Mia madre
Salve gentili Dottori,
il malessere riguarda mia madre. Ha 65 anni, è in menopausa e in buona salute generale, il suo peso è 57 kg e anche la sua alimentazione è normale, soltanto che sono 3 anni, dal 2005, che soffre di dolori periodici all'addome, che le insorgono circa ogni 2-4 settimane anche se in modo improvviso o meglio imprevedibile, e ogni episodio di dolori dura un giorno: quando capita il giorno che le vengono questi dolori addominali lei è costretta a restare a casa tutto il giorno per poter andare in bagno a evacuare, in preda a dolori abbastanza forti. Il giorno dopo l'episodio doloroso lei riprende a stare bene per altre 2-4 settimane circa. Qual è il vostro parere? Dato che sta diventando un cosa fastidiosa e preoccupante che dura da un po' troppo tempo, cosa le consigliereste di fare a questo punto?
Grazie, cordiali saluti.
Santo
il malessere riguarda mia madre. Ha 65 anni, è in menopausa e in buona salute generale, il suo peso è 57 kg e anche la sua alimentazione è normale, soltanto che sono 3 anni, dal 2005, che soffre di dolori periodici all'addome, che le insorgono circa ogni 2-4 settimane anche se in modo improvviso o meglio imprevedibile, e ogni episodio di dolori dura un giorno: quando capita il giorno che le vengono questi dolori addominali lei è costretta a restare a casa tutto il giorno per poter andare in bagno a evacuare, in preda a dolori abbastanza forti. Il giorno dopo l'episodio doloroso lei riprende a stare bene per altre 2-4 settimane circa. Qual è il vostro parere? Dato che sta diventando un cosa fastidiosa e preoccupante che dura da un po' troppo tempo, cosa le consigliereste di fare a questo punto?
Grazie, cordiali saluti.
Santo
[#1]
Gentile signore,
è difficile ipotizzare una diagnosi senza poter visitare la paziente e le patologie possibili sono numerose (ad esempio: malattie infiammatorie, diverticolosi, etc ).
Sicuramente Le consiglierei di parlerne con il Suo medico curante e poi una eventuale valutazione specialistica gastroenterologica.
Cordiali saluti
è difficile ipotizzare una diagnosi senza poter visitare la paziente e le patologie possibili sono numerose (ad esempio: malattie infiammatorie, diverticolosi, etc ).
Sicuramente Le consiglierei di parlerne con il Suo medico curante e poi una eventuale valutazione specialistica gastroenterologica.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#3]
Gentile signore
Nessuno vieta a qualunque collega colonproctologo di effettuare una colonscopia e di porre diagnosi magari di diverticolosi del colon, tuttavia la colonproctologia si occupa della patologie dell'ultimo tratto intestinale.
Il caso di Sua mamma necessita, a mio giudizio, di un inquadramento complessivo di tutto il tratto gastroenterico, compreso anche il colon-retto, per una valutazione clinica globale . Ad esempio come poter escludere eventuali intolleranze alimentari, o malattie infiammatorie intestinali o diverticolosi del colon discendente-sigma ?
Un gastroenterologo è un clinico medico che ha una visione clinica più completa del tratto gastrointestinale in toto, mentre il colon-proctologo è un cliinico, talvolta chirurgo, che interviene nelle patologie dell'ultimo tratto intestinale.
Nella speranza di essere riuscito ad essere esaustivo, La saluto cordialmente e, se vuole, ci tenga informati sugli sviluppi del caso.
Nessuno vieta a qualunque collega colonproctologo di effettuare una colonscopia e di porre diagnosi magari di diverticolosi del colon, tuttavia la colonproctologia si occupa della patologie dell'ultimo tratto intestinale.
Il caso di Sua mamma necessita, a mio giudizio, di un inquadramento complessivo di tutto il tratto gastroenterico, compreso anche il colon-retto, per una valutazione clinica globale . Ad esempio come poter escludere eventuali intolleranze alimentari, o malattie infiammatorie intestinali o diverticolosi del colon discendente-sigma ?
Un gastroenterologo è un clinico medico che ha una visione clinica più completa del tratto gastrointestinale in toto, mentre il colon-proctologo è un cliinico, talvolta chirurgo, che interviene nelle patologie dell'ultimo tratto intestinale.
Nella speranza di essere riuscito ad essere esaustivo, La saluto cordialmente e, se vuole, ci tenga informati sugli sviluppi del caso.
[#5]
Ex utente
Salve Dottore. Mia madre ha effettuato oggi la visita specialistica, la diagnosi del gastroenterologo è stata "spiccata dissinergia con stipsi". Come ulteriore strumento di indagine ha richiesto una "defecografia" (?). Infine ritiene possa essere utile una "riabilitazione fisioterapeutica".
