Emorroidi, come e se intervenire?

Buonasera,
dopo il parto ho avuto problemi emorroidari.
Mio figlio ora ha quasi tre anni e a partire da questa estate ho avuto nuovamente forti crisi emorroidarie molto dolorose.
Sono recentemente stata da un proctologo che ha rilevato le emorroidi ed un edema anale. Mi ha dato compresse di ARVENUM da prendere per 2 mesi mattina e sera e dobbiamo rivederci al termine della cura per stabilire come intervenire.
Il medico vuole rivedermi ma è certo sul fatto che si debba intervenire chirurgicamente sebbene abbia detto che la mia situazione non è grave. Vuole solo capire come evolverà l'edema anale per capire se intervenire con metodo Longo.
Premetto che un domani vorrei un altro figlio, e non vorrei sottopormi ad un intervento con il rischio che un domani un altro parto naturale comprometta nuovamente la situazione. Non sarebbe preferibile intervenire con il metodo THD che ho letto non essere invasivo come altri tipi di interventi per le emorroidi?
Inoltre vorrei sapere cosa posso fare per attenuare questi dolori lancinanti che si presentano solitamente un paio d'ore dopo aver evacquato e durano ore ed ore..... sono insopportabili. La mia paura, oltre alle complicanze che ho letto del metodo Longo, sarebbe quella di intervenire ma di ritrovarsi al punto di partenza dopo una seconda gravidanza. Cosa fare? Anche perchè ormai andare al bagno è diventato un incubo..... ed i dolori sono invalidanti, ma se come ha detto il proctologo non sono gravi le mie emorroidi il dolore può dipendere dall'edema...? Come si cura? Non può sparire con una terapia???
Sperando in una risposta invio cordiali saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Il suo problema emorroidario, probabilmente, è tale che il suo curante ha valutato che solo chirurgicamente è possibile risolverlo.
In ogni caso, mi sembra di aver capito, questo verrà deciso dopo la visita di controllo.
Spetterà al suo curante decidere quale tecnica è utile per risolvere il suo problema, ma il collega non potrà non tenere conto di quanto è stato evidenziato in questi ultimi anni in merito alla genesi della malattia emorroidaria.(Cedimento strutturale della parete rettale interna con successivo scivolamento verso il basso ed all'esterno del tessuto emorroidario)
Entrambe gli interventi da lei menzionati aggiscono sul prolasso rettale interno il primo, quello consigliato dal suo curante(Longo),resecando il prolasso, il secondo(THD) plicandolo con una serie di punti che spesso, in presenza di un prolaso rettale abbondante,non riescono a "plicare" tutto il necessario.
In merito a quello che lei ha letto mi permetta di precisare che il metodo THD è meno invasivo ma sicuramente quello gravato da maggior recidive e che richiede ancora una validazione a livello internazionale per alcuni gradi di prolasso emorroidario.
Purtroppo non esiste farmaco capace di riposizionare nella loro sede le emorroidi prolassate, i farmaci agiscono solo sulla sintomatologia e sulle complicanze(Congestione, trombosi, dolore, sanginamento) in modo da lenire la sintomatologia e rendere in alcuni casi accettabile la convivenza con tale malattia.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

Emorroidi

Cosa sono le emorroidi? Sintomi, cause, cura, rimedi e prevenzione della malattia emorroidaria. Quando è necessario l'intervento chirurgico o in ambulatorio?

Leggi tutto