Ods
Buonasera,
ho già presentato quesiti altre volte per i miei problemi intestinali, caratterizzati da disordini (prevalentemente stipsi), grande meteorismo e irregolarità dell'alvo.
Anche su vs suggerimento ho effettuato una visita da un gastroenterologo (il migliore della zona), ma a fronte della mia situazione (alimentazione perfetta, idratazione anche eccessiva, situazione fisica ottima, sport quanto basta e di più, ecc) la risposta è stata, più o meno: è afflitto da IBS, ma se la deve tenere (salvo prescrivermi farmaci che alleviano i sintomi quali antispastici ecc).
I farmaci per un pò li ho presi, ma la situazione non cambiava minimamente, motivo per cui li ho sospesi (e ne sono contento, col senno di poi).
Nonostante abbia fatto presente allo specialista il sopraggiunto problema di una necessità di aiutarmi manualmente ad ogni evacuazione (anche laddove indotta da lassativi o clisteri) per allentare una eccessiva pressione interna delle pareti del retto (o per ultimare l'evacuazione che sento sempre incompleta) questo ha escluso patologie funzionali e mi ha detto che altri esami non erano necessari (io nel frattempo ero in lista per una colon che non ho ancora disdetto).
Documentandomi sulla rete però mi viene il forte sospetto di essere afflitto da ODS, magari sopraggiunta in seguito alla stipsi e ad anni di sforzi...
è possibile, vista la mia età, lo sport (tra l'altro alleno molto l'addome che è infatti molto forte) e lo stile di vita "sano"?
Se si quale sarebbe l'esame migliore da fare, poichè mi pare di aver capito che con la colon non si riesca ad evidenziare.
Infine, dato che è notorio il fatto che abusare di lassativi, clismi etc non giova, chiedo se l'abitudine di assumere quotidianamente un dado di frutta e fibre (non cito la marca) e al bisogno mezzo cucchiaino di magnesia sia accettabile, in attesa di accertamenti (dato che senza è molto difficile scaricarmi visto il transito rallentato da cui comunque sono afflitto).
vi ringrazio anticipatamente.
ho già presentato quesiti altre volte per i miei problemi intestinali, caratterizzati da disordini (prevalentemente stipsi), grande meteorismo e irregolarità dell'alvo.
Anche su vs suggerimento ho effettuato una visita da un gastroenterologo (il migliore della zona), ma a fronte della mia situazione (alimentazione perfetta, idratazione anche eccessiva, situazione fisica ottima, sport quanto basta e di più, ecc) la risposta è stata, più o meno: è afflitto da IBS, ma se la deve tenere (salvo prescrivermi farmaci che alleviano i sintomi quali antispastici ecc).
I farmaci per un pò li ho presi, ma la situazione non cambiava minimamente, motivo per cui li ho sospesi (e ne sono contento, col senno di poi).
Nonostante abbia fatto presente allo specialista il sopraggiunto problema di una necessità di aiutarmi manualmente ad ogni evacuazione (anche laddove indotta da lassativi o clisteri) per allentare una eccessiva pressione interna delle pareti del retto (o per ultimare l'evacuazione che sento sempre incompleta) questo ha escluso patologie funzionali e mi ha detto che altri esami non erano necessari (io nel frattempo ero in lista per una colon che non ho ancora disdetto).
Documentandomi sulla rete però mi viene il forte sospetto di essere afflitto da ODS, magari sopraggiunta in seguito alla stipsi e ad anni di sforzi...
è possibile, vista la mia età, lo sport (tra l'altro alleno molto l'addome che è infatti molto forte) e lo stile di vita "sano"?
Se si quale sarebbe l'esame migliore da fare, poichè mi pare di aver capito che con la colon non si riesca ad evidenziare.
Infine, dato che è notorio il fatto che abusare di lassativi, clismi etc non giova, chiedo se l'abitudine di assumere quotidianamente un dado di frutta e fibre (non cito la marca) e al bisogno mezzo cucchiaino di magnesia sia accettabile, in attesa di accertamenti (dato che senza è molto difficile scaricarmi visto il transito rallentato da cui comunque sono afflitto).
vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Molto probabilmente la sua stipsi, da quello che si evince dal suo racconto, potrebbe avere una doppia componente e cioè il rallentato transito e l'ods ovvero la sindrome da defecazione ostruita. Per valutare tale situazione gli esami che vanno eseguiti sono la cinedefecografia e la manometria anale. Questi due esami assieme ad una visita proctologica consentono di valutare qualora fosse presente,la causa della ostruita defecazione che potrà essere di tipo funzionale ( mancato rilasciamento dei muscoli dell'ano durante la defecazione) o organica ( presenza di un prolasso rettale , rettocele ecc.).
In ogni caso è corretto assumere una dieta ricca di fibre con fermenti lattici ed una adeguata idratazione ( circa 2 lt d'acqua die) associati allo svolgimento di attività fisica.
In ogni caso si faccia vedere dal suo proctologo di fiducia.
Cordiali saluti!
In ogni caso è corretto assumere una dieta ricca di fibre con fermenti lattici ed una adeguata idratazione ( circa 2 lt d'acqua die) associati allo svolgimento di attività fisica.
In ogni caso si faccia vedere dal suo proctologo di fiducia.
Cordiali saluti!
Dr. Vincenzo Adamo
[#2]
Utente
Egregio Dr. Adamo,
anzitutto grazie per la velocissima risposta.
Iniziando dall'alimentazione le posso dire che lo stesso gastroenterologo mi ha detto che è pressochè perfetta (pesce e carne bianca in prevalenza, verdura sempre, frutta lontano dai pasti, latticini eliminati e rimpiazzati con soia, acqua minimo 3 lt gg, più spesso 4, niente dolci se non in rarissime occasioni ne alcolici).
Attività sportiva quotidiana, al momento ridotta per il semplice motivo che essendo sempre costipato sono stanco, svogliato e sto fisicamente male.
Ad ogni modo da circa 10 anni vado in palestra quotidianamente e svolgo attività cardiovascolare e tonificazione (come le ho detto ad es addome molto forte e allenato).
L'alimentazione, al massimo, varia a seconda della salute... se sono molto gonfio per mancata defecazione limito fibre e frutta per non aggravare.
Appena il mio medico torna mi faccio prescrivere una visita specialistica da un colonproctologo, tuttavia mi permetto di chiedere nuovamente se l'uso quotidiano dei dadi frutta e fibre e, all'occorrenza, di 1/2 cucchiaino di magnesia sia accettabile (in quanto, da quanto si evince dal bugiardino, il dado è un integratore, non un lassativo).
Grazie
anzitutto grazie per la velocissima risposta.
Iniziando dall'alimentazione le posso dire che lo stesso gastroenterologo mi ha detto che è pressochè perfetta (pesce e carne bianca in prevalenza, verdura sempre, frutta lontano dai pasti, latticini eliminati e rimpiazzati con soia, acqua minimo 3 lt gg, più spesso 4, niente dolci se non in rarissime occasioni ne alcolici).
Attività sportiva quotidiana, al momento ridotta per il semplice motivo che essendo sempre costipato sono stanco, svogliato e sto fisicamente male.
Ad ogni modo da circa 10 anni vado in palestra quotidianamente e svolgo attività cardiovascolare e tonificazione (come le ho detto ad es addome molto forte e allenato).
L'alimentazione, al massimo, varia a seconda della salute... se sono molto gonfio per mancata defecazione limito fibre e frutta per non aggravare.