Cordiali saluti.
Santo
Cordiali saluti.
Santo
[#7]
Ex utente
Salve Dottor Nardacchione. Le chiedo cortesemente un parere sul referto della defecografia effettuata oggi da mia madre. Grazie, cordiali saluti.
Santo
Rx Defecografia:
previa somministrazione di mdc baritato per os 250/ml e 180 ml ad alta viscosità per via rettale, regolare contrazione volontaria. In ponsamento regolare apertura dell'ARA. Lieve discesa del GRA di circa 2,5 cm. Presenza di prolasso mucoso rettale alto intracanicolare. Deficit dello svuotamento a 20 minuti. Non enterocele, non rettocele, non perdite di mdc involontarie.
Conclusioni:
prolasso mucoso intracanicolare alto con modico prolasso emorroidario con quadro compatibile con dissinergia addomino-pelvica. Utile completamento diagnostico con manometria ano-rettale.
Santo
Rx Defecografia:
previa somministrazione di mdc baritato per os 250/ml e 180 ml ad alta viscosità per via rettale, regolare contrazione volontaria. In ponsamento regolare apertura dell'ARA. Lieve discesa del GRA di circa 2,5 cm. Presenza di prolasso mucoso rettale alto intracanicolare. Deficit dello svuotamento a 20 minuti. Non enterocele, non rettocele, non perdite di mdc involontarie.
Conclusioni:
prolasso mucoso intracanicolare alto con modico prolasso emorroidario con quadro compatibile con dissinergia addomino-pelvica. Utile completamento diagnostico con manometria ano-rettale.
[#8]
Gentile signore,
nel caso della sua mamma siamo parlando di una patologia in cui manca il rilasciamento del sistema sfinteriale anale durante la spinta espulsiva, classica nella stitichezza.
Una riduzione della spinta addominale o una eccessiva irritabilità dello sfintere per la distensione del retto, possono esserne le cause, vanno escluse comunque alcune malattie, che potrebbero alterare il funzionamento muscolare.
Per tale motivo è stata prescritta giustamente una manometria anorettale a cui, in alcuni casi, e sempre secondo necessità, lo studio può essere completato da una elettromiografia del pavimento pelvico.
Continui a tenerci informati e gradisca i miei più cordiali saluti
nel caso della sua mamma siamo parlando di una patologia in cui manca il rilasciamento del sistema sfinteriale anale durante la spinta espulsiva, classica nella stitichezza.
Una riduzione della spinta addominale o una eccessiva irritabilità dello sfintere per la distensione del retto, possono esserne le cause, vanno escluse comunque alcune malattie, che potrebbero alterare il funzionamento muscolare.
Per tale motivo è stata prescritta giustamente una manometria anorettale a cui, in alcuni casi, e sempre secondo necessità, lo studio può essere completato da una elettromiografia del pavimento pelvico.
Continui a tenerci informati e gradisca i miei più cordiali saluti
[#9]
Ex utente
Ben trovato Dottor Nardacchione. Volevo farle un pò il punto della situazione. Oggi mia madre ha fatto la visita di ritorno dal gastroenterologo (come può intuire notando la tempistica, il tutto sempre usufruendo del SSN) per mostrargli il referto della defecografia fatta il 24 aprile: dopo una visita più approfondita, e la lettura del referto, il gastroenterologo le ha prescritto una visita dal chirurgo proctologo, perchè stavolta la sua diagnosi è stata di un prolasso rettale che richiede una valutazione per una eventuale risoluzione chirurgica, preliminarmente a qualsiasi riabilitazione fisioterapeutica. Infine le ha prescritto di assumere nel frattempo (per 2 settimane) 2 prodotti farmaceutici.
La saluto cordialmente. Grazie.
Santo
La saluto cordialmente. Grazie.
Santo
[#10]
Gentile signor Santo,
ben trovato anche a lei !
Fa sempre piacere ricevere notizie sulla evoluzione di determinate situazioni cliniche che ci vedono spettatori temporanei, impossibilitati ad intervenire direttamente, se non con semplici consigli.
L'iter seguito fin qui mi sembra più che corretto, concordo sulla necessità di una visita chirurgica e quindi non mi resta che aspettare ulteriori sue nuove.
Cordiali saluti
ben trovato anche a lei !
Fa sempre piacere ricevere notizie sulla evoluzione di determinate situazioni cliniche che ci vedono spettatori temporanei, impossibilitati ad intervenire direttamente, se non con semplici consigli.
