Prolasso rettale mucoso emorroidale

Salve. Sono affetto da prolasso rettale mucoso emorroidale piu' o meno dal 2003. Nel gennaio 2010, arrivato al limite della sopportabilita', era un problema restare in piedi piu' di 10 minuti, mi sono operato e mi hanno ridotto il problema dell'ottanta per cento utilizzando la tecnica chilurgica denominata prolassectomia pph03. L'operazione e la degenza e' stata senza problemi, ma come lo stesso chilurgo mi ha detto dopo l'intervento, la riduzione del prolasso e' stato dell' ottanta per cento e quindi io stesso mi sono reso conto che ,immediatamente dopo l'operazione ,avevo ancora una piccolo prolasso ancora esistente. Comunque il sollievo e' stato enorme. Il problema che ora, a distanza di un anno, il prolasso sta' aumentando di dimensioni e comincia a darmi qualche problema sopratutto anche perche' ,per me che sono uno sportivo agonistico, pratico quotidianamente da 18 anni la corsa di resistenza, il prolasso non e' certo il massimo e comincio ad avere problemi anche stando per troppo tempo in piedi. Ora le domande che che vi pongo sono: la tecnica di intervento che hanno usato era la piu' corretta ? E' normale che non siano riusciti ad eliminarmi del tutto il prolasso e che piano piano si stia riformando? E' consigliabile gia' da ora pensare ad un'altro intervento per risolvere definitivamente il problema con un'altra tecnica di intevento piu' efficace ? Aspettare del tempo per rioperarsi ,fino al momento che comincia a farsi sentire pesantemente sulla vita di tutti i giorni ,puo' essere in qualche modo controproducente ?
In attesa per una vostra gentile risposta alla mie domande vi saluto con molto affetto.
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Dr. Roberto Rossi Chirurgo generale, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Gentile signore le tecniche usate per l'intervento di emorroide comica e correzione del prolasso come avrà visto sono molteplici poiché non esiste una tecnica risolutiva al 100 per cento. Nel suo caso ovviamente non vedendo la sua situazione pre intervento,non è possibile dire se la tecnica usata fosse la più adatta. Per quanto riguarda la persistenza del prolasso certamente è corretto pensare ad un nuovo intervento con finalità risolutiva. Si affidi pertanto con fiducia ad un pronto logo esperto che saprà consigliarla.

Dr. Roberto Rossi

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Utente
Utente
Gentile dottor Rossi, la ringrazio della immediata risposta e la saluto.
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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Chirurgo generale, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 215 6
Gentile utente ritengo che in previsione di un nuovo intervento sia necessario eseguire una RX defecografia che consenta di escludere la presenza di un prolasso rettale e diun sigma retto " troppo lunghi".
Per quanto riguarda la tecnica adottata ovviamente dipende dalla entita' del prolasso.
Cordiali saluti.

Dr. Vincenzo Adamo

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Utente
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Grazie della sua opinione.
Potrebbe essere piu' chiaro sulla definizione di " prolasso e sigma retto troppo lunghi " e le conseguenze della presenza di tale patologia '
Grazie e saluti
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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Chirurgo generale, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 215 6
Per prolasso mi riferisco a quello del retto che e' l'ultima parte del grosso intestino e che in alcuni casi potrebbe avere perduto i suoi "ancoraggi" e prolassare vero l'esterno.
La defecografia ci consente di avere informazioni sia sul comportamento del retto durante la defecazione ovvero se prolassa ed inoltre ci permette di avere informazioni sulla presenza di un sigma troppo lungo , informazione tile ai ifni di un eventuale intervento correttivo.
Ovviamente anche per la tecnica di Longo esistono delle recidive come per tutte le altre tecniche chirurgiche.
Cordiali saluti
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