Appena il mio medico torna mi faccio prescrivere una visita specialistica da un colonproctologo, tuttavia mi permetto di chiedere nuovamente se l'uso quotidiano dei dadi frutta e fibre e, all'occorrenza, di 1/2 cucchiaino di magnesia sia accettabile (in quanto, da quanto si evince dal bugiardino, il dado è un integratore, non un lassativo).
Grazie
[#4]
Utente
aggiornamento sulla mia situazione post esami.
Buongiorno,
ho effettuato, su indicazione del proctologo, i seguenti esami:
- tempo di transito
- defecografia
- manometria anorettale
Il proctologo, in serie di prima visita, spiegandogli i miei problemi e disturbi "storici" dopo un'ispezione mi aveva fatto un quadro "poco roseo", ad ogni modo dagli esami è risultato un transito non rallentato (benchè comunque facilitato da una serie di circostanze che non rientrano nella quotidianità, in caso spiego meglio), prolasso, ma di entità minima, e dalla manometria è emersa una dissinergia degli sfinteri (spero di averlo scritto correttamente in quanto non ho sottomano l'esito, ad ogni modo una mancata coordinazione ano-retto nel ponzamento) e una scarsa sensibiltà.
Tornato con gli esami dal proctologo questo mi ha indirizzato da una specialista per biofeedback e rieducazione intestinale (dai tempi d'attesa lunghi ahimè, sono a fine ottobre pur avendo prenotato privatamente e a metà settembre).
Premetto che se mi fossi fermato a quanto mi disse il gastroenterologo questo problema non l'avrei mai scoperto, col risultato che - a detta del proctologo - sarei arrivato al punto da necessitare un intervento chirurgico.
Ad ogni modo, il medico mi ha detto che per il mio caso vede nel biofeedback una ottima possibilità di risoluzione del problema che, a suo avviso, risolverebbe anche la colite da intestino irritabile (in quanto io in questo stato non espello nemmeno l'aria, infatti sto assai male).
Ora non voglio apparire sfiduciato, ma dopo 4 anni di continuo peggioramento non vedo luce in fondo a questo tunnel e sono molto disilluso sulla possibilità di successo. Temo infatti che come tutto quello che ho provato si arrivi a un punto morto e torni esattamente com'ero, se non peggio, col risultato di aver solo perso tempo.
Sapere dirmi qualcosa su questo biofeedback e sulla sua percentuale di successo in questo campo?
Come si svolgono le sedute e in cosa consistono?
Come valutate l'opinione del proctologo?
Grazie anticipatamente
Buongiorno,
ho effettuato, su indicazione del proctologo, i seguenti esami:
- tempo di transito
- defecografia
- manometria anorettale
Il proctologo, in serie di prima visita, spiegandogli i miei problemi e disturbi "storici" dopo un'ispezione mi aveva fatto un quadro "poco roseo", ad ogni modo dagli esami è risultato un transito non rallentato (benchè comunque facilitato da una serie di circostanze che non rientrano nella quotidianità, in caso spiego meglio), prolasso, ma di entità minima, e dalla manometria è emersa una dissinergia degli sfinteri (spero di averlo scritto correttamente in quanto non ho sottomano l'esito, ad ogni modo una mancata coordinazione ano-retto nel ponzamento) e una scarsa sensibiltà.
Tornato con gli esami dal proctologo questo mi ha indirizzato da una specialista per biofeedback e rieducazione intestinale (dai tempi d'attesa lunghi ahimè, sono a fine ottobre pur avendo prenotato privatamente e a metà settembre).
Premetto che se mi fossi fermato a quanto mi disse il gastroenterologo questo problema non l'avrei mai scoperto, col risultato che - a detta del proctologo - sarei arrivato al punto da necessitare un intervento chirurgico.
Ad ogni modo, il medico mi ha detto che per il mio caso vede nel biofeedback una ottima possibilità di risoluzione del problema che, a suo avviso, risolverebbe anche la colite da intestino irritabile (in quanto io in questo stato non espello nemmeno l'aria, infatti sto assai male).
Ora non voglio apparire sfiduciato, ma dopo 4 anni di continuo peggioramento non vedo luce in fondo a questo tunnel e sono molto disilluso sulla possibilità di successo. Temo infatti che come tutto quello che ho provato si arrivi a un punto morto e torni esattamente com'ero, se non peggio, col risultato di aver solo perso tempo.
Sapere dirmi qualcosa su questo biofeedback e sulla sua percentuale di successo in questo campo?
Come si svolgono le sedute e in cosa consistono?
Come valutate l'opinione del proctologo?
Grazie anticipatamente
[#5]
Gentile Utente
Condivido l'indicazione ad eseguire cicli di biofeedback per risolvere il suo problema.
Certo le alterazioni funzionali sono difficili da trattare ,ma non partirei sfiduciato.
La tecnica Biofeedback insegna al paziente, per superare quella dissinergia che è alla base della sintomatologia, che cosa va fatto al momento della defecazione e consiste in esercizi identici a quelli svolti per la diagnosi durante l'esame manometrico. Il paziente, grazie alla visione sul monitor dei suoi sforzi, può riuscire a comprendere al meglio il risultato dei suoi esercizi e coordinare le contrazioni e il rilasciamento degli sfinteri.
Condivido l'indicazione ad eseguire cicli di biofeedback per risolvere il suo problema.
Certo le alterazioni funzionali sono difficili da trattare ,ma non partirei sfiduciato.
La tecnica Biofeedback insegna al paziente, per superare quella dissinergia che è alla base della sintomatologia, che cosa va fatto al momento della defecazione e consiste in esercizi identici a quelli svolti per la diagnosi durante l'esame manometrico. Il paziente, grazie alla visione sul monitor dei suoi sforzi, può riuscire a comprendere al meglio il risultato dei suoi esercizi e coordinare le contrazioni e il rilasciamento degli sfinteri.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#6]
Utente
quindi non c'è nessun trattamento "elettrico" come mi pareva di aver letto da qualche parte che aiuti attivamente a "risistemare" il problema.
in questo modo però non capisco come io possa risolvere un disturbo che mi arreca così tanti problemi, anzi, che sinceramente mi impedisce letteralmente di vivere
in questo modo però non capisco come io possa risolvere un disturbo che mi arreca così tanti problemi, anzi, che sinceramente mi impedisce letteralmente di vivere
[#8]
Gentile utente, mi fa piacere che seguendo le indicazioni datele in precedenza si è riusciti ad arrivare ad una diagnosi. Purtroppo la vita quotidiana, i ritmi a volte frenetici, lo stress cui siamo sottoposti giornalmente possono influenzare anche le attività funzionali del nostro organismo.
La riabilitazione del pavimento pelvico, e nel suo caso specifico legato ad una dissinergia può giovarsi del biofeedback.
Infatti come tutti i disturbi funzionali delpavimento pelvico non richiede trattamento chirurgico bensì riabilitativo. Grazie al biofeedback il paziente riesce a capire ed a conoscere come controllare i propri muscoli durante la defecazione ed a coordinare il ponzamento ( la spinta) con il rilasciamento dello sfintere anale. E' sicuramente necessario un impegno costante per ottenere buoni risultati. Cordiali saluti!
La riabilitazione del pavimento pelvico, e nel suo caso specifico legato ad una dissinergia può giovarsi del biofeedback.
Infatti come tutti i disturbi funzionali delpavimento pelvico non richiede trattamento chirurgico bensì riabilitativo. Grazie al biofeedback il paziente riesce a capire ed a conoscere come controllare i propri muscoli durante la defecazione ed a coordinare il ponzamento ( la spinta) con il rilasciamento dello sfintere anale. E' sicuramente necessario un impegno costante per ottenere buoni risultati. Cordiali saluti!
