus, feci e poi sangue soprattutto quando la zona si sgonfia. Il chirurgo riscontra la fistola in formazione e per favorire la sfiammazione e fuoriuscita delle secrezioni mi prescrive di fare impacchi caldi e l'ictammolo. Prossima visita inizio giugno
Ad oggi 12 maggio devo constatare che l'ictammolo favorisce la fuoriuscita e lo sgonfiamento. Tuttavia il problema in mattinata permane e il piccolo orifizio esterno, che tende inesorabilmente a chiudersi, ogni mattina si gonfia e fino a quando non si apre mi provoca tensione nella zona accompagnato a fastidio di un certo rilievo (non parlo di dolore perchè dopo l'emorroidectomia ho provato quello vero). tutto ciò mi costringe notevole tempo a fare frequenti bagni caldi e impacchi per cercare di aprire l'orifizio, talvolta anche sollecitando manualmente la zona.
A questo punto vorrei chiedervi se tutto ciò è normale.
Il decorso normale prevede che ogni giorno dopo la defecazione si torni a gonfiare tutto e che poi si sgonfi con la secrezione?Sono ormai 6 giorni che applico l'ittiolo, se ogni mattina la situazione è quella descritta cosa dovrei fare? avrei poi ulteriori domande che sottoporrò dopo la risposta per i limiti imposti dal sito
[#1]
Sembrerebbe trattarsi di una fistola. in questo caso va ben studiata e risolta chirurgicamente Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Grazie dottore per la pronta risposta.
Pongo quindi le altre domande sul mio caso.
1) è possibile che l'escrescenza di carne o pelle insorta in seguito al intervento di emorroidi, situata vicino a dove è nato l'ascesso, abbia provocato e continui ed alimentare l'ascesso-fistola, visto che tale "marisca", anche secondo il chirurgo, comporta un'incompleta chiusura dell'ano e sensazione di umidità?
2) Avendo subito l'emorroidectomia anche nello stesso emisfero, è possibile che la ferita sec Milligan Morgan abbia comportato la formazione dell'ascesso?
3) A volte, quando si la zona si gonfia, avverto malessere anche nella parte circostante del gluteo fino all'inizio del bicipite femorale. è dovuto al rigonfiamento e all'infiammazione?
2) l'orifizio esterno, che tende a chiudersi causando il rigonfiamento e il fastidio, dovrebbe restare aperto, anche con sollecitazioni manuali, oppure devo assecondarne la chiusura rischiando un nuovo accumulo e ascesso?
3) la mia situazione è quella che viene definita di "ascesso ricorrente"?
4) Leggendo diverse storie di ascessi e fistole, ho notato persone che convivono con la fistola definendola asintomatica e solo responsabile di moderate secrezioni. Perchè nel mio caso ho questa situazione in cui la fistola si infiamma ogni volta che si chiude l'orifizio esterno?
5) con l'orizio esterno che si chiude, il continuo infettarsi e riempirsi della cavità dipende dall'orifizio interno che non si chiude?
6) Considerato lo stato anemico di gennaio, è possibile che in sede di intervento, nonostante l'emoglobina riportata su livelli nella norma (14,5), è il mio sistema immunitario ne abbia risentito causando l'ascesso.
7) Descritta la mia sintomatologia, ad oggi posso essere sottoposto ad intervento per la fistola, oppure bisogna aspettare che il decorso dell'emorroidectomia sia completo e che la fistola si consolidi, con il rischio che si formino altre diramazioni?
Ringrazio per la pazienza... sembrerò troppo allarmato per tutte queste domande ma ho la sensazione di non vedere la luce in fondo al tunnel... per questo il Vostro aiuto mi potrebbe aiutare a capire come comportarmi e cosa fare
GRAZIE!
Pongo quindi le altre domande sul mio caso.
1) è possibile che l'escrescenza di carne o pelle insorta in seguito al intervento di emorroidi, situata vicino a dove è nato l'ascesso, abbia provocato e continui ed alimentare l'ascesso-fistola, visto che tale "marisca", anche secondo il chirurgo, comporta un'incompleta chiusura dell'ano e sensazione di umidità?
2) Avendo subito l'emorroidectomia anche nello stesso emisfero, è possibile che la ferita sec Milligan Morgan abbia comportato la formazione dell'ascesso?
3) A volte, quando si la zona si gonfia, avverto malessere anche nella parte circostante del gluteo fino all'inizio del bicipite femorale. è dovuto al rigonfiamento e all'infiammazione?