L'iter seguito fin qui mi sembra più che corretto, concordo sulla necessità di una visita chirurgica e quindi non mi resta che aspettare ulteriori sue nuove.
Cordiali saluti
[#11]
Ex utente
Salve Dottor Nardacchione. Ultime novità: oggi mia madre ha fatto la visita dal chirurgo proctologo. Innanzitutto, c'è una importante novità, e cioè che sia il protologo che il gastroenterologo ritengono sia necessario che a mia madre venga asportato l'utero, in quanto c'è un prolasso uterino (già diagnosticato da anni anche dalla ginecologa, pure quest'ultima favorevole da anni all'asportazione dell'utero) che sicuramente può essere una delle cause principali di tutti problemi che ci sono adesso a livello della porzione finale dell'intestino, del retto. Poi, entrando nello specifico della visita proctologica, il proctologo ha diagnosticato quanto segue:1) prolasso intracanalicolare alla defecografia.2) all'esame obiettivo prolasso mucoso anteriore.3) prima di eventuale risoluzione chirurgica è indispensabile completare accertamenti con: colonscopia, manometria ano-rettale, rivalutazione per eventuale biofeedback.Grazie Dottore, buonasera.Santo
[#12]
Ex utente
Salve Dottor Nardacchione, ben trovato dopo tanto tempo. Dunque, la aggiorno un pò sul percorso clinico di mia madre, 67 anni. Previa conferma della diagnosi di "prolasso uterino" anche nella visita chirurgica generale, il 21 aprile scorso ha subito l'intervento chirurgico di "isterectomia totale con annessiectomia bilaterale" (asportazione utero, tube e ovaie). Il decorso post-operatorio sta andando regolarmente, è stata tenuta in degenza all'ospedale fino alla sesta giornata, in decima giornata è tornata in ospedale per medicare la ferita e tutt'oggi, quindicesima giornata, sta bene, deambula normalmente, ha ripreso a guidare l'auto, però ancora la ferita le brucia un po'. Un disturbo fastidioso, l'unico degno di nota, che la accompagna ancora è la stipsi accentuata: quattro giorni fa è andata di corpo per la prima volta dopo l'intervento con una forte scarica diarroica, poi da lì fino ad oggi più niente. Assume tre farmaci prescritti in ospedale: punture di Seleparina, compresse Nexium e Laevolac sciroppo. Dal medico curante si è fatta prescrivere dei clisteri con Sorbiclis, al momento del bisogno. Mangia regolare, beve molta acqua, prende gli yoghurt, urina normalmente. Che altro può fare per combattere questa stipsi severa, in tutto questo periodo di convalecenza dall'isterectomia, la quale le ricordo che dura in media tra le 5 e le 8 settimane? E' normale, Dottore, che lei sia così stitica, in questo periodo? Grazie, buonasera.
Santo
Santo
[#13]
Gentile signor Santo
quanto le vorrei rispondere: prenda questo, eviti quest'altro e vedrà che il problema è risolto... ma purtroppo non posso farlo. Prescrivere farmaci senza aver visitato un paziente non è deontologicamente corretto non avendo assolutamente idea di quello che è la clinica del paziente.
Da quello che lei racconta in maniera così particolareggiata non ho motivo di dubitare delle sue descrizioni, tuttavia è necessario effettuare una visita per formarsi una propria idea sulle condizioni della paziente con le possibili ipotesi diagnostiche ed eventuali rimedi farmacologici.
In linea di massima per una stipsi i consigli non pericolosi e generici sono sempre gli stessi: bere molta acqua e movimento.
Nel caso specifico aggiungerei di continuare con la terapia prescritta.
Cordiali saluti
quanto le vorrei rispondere: prenda questo, eviti quest'altro e vedrà che il problema è risolto... ma purtroppo non posso farlo. Prescrivere farmaci senza aver visitato un paziente non è deontologicamente corretto non avendo assolutamente idea di quello che è la clinica del paziente.
Da quello che lei racconta in maniera così particolareggiata non ho motivo di dubitare delle sue descrizioni, tuttavia è necessario effettuare una visita per formarsi una propria idea sulle condizioni della paziente con le possibili ipotesi diagnostiche ed eventuali rimedi farmacologici.
In linea di massima per una stipsi i consigli non pericolosi e generici sono sempre gli stessi: bere molta acqua e movimento.
Nel caso specifico aggiungerei di continuare con la terapia prescritta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 5.9k visite dal 24/03/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Menopausa
Cos'è la menopausa? A quale età arriva e come capire se è arrivata: i sintomi e i consigli per affrontare questa fase della vita della donna.