[#9]
Utente
egregio dott Adamo,
guardi, sinceramente se di impegno si tratta posso garantire una partecipazione totale laddove ravvisi benefici effetti nel trattamento, purtroppo ormai sono una persona disillusa che si alza al mattino stando male e, semplicemente, tira a sera, in sostanza non vive.
La perseveranza e la forza d'animo sono sempre stati dalla mia parte, ma davvero, in questi quattro anni, l'averli messi troppo alla prova mi è costato caro.
Ho passato un periodo davvero stressante per lavoro, studio, ritmi frenetici ecc, ma non trascurandomi, anzi, cercando sempre di fare qualcosa di attivo per un problema che era sorto, inizialmente, come sola stitichezza, ma che poi nel tempo è diventato quello che è oggi.
Ecco, ad oggi mi sveglio sempre con un senso di costipazione, pesantezza anale, dolori di pancia al lato sx, borbotti fastidiosissimi e una serie di altri disturbi che, messi assieme, mi impediscono di pensare e di concentrarmi (le lascio immaginare gli effetti sul lavoro).
Non mi scarico mai a sufficienza, quindi la sensazione di sollievo post defecatoria è di breve durata e, comunque, presto compensata dal fastidioso meteorismo che insorge.
Non voglio partire sfiduciato, ma non capisco come una semplice riabilitazione pelvica possa risolvere questo disastro totale...
Certo, voi e il medico che mi ha prescritto la terapia ne sapete certo di più, ma il problema a me sembra davvero troppo vasto e mi pare interessare almeno metà colon (lato sx) e non solo la parte terminale.
Sarà che ormai, a forza di stare davvero male tutti i giorni, sono disilluso e depresso, ma non ho molta fiducia nella buona riuscita.
Da quattro mesi ho iniziato a tirare i remi in barca. Ho sempre fatto molto sport (spesso anche controvoglia), ma adesso ho progressivamente diminuito per non dire mollato, in quanto sopportare il malessere tutto il giorno è diventato troppo sfiancante per impegnare energie altrove.
Purtroppo come ho scritto in sede d'apertura, i tempi d'attesa per iniziare sono lunghi, questo non fa altro che accrescere la mia ansia, ad ogni modo ormai il percorso è tracciato, quindi vi darò un feedback sulla prima visita e sul percorso che mi verrà consigliato.
Grazie e perdonate lo sfogo, ma sono al punto che mi piacerebbe non alzarmi più dal letto
guardi, sinceramente se di impegno si tratta posso garantire una partecipazione totale laddove ravvisi benefici effetti nel trattamento, purtroppo ormai sono una persona disillusa che si alza al mattino stando male e, semplicemente, tira a sera, in sostanza non vive.
La perseveranza e la forza d'animo sono sempre stati dalla mia parte, ma davvero, in questi quattro anni, l'averli messi troppo alla prova mi è costato caro.
Ho passato un periodo davvero stressante per lavoro, studio, ritmi frenetici ecc, ma non trascurandomi, anzi, cercando sempre di fare qualcosa di attivo per un problema che era sorto, inizialmente, come sola stitichezza, ma che poi nel tempo è diventato quello che è oggi.
Ecco, ad oggi mi sveglio sempre con un senso di costipazione, pesantezza anale, dolori di pancia al lato sx, borbotti fastidiosissimi e una serie di altri disturbi che, messi assieme, mi impediscono di pensare e di concentrarmi (le lascio immaginare gli effetti sul lavoro).
Non mi scarico mai a sufficienza, quindi la sensazione di sollievo post defecatoria è di breve durata e, comunque, presto compensata dal fastidioso meteorismo che insorge.
Non voglio partire sfiduciato, ma non capisco come una semplice riabilitazione pelvica possa risolvere questo disastro totale...
Certo, voi e il medico che mi ha prescritto la terapia ne sapete certo di più, ma il problema a me sembra davvero troppo vasto e mi pare interessare almeno metà colon (lato sx) e non solo la parte terminale.
Sarà che ormai, a forza di stare davvero male tutti i giorni, sono disilluso e depresso, ma non ho molta fiducia nella buona riuscita.
Da quattro mesi ho iniziato a tirare i remi in barca. Ho sempre fatto molto sport (spesso anche controvoglia), ma adesso ho progressivamente diminuito per non dire mollato, in quanto sopportare il malessere tutto il giorno è diventato troppo sfiancante per impegnare energie altrove.
Purtroppo come ho scritto in sede d'apertura, i tempi d'attesa per iniziare sono lunghi, questo non fa altro che accrescere la mia ansia, ad ogni modo ormai il percorso è tracciato, quindi vi darò un feedback sulla prima visita e sul percorso che mi verrà consigliato.
Grazie e perdonate lo sfogo, ma sono al punto che mi piacerebbe non alzarmi più dal letto
[#10]
Gentile utente, sicuramente la cronicizzazione della situazione ha contribuito a creare questo forte scoraggiamento. Ma è proprio perchè ci si trova di fronte ad un disturbo funzionale e quindi affrontabile e superabile che bisogna tirarsi su le maniche e combattere!!! Coraggio e non si perda d'animo.Cordiali saluti!
[#11]
Utente
la ringrazio del supporto dott. Adamo.
Anche io sono sempre stato un sostenitore del tener duro, non a caso nonostante la sufficienza con cui mi ha trattato l'esimio gastroenterologo da cui ero stato, mi sono incaponito e ho cercato in rete, su testi, ovunque, fino ad arrivare ad un consulto proctologico in precedenza sconsigliatomi in favore di un supporto psicologico.
Lo scoramento sopravvenuto ultimamente è figlio solo di un continuo persistere di una condizione che mi lascia in questo limbo di non-vita dal quale è difficile, dopo un così lungo periodo di permanenza, pensare di poter uscire dopo aver provato mille strade diverse.
Ad ogni modo sicuramente perseguirò anche questa e, anche se non sono troppo fiducioso per i motivi che le ho già detto.
Prontissimo a cambiare idea e umore ai primi segnali di cambiamento, ma, se mi passa una banale metafore, dopo un tempo prolungato in una stanza a luce blu è difficile immaginare o anche solo ricordare il colore neutro.
Ovviamente spero davvero di risolvere qualcosa, quali che siano i risultati sono però intenzionato a scrivere una cordiale, ma ferma lettera all'esimio gastroenterologo, spiegandoli che, se mi fossi attenuto alle sue prescrizioni, non avrei fatto altro che cronicizzare una situazione da lui nemmeno presa in considerazione (nonostante avessi fatto presente in modo piuttosto esplicito di avvertire anche un disturbo funzionale oltre alla colite), col risultato ultimo, almeno a detta del proctologo, di arrivare a un totale blocco intestinale la cui sola soluzione possibile sarebbe la chirurgia.
Posto che non è escluso che mi ritroverò comunque in siffatta situazione, facendo i dovuti scongiuri, questa mia intenzione non è frutto di una volontà di "vendetta", ovviamente, ma del rammarico del vedere un dottore, tra l'altro ben considerato da molti colleghi, agire in modo superficiale a tutto danno dei pazienti (in quanto immagino non l'abbia fatto solo con me).
Detto questo, di cui mi permetto anche di chiedere un'onesta opinione, spinto da un moto di "voglia di risolvere" chiedo anche a lei se è possibile, come mi è stato detto, che il disturbo funzionale in cui sono incappato sia anche la causa o, comunque la concausa della colite.
