Follow up polipectomia
Salve, mio padre a 56 anni ha subito una polipectomia un mese fa per togliere 4 polipi al colon. Pur non conoscendo esattamente la diagnosi, due di questi credo di aver capito che fossero delle displasie che per l'appunto non promettevano niente di buono. I medici dicono di aver ripulito tutto, che non sono necessari altri esami (hanno escluso rigorosamente il pericolo di metastasi) e non sono necessarie terapie.
Oggi si è accorto ancora di un piccolo sanguinamento (dice che si è lievemente sporcata la carta igienica) ma non è questo a preoccuparmi. Ciò che mi preoccupa è il follow up di tutta questa storia. I medici hanno fissato una nuova colonscopia tra sei mesi e ci hanno detto che se le cose vanno bene i tempi saranno allungati prima di un anno, poi di tre e poi di cinque. Fin qui tutto bene, ma ecco il web pronto ad insinuarmi ulteriori dubbi. Ho letto che in seguito a una polipectomia per la rimozione di adenomi ad alto rischio ci sono molti rischi di recidive e anche abbastanza gravi. E soprattutto che dopo i 75 anni non è prevista più la sorveglianza in alcuni casi. Non voglio per forza rassicurazioni, preferisco una più utile verità. A cosa andiamo incontro? Il percorso prevede quasi certamente delle complicazioni? Andremo incontro a cancri più estesi? Cosa succede dopo i 75 anni? Si da per scontato che il corpo non possa più trarre benefici da questi tipi di interventi? Mi devo arrendere all'idea che sarà questa la fine che gli è stata riservata?
Oggi si è accorto ancora di un piccolo sanguinamento (dice che si è lievemente sporcata la carta igienica) ma non è questo a preoccuparmi. Ciò che mi preoccupa è il follow up di tutta questa storia. I medici hanno fissato una nuova colonscopia tra sei mesi e ci hanno detto che se le cose vanno bene i tempi saranno allungati prima di un anno, poi di tre e poi di cinque. Fin qui tutto bene, ma ecco il web pronto ad insinuarmi ulteriori dubbi. Ho letto che in seguito a una polipectomia per la rimozione di adenomi ad alto rischio ci sono molti rischi di recidive e anche abbastanza gravi. E soprattutto che dopo i 75 anni non è prevista più la sorveglianza in alcuni casi. Non voglio per forza rassicurazioni, preferisco una più utile verità. A cosa andiamo incontro? Il percorso prevede quasi certamente delle complicazioni? Andremo incontro a cancri più estesi? Cosa succede dopo i 75 anni? Si da per scontato che il corpo non possa più trarre benefici da questi tipi di interventi? Mi devo arrendere all'idea che sarà questa la fine che gli è stata riservata?
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Lei corre troppo! Il caso di suo padre rientra tra quelli che vanno sorvegliati; ma non si può fare una biopsia ogni settimana (che peraltro non avrebbe alcuna utilità) per cui gli studi del settore, interpretati dai Colleghi che si occupano del paziente, suggeriscono cautelativamente un intervallo molto ravvicinato (6 mesi) per la prima fase, che poi potrà essere "allungato" nel caso la prima fase decorra senza segnali preoccupanti. E' chiaro che se invece fra sei mesi la situazione fosse meno tranquilla del previsto suo padre andrebbe ad abbandonare il protocollo attuale per rientrare in uno eventualmente di tipo diverso, che magari preveda controlli più serrati o addirittura (dico per dire) altri tipi di procedure.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 09/12/2012.
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