Sinus pilonidalis già operato
Salve,
vorrei un vostro consulto per la mia situazione "un po strana".
Il 31/01/2012 mi sono operato di sinus con chiusura della ferita di prima intenzione, ho fatto le medicazioni con successiva rimozione graduale di punti e, tranne che per una piccola sacca che si era formata nella parte superiore della ferita (poi aperta e svuotata) non ho avuto problemi. Verso metà marzo mi fu detto che ero completamente guarito e quindi mi sentivo abbastanza tranquillo, essendo stati rimossi tutti i punti. Il 13/04 noto che mi si forma una sacca piu grande della pracedente lungo gran parte della ferita, e con successiva apertura spontanea con fuoriuscita di materiale purulento e sangue. Tornato dal chirurgo che mi aveva operato, si nota che internamente, si era creato un piccolo tunnel formatosi dalla apertura (o non guarigione) di un piccolo foro (probabilmente doce c'era l'ultimo punto di sutura) situato poco sopra l'ano, e una nuova apertura creatasi poco piu sopra, in pratica dove ebbe origine la sacca pocanzi descritta.
Continuando con le medicazione e con l'inserimento delle garze interne, il chirurgo verso metà maggio, forse stufo della situazione, decide di mettere 2 punti di sutura a "freddo" ambulatoriamente per far chiudere la parte superiore di questo tunnel. Ovviamente, dopo avermi assicurato che questa volta era tutto apposto, il 26/05 si riapre di nuovo il buco superiore con conseguente fuoriuscita di pus e sangue.
Verso i primi di giugno, ormai non fidandomi piu del chirurgo che mi ha operato, sotto consiglio da parte di un infermiere, vado da un altro dottore specialista in colonproctologia, che, fino ad oggi, mi ha medicato con garze interne e meticolosa pulizia del tunnel che, ancora oggi nonostante a detta sua si sia ridotto molto, continua ad accompagnarmi. L'altro giorno, dopo l'ultima medicazione, mi consiglia di sottopormi a un "taglio" della parte superiore del tunnel, in modo che la guarigione e la cicatrizzazione possa avvenire piu in fretta perchè, a detta sua, continuando con medicazioni i tempi di guarigione si protrarrebbero fino ad ottobre.
I miei dubbi sono molteplici e chiedo a voi delle spiegazioni che fino ad ora non mi sono state fornite:
1) Una situazione del genere è prevista nella casistica? O si tratta di un errore da parte del chirurgo che mi ha operato?
2) E' giusta la tesi sostenuta dal dottore che mi sta seguendo da giugno?
3) E' consigliabile operarsi in questo periodo dell'anno con questo caldo micidiale?
Grazie per una eventuale risposta
vorrei un vostro consulto per la mia situazione "un po strana".
Il 31/01/2012 mi sono operato di sinus con chiusura della ferita di prima intenzione, ho fatto le medicazioni con successiva rimozione graduale di punti e, tranne che per una piccola sacca che si era formata nella parte superiore della ferita (poi aperta e svuotata) non ho avuto problemi. Verso metà marzo mi fu detto che ero completamente guarito e quindi mi sentivo abbastanza tranquillo, essendo stati rimossi tutti i punti. Il 13/04 noto che mi si forma una sacca piu grande della pracedente lungo gran parte della ferita, e con successiva apertura spontanea con fuoriuscita di materiale purulento e sangue. Tornato dal chirurgo che mi aveva operato, si nota che internamente, si era creato un piccolo tunnel formatosi dalla apertura (o non guarigione) di un piccolo foro (probabilmente doce c'era l'ultimo punto di sutura) situato poco sopra l'ano, e una nuova apertura creatasi poco piu sopra, in pratica dove ebbe origine la sacca pocanzi descritta.
Continuando con le medicazione e con l'inserimento delle garze interne, il chirurgo verso metà maggio, forse stufo della situazione, decide di mettere 2 punti di sutura a "freddo" ambulatoriamente per far chiudere la parte superiore di questo tunnel. Ovviamente, dopo avermi assicurato che questa volta era tutto apposto, il 26/05 si riapre di nuovo il buco superiore con conseguente fuoriuscita di pus e sangue.
Verso i primi di giugno, ormai non fidandomi piu del chirurgo che mi ha operato, sotto consiglio da parte di un infermiere, vado da un altro dottore specialista in colonproctologia, che, fino ad oggi, mi ha medicato con garze interne e meticolosa pulizia del tunnel che, ancora oggi nonostante a detta sua si sia ridotto molto, continua ad accompagnarmi. L'altro giorno, dopo l'ultima medicazione, mi consiglia di sottopormi a un "taglio" della parte superiore del tunnel, in modo che la guarigione e la cicatrizzazione possa avvenire piu in fretta perchè, a detta sua, continuando con medicazioni i tempi di guarigione si protrarrebbero fino ad ottobre.
I miei dubbi sono molteplici e chiedo a voi delle spiegazioni che fino ad ora non mi sono state fornite:
1) Una situazione del genere è prevista nella casistica? O si tratta di un errore da parte del chirurgo che mi ha operato?
2) E' giusta la tesi sostenuta dal dottore che mi sta seguendo da giugno?
3) E' consigliabile operarsi in questo periodo dell'anno con questo caldo micidiale?
Grazie per una eventuale risposta
[#1]
Un po' sfortunato ma possibile.
Impossibile dirlo senza visita.
Si,e' irrilevante.
Auguri!
Impossibile dirlo senza visita.
Si,e' irrilevante.
Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dott. Favara,
secondo lei questo tipo di "taglio" se così puo essere definito, corrisponde ad un vero e proprio intervento con chiusura per seconda intenzione, e quindi con i tempi di recupero piuttosto lunghi, oppure posso sperare in un post operatorio breve?
Grazie
secondo lei questo tipo di "taglio" se così puo essere definito, corrisponde ad un vero e proprio intervento con chiusura per seconda intenzione, e quindi con i tempi di recupero piuttosto lunghi, oppure posso sperare in un post operatorio breve?
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 11/07/2012.
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