Rettocele e prolasso
Buonasera, sono una ragazza di 23 anni con un quadro clinico di una persona di 70... Premetto col dire che non ho mai sofferto di stipsi in età giovanile, non ho avuto gravidanze, non sono sovrappeso, niente interventi passati. La mia avventura inizia due anni fa con un caso di stipsi che è andato peggiorando fino ad oggi. Nel gennaio 2014 decisi di effettuare una colonscopia perché non vivevo più dalla paura di avere qualcosa di brutto, anche se tutti i gastroenterologi me l' avevo sconsigliata. La feci ed effettivamente non risultò nulla. Nel frattempo andai da un altro gastroenterologo che mi prescrisse resolor e movicol, che tutt ora prendo. Un mese fa, viste le mie condizioni che non miglioravano decisi di affidarmi ad un proctologo che dopo avermi visitato scoprí un prolasso...cosi feci di conseguenza le visite opportune tra le quali defeco risonanza magnetica dalla quale venne fuori un rettocele di 4 cm, discesa della giunzione anorettale di 6 cm, cistocele di 2cm. Sono rimasta sconvolta, non ne capisco le cause, com'è possibile? Ora devo effettuare la.manometria rettale e poi tornerò dal proctologo. In questo momento vado solo con i clisteri, questa situazione è molto invalidante, il pensiero di una vita così mi deprime. Ho letto del metodo starr e di molte testimonianze negative. A questo punto mi chiedo avrò mai una vita normale come prima? Credo che l' intervento sia l' unica soluzione ormai. Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente, considerata la situazione che ci ha descritto e la sua giovane età è possibile che la sua situazione possa avere un reale miglioramento, solo con una procedura chirurgica. Le indagini diagnostiche da lei citate, nel suo caso forse più di tanti altri, sono indispensabili per il proctologo esperto che dovrà decidere sulla terapia (starr o altro) più appropriata in relazione al peso di ogni sua alterazione sui sintomi da lei accusati.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#3]
Gentile utente il primo tentativo è quello di migliorare in maniera conservativa, cioè senza un intervento la problematica, ma quando i risultati non ci sono o sono molto scarsi, l'unica soluzione è chirurgica e nel caso suo, più che per altri, da sottoporre all'attenzione di un proctologo esperto. L'uso del farmaco da lei citato anche se di nuova generazione in una situazione come la sua ad una giovane età, presume un' assunzione cronica per lunghi periodi senza la possibilità di modificare nulla in meglio. In conclusione alla luce di tutti gli esami, comunque indispensabili per una giusta indicazione terapeutica, faccia il punto della situazione con il proctologo per intraprendere la strada più idonea al fine di migliorare la sua condizione.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 11/05/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.