Dolore evacuativo ricorrente
Salve dottori,
a metà luglio 2013 ho avuto i miei primi dolori durante l’evacuazione che si sono intensificati verso fine luglio così sono andato alla visita proctologica di cui di seguito riporto il risultato:
“Cute Perineale integra, ipertono sfinteriale, non si repertano ragadi anali né orifizi fistolosi. Iperemia del plesso emorroidario interno con maggiore espressione nell’emicirconferenza anteriore. Anite lieve-moderata, non si reperta muco nel lume ampollare.
Si consiglia: dieta ricca di acqua e fibre, pentacol 500 gel rettale 1 la sera, antrolin al bisogno“
Il dottore mi disse che non era niente di grave così ho eseguito la cura prescrittami e in circa una settimana non ho avuto più problemi fino a metà ottobre in cui il giorno dopo aver evacuato feci di tipo 2 della scala bristol (estremamente dure e secche) mi sono ripresi i problemi e questa volta molto peggio di prima in quanto avevo dolori anche sedendomi. Ricomincio la solita cura e anche questa volta nel giro di un giorno esco dalla fase acuta e in qualche giorno ritorno a posto (continuo comunque la cura per l’intero mese).
Vado bene fino al 15 febbraio in cui, ancora una volta in seguito ad un’evacuazione difficoltosa di tipo 2, mi ritrovo con un lieve dolore evacuativo che mi blocca l’evacuazione (questa volta i dolori sono molto più lievi della volta precedente e non ho problemi a sedermi). Ho iniziato tempestivamente la cura con il pentacol e l’antrolin e già la situazione sembra tornata nella normalità.
Sintetizzando direi che i problemi che ho riscontrato si possono dividere il tre:
• Dolore/Fastidio Pre-Evacuazione: già qualche minuto prima di defecare (non capisco se quando le feci arrivano nell’ampolla rettale o prima) avverto un lieve dolore/fastidio che può sembrare tipo un pizzicotto di intensità sopportabile ma fastidioso. Quando questo dolore è più forte mi contraggo e le feci mi tornano su e dopo qualche ora (in cui magari ho bevuto tanto) mi riscendono e di solito non ho problemi. Questo è il problema più costante che ho avuto.
• Dolore durante l’evacuazione: dolore di intensità molto forte tipo puntura che avverto durante l’atto evacuativo e che mi porta a far tornare su le feci. Avvertivo questo tipo di dolore la prima volta che mi sono rivolto al proctologo ora è quasi scomparso o comunque, talvolta, è presente solo un fastidio durante l’evacuazione.
• Dolore da seduto o fastidio camminando: dolore di intensità molto forte tipo puntura che avverto solo in fasi acute a seconda di come sono seduto. Al momento mi è capitato solo per pochi giorni durante il secondo attacco.
Non ho mai riscontrato alcuna traccia di sangue fuoriuscire dall’ano o nelle feci.
Mangio inoltre molta frutta e verdura, bevo più di 2,5 litri di acqua al giorno e faccio sport. Ho sempre avuto evacuazioni regolari (circa 1 volta al giorno e quasi sempre di tipo 4) abbastanza bene formate e solo un 1-2% delle volte a palline (tipo 2).
L’ipertono è solo dovuto al dolore in quanto quando sto bene evacuo senza difficoltà pezzi di diametro anche di 3-4 cm.
Ho notato che mangiare molte fibre mi fa avere l’intestino sempre gonfio anche se mi fa andare più regolare.
A questo punto vi chiedo:
1. Anche se vorrei evitare ho paura che dovrò tornare a visita. Mi è stato consigliato dal medico di famiglia di andare da un chirurgo generale e non dal proctologo, voi chi pensate possa essere più indicato per i problemi che ho indicato? Conoscete un valido specialista nella zona Firenze Prato Pistoia?
2. Conviene fare visita durante fase acuta o conviene aspettare che la situazione sia tornata normale?
3. È normale che ogni volta che evacuo tipi 2 con difficoltà il problema si ripresenti? Potrebbe trattarsi di una piccola ragade non diagnosticata durante la visita e mai guarita del tutto che si riapre in caso di evacuazioni difficili? È possibile che una ragade si richiuda in appena 1 giorno?
4. Le fibre abbondanti, aumentando la massa da espellere, non rischiano di provocare ulteriori lesioni? Non sarebbe meglio, specialmente nelle fasi acute, tentare di avere evacuazioni ridotte in quantità ma comunque morbide? Se sì com’è possibile riuscirci?
5. Oltre ai soliti consigli (mangiare tanta fibra, bere tanto e fare sport, evitare spezie) esistono accorgimenti da seguire per evitare di sentire dolore (che a sua volta mi causa l’ipertono che va ad accentuare il dolore innescando un circolo vizioso)?. Ad esempio assumere molto olio con i cibi, cercare di tenere l’intestino rilassato, assumere fibre della famiglia Psyllo, assumere fermenti lattici, cercare di mangiare cibi più liquidi… Queste cose hanno un senso o no?
Grazie anticipatamente
Saluti
a metà luglio 2013 ho avuto i miei primi dolori durante l’evacuazione che si sono intensificati verso fine luglio così sono andato alla visita proctologica di cui di seguito riporto il risultato:
“Cute Perineale integra, ipertono sfinteriale, non si repertano ragadi anali né orifizi fistolosi. Iperemia del plesso emorroidario interno con maggiore espressione nell’emicirconferenza anteriore. Anite lieve-moderata, non si reperta muco nel lume ampollare.
