Ascesso perianale

Gentili dottori, il mio calvario e' iniziato circa un mese fa, quando, a seguito di forte stitichezza, ho notato la comparsa di una pallina non dolorante in sede perianale. Col passare dei giorni la pallina si è ingrossata, fino a raggiungere le dimensioni di circa 5 cm, si è arrossata, ha iniziato ad essere dolente,ed è comparsa febbre moderata. Ho iniziato una terapia antibiotica (zimox da 1g 2 volte al die) sospesa dopo un ciclo. Mi sono recata da un proctologo che mi ha diagnosticato ad cesso perianale da tenere sotto controllo ed eventualmente incidere a maturazione e mi ha detto di continuare l'antibiorico. Per qualche giorno non ha fatto male e non avevo febbre, quindi ho sospeso ma, ahimè, mi si è ripresentata febbre fino a 38 e dolore forte, tanto che, oltre all'antibiotico ho dovuto prendere oki per lenire il dolore. Intanto, su consiglio medico, ho fatto anche impacchi di acqua calda e ittiolo. La febbre con antibiotico e' andata via, ma non il dolore, mi sono recata più volte al reparto di chirurgia generale della mia città, nel quale ho assistito ad allegre dissertazioni tra medici ( dobbiamo incidere, no non dobbiamo perché rischiamo che non sia ancora maturo e non esca nulla, etc). Circa una sett fa ho avuto un parziale drenaggio spontaneo con fuoriuscita di pus dall'ano che ha lenito il dolore e abbassato la febbre. Per il chirurgo che mi segue la pratica era conclusa, nel senso che il pus era stato drenato etc, ma i o l'ascesso lo vedo ancora li'. Mi sono rivolta ad un altro specialista che, dopo anoscoppia, ecografia etc mi ha confermato l'ascesso e evidenziato la presenza di una fistola. Mi ha proposto intervento in 2 tempi. Il primo per eliminare l'intera cavita ascessuale e inserire setone e la seconda per rimuovere la fistola. Sono molto disorientata. In primis perché l'intervento sarebbe fissato per il 9 dicembre e non ho ben capito come gestire la cosa nel frattempo, visto che non posso continuare con antibiotici ad oltranza e poi perché vorrei avere la possibilità di vedere, una volta eliminato l'ascesso, se la fistola effettivamente mi darà dei problemi o magari rimarrà silente per anni. Cosa mi consigliate di fare?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
Gentile utente
Ritengo corretta l'indicazione e la strategia chirurgica programmata.(Drenaggio della cavità ascessuale e posizionamento del setone).
Successivamente il setone, con funzione drenante, in prima istanza, potrà essere utilizzato, quando il processo infiammatorio si è ridotto ,come "tagliente".
Non conosco la sua situazione locale, ma penso che il collega, che ha eseguito la visita, le abbia anche consigliato come gestire la situazione fino al giorno 9 (borsa d'acqua calda, etc,). A distanza non possiamo fare prescrizioni quindi le consiglio di ricontattare il collega.
Per non crearle confusione non aggiungo altro.
Ci tenga informati.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta. Attualmente la parte e' poco dolorante, soprattutto al tatto, e meno rossa, anche se l'infiammazione persiste e anche un po' di pus all'interno. La temperatura corporea attualmente non supera i 37. Lo specialista a cui mi sono rivolta mi ha consigliato di continuare terapia antibiotica in via precauzionale, sostituendo lo zimox col flagyl. Io, tuttavia, mi sento particolarmente debilitata per il bombardamento antibiotico subito (circa 3 scatole). Lei crede che, se sospendessi l'antibiotico per qualche giorno prima di iniziare un nuovo ciclo potrei correre pericoli di una certa gravità? Perché ho letto in giro due scuole di pensiero circa l'utilizzo di antibiotici in problematiche come la mia. Grazie infinite.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
A distanza e per regolamento non effettuiamo prescrizioni o modifichiamo terapie.
Non esistono due scuole di pensiero, ma "situazioni" infiammatorie diverse, nel suo caso il collega ha ritenuto opportuno sospendere l' Amoxicillina e somministrare il Metronidazolo.
Prego
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Utente
Utente
Mi scusi ancora dottore, ma in un suo consulto ho letto casualmente che lei utilizza la tecnica vaaft. Leggendo su internet ho scoperto che l'ospedale di Lavagna e' all'avanguardia per questo tipo di operazioni ed io vivo a La Spezia, quindi sarebbe vicino per me da raggiungere. Vorrei sapere se con questa tecnica eviterei la ferita aperta dopo il drenaggio dell'ascesso, visto che è la cosa che mi spaventa di più sia per possibili traumi durante la degenza, sia per il rischio di infezioni. Grazie mille.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
Non sempre un ascesso, specialmente se si è drenato spontaneamente, richiede una incisione ed il posizionamento di un setone.
