Metodo chirurgico fistola

Buongiorno,

Sono francese di origine italiana abito in un'isola tropicale.

Ho una fistola anale medio-alta dal 2008
Sono stata operata di un ascesso a forma di ferro di cavallo nel 2007. Sono state praticate due fistole laterali per drenare il pus.

Nell'isola dove abito il chirurgo mi ha consigliato di andare a Parigi perché non c'era nessuno di specializzato per trattare il mio problema.

A Parigi mi hanno detto che il mio problema é complicato e che rischiavo l'incontinenza.
Sono stata operata la due fistole lateali sono cicatrizzate, ma mi hanno provocato una nuova fistola in mezzo, tra le prime due.

In seguito ho subito diversi interventi con fibrina e poi con plug nel tentativo di far cicatrizzare la fistola.

Nessun intervento ha avuto successo. Il chirurgo parigino, mi propone "une mise à plat" in due o tre tempi operatori, ma esito perché ho paura di diventare incontinente (e di soffrire).

Ho sentitomparlare del metodo L.I.F.T. In corso di validazione (lo sò), ma cosa ne pensate?
Io sono abbastanza sedotta dall'idea di un intervento che risparmi la sezione dello sfintere.
Quali potrebbero essere gli inconvenienti maggiori in caso l'operazione non funzionasse?
In Francia nessuno parla di questo metodo. Se dovessi farmi operare in Italia, ci sarebbe la possibilità di non sopportare interamente il costo di tale operazione? Cioé, esiste una convenzione tra la mutua francese e l'italia?
Se dovessi sopportare l'intero costo sarebbe molto oneroso? Si può fare in day hospital o necessita una degenza?
Le rispose a queste domande potrebbero aiutarmi molto per sapere se devo abbandonare o proseguire in questa direzione o se devo rassegnarmi a subire la temuta mise à plat a cui non riesco a rassegnarmi.
Grazie in anticipo per la vostra attenzione e per la risposta che aspetto con impazienza
La saluto rispettuosamente
A.B.




A Parigi
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
La tecnica L.I.F.T. prevede in poche parole di isolare il tratto della fistola che attraversa lo spazio tra lo sfintere anale interno e sfintere anale esterno: in questo modo non si toccano gli sfinteri e il rischio dell'incontinenza, nei casi descritti in letteratura, dovrebbe essere pari a zero. Questo non vuol dire pero' che il successo dell'intervento e' assoluto, in quanto anche questa tecnica, come del resto in misura maggiore o minore anche tutte le altre, e' gravata da insuccessi e recidive. E poi ovviamente non e' adatta a tutti i casi e/o non e' una procedura che adottano tutti i Chirurghi. In sintesi le consiglierei di rivolgersi ad un centro chirurgico di provata esperienza in una grande citta'. Poco importa se sia Parigi o un altra: l'importante e' che possano affrontare il suo problema con la tecnica che piu' vi si addice.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com