Ragade anale - emorroidi - tecnica HAL
Gentile dottore,
soffro da molto tempo di emorroidi e da qualche anno si presenta ogni tanto una ragade, sempre nello stesso posto (ad ore 6 in posizione ginecologica).
Per le emorroidi ho fatto anni fa una legatura elastica, con postumi dolorosissimi, ma che non ha risolto il problema. La ragade l'ho sempre curata con dilatatore, bagni tiepidi e farmaci locali. Ogni tanto ho episodi dolorosi importanti, poi per lunghi periodi sto bene. Ho però l'impressione che la ragade non guarisca mai del tutto, anche quando non sento nulla, o che si riformi in forma lieve, perché tante volte mi da fastidio un giorno sì e un giorno no. Una volta all'anno circa, o anche meno ho poi delle vere e proprie crisi invalidanti, durante le quali devo stare disteso e a casa dal lavoro per 10 giorni circa. L'ultima in settembre, dopodiché ho consultato tre (!) medici, nell'arco di 20 giorni. Il primo, un proctologo (all'estero, durante la crisi), mi ha detto che la causa del dolore erano le emorroidi trombizzate e che non vedeva alcuna ragade. Una volta superata la crisi, mi sono recato presso una struttura specializzata in malattia ano-rettali per vedere se era proponibile un qualche intervento risolutore dei miei problemi: lì lo specialista proctologo mi ha visitato in modo frettoloso proponendomi l'intervento secondo Longo e riscontrando gli esiti di una ragade (per la quale dovevo mettere una pomata, Antrolin). Non soddisfatto del trattamento ricevuto e visto che permanevano dei dolori saltuari ho consultato un chirurgo di un ospedale generale della mia zona di residenza, il quale mi ha dedicato tutto il tempo necessario e mi ha diagnosticato un indurimento locale dolente con cicatrice tra le ore 6 e 7 con fissura anale cronica, un plesso emorroidario di II° (anamnesticamente III°) tra le ore 7 e 12 e un plesso emorroidario di I-II° tra le ore 1 e 6, mucosa rettale visibile e palpabile nella norma. Si è concordato di procedere alla resezione radicale della fissura cronica e del tessuto cicatriziale adiacente, e di valutare durante l'intervento se procedere ad una HAL con RAR. L'intervento è programmato per l'inizio di gennaio.
Ora, nel frattempo, i disturbi (i dolori) sono spariti del tutto (le emorroidi fuoriescono durante la defecazione, come sempre, ma questo non provoca dolore) e mi vengono di nuovo i dubbi sulla necessità di una simile operazione, visto anche che residuerà, secondo il chirurgo, un'asimmetria anale a forma di buco della serratura (che temo un po', oltre al dolore post operatorio).
Può essere che nonostante l'assenza di dolore la ferita non sia comunque guarita e sia quindi soggetta a riaprirsi perlomeno in parte (visto che spesso, a periodi, ho dolori/fastidio che vanno e vengono) e quindi valga la pena di intervenire comunque? O la ragade può essere anche guarita del tutto? E cosa ne pensa della HAL (che era a dire la verità l'intervento per il quale avevo contattato quel chirurgo)?
Grazie per la risposta.
soffro da molto tempo di emorroidi e da qualche anno si presenta ogni tanto una ragade, sempre nello stesso posto (ad ore 6 in posizione ginecologica).
Per le emorroidi ho fatto anni fa una legatura elastica, con postumi dolorosissimi, ma che non ha risolto il problema. La ragade l'ho sempre curata con dilatatore, bagni tiepidi e farmaci locali. Ogni tanto ho episodi dolorosi importanti, poi per lunghi periodi sto bene. Ho però l'impressione che la ragade non guarisca mai del tutto, anche quando non sento nulla, o che si riformi in forma lieve, perché tante volte mi da fastidio un giorno sì e un giorno no. Una volta all'anno circa, o anche meno ho poi delle vere e proprie crisi invalidanti, durante le quali devo stare disteso e a casa dal lavoro per 10 giorni circa. L'ultima in settembre, dopodiché ho consultato tre (!) medici, nell'arco di 20 giorni. Il primo, un proctologo (all'estero, durante la crisi), mi ha detto che la causa del dolore erano le emorroidi trombizzate e che non vedeva alcuna ragade. Una volta superata la crisi, mi sono recato presso una struttura specializzata in malattia ano-rettali per vedere se era proponibile un qualche intervento risolutore dei miei problemi: lì lo specialista proctologo mi ha visitato in modo frettoloso proponendomi l'intervento secondo Longo e riscontrando gli esiti di una ragade (per la quale dovevo mettere una pomata, Antrolin). Non soddisfatto del trattamento ricevuto e visto che permanevano dei dolori saltuari ho consultato un chirurgo di un ospedale generale della mia zona di residenza, il quale mi ha dedicato tutto il tempo necessario e mi ha diagnosticato un indurimento locale dolente con cicatrice tra le ore 6 e 7 con fissura anale cronica, un plesso emorroidario di II° (anamnesticamente III°) tra le ore 7 e 12 e un plesso emorroidario di I-II° tra le ore 1 e 6, mucosa rettale visibile e palpabile nella norma. Si è concordato di procedere alla resezione radicale della fissura cronica e del tessuto cicatriziale adiacente, e di valutare durante l'intervento se procedere ad una HAL con RAR. L'intervento è programmato per l'inizio di gennaio.
Ora, nel frattempo, i disturbi (i dolori) sono spariti del tutto (le emorroidi fuoriescono durante la defecazione, come sempre, ma questo non provoca dolore) e mi vengono di nuovo i dubbi sulla necessità di una simile operazione, visto anche che residuerà, secondo il chirurgo, un'asimmetria anale a forma di buco della serratura (che temo un po', oltre al dolore post operatorio).
Può essere che nonostante l'assenza di dolore la ferita non sia comunque guarita e sia quindi soggetta a riaprirsi perlomeno in parte (visto che spesso, a periodi, ho dolori/fastidio che vanno e vengono) e quindi valga la pena di intervenire comunque? O la ragade può essere anche guarita del tutto? E cosa ne pensa della HAL (che era a dire la verità l'intervento per il quale avevo contattato quel chirurgo)?
Grazie per la risposta.
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Nulla da dire sulla HAL: e' una buona tecnica. Il problema e' capire se va bene per lei... Infatti, come gia' piu' volte ribadito sia dal sottoscritto che da numerosi altri Colleghi, in tanti articoli e consulti che puo' reperire anche qui sul sito Medicitalia, non esiste l'intervento valido per tutti; ci sono piuttosto varie tecniche, e ciascuna di esse si adatta meglio a certe situazioni e meno ad altre. Spetta quindi al Chirurgo stabilire, nello specifico, quale procedimento possa offrire maggiori garanzie. Aggiungo che il suo caso non e' semplice, perche' la ragade associata non facilita le cose, anche se mi pare di capire che ormai sia vicina alla guarigione. Tutto sommato mi sembra accettabile la proposta dell'ultimo specialista che ha consultato, per cui si rechi con fiducia da lui per risolvere il suo problema. E non si lasci influenzare dal fatto che al momento sta meglio: proprio ora e' il momento buono per intervenire! Le emorroidi soffrono infatti di "alti e bassi" e senza dubbio e' meglio operare in fase di quiescenza piuttosto che farlo durante una crisi acuta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 13/12/2011.
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