Questa manovra si rende necessaria in alcuni casi.
Ciò non esclude la possibilità che, risolta l'infiammazione ed una volta formatosi il tragitto fistoloso, questo possa, rimosso il setone, esser trattato con la VAAFT.
La VAAFT, che come lei ha letto è una tecnica che eseguo già da tempo, non è una tecnica "miracolosa" e priva di recidive, ma la tecnica che meno espone, in presenza di fistole complesse, a lesioni degli sfinteri anali.
Avrà tutto il tempo, inciso l'asceso e posizionato il setone, di poter studiare con una ecografia 3D o con una RMN la sua fistola e di poter programmare, in relazione alle caratteristiche della fistola stessa ed ai rapporti di complessità che questa contrae con gli sfinteri, l'opportuno trattamento chirurgico.
Sono a sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Utente
Utente
Gentile dottore, col passare dei giorni l'ascesso si sta riducendo di diametro (attualmente ha le dimensioni di una nocciolina), e' meno rosso e, pur avendo sospeso l'antibiotico, non ho più febbre. Il dolore e' quasi passato, resta un leggero fastidio al tatto e una sensazione di prurito. Questo cosa può significare?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
Significa che, probabilmente, la fase di ascessualizzazione si è conclusa e l'ascesso si è spontaneamente drenato.
Conclusa questa fase acuta, che potrebbe non richiedere la programmata incisione, resta da risolvere il problema fistola precedentemente evidenziata(dopo anoscoppia, ecografia etc mi ha confermato l'ascesso e evidenziato la presenza di una fistola).
Una ecoendoanale 3D potrà chiarire il tutto.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Dottore, scusi se la disturbo ancora, ma sono preoccupata. La parte ancora dolente (che è quella relativa al bordo esterno) stamattina presenta un affossamento e ha assunto una colorazione livida. E' normale?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
Si!
Possiamo definirla normale evoluzione.
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Utente
Utente
Gentili dottori, ho effettuato intervento con tecnica lift cinque giorni fa. Mi chiedevo se fosse normale il dolore crescente in corrispondenza dell'ano (quello alla ferita diminuisce) e perdite di sangue vivo dallo stesso. Ho l'appuntamento per controllo e medicazione mercoledì, ma questo dolore comparso dopo qualche giorno dall'intervento con queste tracce di sangue mi spaventa, anche perché sul foglio di dimissioni l'uso di antidolorifici era consigliato per 5 giorni, quindi si presume che al termine degli stessi il dolore dovesse essere passato o, quantomeno, sopportabile, e invece non è gestibile senza l'ausilio degli stessi. Ringrazio chi vorrà rispondermi. Saluti.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
A soli 5 giorni dall'intervento è possibile.
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Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta. Ho letto qualcosa circa la tecnica utilizzata visto che non ne ero a conoscenza.(credevo di essere operata con Vaaft e invece sul foglio di dimissioni c'è scritto lift). Mi è parso di capire che in questo tipo di intervento legano la fistola con un filo di seta e poi la incidono tra gli sfinteri. Ora quello che mi chiedo: questo filo utilizzato che fine fa? Lo incidono? Viene riassorbito? Inoltre vorrei capire cosa aspettarmi dal post operatorio. Questa congestione a livello anale quanto può durare ancora perché il decorso sia considerato normale? Sto medicando la ferita iniettando all'interno col beccuccio della siringa una soluzione fisiologica, come suggerito in clinica. Cosa devo aspettarmi dalle medicazioni fatte in clinica quando vado a controllo? Saranno così blande come a casa o effettueranno delle manovre più dolorose?(leggo di medicazioni molto dolorose con le tecniche tradizionali.) A dire il vero ho tutti questi dubbi in quanto non ho avuto modo di parlare con il chirurgo che mi ha operata. Io mi sono rivolta ad un professore che è in aspettativa dal ssn e che poteva operarmi solo privatamente. Per questo mi ha indirizzato verso un suo collaboratore dal quale però ho avuto poche notizie circa esito di intervento, decorso post operatorio etc. Grazie mille delle sue gentili risposte.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 376
Si usa un filo riassorbibile.
Chi la visiterà saprà, in relazione allo stato della ferita, darle informazioni che a distanza non è possibile fornire
Se la ferita è ben detersa continueranno ad irrigarla come lei sta facendo.
Prego.