Ho premesso che personalmente lo ritengo difficile (mi parrebbe troppo bello avere un qualcosa di "risovibile" che mi metta a posto anche i disturbi della parte alta del colon), ma in effetti posso solo osservare che l'alimentazione nel mio caso non ha alcun effetto.
Certo, posto che non sto MAI bene, le volte che mangio qualcosa di non abituale (es frutta quali pesche, castagne, un goccio di latte, pane e altro, ma comunque tutte cose diciamo salutari) magari peggioro un pò la situazione del gonfiore e del meteorismo, ma anche laddove mangi perfettamente (anche solo liquidi o cibi non meteoritici) il disturbo c'è, non è estremo, ma a volte ha comunque picchi significativi.
Forse è allora davvero possibile che la disfunzione che mi affligge, impedendo quello che immagino essere il normale e fisiologico transito dell'aria (che suppongo comune a tutti, anche se magari viene espulsa inconsapevolmente) mi crei tutti questi disturbi e, di conseguenza, la colite.
Che ne pensa?
Chiedo infine scusa per la prolissità, ma si immagini quanto posso aver da dire dopo quattro anni in cui questo è il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo alla sera.
Un caro saluto
Anche io sono sempre stato un sostenitore del tener duro, non a caso nonostante la sufficienza con cui mi ha trattato l'esimio gastroenterologo da cui ero stato, mi sono incaponito e ho cercato in rete, su testi, ovunque, fino ad arrivare ad un consulto proctologico in precedenza sconsigliatomi in favore di un supporto psicologico.
Lo scoramento sopravvenuto ultimamente è figlio solo di un continuo persistere di una condizione che mi lascia in questo limbo di non-vita dal quale è difficile, dopo un così lungo periodo di permanenza, pensare di poter uscire dopo aver provato mille strade diverse.
Ad ogni modo sicuramente perseguirò anche questa e, anche se non sono troppo fiducioso per i motivi che le ho già detto.
Prontissimo a cambiare idea e umore ai primi segnali di cambiamento, ma, se mi passa una banale metafore, dopo un tempo prolungato in una stanza a luce blu è difficile immaginare o anche solo ricordare il colore neutro.
Ovviamente spero davvero di risolvere qualcosa, quali che siano i risultati sono però intenzionato a scrivere una cordiale, ma ferma lettera all'esimio gastroenterologo, spiegandoli che, se mi fossi attenuto alle sue prescrizioni, non avrei fatto altro che cronicizzare una situazione da lui nemmeno presa in considerazione (nonostante avessi fatto presente in modo piuttosto esplicito di avvertire anche un disturbo funzionale oltre alla colite), col risultato ultimo, almeno a detta del proctologo, di arrivare a un totale blocco intestinale la cui sola soluzione possibile sarebbe la chirurgia.
Posto che non è escluso che mi ritroverò comunque in siffatta situazione, facendo i dovuti scongiuri, questa mia intenzione non è frutto di una volontà di "vendetta", ovviamente, ma del rammarico del vedere un dottore, tra l'altro ben considerato da molti colleghi, agire in modo superficiale a tutto danno dei pazienti (in quanto immagino non l'abbia fatto solo con me).
Detto questo, di cui mi permetto anche di chiedere un'onesta opinione, spinto da un moto di "voglia di risolvere" chiedo anche a lei se è possibile, come mi è stato detto, che il disturbo funzionale in cui sono incappato sia anche la causa o, comunque la concausa della colite.
Ho premesso che personalmente lo ritengo difficile (mi parrebbe troppo bello avere un qualcosa di "risovibile" che mi metta a posto anche i disturbi della parte alta del colon), ma in effetti posso solo osservare che l'alimentazione nel mio caso non ha alcun effetto.
Certo, posto che non sto MAI bene, le volte che mangio qualcosa di non abituale (es frutta quali pesche, castagne, un goccio di latte, pane e altro, ma comunque tutte cose diciamo salutari) magari peggioro un pò la situazione del gonfiore e del meteorismo, ma anche laddove mangi perfettamente (anche solo liquidi o cibi non meteoritici) il disturbo c'è, non è estremo, ma a volte ha comunque picchi significativi.
Forse è allora davvero possibile che la disfunzione che mi affligge, impedendo quello che immagino essere il normale e fisiologico transito dell'aria (che suppongo comune a tutti, anche se magari viene espulsa inconsapevolmente) mi crei tutti questi disturbi e, di conseguenza, la colite.
Che ne pensa?
Chiedo infine scusa per la prolissità, ma si immagini quanto posso aver da dire dopo quattro anni in cui questo è il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo alla sera.
Un caro saluto
[#12]
Ho sempre sostenuto che andar bene di corpo è importante come mangiare,la defecazione è infatti un atto fisiologico che ci permette di liberarci dei residui alimentari digeriti.
Penso che una cattiva o insoddisfacente defecazione possa compromettere indirettamente la funzionalità del colon e del nostro intestino.
Io ritengo che con un pò di pazienza ed assiduità qualche successo si possa ottenere e che quersto possa incoraggiarla a perseguire tale strada.Cordiali saluti!
Penso che una cattiva o insoddisfacente defecazione possa compromettere indirettamente la funzionalità del colon e del nostro intestino.
Io ritengo che con un pò di pazienza ed assiduità qualche successo si possa ottenere e che quersto possa incoraggiarla a perseguire tale strada.Cordiali saluti!
[#13]
Gentile Utente
Condivido gli incoraggiamenti del collega Adamo.
Ma ritengo onesto precisare che, probabilmente, non tutti i suoi disturbi sono legati alla dissinergia.
La sua sintomatologia è, in parte, legata alla IBS diagnosticata dal colloega gastroenterologo.
Quindi come lei giustamente obietta, il solo Biofeedback non risolverà tutti i suoi problemi.
Condivido gli incoraggiamenti del collega Adamo.
Ma ritengo onesto precisare che, probabilmente, non tutti i suoi disturbi sono legati alla dissinergia.
La sua sintomatologia è, in parte, legata alla IBS diagnosticata dal colloega gastroenterologo.
Quindi come lei giustamente obietta, il solo Biofeedback non risolverà tutti i suoi problemi.
[#14]
Utente
Grazie Dott. Adamo, sono profondamente convinto anche io che la defecazione sia un bisogno primario, motivo per cui non mi do pace.
Grazie anche a lei dott. Doriano, ma mi permetta una domanda che ho fatto anche al gastroenterologo senza ottenere risposta...
Perchè allora questa fantomatica IBS è onnipresente, anche laddove mangi cibi "corretti", non mi stressi e conduca vita tranquilla?
Per esempio, quando sono in ferie, solo regolare e al mattino mi scarico sempre, ma il fastidioso (e insopportabile) meteorismo arriva lo stesso entro un paio di ore e non mi abbandona più, anche se, per assurdo, mi alimentassi solo di liquidi (provato) o cibi non meteoritici.
Certo, son la normale routine lavoro-casa etc tutto peggiora, ma non è che fuori da questa il problema scompaia o si attenui significativamente.
Ad esempio mia zia soffre di IBS "da stress", ma lei quando è in ferie sta benissimo, non ha proprio alcun disturbo, mentre io anche quando sono in ferie non me ne esco di casa perchè sto male.
Mi sembra un pò eccessivo per una IBS una sintomatologia tanto invalidante.