Si consiglia: dieta ricca di acqua e fibre, pentacol 500 gel rettale 1 la sera, antrolin al bisogno“
Il dottore mi disse che non era niente di grave così ho eseguito la cura prescrittami e in circa una settimana non ho avuto più problemi fino a metà ottobre in cui il giorno dopo aver evacuato feci di tipo 2 della scala bristol (estremamente dure e secche) mi sono ripresi i problemi e questa volta molto peggio di prima in quanto avevo dolori anche sedendomi. Ricomincio la solita cura e anche questa volta nel giro di un giorno esco dalla fase acuta e in qualche giorno ritorno a posto (continuo comunque la cura per l’intero mese).
Vado bene fino al 15 febbraio in cui, ancora una volta in seguito ad un’evacuazione difficoltosa di tipo 2, mi ritrovo con un lieve dolore evacuativo che mi blocca l’evacuazione (questa volta i dolori sono molto più lievi della volta precedente e non ho problemi a sedermi). Ho iniziato tempestivamente la cura con il pentacol e l’antrolin e già la situazione sembra tornata nella normalità.
Sintetizzando direi che i problemi che ho riscontrato si possono dividere il tre:
• Dolore/Fastidio Pre-Evacuazione: già qualche minuto prima di defecare (non capisco se quando le feci arrivano nell’ampolla rettale o prima) avverto un lieve dolore/fastidio che può sembrare tipo un pizzicotto di intensità sopportabile ma fastidioso. Quando questo dolore è più forte mi contraggo e le feci mi tornano su e dopo qualche ora (in cui magari ho bevuto tanto) mi riscendono e di solito non ho problemi. Questo è il problema più costante che ho avuto.
• Dolore durante l’evacuazione: dolore di intensità molto forte tipo puntura che avverto durante l’atto evacuativo e che mi porta a far tornare su le feci. Avvertivo questo tipo di dolore la prima volta che mi sono rivolto al proctologo ora è quasi scomparso o comunque, talvolta, è presente solo un fastidio durante l’evacuazione.
• Dolore da seduto o fastidio camminando: dolore di intensità molto forte tipo puntura che avverto solo in fasi acute a seconda di come sono seduto. Al momento mi è capitato solo per pochi giorni durante il secondo attacco.
Non ho mai riscontrato alcuna traccia di sangue fuoriuscire dall’ano o nelle feci.
Mangio inoltre molta frutta e verdura, bevo più di 2,5 litri di acqua al giorno e faccio sport. Ho sempre avuto evacuazioni regolari (circa 1 volta al giorno e quasi sempre di tipo 4) abbastanza bene formate e solo un 1-2% delle volte a palline (tipo 2).
L’ipertono è solo dovuto al dolore in quanto quando sto bene evacuo senza difficoltà pezzi di diametro anche di 3-4 cm.
Ho notato che mangiare molte fibre mi fa avere l’intestino sempre gonfio anche se mi fa andare più regolare.
A questo punto vi chiedo:
1. Anche se vorrei evitare ho paura che dovrò tornare a visita. Mi è stato consigliato dal medico di famiglia di andare da un chirurgo generale e non dal proctologo, voi chi pensate possa essere più indicato per i problemi che ho indicato? Conoscete un valido specialista nella zona Firenze Prato Pistoia?
2. Conviene fare visita durante fase acuta o conviene aspettare che la situazione sia tornata normale?
3. È normale che ogni volta che evacuo tipi 2 con difficoltà il problema si ripresenti? Potrebbe trattarsi di una piccola ragade non diagnosticata durante la visita e mai guarita del tutto che si riapre in caso di evacuazioni difficili? È possibile che una ragade si richiuda in appena 1 giorno?
4. Le fibre abbondanti, aumentando la massa da espellere, non rischiano di provocare ulteriori lesioni? Non sarebbe meglio, specialmente nelle fasi acute, tentare di avere evacuazioni ridotte in quantità ma comunque morbide? Se sì com’è possibile riuscirci?
5. Oltre ai soliti consigli (mangiare tanta fibra, bere tanto e fare sport, evitare spezie) esistono accorgimenti da seguire per evitare di sentire dolore (che a sua volta mi causa l’ipertono che va ad accentuare il dolore innescando un circolo vizioso)?. Ad esempio assumere molto olio con i cibi, cercare di tenere l’intestino rilassato, assumere fibre della famiglia Psyllo, assumere fermenti lattici, cercare di mangiare cibi più liquidi… Queste cose hanno un senso o no?
Grazie anticipatamente
Saluti
[#1]
Gentile Utente
Il suo problema non può essere risolto in questa sede, probabilmente il tutto è strettamente legato alla consistenza del materiale fecale ed alla presenza, anche se in "fase iniziale" (Iperemia del plesso emorroidario interno con maggiore espressione nell’emicirconferenza anteriore), di una malattia emorroidaria.
Bene la dieta ricca di fibre e il giusto apporto idrico(35 ml per kg di peso corporeo al giorno)
Lo specialista di riferimento resta il chirurgo coloproctologo da consultare preferibilmente nella "fase acuta"
Cordiali saluti
Il suo problema non può essere risolto in questa sede, probabilmente il tutto è strettamente legato alla consistenza del materiale fecale ed alla presenza, anche se in "fase iniziale" (Iperemia del plesso emorroidario interno con maggiore espressione nell’emicirconferenza anteriore), di una malattia emorroidaria.
Bene la dieta ricca di fibre e il giusto apporto idrico(35 ml per kg di peso corporeo al giorno)
Lo specialista di riferimento resta il chirurgo coloproctologo da consultare preferibilmente nella "fase acuta"
Cordiali saluti
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 16/02/2014.
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