Prolasso rettale completo
Buongiorno, mio padre, 88 anni sino a gennaio portati benissimo, è affetto da un prolasso rettale completo.
A settembre si era sottoposto ad un intervento di Mitral Clip al Monzino di Milano per risolvere un insufficienza severa della valvola mitralica (intervento riuscito e insufficienza ora moderata/lieve).
Ai primi di gennaio ha accusato dolori addominali che si era autodiagnosticato in coliche renali (ne aveva sofferto molti anni prima) e risolti con l'assunzione del farmaco Rowatinex (recuperato in Svizzera).
Successivamente si è ripresentato il problema del prolasso rettale che è rientrato grazie al riposizionamento manuale (problema ormai noto a mio padre da almeno 6 o 7 anni ma che era sempre rientrato e rimasto poi "dormiente" per lunghi periodi).
A fine gennaio, nel tentativo di aiutare mia madre a tirarsi su dal letto ha accusato un dolore via via sempre più intenso alla colonna vertebrale in zona lombare. Avvertito il medico di base e in assenza di un suo intervento ho richiesto una risonanza, effettuata al Don Gnocchi di Milano, dalla quale si evidenziavano stenosi a livello L3-L5, cedimenti vertebrali e micro discopatie. Considerato che nessuno è stato in grado di darmi indicazioni sul da farsi e in presenza di un acuirsi del dolore, tale per cui mio padre è dimagrito di quasi 15 chili (ora pesa 60) e urla dal dolore quasi tutto il giorno, aggravato dalla ricomparsa dolorosa del prolasso rettale, ho deciso di recarmi a Castellanza, alla Casa di Cura "Mater Domini" per sottoporlo a visita antalgica e successivo trattamento del dolore tramite iniezioni peridurali.
Il mio scopo era quello di diminuire il dolore e permettere quindi un discreto recupero della mobilità per fargli riacquistare tono muscolare per contrastare il prolasso. Insomma volevo affrontare un problema per volta.
Purtroppo le cose non stanno andando come avevo sperato. Si, è vero che ora è in grado di alzarsi (con l'aiuto di un deambulatore e noi lì vicini ad intervenire in caso di bisogno), ma il dolore è una costante e sono comparse delle piaghe con sangue intorno al prolasso. Il primario di gastroenterologia di Gallarate, dopo una visita ne aveva sconsigliato l'intervento per il pericolo di deiscenza e successiva infezione, ma ora il rischio di infezione esiste anche senza intervento.
Il primo trattamento del dolore è stato fatto da tre settimane ma il prolasso è peggiorato: praticamente esce spontaneamente sia in posizione eretta che seduta.
La qualità della vita di mio padre in tre mesi è precipitata.
Tutte le persone interpellate si trincerano dietro all'età di mio padre per non fare nulla.
Mi sono interessato su questa patologia e ho visto che sono possibili vari interventi chirurgici tra cui l'approccio perineale con il metodo Delorme. Essendo di Milano, è possibile sapere come procedere per aiutare mio padre? Esiste una struttura convenzionata specializzata in casi analoghi? Aiutatemi!
A settembre si era sottoposto ad un intervento di Mitral Clip al Monzino di Milano per risolvere un insufficienza severa della valvola mitralica (intervento riuscito e insufficienza ora moderata/lieve).
Ai primi di gennaio ha accusato dolori addominali che si era autodiagnosticato in coliche renali (ne aveva sofferto molti anni prima) e risolti con l'assunzione del farmaco Rowatinex (recuperato in Svizzera).
Successivamente si è ripresentato il problema del prolasso rettale che è rientrato grazie al riposizionamento manuale (problema ormai noto a mio padre da almeno 6 o 7 anni ma che era sempre rientrato e rimasto poi "dormiente" per lunghi periodi).
A fine gennaio, nel tentativo di aiutare mia madre a tirarsi su dal letto ha accusato un dolore via via sempre più intenso alla colonna vertebrale in zona lombare. Avvertito il medico di base e in assenza di un suo intervento ho richiesto una risonanza, effettuata al Don Gnocchi di Milano, dalla quale si evidenziavano stenosi a livello L3-L5, cedimenti vertebrali e micro discopatie. Considerato che nessuno è stato in grado di darmi indicazioni sul da farsi e in presenza di un acuirsi del dolore, tale per cui mio padre è dimagrito di quasi 15 chili (ora pesa 60) e urla dal dolore quasi tutto il giorno, aggravato dalla ricomparsa dolorosa del prolasso rettale, ho deciso di recarmi a Castellanza, alla Casa di Cura "Mater Domini" per sottoporlo a visita antalgica e successivo trattamento del dolore tramite iniezioni peridurali.
Il mio scopo era quello di diminuire il dolore e permettere quindi un discreto recupero della mobilità per fargli riacquistare tono muscolare per contrastare il prolasso. Insomma volevo affrontare un problema per volta.
Purtroppo le cose non stanno andando come avevo sperato. Si, è vero che ora è in grado di alzarsi (con l'aiuto di un deambulatore e noi lì vicini ad intervenire in caso di bisogno), ma il dolore è una costante e sono comparse delle piaghe con sangue intorno al prolasso. Il primario di gastroenterologia di Gallarate, dopo una visita ne aveva sconsigliato l'intervento per il pericolo di deiscenza e successiva infezione, ma ora il rischio di infezione esiste anche senza intervento.
Il primo trattamento del dolore è stato fatto da tre settimane ma il prolasso è peggiorato: praticamente esce spontaneamente sia in posizione eretta che seduta.
La qualità della vita di mio padre in tre mesi è precipitata.
Tutte le persone interpellate si trincerano dietro all'età di mio padre per non fare nulla.
Mi sono interessato su questa patologia e ho visto che sono possibili vari interventi chirurgici tra cui l'approccio perineale con il metodo Delorme. Essendo di Milano, è possibile sapere come procedere per aiutare mio padre? Esiste una struttura convenzionata specializzata in casi analoghi? Aiutatemi!
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Va trattato chirurgicamente.Il prolasso compare spesso in pazienti anziani e fragili ed esistono diversi interventi tra cui appunto la Delorme con un rischio operatorio modesto.Va visitato da un coloproctologo.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 24/04/2014.
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