Ora ad esempio, pur essendomi scaricato in mattinata e avendo svolto una giornata tranquilla con anche un pò di sport, ho il fianco sx che sento come un pallone, borbotta e crea pressione fino all'ano che sento come "gonfio".
a lei un'interpretazione, grazie!
Grazie anche a lei dott. Doriano, ma mi permetta una domanda che ho fatto anche al gastroenterologo senza ottenere risposta...
Perchè allora questa fantomatica IBS è onnipresente, anche laddove mangi cibi "corretti", non mi stressi e conduca vita tranquilla?
Per esempio, quando sono in ferie, solo regolare e al mattino mi scarico sempre, ma il fastidioso (e insopportabile) meteorismo arriva lo stesso entro un paio di ore e non mi abbandona più, anche se, per assurdo, mi alimentassi solo di liquidi (provato) o cibi non meteoritici.
Certo, son la normale routine lavoro-casa etc tutto peggiora, ma non è che fuori da questa il problema scompaia o si attenui significativamente.
Ad esempio mia zia soffre di IBS "da stress", ma lei quando è in ferie sta benissimo, non ha proprio alcun disturbo, mentre io anche quando sono in ferie non me ne esco di casa perchè sto male.
Mi sembra un pò eccessivo per una IBS una sintomatologia tanto invalidante.
Ora ad esempio, pur essendomi scaricato in mattinata e avendo svolto una giornata tranquilla con anche un pò di sport, ho il fianco sx che sento come un pallone, borbotta e crea pressione fino all'ano che sento come "gonfio".
a lei un'interpretazione, grazie!
[#15]
A distanza , capirà che non è possibile fare una diagnosi, la sintomatologia descritta è compatibile con la sindrome dell'intestino irritabile.
Purtroppo tale sindrome non regredisce facilmente solo con la dieta o riducendo lo stress.
Lo stress non è causa della IBS ma può aggravare la sintomatologia.
Ritengo necessaria una rivalutazione della sua attuale situazione prima di iniziare un percorso terapeutico rivolto solo alla dissinergia sfinteriale.
Purtroppo tale sindrome non regredisce facilmente solo con la dieta o riducendo lo stress.
Lo stress non è causa della IBS ma può aggravare la sintomatologia.
Ritengo necessaria una rivalutazione della sua attuale situazione prima di iniziare un percorso terapeutico rivolto solo alla dissinergia sfinteriale.
[#16]
Utente
Egregio dott. D'Oriano,
Io non ho mai "chiesto" diagnosi a distanza...
Ho visto che molti altri utenti lo fanno, ma personalmente non solo non l'ho mai fatto, ma capisco anche la problematica in cui si può trovare un medico interpellato a distanza.
Ho sempre chiesto pareri e/o opinioni, molte volte riguardo a terapie in corso o consigliatemi da visite specialistiche (questo non è stato il mio solo post).
Detto questo non capisco davvero il suo intervento...
Forse non mi sono spiegato, ma io ho iniziato il mio iter proprio approfondendo la ibs e, per la stessa, ho fatto tutti gli esami prescrittimi, a partire dalle analisi del sangue, senza cavarne un ragno dal buco e arrivando al termine con il gastroenterologo che mi disse:
"Sig xxxxx, la sua dieta è perfetta, idratazione anche, fa sport e cerca di mantenere i ritmi ordinari come consigliato. In sostanza lei fa tutto quello che deve, le prescrivo queste due cose per aiutare il suo disagio che, purtroppo, mi dispiace ma si deve tenere".
Di mia iniziativa ho poi sospeso quei "sollievi" prescrittimi, in quanto non miglioravano la situazione in modo significativo e a mio avviso facevano più male che bene al mio organismo (duspatal, lexil).
Ho mantenuto solo un coadiuvante (relaxcol) che ovviamente è l'unico non detraibile.
Mi aiuto, sempre di mia iniziativa, con i dadi di frutta e fibre potenziati (hanno una piccola parte di senna) assumendone uno al giorno (anche se probabilmente non se ne dovrebbe fare un uso ripetuto) perchè altrimenti cado in stipsi profonda, con fecalomi, e complice la dissinergia rischio di finire all'ospedale totalmente occluso.
Ho provato l'omeopatia, l'idrocoloterapia (interessante e benefica, peccato che non la si possa sostenere come terapia per via dei costi) e molto altro. Insomma, per tentativi sono andato anche oltre la sfera medica, trovando panacee naturali e rimedi inutili, ma non arrendendomi come invece la medicina tradizionale mi aveva consigliato.
Visto che nel corso dell'ultimo anno è sopraggiunta questa accresciuta difficoltà funzionale ho deciso di fare qualcosa e ho già spiegato cosa è saltato fuori.
Voglio cercare di risolverlo, magari non riuscendoci o anche, ma ritrovandomi nella medesima situazione in un futuro non prossimo, ma il punto non è questo.
Non capisco cosa intenda suggerirmi con "Ritengo necessaria una rivalutazione della sua attuale situazione prima di iniziare un percorso terapeutico rivolto solo alla dissinergia sfinteriale", quando ho avuto una risposta piuttosto chiara in tal senso.
Personalmente sono 4 anni che non faccio le ferie perchè nel periodo di ferie sto a casa per fare esami clinici e/o perchè comunque sto male, senza contare che i soldi per quelle ferie li ho spesi in visite mediche ed esami specialistiche proprio per approfondire il problema che, nonostante tutto, è ancora li...
Io non ho mai "chiesto" diagnosi a distanza...
Ho visto che molti altri utenti lo fanno, ma personalmente non solo non l'ho mai fatto, ma capisco anche la problematica in cui si può trovare un medico interpellato a distanza.
Ho sempre chiesto pareri e/o opinioni, molte volte riguardo a terapie in corso o consigliatemi da visite specialistiche (questo non è stato il mio solo post).
Detto questo non capisco davvero il suo intervento...
Forse non mi sono spiegato, ma io ho iniziato il mio iter proprio approfondendo la ibs e, per la stessa, ho fatto tutti gli esami prescrittimi, a partire dalle analisi del sangue, senza cavarne un ragno dal buco e arrivando al termine con il gastroenterologo che mi disse:
"Sig xxxxx, la sua dieta è perfetta, idratazione anche, fa sport e cerca di mantenere i ritmi ordinari come consigliato. In sostanza lei fa tutto quello che deve, le prescrivo queste due cose per aiutare il suo disagio che, purtroppo, mi dispiace ma si deve tenere".
Di mia iniziativa ho poi sospeso quei "sollievi" prescrittimi, in quanto non miglioravano la situazione in modo significativo e a mio avviso facevano più male che bene al mio organismo (duspatal, lexil).
Ho mantenuto solo un coadiuvante (relaxcol) che ovviamente è l'unico non detraibile.
Mi aiuto, sempre di mia iniziativa, con i dadi di frutta e fibre potenziati (hanno una piccola parte di senna) assumendone uno al giorno (anche se probabilmente non se ne dovrebbe fare un uso ripetuto) perchè altrimenti cado in stipsi profonda, con fecalomi, e complice la dissinergia rischio di finire all'ospedale totalmente occluso.
Ho provato l'omeopatia, l'idrocoloterapia (interessante e benefica, peccato che non la si possa sostenere come terapia per via dei costi) e molto altro. Insomma, per tentativi sono andato anche oltre la sfera medica, trovando panacee naturali e rimedi inutili, ma non arrendendomi come invece la medicina tradizionale mi aveva consigliato.
Visto che nel corso dell'ultimo anno è sopraggiunta questa accresciuta difficoltà funzionale ho deciso di fare qualcosa e ho già spiegato cosa è saltato fuori.
