Ulcera rettale e rcu
Buongiorno a tutti,
sono un ragazzo di 26 e circa 7 mesi fa, dopo un periodo con dolori e scariche ematiche ho fatto una colonscopia di controllo e la prima diagnosi che mi è stata fatta parlava di colite indeterminata (macroscopicamente Crohn e istologicamente RCU) e da lì ho iniziato una cura con mesalazzina e cortisone. Ho prolungato la cura con cortisone per circa 5 mesi perché nel frattempo avevo avuto una ricaduta, si pensa dovuta ad un virus intestinale.
Da ottobre fino a dicembre scorso la situazione sembrava in netto miglioramento e alla colon di controllo di metà dicembre era stata riscontrata una proctite lieve e dall'istologico si era più propensi ad una RCU piuttosto che al Crohn. Il centro in cui io sono in cura stava sperimentando un trattamento, il quale aveva il compito di migliorare la mucosa, che nel mio caso era già in netto miglioramento tranne che nell'ultimo tratto e quindi i medici hanno voluto inserirmi nello studio clinico in questione.
I clismi di acido ialuronico erano grandi come un clisma feet e dovevano essere applicati ogni giorno; dopo due settimane di trattamento iniziano i primi sintomi con dolore molto forte fossa iliaca sinistra, perdita di sangue e muco (anticipata da colori crampiformi fortissimi e mai provati) ed all'inizio si pensava fossero le emorroidi, anche se a me in tutta onestà il dolore addominale non mi convinceva e così ho interrotto lo studio clinico.
Visto che il problema non passava ho fatto una ano-rettoscopia che evidenzia ipertono sfinteriale, in ano-rettoscopia presenza di proctite di media intensità, con ulcera rettale posteriore. Lo specialista non capiva come poteva essere che, a distanza di due settimane dall'ultima colon in cui non era stato identificato alcun problema del genere in merito al retto, si era formata un'ulcera sanguinante e quindi si è ipotizzata un'ulcera "traumatica" derivante dall'utilizzo dei clismi (a volte infatti dopo l'applicazione sul bordo esterno del clisma, nel foro di uscita, c'era del materiale rosso, che ora ripensandoci potevano essere gli strati di pelle del retto che venivano "grattati" via nell'inserimento del beccuccio).
Ho sospeso la cura sperimentale ed ho iniziato la cura per guarire questa ulcera che si è venuta a creare con 2 supposte di Topster e 2 supposte di mesalazzina, oltre alla solita cura per via orale (4g di mesalazzina).
Quindi vorrei cortesemente chiedere se, secondo la vostra esperienza, è possibile che i clismi con beccuccio così lungo possano davvero rovinare la parete del retto e sempre seguendo questa ipotesi è normale che la lacerazione sia posteriore al retto? Altra questione è normale avere dolori lancinanti pre-evacuazione di sangue/muco? E secondo voi quanto ci vorrà prima che questa ulcera si rimargini?
Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione.
sono un ragazzo di 26 e circa 7 mesi fa, dopo un periodo con dolori e scariche ematiche ho fatto una colonscopia di controllo e la prima diagnosi che mi è stata fatta parlava di colite indeterminata (macroscopicamente Crohn e istologicamente RCU) e da lì ho iniziato una cura con mesalazzina e cortisone. Ho prolungato la cura con cortisone per circa 5 mesi perché nel frattempo avevo avuto una ricaduta, si pensa dovuta ad un virus intestinale.
Da ottobre fino a dicembre scorso la situazione sembrava in netto miglioramento e alla colon di controllo di metà dicembre era stata riscontrata una proctite lieve e dall'istologico si era più propensi ad una RCU piuttosto che al Crohn. Il centro in cui io sono in cura stava sperimentando un trattamento, il quale aveva il compito di migliorare la mucosa, che nel mio caso era già in netto miglioramento tranne che nell'ultimo tratto e quindi i medici hanno voluto inserirmi nello studio clinico in questione.
I clismi di acido ialuronico erano grandi come un clisma feet e dovevano essere applicati ogni giorno; dopo due settimane di trattamento iniziano i primi sintomi con dolore molto forte fossa iliaca sinistra, perdita di sangue e muco (anticipata da colori crampiformi fortissimi e mai provati) ed all'inizio si pensava fossero le emorroidi, anche se a me in tutta onestà il dolore addominale non mi convinceva e così ho interrotto lo studio clinico.
