Emorroidi e sindrome da carcinoide

Egregi dottori
circa 5 anni fa ho iniziato a sentire una specie di prolasso che mi usciva dall'ano per circa 1 cm, accompagnato da sangue rosso vivo sulla carta igienica. Il prolasso era riducibile manualmente e non mi procurava alcun dolore o prurito. Mi son recato allora dal medico di base che dopo una visita piuttosto sbrigativa (senza esplorazione rettale) mi fece una diagnosi di emorroidi, basandosi soprattutto sulla mia età (avevo 39 anni) e sulla mia professione molto sedentaria. Così non me ne sono preoccupato più di tanto. In questi 5 anni il sanguinamento avveniva circa una volta al mese, a volte in quantità elevata (dopo un influenza o altri malesseri) e con grumi e muco, a volte macchiando solo un po' la carta, in ogni caso senza mai dolore ne prurito (tenevo accuratamente pulita la parte visto che non volevo ne vorrei operarmi), e il prolasso rimaneva sempre della stessa entità e riducibile manualmente dopo l'evacuazione.
Circa un anno fa però ho avuto delle specie di crisi di panico che si sono ripetute varie volte con intensità che vanno da pochi minuti fino a 3 giorni (in due casi, con andamento ondulatorio). Da allora sto ricercando la causa di queste crisi adrenergiche -che avvengono sempre dopo il mio unico pasto serale- e ho fatto svariati esami tra cui catecolamine e metanefrine urinarie, cromogranina A, scintigrafia surrenalica mibeg, tutti risultati negativi tranne la Chg A che è risultata 202 (rif 20-100). Dopo le crisi forti la perdita di sangue è sempre abbondante mentre la palpazione dell'addome fattami da tutti i medici risulta tutt'ora non dolorante. Naturalmente data la CHG A positiva l'endocrinologo sospetta un possibile NET funzionante non rilevato dalla scintigrafia surrenalica con mibeg. Da qualche mese poi ho una quantità assolutamente fuori dalla norma di gas intestinale e molti borborigmi ma senza diarrea.
Le mie domande sono:
1) è possibile che 5 anni fa il medico abbia fatto una diagnosi errata e frettolosa di emorroidi e non si tratti affatto di ciò ma di un tumore al colon con sindrome da carcinoide? anche senza peggioramenti alla zona interessata dopo 5 anni?
2) è possibile che tali "emorroidi" siano un prolasso rettale?
3) tale prolasso può avere qualcosa a che fare con le mie crisi "adrenergiche"? se si, in che modo?
4) in ultimo, è possibile che un tumore neuroendocrino funzionante abbia tali sintomi?
Vi ringrazio sentitamente per ogni consiglio che vorrete darmi.
Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Ritengo improbabile la presenza di un tumore neuroendocrino visto la negatività degli esami.
Per quanto riguarda il sanguinamento che dura da 5 anni è davvero curioso che non abbia mai fatto accertamenti ulteriori fidando di una visita "frettolosa". Pertanto ritengo doveroso iniziare un serio percorso diagnostico e terapeutico. Se sono presenti come probabile emorroidi prolassate e sanguinanti ritengo corretto prendere in considerazione, dopo avere escluso altre possibili cause di sanguinamento, l'ipotesi chirurgica.

Dr. Roberto Rossi

[#2]
Utente
Utente
Egregio dottore,
innanzitutto la ringrazio per la sua disponibilità e per la risposta così celere e atttenta. Non posso che darle ragione riguardo agli ulteriori accertamenti che avrei dovuto fare, a mia discolpa posso solo citare il fatto che faccio un lavoro assai impegnativo in un'azienda in cui le assenze per mutua non sono viste affatto di buon'occhio, e a quel tempo avevo appena messo su famiglia. Inoltre ho moltii amici e colleghi che hanno sofferto e soffrono di emorroidi perciò ho accettato di buon grado la diagnosi e se non fosse stato per queste crisi adrenergiche e in quei due casi di durata tale da escludere la "semplice" crisi di panico, confesso che probabilmente avrei continuato a non preoccuparmene. Tra l'altro dopo i rari sanguinamenti copiosi avevo notato che la crema emorroidaria (preparazione h) otteneva un discreto risultato, confermando, seppur indirettamente la diagnosi. Riguardo poi all'operazione chirurgica come soluzione, tutte le persone attorno a me che hanno fatto questa scelta, non solo non hanno risolto il problema, ma si son trovati a combattere con recidive e aggravamenti della situazione. Probabilmente è solo sfortuna e non conosco le statistiche ma, come certamente saprà c'è un dibattito molto animato sull'utilità e riuscita effettiva dei vari trattamenti chirurgici a disposizione. Seguirò però certamente il suo consiglio di approfondire la diagnosi presso uno specialista.
Mi conforta sapere che ritiene improbabile un tumore NET del tratto GEP, come invece sembra sospettare la mia endocrinologa visto che per le mie crisi si sono escluse cause psichiatriche (per la durata) e cause neurologiche funzionali( RMN encefalica negativa), così a suo parere rimane la possibilità di una mia "insensibilità" al liquido di contrasto della scintigrafia surrenalica con MIBEG I-123, e la cromogranina A evidentemente alterata. Lei cosa pensa di questa evenienza e che significato da al valore CHG A di 202 (rif 20-100)?
Ancora grazie per i consigli e auguri per le festività in corso.
Cordiali saluti.
[#3]
Utente
Utente
Potrebbe anche dirmi quali ritiene possano essere le "altre possibili cause di sanguinamento"? Dopo così tanti anni credo che una patologia tumorale al retto avrebbe dato ulteriori sintomi o almeno un aggravamento degli stessi, non crede?
Grazie
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Le cause di un sanguinamento intestinale possono essere molteplici ad esempio un tumore(che ritengo non sia il suo caso), una complicazione di una malattia diverticolare,un polipo, malattie infiammatorie intestinali( Crohn,ColiteUlcerosa)..... Ma certamente prima sarà necessaria una visita gastroenterologica ed eventualmente una colonscopia
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