Voglio cercare di risolverlo, magari non riuscendoci o anche, ma ritrovandomi nella medesima situazione in un futuro non prossimo, ma il punto non è questo.
Non capisco cosa intenda suggerirmi con "Ritengo necessaria una rivalutazione della sua attuale situazione prima di iniziare un percorso terapeutico rivolto solo alla dissinergia sfinteriale", quando ho avuto una risposta piuttosto chiara in tal senso.
Personalmente sono 4 anni che non faccio le ferie perchè nel periodo di ferie sto a casa per fare esami clinici e/o perchè comunque sto male, senza contare che i soldi per quelle ferie li ho spesi in visite mediche ed esami specialistiche proprio per approfondire il problema che, nonostante tutto, è ancora li...
[#17]
Gentile Utente
Capisco benissimo il suo disagio e comprendo il suo stato d'animo , ma forse sono stato frainteso.
Dalla descrizione della sua sintomatologia non tutti i disturbi sono legati alla dissinergia, ma come le è stato detto e presente anche una IBS.
Volevo solo, per non creare false aspettative,rileggendo il suo scritto(Ora non voglio apparire sfiduciato, ma dopo 4 anni di continuo peggioramento non vedo luce in fondo a questo tunnel e sono molto disilluso sulla possibilità di successo. Temo infatti che come tutto quello che ho provato si arrivi a un punto morto e torni esattamente com'ero, se non peggio, col risultato di aver solo perso tempo.) precisare che il biofeedback, come eventuale elettroterapia, metodiche che ritengo valide ed efficaci, le permetteranno di evacuare con più faciltà ma i boborigmi come il meteorismo probabilmente non scompariranno del tutto.
La terapia per la IBS, che al momento non ha dato nessun risultato, probabilmente associata al Biofeedback, insieme potranno risolvere la sua sintomatologia.
Capisco benissimo il suo disagio e comprendo il suo stato d'animo , ma forse sono stato frainteso.
Dalla descrizione della sua sintomatologia non tutti i disturbi sono legati alla dissinergia, ma come le è stato detto e presente anche una IBS.
Volevo solo, per non creare false aspettative,rileggendo il suo scritto(Ora non voglio apparire sfiduciato, ma dopo 4 anni di continuo peggioramento non vedo luce in fondo a questo tunnel e sono molto disilluso sulla possibilità di successo. Temo infatti che come tutto quello che ho provato si arrivi a un punto morto e torni esattamente com'ero, se non peggio, col risultato di aver solo perso tempo.) precisare che il biofeedback, come eventuale elettroterapia, metodiche che ritengo valide ed efficaci, le permetteranno di evacuare con più faciltà ma i boborigmi come il meteorismo probabilmente non scompariranno del tutto.
La terapia per la IBS, che al momento non ha dato nessun risultato, probabilmente associata al Biofeedback, insieme potranno risolvere la sua sintomatologia.
[#18]
Utente
in effetti ora l'intervento è più chiaro!
Sono il primo a pensare che dopo un lasso temporale così lungo tutto non possa risolversi in fretta e che, forse, non si risolverà nemmeno mai.
Al momento mi basterebbe avere un qualche giorno alla settimana (anche uno) in cui sto bene e posso pianificare le mie attività, in quanto ora come ora non posso fare nulla...
- Il mio lavoro ne ha molto risentito: ero una brillante mente e una giovane promessa, ma pian piano ho dovuto tirarmi fuori dalla mischia e oggi la mia "relativa" impossibilità a trasferte anche brevi mi penalizza molto (specie perchè non posso far comprendere quanto in effetti stia male).
- vita sociale zero, se non qualche passeggiata con i genitori o qualche amico intimo
- routine cadenzata su quando e cosa mangiare, quando e cosa prendere, quanto bere ecc...
Beh, non mi dilungo, l'ho già fatto, ma pur avendo conosciuto altra gente che soffre di colon irritabile (alcuni anche ben peggiori di me in quanto afflitti da vere e proprie patologie intestinali) tutti mi hanno detto che non stanno messi così male eppure io, giuro, non mi invento le cose e nemmeno sono uno che tende a metterla giù dura.
Ora vediamo questo biofeedback, diversamente vedremo, sperando che nel frattempo anche tutto quanto ruota attorno al mio intestino, divenuto il centro del mio mondo, non collassi su se stesso gravandomi di altri problemi e mettendomi definitivamente in croce.
Sono il primo a pensare che dopo un lasso temporale così lungo tutto non possa risolversi in fretta e che, forse, non si risolverà nemmeno mai.
Al momento mi basterebbe avere un qualche giorno alla settimana (anche uno) in cui sto bene e posso pianificare le mie attività, in quanto ora come ora non posso fare nulla...
- Il mio lavoro ne ha molto risentito: ero una brillante mente e una giovane promessa, ma pian piano ho dovuto tirarmi fuori dalla mischia e oggi la mia "relativa" impossibilità a trasferte anche brevi mi penalizza molto (specie perchè non posso far comprendere quanto in effetti stia male).
- vita sociale zero, se non qualche passeggiata con i genitori o qualche amico intimo
- routine cadenzata su quando e cosa mangiare, quando e cosa prendere, quanto bere ecc...
Beh, non mi dilungo, l'ho già fatto, ma pur avendo conosciuto altra gente che soffre di colon irritabile (alcuni anche ben peggiori di me in quanto afflitti da vere e proprie patologie intestinali) tutti mi hanno detto che non stanno messi così male eppure io, giuro, non mi invento le cose e nemmeno sono uno che tende a metterla giù dura.
Ora vediamo questo biofeedback, diversamente vedremo, sperando che nel frattempo anche tutto quanto ruota attorno al mio intestino, divenuto il centro del mio mondo, non collassi su se stesso gravandomi di altri problemi e mettendomi definitivamente in croce.
[#22]
Utente
Buongiorno dottori,
come promesso, dopo alcune sedute di biofeedback, rieccomi qui a commentare.
Sicuramente a qualcosa le sedute servono (me ne hanno prescritte 20 e ne ho fatte 7), ad esempio mi hanno fatto osservare come avessi un grosso difetto di respirazione, non utilizzando quasi per nulla il diaframma.
Complice anche il fatto che ho sempre allenato molto la muscolatura addominale ero a dir poco rigidissimo, mentre ora con esercizi di respirazione e allungamento sono migliorato molto.
Peraltro, inizialmente almeno, respirare con il diaframma mentre ero sul wc per defecare mi aiutava tantissimo, mi svuotavo molto (tenendo conto che come ormai ben sapete l'assunzione dei dadi di frutta e fibre lascia le mie feci molto molli), mentre ho sempre ravvisato una certa difficoltà espulsiva provando a spingere (anche associandovi una respirazione corretta che prima non avevo in quanto involontariamente trattenevo il fiato e spingevo solo di addome).
Sto imparando a gestire questi meccanismi, così come a controllare l'ipertono dello sfintere anale (cosa per nulla facile in verità) e sicuramente questi sono passi da fare, ma temo che ancora si sia lontani dalla vera radice del problema.
Osservando bene tutto nel complesso posso dire di aver ravvisato due problemi principali:
- difficoltà di svuotamento dell'ampolla rettale (è quello su cui stiamo agendo col biofeedback in sostanza), ma non sempre, anzi, la cosa si associa molto al problema che vado ad esplicare in seguito.
- difficoltà di riempimento dell'ampolla rettale.
