Stitichezza grave e uso di lassativi
Gentili dottori,
ho 35 anni e soffro di una grave forma di stitichezza. Fin da piccolissima ho iniziato a manifestare problemi di questo tipo, così come mia sorella e mia zia materna e ho notato un aggravarsi della patologia intorno ai 30 anni, quando ho addirittura avuto due episodi di mancata evacuazione per 13-14 giorni successivi con conseguente ricovero in Pronto Soccorso. Conosco a menadito le regole per mantenere un buon transito intestinale e cerco di applicarle sempre: liquidi in abbondanza, fibre, attività fisica... Ho anche assunto, per qualche tempo, semi di lino e girasole ma senza ottenere risultati soddisfacenti; l'unico rimedio per me efficace è l'assunzione di erbe lassative, le cosiddette 'erbe svizzere' a base di senna, cascara e rabarbaro che, con la loro azione irritante sull'intestino, mi portano all'evacuazione. A questo proposito, aggiungo che mi sono stati prescritti in passato lassativi osmotici come il Macrogol o il lattulosio, che non hanno avuto alcun effetto se non quello di causare un forte gonfiore e dolore addominale. Due settimane fa, a seguito di un'evacuazione più difficile del solito, con espulsione di feci dure, ho avuto un episodio, dolorosissimo, di trombo emorroidale, per il quale ho subito due interventi ambulatoriali nell'arco di 24h. Il medico, specialista proctologo, mi ha raccomandato di evitare la stitichezza per prevenire recidive e, sapendo che già cerco di osservare una certa igiene di vita generale senza risultati incoraggianti, mi ha prescritto due capsule di Pursennid compresse ogni sera, a tempo... indeterminato. Non sono per nulla tranquilla all'idea di assumere costantemente questo farmaco; ho letto numerosi studi che lo associano addirittura a un incremento del cancro al colon, senza contare il fatto che temo che la sua assunzione continua porti a una futura inefficacia del principio attivo, con conseguente necessità di aumentare via via le dosi. Resto in attesa di un vostro prezioso consiglio. Grazie
ho 35 anni e soffro di una grave forma di stitichezza. Fin da piccolissima ho iniziato a manifestare problemi di questo tipo, così come mia sorella e mia zia materna e ho notato un aggravarsi della patologia intorno ai 30 anni, quando ho addirittura avuto due episodi di mancata evacuazione per 13-14 giorni successivi con conseguente ricovero in Pronto Soccorso. Conosco a menadito le regole per mantenere un buon transito intestinale e cerco di applicarle sempre: liquidi in abbondanza, fibre, attività fisica... Ho anche assunto, per qualche tempo, semi di lino e girasole ma senza ottenere risultati soddisfacenti; l'unico rimedio per me efficace è l'assunzione di erbe lassative, le cosiddette 'erbe svizzere' a base di senna, cascara e rabarbaro che, con la loro azione irritante sull'intestino, mi portano all'evacuazione. A questo proposito, aggiungo che mi sono stati prescritti in passato lassativi osmotici come il Macrogol o il lattulosio, che non hanno avuto alcun effetto se non quello di causare un forte gonfiore e dolore addominale. Due settimane fa, a seguito di un'evacuazione più difficile del solito, con espulsione di feci dure, ho avuto un episodio, dolorosissimo, di trombo emorroidale, per il quale ho subito due interventi ambulatoriali nell'arco di 24h. Il medico, specialista proctologo, mi ha raccomandato di evitare la stitichezza per prevenire recidive e, sapendo che già cerco di osservare una certa igiene di vita generale senza risultati incoraggianti, mi ha prescritto due capsule di Pursennid compresse ogni sera, a tempo... indeterminato. Non sono per nulla tranquilla all'idea di assumere costantemente questo farmaco; ho letto numerosi studi che lo associano addirittura a un incremento del cancro al colon, senza contare il fatto che temo che la sua assunzione continua porti a una futura inefficacia del principio attivo, con conseguente necessità di aumentare via via le dosi. Resto in attesa di un vostro prezioso consiglio. Grazie
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Gentile amica, fermo restando che "erbe svizzere" e sennosidi contenuti nella specialità che le è stata prescritta sono la stessa cosa, l'utilizzo per lunghi periodi di lassativi da contatto può essere dannoso.
E' stata posta una diagnosi sul tipo di stipsi?
Ha fatto esami?
Resto a sua disposizione!
Cordialmente!
E' stata posta una diagnosi sul tipo di stipsi?
Ha fatto esami?
Resto a sua disposizione!
Cordialmente!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio innanzitutto per la risposta. Sono stata indirizzata per tre volte, dal medico di famiglia, allo specialista gastroenterologo ma ho ricevuto una diagnosi di stitichezza piuttosto generica e comunque basata sulla sola palpazione dell'addome e sulle mie spiegazioni circa mie le modalità di evacuazione e abitudini dietologiche. In verità, il medico di base mi aveva parlato di sospetto dolicocolon e mi aveva prescritto una colonscopia virtuale; una volta in ospedale, pronta per eseguire l'esame, il medico mi ha rimandata a casa dicendo che di norma non si effettuano indagini di questo tipo su soggetti giovani e in buona salute, suggerendomi di 'mangiare qualche kiwi e non pensarci più'. Questo avveniva circa due anni fa e da allora ho 'autogestito' la mia stitichezza così come ho descritto nel primo post. Cosa mi suggerisce di fare? Da un lato non vedo di buon'occhio l'assunzione continua di lassativi, dall'altro temo che il mancato uso mi porti a non evacuare per giorni e giorni con le conseguenze sopra descritte, non ultima la formazione di un nuovo trombo emorroidale (che non augurerei al mio peggior nemico!). La ringrazio per l'attenzione.
La ringrazio innanzitutto per la risposta. Sono stata indirizzata per tre volte, dal medico di famiglia, allo specialista gastroenterologo ma ho ricevuto una diagnosi di stitichezza piuttosto generica e comunque basata sulla sola palpazione dell'addome e sulle mie spiegazioni circa mie le modalità di evacuazione e abitudini dietologiche. In verità, il medico di base mi aveva parlato di sospetto dolicocolon e mi aveva prescritto una colonscopia virtuale; una volta in ospedale, pronta per eseguire l'esame, il medico mi ha rimandata a casa dicendo che di norma non si effettuano indagini di questo tipo su soggetti giovani e in buona salute, suggerendomi di 'mangiare qualche kiwi e non pensarci più'. Questo avveniva circa due anni fa e da allora ho 'autogestito' la mia stitichezza così come ho descritto nel primo post. Cosa mi suggerisce di fare? Da un lato non vedo di buon'occhio l'assunzione continua di lassativi, dall'altro temo che il mancato uso mi porti a non evacuare per giorni e giorni con le conseguenze sopra descritte, non ultima la formazione di un nuovo trombo emorroidale (che non augurerei al mio peggior nemico!). La ringrazio per l'attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.2k visite dal 30/07/2013.
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