Un secondo medico che visitandomi diagnosticò una ragade anale
Salve dottori, scrivo per un problema che mi preoccupa da non poco tempo.
Circa intorno alla fine di quest'estate ho iniziato ad avere notevoli problemi nel defecare, provando forte dolore e intenso bruciore che si protraeva anche durante le ore successive la defecazione, oltre a difficoltà nello stare persino seduta.
Andai da un primo medico che mi diagnosticò le emorroidi e che mi diede una cura di Daflon da seguire per lungo tempo.
Questa cura si rivelò totalmente inefficace. Andai allora da un secondo medico che visitandomi diagnosticò una ragade anale e mi diede l'ANTROLIN da usare per circa due mesi.
Le cose sembravano andare meglio quando, circa due mesi fa, una mattina evacuando ebbi un copioso sanguinamento dal retto.
Mi recai subito al pronto soccorso, che mi spedì da un chirurgo per una visita specialistica.
Il chirurgo mi diagnosticò finalmente una importante ragade anale, grande, chiarendomi che non sapeva se la cura che mi prescriveva sarebbe stata di successo.
Mi diede quindi l'ASACOL supposte 500 mg da prendere per circa 50 giorni accompagnato da ANTROLIN e da MOVICOL per agevolare la morbidezza delle feci.
Tutto sembrava funzionare, mentre assumevo le supposte non avevo alcun tipo di problema, pensavo di essere finalmente guarita.
Circa una settimana fa, però, ho terminato la cura di ASACOL e il problema si è ripresentato nella sua dolorosità. Non vi è ancora sangue nelle feci, ma queste ultime sono comunque dure e mi provocano dolore sempre in quello stesso punto ogni qual volta che evacuo.
Ciò mi fa quindi pensare ad un purtroppo insuccesso della cura.
Sono stanca di soffrire, e per quanto l'operazione mi faccia alquanto paura la sto vedendo come unica possibilità per uscire fuori da questo tunnel.
A tal proposito, volevo il Vostro parere...credete a questo punto che l'operazione sia l'unica possibilità?
Se sì, in cosa consiste quest'operazione e quali inconvenienti porta?
Se no, cosa dovrei fare?
Vi ringrazio e confido in una Vostra celere risposta.
Circa intorno alla fine di quest'estate ho iniziato ad avere notevoli problemi nel defecare, provando forte dolore e intenso bruciore che si protraeva anche durante le ore successive la defecazione, oltre a difficoltà nello stare persino seduta.
Andai da un primo medico che mi diagnosticò le emorroidi e che mi diede una cura di Daflon da seguire per lungo tempo.
Questa cura si rivelò totalmente inefficace. Andai allora da un secondo medico che visitandomi diagnosticò una ragade anale e mi diede l'ANTROLIN da usare per circa due mesi.
Le cose sembravano andare meglio quando, circa due mesi fa, una mattina evacuando ebbi un copioso sanguinamento dal retto.
Mi recai subito al pronto soccorso, che mi spedì da un chirurgo per una visita specialistica.
Il chirurgo mi diagnosticò finalmente una importante ragade anale, grande, chiarendomi che non sapeva se la cura che mi prescriveva sarebbe stata di successo.
Mi diede quindi l'ASACOL supposte 500 mg da prendere per circa 50 giorni accompagnato da ANTROLIN e da MOVICOL per agevolare la morbidezza delle feci.
Tutto sembrava funzionare, mentre assumevo le supposte non avevo alcun tipo di problema, pensavo di essere finalmente guarita.
Circa una settimana fa, però, ho terminato la cura di ASACOL e il problema si è ripresentato nella sua dolorosità. Non vi è ancora sangue nelle feci, ma queste ultime sono comunque dure e mi provocano dolore sempre in quello stesso punto ogni qual volta che evacuo.
Ciò mi fa quindi pensare ad un purtroppo insuccesso della cura.
Sono stanca di soffrire, e per quanto l'operazione mi faccia alquanto paura la sto vedendo come unica possibilità per uscire fuori da questo tunnel.
A tal proposito, volevo il Vostro parere...credete a questo punto che l'operazione sia l'unica possibilità?
Se sì, in cosa consiste quest'operazione e quali inconvenienti porta?
Se no, cosa dovrei fare?
Vi ringrazio e confido in una Vostra celere risposta.
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Gentilissima,
credo che fra le varie pomate e supposte che le sono state prescritte e la terapia chirurgica ci sia ancora un trattamento conservativo che non le è stato indicato. Poichè la ragade è solitamente determinata dall'ipertono del muscolo sfintere interno, la riduzione di tale ipertono mediante l'impiego di appositi dilatatori anali per un paio di settimane, porta solitamente a guarigione nel 90% dei casi.
Chieda una visita dallo specialista proctologo che è la figura di riferimento per tale patologia.
In allegato un link di un articolo che le potrà essere utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/152-la-ragade-anale.html
Un cordiale saluto
credo che fra le varie pomate e supposte che le sono state prescritte e la terapia chirurgica ci sia ancora un trattamento conservativo che non le è stato indicato. Poichè la ragade è solitamente determinata dall'ipertono del muscolo sfintere interno, la riduzione di tale ipertono mediante l'impiego di appositi dilatatori anali per un paio di settimane, porta solitamente a guarigione nel 90% dei casi.
Chieda una visita dallo specialista proctologo che è la figura di riferimento per tale patologia.
In allegato un link di un articolo che le potrà essere utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/152-la-ragade-anale.html
Un cordiale saluto
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 28k visite dal 10/12/2011.
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