Su questo nessun medico ha mai indagato bene, nemmeno laddove l'abbia spiegato abbastanza esaustivamente.... (forse complice il fatto che la defecografia non ha evidenziato questo problema, il cui motivo presunto ve lo indico in seguito).
Sostanzialmente grossa parte del mio fastidio intestinale si lega a questo, in quanto io avverto un costante senso di pesantezza al retto (e all'ano) dovuto al fatto che le mie feci si accumulano in un punto specifico e da lì faticano e scendere (non solo le feci, anche il gas arriva li e fatica a uscire).
Ok, non è bello scrivere di queste cose, ma d'altronde...
Ho fatto già presente più volte la mia necessità di aiutarmi manualmente... Ebbene, questa necessità va esattamente di pari passo coi due problemi citati.
al termine della lunghezza del mio dito medio (per dare un'indicazione di riferimento) sento infatti come una sorta di "valvola", anche se probabilmente non lo è, ma è il punto in cui l'intestino curva verso il basso, che devo stimolare facendo pressione verso il pube (all'interno) per allargarla, in quanto è in quel punto che si fermano le feci.
Se sono molli (molto molli) evacuo comodamente e abbondantemente, salvo il fatto che un residuo mi rimane sempre, sia in zona alta che molto bassa (in una piccola fossa a sx dell'ano) ma se sono appena consistenti riesco a farne scendere solo una parte e il calvario continua.
A questo punto, in presenza di feci non molli e che quindi si accumulano in quella zona, ogni mio tentativo di ponzamento è infruttuoso, in quanto la parte interna dell'ano si gonfia, sento le pareti laterali che si allargano, ma quel punto resta chiuso, pertanto le feci le sento muovere ai lati delle pareti anali (avvertibili al tatto), ma non scendono in quanto il passaggio è in qualche modo precluso.
Come dicevo dalla defecografia questo problema non è emerso, ma a mio avviso è dovuto al fatto che il pappone che iniettano per il test non ha la consistenza delle mie feci le quali variano dal liquido (pochi problemi, sempre presenti, ma pochi), al colloso (primi grossi problemi) al duro (molti problemi) e sempre frammentate, mai compatte, nonostante tutte le fibre e litri di liquidi del mondo.
Quando terminerò le terapie e tornerò dal proctologo tornerò alla carica con questa questione, ma GIURO che non so più che fare, da impossibile che credevo la mia vita già in precedenza riesco a toccare ogni giorno nuovi traguardi.
Ultimi sviluppi:
- non posso più omettere l'assunzione di un dado quotidiano (che a detta del bugiardino accellera il transito fino al 60% e in effetti io evacuo tutti i giorni, spesso anche abbondantemente, ma più volte e mai bene, senza contare che senza non evacuerei e che la sensazione è comunque costantemente quella di necessità di evacuare, per la sensazione di pesantezza e stimolo continuo che ho fatto presente in apertura).
- questo insieme di fattori mi rende difficilissima la vita lavorativa, impossibili i viaggi anche brevi (per lavoro) e una serie di cose per le quali prevedo che i superiori ben presto mi chiederanno di rendere conto
- ho ridotto drasticamente l'attività fisica per il senso di costante spossatezza, irritabilità e malumore
- dormo sempre meno
- perdo sempre più interesse verso tutto
Ribadisco la solita chiusura, davvero non so più che fare....
un saluto
come promesso, dopo alcune sedute di biofeedback, rieccomi qui a commentare.
Sicuramente a qualcosa le sedute servono (me ne hanno prescritte 20 e ne ho fatte 7), ad esempio mi hanno fatto osservare come avessi un grosso difetto di respirazione, non utilizzando quasi per nulla il diaframma.
Complice anche il fatto che ho sempre allenato molto la muscolatura addominale ero a dir poco rigidissimo, mentre ora con esercizi di respirazione e allungamento sono migliorato molto.
Peraltro, inizialmente almeno, respirare con il diaframma mentre ero sul wc per defecare mi aiutava tantissimo, mi svuotavo molto (tenendo conto che come ormai ben sapete l'assunzione dei dadi di frutta e fibre lascia le mie feci molto molli), mentre ho sempre ravvisato una certa difficoltà espulsiva provando a spingere (anche associandovi una respirazione corretta che prima non avevo in quanto involontariamente trattenevo il fiato e spingevo solo di addome).
Sto imparando a gestire questi meccanismi, così come a controllare l'ipertono dello sfintere anale (cosa per nulla facile in verità) e sicuramente questi sono passi da fare, ma temo che ancora si sia lontani dalla vera radice del problema.
Osservando bene tutto nel complesso posso dire di aver ravvisato due problemi principali:
- difficoltà di svuotamento dell'ampolla rettale (è quello su cui stiamo agendo col biofeedback in sostanza), ma non sempre, anzi, la cosa si associa molto al problema che vado ad esplicare in seguito.
- difficoltà di riempimento dell'ampolla rettale.
Su questo nessun medico ha mai indagato bene, nemmeno laddove l'abbia spiegato abbastanza esaustivamente.... (forse complice il fatto che la defecografia non ha evidenziato questo problema, il cui motivo presunto ve lo indico in seguito).
Sostanzialmente grossa parte del mio fastidio intestinale si lega a questo, in quanto io avverto un costante senso di pesantezza al retto (e all'ano) dovuto al fatto che le mie feci si accumulano in un punto specifico e da lì faticano e scendere (non solo le feci, anche il gas arriva li e fatica a uscire).
Ok, non è bello scrivere di queste cose, ma d'altronde...
Ho fatto già presente più volte la mia necessità di aiutarmi manualmente... Ebbene, questa necessità va esattamente di pari passo coi due problemi citati.
al termine della lunghezza del mio dito medio (per dare un'indicazione di riferimento) sento infatti come una sorta di "valvola", anche se probabilmente non lo è, ma è il punto in cui l'intestino curva verso il basso, che devo stimolare facendo pressione verso il pube (all'interno) per allargarla, in quanto è in quel punto che si fermano le feci.
Se sono molli (molto molli) evacuo comodamente e abbondantemente, salvo il fatto che un residuo mi rimane sempre, sia in zona alta che molto bassa (in una piccola fossa a sx dell'ano) ma se sono appena consistenti riesco a farne scendere solo una parte e il calvario continua.
A questo punto, in presenza di feci non molli e che quindi si accumulano in quella zona, ogni mio tentativo di ponzamento è infruttuoso, in quanto la parte interna dell'ano si gonfia, sento le pareti laterali che si allargano, ma quel punto resta chiuso, pertanto le feci le sento muovere ai lati delle pareti anali (avvertibili al tatto), ma non scendono in quanto il passaggio è in qualche modo precluso.
Come dicevo dalla defecografia questo problema non è emerso, ma a mio avviso è dovuto al fatto che il pappone che iniettano per il test non ha la consistenza delle mie feci le quali variano dal liquido (pochi problemi, sempre presenti, ma pochi), al colloso (primi grossi problemi) al duro (molti problemi) e sempre frammentate, mai compatte, nonostante tutte le fibre e litri di liquidi del mondo.
Quando terminerò le terapie e tornerò dal proctologo tornerò alla carica con questa questione, ma GIURO che non so più che fare, da impossibile che credevo la mia vita già in precedenza riesco a toccare ogni giorno nuovi traguardi.