2) l'orifizio esterno, che tende a chiudersi causando il rigonfiamento e il fastidio, dovrebbe restare aperto, anche con sollecitazioni manuali, oppure devo assecondarne la chiusura rischiando un nuovo accumulo e ascesso?
3) la mia situazione è quella che viene definita di "ascesso ricorrente"?
4) Leggendo diverse storie di ascessi e fistole, ho notato persone che convivono con la fistola definendola asintomatica e solo responsabile di moderate secrezioni. Perchè nel mio caso ho questa situazione in cui la fistola si infiamma ogni volta che si chiude l'orifizio esterno?
5) con l'orizio esterno che si chiude, il continuo infettarsi e riempirsi della cavità dipende dall'orifizio interno che non si chiude?
6) Considerato lo stato anemico di gennaio, è possibile che in sede di intervento, nonostante l'emoglobina riportata su livelli nella norma (14,5), è il mio sistema immunitario ne abbia risentito causando l'ascesso.
7) Descritta la mia sintomatologia, ad oggi posso essere sottoposto ad intervento per la fistola, oppure bisogna aspettare che il decorso dell'emorroidectomia sia completo e che la fistola si consolidi, con il rischio che si formino altre diramazioni?
Ringrazio per la pazienza... sembrerò troppo allarmato per tutte queste domande ma ho la sensazione di non vedere la luce in fondo al tunnel... per questo il Vostro aiuto mi potrebbe aiutare a capire come comportarmi e cosa fare
GRAZIE!
[#3]
Utente
Inoltre, ho dimenticato di segnalarlo, quando emetto gas a volte avverto distintemente che l'aria fuoriesce dall'orifizio esterno invece che dall'ano e in alcuni casi mi capita che i gas è come se rimangano in parte nel canale e solo mediante pressione nella zona circostante fuoriesce del tutto.
[#4]
1) No, una fistola e' una cosa diversa
2) Non ho capito se l'intervento eseguito e' stato una THD o una Milligan Morgan, in ogni caso e' possibile
3)All' ascesso credo
4) e' tipico quanto le succede
5) si
6) improbabile
7) questo dipende dalla valutazione del chirurgo al momento della visita
Prego
2) Non ho capito se l'intervento eseguito e' stato una THD o una Milligan Morgan, in ogni caso e' possibile
3)All' ascesso credo
4) e' tipico quanto le succede
5) si
6) improbabile
7) questo dipende dalla valutazione del chirurgo al momento della visita
Prego
[#5]
Utente
Grazie per le risposte... ho sbagliato a numerarle perciò credo che non abbia risposto alle domande 2bis e 3bis, colpa mia e chiedo scusa per la disattenzione.
Riguardo la risposta 4, è tipico delle fistole quindi che l'orifizio interno non si chiuda? a Suo giudizio in questa situazione devo aspettare il prossimo appuntamento a inizio giugno per valutare la cosa oppure mi conviene contattarlo prima e intervenire subito?
Per quanto riguarda il primo intervento è stato una milligan morgan per il gavocciolo più grande che sanguinava di più e THD per i restanti gavoccioli meno problematici.
Infine un altra domanda. Premettendo che non ho alcun problema di continenza a feci e gas, la sensazione di emettere gas dall'orifizio esterno invece che dall'apertura anale, insieme al problema dell'infettarsi al passaggio delle feci, secondo lei a che tipo di fistola può rimandare?
Il mio chirurgo in visita parlava, a prima vista, dello sviluppo di una fistola superficiale. E' associabile ai miei sintomi oppure potrebbe essere più alta?
Ringrazio ancora per la disponibilità
Riguardo la risposta 4, è tipico delle fistole quindi che l'orifizio interno non si chiuda? a Suo giudizio in questa situazione devo aspettare il prossimo appuntamento a inizio giugno per valutare la cosa oppure mi conviene contattarlo prima e intervenire subito?
Per quanto riguarda il primo intervento è stato una milligan morgan per il gavocciolo più grande che sanguinava di più e THD per i restanti gavoccioli meno problematici.
Infine un altra domanda. Premettendo che non ho alcun problema di continenza a feci e gas, la sensazione di emettere gas dall'orifizio esterno invece che dall'apertura anale, insieme al problema dell'infettarsi al passaggio delle feci, secondo lei a che tipo di fistola può rimandare?
Il mio chirurgo in visita parlava, a prima vista, dello sviluppo di una fistola superficiale. E' associabile ai miei sintomi oppure potrebbe essere più alta?
Ringrazio ancora per la disponibilità
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.1k visite dal 12/05/2015.
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