Visto che il problema non passava ho fatto una ano-rettoscopia che evidenzia ipertono sfinteriale, in ano-rettoscopia presenza di proctite di media intensità, con ulcera rettale posteriore. Lo specialista non capiva come poteva essere che, a distanza di due settimane dall'ultima colon in cui non era stato identificato alcun problema del genere in merito al retto, si era formata un'ulcera sanguinante e quindi si è ipotizzata un'ulcera "traumatica" derivante dall'utilizzo dei clismi (a volte infatti dopo l'applicazione sul bordo esterno del clisma, nel foro di uscita, c'era del materiale rosso, che ora ripensandoci potevano essere gli strati di pelle del retto che venivano "grattati" via nell'inserimento del beccuccio).
Ho sospeso la cura sperimentale ed ho iniziato la cura per guarire questa ulcera che si è venuta a creare con 2 supposte di Topster e 2 supposte di mesalazzina, oltre alla solita cura per via orale (4g di mesalazzina).
Quindi vorrei cortesemente chiedere se, secondo la vostra esperienza, è possibile che i clismi con beccuccio così lungo possano davvero rovinare la parete del retto e sempre seguendo questa ipotesi è normale che la lacerazione sia posteriore al retto? Altra questione è normale avere dolori lancinanti pre-evacuazione di sangue/muco? E secondo voi quanto ci vorrà prima che questa ulcera si rimargini?
Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione.
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È molto difficile ipotizzare una lesione iatrogena cioè causata dal trauma dell'introduttore,pur su una mucosa fragile. Pero non è del tutto escludibile. I dolori avvertiti potrebbero essere in relazione sia all'ulcerazione che alla situazione infiammatoria. Per quanto riguarda i tempi di guarigione dell'ulcera sono in diretta correlazione alla remissione dell'infiammazione.
Dr. Roberto Rossi
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio infinitamente per la sua risposta.
Secondo la sua esperienza un quadro clinico simile al mio e con le cure che sto utilizzando in questo periodo (Topster e mesalazzina supposte 2 volte a gg) è normale che i miglioramenti siano molto lenti e quindi gli effetti positivi dei farmaci tardino ad arrivare?
Perché ormai è una settimana che sto facendo le cure specifiche, dopo la visita specialistica, e i dolori fortissimi e le perdite di sangue (vado ancora solo sangue e muco) non sono migliorati in realtà. Tutto ciò rende davvero complicata la quotidianità sia fisicamente che psicologicamente (vedere per 4 volte al gg solo sangue per due sett non è facile da accettare) e onestamente ho paura.
Secondo lei quindi, mediamente quanto dovrò aspettare per riprendere a stare bene e quindi con feci formate e nessuna perdita di sangue? Quanto ci vuole che un'ulcera nel retto si possa rimarginare?
Grazie e mi scusi per le domande, ma lei sa benissimo che queste malattie creano moltissimi dubbi nella mente di chi ne è afflitto.
Grazie le auguro una buona giornata.
la ringrazio infinitamente per la sua risposta.
Secondo la sua esperienza un quadro clinico simile al mio e con le cure che sto utilizzando in questo periodo (Topster e mesalazzina supposte 2 volte a gg) è normale che i miglioramenti siano molto lenti e quindi gli effetti positivi dei farmaci tardino ad arrivare?
Perché ormai è una settimana che sto facendo le cure specifiche, dopo la visita specialistica, e i dolori fortissimi e le perdite di sangue (vado ancora solo sangue e muco) non sono migliorati in realtà. Tutto ciò rende davvero complicata la quotidianità sia fisicamente che psicologicamente (vedere per 4 volte al gg solo sangue per due sett non è facile da accettare) e onestamente ho paura.
Secondo lei quindi, mediamente quanto dovrò aspettare per riprendere a stare bene e quindi con feci formate e nessuna perdita di sangue? Quanto ci vuole che un'ulcera nel retto si possa rimarginare?
Grazie e mi scusi per le domande, ma lei sa benissimo che queste malattie creano moltissimi dubbi nella mente di chi ne è afflitto.
Grazie le auguro una buona giornata.
[#3]
Non esistono tempi standard per la guarigione di tali patologie poiché come detto nella risposta precedente i processi di riparazione sono in diretta correlazione allo stato della malattia IBD di cui è affetto. Consiglierei però una nuova visita presso un centro di gastroenterologia ospedaliera dove vi è una specifica esperienza nel trattamento di tali problemi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 10/01/2013.
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