Possili tracce di sangue nelle feci
Buonasera, sono un ragazzi di 33 anni. Da un paio di settimane ho notato la presenza di piccolissime macchie di un rosso molto chiaro, quasi sbiadito, nelle feci. La presenza che ho potuto riscontrare è apparentemente minima, le tracce visibili si possono contare sulle dita di una mano solitamente. Dapprima sembravano solo superficiali ma in caso di feci più "spugnose" tali tracce sembrano essere miste alle feci stesse essendo presenti all'interno dopo un'eventuale frammentazione e apparentemente più numerose. A occhio nudo la prima cosa che ho pensato è stata alla presenza di sangue anche se vi sono alcune cose che non mi sono chiare non avendo esperienza e competenza a riguardo.
Le suddette tracce sono di colore molto chiaro e non visibili ad ogni evacuazione. Hanno generalmente dimensioni di pochi millimetri come dei punti o piccole chiazze a volte allungate e dai bordi irregolari. Pochissime e superficiali in caso di feci più solide mentre apparentemente più numerose e frammiste in caso di poca consistenza. Alcune volte (di rado) sembrano separarsi dal resto delle feci come se si trattasse di residui con una loro consistenza, mentre altre volte noto come dei piccoli filamenti dello stesso colore (come un piccolo verme per rendere l'idea). Anche le tracce presenti all'interno delle feci si presentano come di un rosso abbastanza chiaro.
Alcune di queste cose mi hanno fatto pensare anche a residui di cibo come la buccia delle pesche noci che ultimamente consumo quasi ogni notte.
Premetto che sono un tipo molto ansioso e l'eventuale presenza di sangue ha fatto sì che il mio pensiero andasse subito a valutare le possibilità peggiori e che soffro di quella che il medico ha definito colite nervosa o qualcosa del genere che spesso mi porta a provare spesso sensazioni di gonfiore nella parte sinistra dell'addome e alla presenza di aria sopratutto dopo i pasti.
Dopo un lungo periodo di stitichezza agli inizi degli anni 2000, con una variazione della dieta, da diversi anni ho evacuazioni regolari una volta al giorno e in pochi casi lo stimolo a riandare di corpo dopo pranzo sopratutto in caso l'abituale evacuazione mattutina sia stata scarsa o in concomitanza di periodi di ansia. Ho sofferto e soffro tutt'ora di emorroidi anche se in forma non troppo grave.
Proprio questo rapporto di "amore e odio" con il mio intestino spesso mi porta a pensare al peggio appena compare qualcosa che ai miei occhi di profano risulta strano. Al tempo stesso ho paura di consultare il mio medico per il pensiero di cosa potrebbe risultare da eventuali esami specialistici che potrebbe ordinarmi.
In base alla descrizione che ho dato del mio caso ritenete che i sintomi elencati possano essere un campanello d'allarme da controllare o posso provare a tranquillizzarmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Le suddette tracce sono di colore molto chiaro e non visibili ad ogni evacuazione. Hanno generalmente dimensioni di pochi millimetri come dei punti o piccole chiazze a volte allungate e dai bordi irregolari. Pochissime e superficiali in caso di feci più solide mentre apparentemente più numerose e frammiste in caso di poca consistenza. Alcune volte (di rado) sembrano separarsi dal resto delle feci come se si trattasse di residui con una loro consistenza, mentre altre volte noto come dei piccoli filamenti dello stesso colore (come un piccolo verme per rendere l'idea). Anche le tracce presenti all'interno delle feci si presentano come di un rosso abbastanza chiaro.
Alcune di queste cose mi hanno fatto pensare anche a residui di cibo come la buccia delle pesche noci che ultimamente consumo quasi ogni notte.
Premetto che sono un tipo molto ansioso e l'eventuale presenza di sangue ha fatto sì che il mio pensiero andasse subito a valutare le possibilità peggiori e che soffro di quella che il medico ha definito colite nervosa o qualcosa del genere che spesso mi porta a provare spesso sensazioni di gonfiore nella parte sinistra dell'addome e alla presenza di aria sopratutto dopo i pasti.
Dopo un lungo periodo di stitichezza agli inizi degli anni 2000, con una variazione della dieta, da diversi anni ho evacuazioni regolari una volta al giorno e in pochi casi lo stimolo a riandare di corpo dopo pranzo sopratutto in caso l'abituale evacuazione mattutina sia stata scarsa o in concomitanza di periodi di ansia. Ho sofferto e soffro tutt'ora di emorroidi anche se in forma non troppo grave.
Proprio questo rapporto di "amore e odio" con il mio intestino spesso mi porta a pensare al peggio appena compare qualcosa che ai miei occhi di profano risulta strano. Al tempo stesso ho paura di consultare il mio medico per il pensiero di cosa potrebbe risultare da eventuali esami specialistici che potrebbe ordinarmi.
In base alla descrizione che ho dato del mio caso ritenete che i sintomi elencati possano essere un campanello d'allarme da controllare o posso provare a tranquillizzarmi?
Ringrazio anticipatamente per la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 03/09/2013.
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