Rettocele digitiforme
Gentili ed esperti dottori, vorrei chiedervi delle informazioni sulla formazione o preesistenza di un rettocele digitiforme e sulla sua possibile riformazione ed evoluzione. Vi racconto la mia storia: ho 38 anni, ho sempre sofferto di colon irritabile con stipsi tremenda che mi ha provocato emorroidi già prima del parto, ho partorito naturalmente a 31 anni e quando sono tornata a casa non riuscivo più a defecare senza l'aiuto di digitazioni. Questo calvario è durato diversi anni finchè ho visto in tv una trasmissione sulla tecnica di Longo. Mi sono recata a Roma dove sono stata operata da un notissimo ed espertissimo chirurgo nell'ottobre del 2006 in base alla seguente diagnosi: sindrome da ostruita defecazione da invaginazione retto-anale con rettocele e prolasso muco-emorroidario di IV grado, l'inervento chirurgico è consistito nella resezione del retto distale con anastomosi meccanica con doppio stapler secondo tecnica STARR. Dopo l'operazione non ho avuto complicazioni, ma ho avuto molti problemi a reimparare a defecare perché non riuscivo a dilatare l'ano e il retto (mi hanno parlato di anismo e di dissinergia pelvica): su suggerimento del chirurgo mi sono aiutata spesso con il dito insaponato sotto l'acqua calda in modo da rilassare la parte, ma queste nuove digitazioni mi hanno provocato solo dolore, fastidio e grande paura di rompermi di nuovo e comunque non mi hanno aiutato. Poi ho provato a spingere delicatamente esternamente sul perineo ma anche questo mi terrorizzava (anche se il chirurgo e il mio gastroenterologo mi dicevano che non poteva accadere nulla) e mi creava dolori e fitte. Sempre su suggerimento del chirurgo sono andata a fare dello stretching perineale presso una fisioterapista che mi ha insegnato alcuni semplici esercizi. Ho così nuovamente imparato a dilatare l'ano e l'atto defecatorio è diventato più facile anche perchè mi sono aiutata con lunghe espirazioni e mettemdomi in posizione accovacciata con i gomiti spinti sulle costole e rialzando un po' i piedi da terra. In questo modo riesco ad evacuare ogni mattina in maniera completa e tranquilla senza fitte e dolori. Mi stavo ormai tranquillizzando tanto che pensavo di poter affrontare una nuova gravidanza (cosa per la quale il chirurgo mi aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi), poi ho fatto una visita aBari presso un ospedale pubblico: il proctologo che mi ha visitata ha detto che il rettocele ce l'ho ancora anche se è digitiforme (cioè di I grado), che i problemi a defecare sono dovuti a questo rettocele che secondo lui non è stato trattato durante l'operazione che avrebbe corretto solo il prolasso e l'ostruzione, inoltre il proctologo ha detto che la mia operazione è stata anomala perchè prima di essa non mi sono stati fatti gli esami di rito necesari a capire l'entità del prolasso (defecografia, ecografia anale, manometria ano-rettale. Insomma l'operazione sarebbe stata parziale e non avrebbe risolto il problema del rettocele. Il proctologo ha aggiunto che tuttavia attualmente il rettocele non è trattabile chirurgicamente e che solo un domani si potrbbe intervenire per correggerlo per via vaginale, ha detto di evitare digitazioni e di usare la peretta quando non riesco a svuotarmi, di continuare con gli esercizi di stretching che aiutano l'atto defecatorio. Ma io cosa mi devo aspettare, che mi capiti nuovamente di sedermi sul vater e di non riuscire più a defecare normalmente perché il rettocele si è riformato? Sono ricaduta in uno stato di panico e depressione fortissimi. Cosa devo fare, devo tremare ogni volta che vado in bagno o ogni volta che facendo lo stretchin sento qualche doloretto o qualche fitta? Inoltre soffro di colon irritabile e sebbene sia in cura da circa un anno con il duspatal, spesso le contrazioni del colon e l'aria arrivano così forti nel retto da farmi sentire dolore. Vi prego aiutatemi.Ho tanta paura, sarei anche disposta ad operarmi nuovamente e subito se ciò portasse alla fine di questo calvario . Grazie ancora per il vostro ascolto.
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Se ho ben compreso, attualmente 'riesce ad evacuare in maniera completa ogni matitna senza fitte e senza dolori'. Se e' cosi' l' eventuale presenta anatomica o radiologica di un rettocele residuo recidivo o neoformato o di altre alterazioni e' assolutamente irrilevante, non richiede al cun trattamento e non deve preoccuparla assolutamente. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Gentile dottor Favara, la ringrazio per la sua tempestiva risposta.E' giunta in un momento di grande sconforto. Vorrei solo chiederle qualche altra cosa:
-se il rettocele si aggrava è vero, come ha detto il proctologo che mi ha visitato, che dovrò essere rioperata non dall'ano ma dalla vagina? Non si può essere operati due volte dall'ano perché la dilatazione dell'intervento di Longo può provocare incontinenza?
-cosa devo evitare di fare perchè il rettocele residuo, recidivo o neoformato non diventi più grave? Oltre a bere tanta acqua, a mangiare fibre, a fare eesercizi di stretching perineale e di rinforzo dei muscoli pelvici cosa posso fare? Mi saprebbe indicare, anche nella sua regione o nel resto d'Italia(io sono pugliese)un centro di riabilitazione per questo tipo di problema? è così difficile capire cosa si deve fare e questa patologia innesca nelle donne anche gravi problemi psicologici. So già che si tratta evidentemente di un eccesso, ma è terribile temere ogni volta che si deve andare in bagno. Sarebbe molto bello che qualcuno abbinasse all'intervento di riparazione del rettocele anche un piccolo corso di rieducazione psichica e fisica all'uso dell'importante e imprescindibile funzione della defecazione. La ringrazio ancora e buona domenica.
-se il rettocele si aggrava è vero, come ha detto il proctologo che mi ha visitato, che dovrò essere rioperata non dall'ano ma dalla vagina? Non si può essere operati due volte dall'ano perché la dilatazione dell'intervento di Longo può provocare incontinenza?
-cosa devo evitare di fare perchè il rettocele residuo, recidivo o neoformato non diventi più grave? Oltre a bere tanta acqua, a mangiare fibre, a fare eesercizi di stretching perineale e di rinforzo dei muscoli pelvici cosa posso fare? Mi saprebbe indicare, anche nella sua regione o nel resto d'Italia(io sono pugliese)un centro di riabilitazione per questo tipo di problema? è così difficile capire cosa si deve fare e questa patologia innesca nelle donne anche gravi problemi psicologici. So già che si tratta evidentemente di un eccesso, ma è terribile temere ogni volta che si deve andare in bagno. Sarebbe molto bello che qualcuno abbinasse all'intervento di riparazione del rettocele anche un piccolo corso di rieducazione psichica e fisica all'uso dell'importante e imprescindibile funzione della defecazione. La ringrazio ancora e buona domenica.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.9k visite dal 19/01/2008.
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