Prolassectomia delorme
Gentili Dottori, ho 47 anni, il 20 novembre u.s. ho subito intevento di emmoroidectomia , prolassectomia secondo delorme e asportazione dell'anoderma.Dopo un periodo alterno di dolori , dal 7 gennaio di quest'anno , eseguo a giorni alterni la dilatazione dello sfintere con un dilatatatore pneumatico previa introduzione di una sonda che viene riempita d'acqua non appena posizionata all'interno del canale anale. Ad oggi osservo che le feci hanno forma cilindrica di diametro variabile ( alcuni giorni più spesse altre volte filiformi) ;a differenza dell'inizio di tale manovra si riesce ad introdurre per intero il dito mignolo nel canale anale , mentre il dito indice subitto dopo la suddetta manovra espansiva ha ancora qualche difficoltà .Premesso quanto sopra desidero sapere se il decorso postoperatorio sopra descritto sia normale, se i tempi di effettuazione della suddetta manovra ( giorni alterni ) e la relativa modalità sono corretti e per quanto tempo ancora sarà necessario sottoporvisi .La mia preoccupazione è ovviamente la possibile configurazione di una stenosi . Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione che riserverete al mio caso
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Gentile Utente
Come le è stao sicuramente descritto: La Prolassectomia interna sec. Delorme è una procedura che prevede la sola resezione della mucosa prolassata e non dell' intera parete rettale che ha ceduto.
Questa viene "plicata" all' interno del retto formando un anello che può determinare una stenosi, come nel suo caso.
Le dilatazioni, con dilatatori rigidi o idropneumatica, rappresentano un tentativo, spesso coronato da successo, per risolvere il problema.
Nel caso di fallimento, nulla è perduto, è sempre possibile rimuovere l'intero "manicotto" stenotico chirurgicamente o procedere, sempre chirurgicamente, ad una transezione radiale(incisoni a raggiera sul margine stenotico) del cercine stenotico.
Ci tenga informati sul suo decorso.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe D'Oriano
Come le è stao sicuramente descritto: La Prolassectomia interna sec. Delorme è una procedura che prevede la sola resezione della mucosa prolassata e non dell' intera parete rettale che ha ceduto.
Questa viene "plicata" all' interno del retto formando un anello che può determinare una stenosi, come nel suo caso.
Le dilatazioni, con dilatatori rigidi o idropneumatica, rappresentano un tentativo, spesso coronato da successo, per risolvere il problema.
Nel caso di fallimento, nulla è perduto, è sempre possibile rimuovere l'intero "manicotto" stenotico chirurgicamente o procedere, sempre chirurgicamente, ad una transezione radiale(incisoni a raggiera sul margine stenotico) del cercine stenotico.
Ci tenga informati sul suo decorso.
Cordiali saluti
Dr. Giuseppe D'Oriano
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
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A distanza e senza averla visitata,non mi è possibile dirle con precisione i tempi necessari, questa domanda deve porla al collega che la segue nel ciclo di dilatazioni, lui saprà sicuramente darle una risposta, anche in base ai miglioramenti oggettivi, ed alla quantità crescente di acqua, iniettata, necessaria ad ottenere le dilatazione del palloncino.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.5k visite dal 26/01/2013.
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