Ultimi sviluppi:
- non posso più omettere l'assunzione di un dado quotidiano (che a detta del bugiardino accellera il transito fino al 60% e in effetti io evacuo tutti i giorni, spesso anche abbondantemente, ma più volte e mai bene, senza contare che senza non evacuerei e che la sensazione è comunque costantemente quella di necessità di evacuare, per la sensazione di pesantezza e stimolo continuo che ho fatto presente in apertura).
- questo insieme di fattori mi rende difficilissima la vita lavorativa, impossibili i viaggi anche brevi (per lavoro) e una serie di cose per le quali prevedo che i superiori ben presto mi chiederanno di rendere conto
- ho ridotto drasticamente l'attività fisica per il senso di costante spossatezza, irritabilità e malumore
- dormo sempre meno
- perdo sempre più interesse verso tutto
Ribadisco la solita chiusura, davvero non so più che fare....
un saluto
[#23]
Gentile Utente
Non perda fiducia, in effetti anche lei afferma che le sedute di BioF. sono servite a qualche cosa, siamo solo a 7 delle 20 prescritte.
In relazione alla sua sintomatologia alla defecazione le sarei grato se ci riportasse fedelmente il referto della defecografia,precedentemente eseguita.
Non perda fiducia, in effetti anche lei afferma che le sedute di BioF. sono servite a qualche cosa, siamo solo a 7 delle 20 prescritte.
In relazione alla sua sintomatologia alla defecazione le sarei grato se ci riportasse fedelmente il referto della defecografia,precedentemente eseguita.
[#24]
Utente
nell'ordine:
DEFECOGRAFIA:
l'indagine è stata eseguita previa introduzione in ampolla rettale di 200 ml di mezzo di contrasto baritato (prontobario)
L'ampolla rettale ha pareti regolari e bene distensibili. Normali le modificazioni dell'angolo ano-rettale e della distanza della giuzione ano-rettale dalla linea pubo-coccigea in contrazione e ponzamento. durante il colpo di tosse non si osservano perdite di mezzo di contrasto.
Il tempo di latenza di apertura del canale anale e la sua ampiezza sono normali.
durante la fase espulsiva si osserva il fisiologico ampliamento dell'angolo ano-rettale.
Prolasso mucoso esterno di grado minimo.
Al termine si osserva minimo ristagno di mezzo di contrasto in ampolla.
MANOMETRIA ANORETTALE
sfintere anale di 3,5 cm di lunghezza con pressione basale di 75 mmHg.
Pressione massima di contrazione 400 mmHG, con gradiente di 275 mmHG mantenuto per più di 20 secondi.
Riflesso inibitorio rettoanale presente con soglia a 20 ml di aria.
Soglia di sensibilità rettale a 50 ml.
Soglia defecatoria a 200 ml.
Massimo volume tollerabile non raggiungibile.
Normale la coordinazione rettoanale durante il ponzamento (Tipo I, Defecation index <1 e test di espulsione del palloncino negativo).
RX ADDOME DIRETTO (tempo di transito intestinale)
Si rilevano 5 markers radiopachi intestinali, due a livello di colon trasverso e tre nello scavo pelvico, presumibilmente nel sigma. Il reperto è indicativo di transito intestinale nella norma, comunque non rallentato.
Coprostasi nella metà destra del colon, fino alla flessura sinistra.
A voi le debite considerazioni, io mi limito a dire che l'ultimo esame riportato - tempo di transito - a mio avviso non ha valenza, in quanto per metà del tempo di assunzione dei markers (10 gg) ho sempre preso 1 dado di frutta e fibre accelera transito giornaliero, in quanto il radiologo mi disse che se non avessi ultimato i 10 gg di markers non mi avrebbe fatto l'esame (mentre il proctologo mi aveva detto che al bisogno si poteva interrompere anzitempo).
Questo sicuramente ha inficiato in parte l'esame (fermo restando che i dadi non sono quelli lassativi contenenti anche cassia, ma solo frutta, fibre e tamarindo) e che dal 5 giorno li ho sospesi. Inoltre ho effettuato l'esame quando ero in ferie, pertanto si esclude la normale componente stress.
Ad ogni modo il problema, fermo restando che possa avere un transito rallentato in condizioni normali e senza integratori, è che la mancata defecazione di un giorno comporta la formazione di una massa fecale che per me diventa molto difficile da espellere (naturalmente impossibile).
Dottore io la ringrazio dell'incoraggiamento, ma non so che dirle sa. Le terapie di bioFB non vanno nel senso giusto, anche se agiscono su uno dei due problemi.
A titolo d'esempio, ieri quando ho scritto, non avevo ancora defecato in tutta la giornata, nonostante ne sentissi l'impellente necessità e la sera prima avessi assunto il mio dado.
La giornata è continuata con un continuo peggioramento:
- incremento del senso di necessità defecatoria, ma fuoriuscita solo di poche feci con aiuto manuale
- gonfiore crescente
- debolezza
- brividi
- mal di testa
torno a casa e mi faccio un microclisma. Subito dopo averlo iniettato avverto la fortissima necessità che controllo un attimo per far agire al meglio e dopo pochissimo evacuo feci abbondanti, formate, morbide (ma non semiliquide, motivo per cui non passavano) e mi sento meglio, tolto un nuovo fastidio iniziato con gonfiore che inizia a sopraggiungere a distanza di circa un'oretta.
Ad oggi (ore 14.00) non ho ancora defecato e non mi sento benissimo, ma nemmeno nella condizione di ieri. Ho preso il dado in versione leggera, vediamo ad andare a stasera come va altrimenti ricorro a un'altro clisma o aspetto domattina, in quanto essendo a casa dal lavoro posso permettermi più flessibilità.
SInceramente sto pensando di tornare dal proctologo e supplicare che mi ricoveri il tempo necessario per farmi tutti gli esami del caso e capire dov'è il problema così da intervenire in un modo o nell'altro...
- la mia defecazione normale è una a settimana? Ok, facciamo però in modo che avvenga e che gli altri 6 giorni non stia in un modo che non riesco a vivere.
- la mia defecazione naturale è quotidiana o al più ogni due giorni? ok, facciamo in modo che avvenga sempre o che, quando non avviene, io riesca ad espellere una massa di feci più corposa, non che non ne sia capace. Quando non avevo problemi, sinceramente, espellevo senza problemi feci anche abbastanza grosse e solide, quindi dovrebbe in qualche modo essere possibile.
- non ho una defecazione naturale regolare (per un pò quotidiana, poi settimanale, ecc), ok, ma che il disagio che avverto sia solo quello "normale", non il sentirmi una palla da tennis appoggiata al retto, la pancia di una donna in cinta e le gambe di un ottant'enne (senza citare l'umore)...
non si può vivere così....
DEFECOGRAFIA:
l'indagine è stata eseguita previa introduzione in ampolla rettale di 200 ml di mezzo di contrasto baritato (prontobario)
L'ampolla rettale ha pareti regolari e bene distensibili. Normali le modificazioni dell'angolo ano-rettale e della distanza della giuzione ano-rettale dalla linea pubo-coccigea in contrazione e ponzamento. durante il colpo di tosse non si osservano perdite di mezzo di contrasto.
Il tempo di latenza di apertura del canale anale e la sua ampiezza sono normali.
durante la fase espulsiva si osserva il fisiologico ampliamento dell'angolo ano-rettale.
Prolasso mucoso esterno di grado minimo.
Al termine si osserva minimo ristagno di mezzo di contrasto in ampolla.
MANOMETRIA ANORETTALE
sfintere anale di 3,5 cm di lunghezza con pressione basale di 75 mmHg.
Pressione massima di contrazione 400 mmHG, con gradiente di 275 mmHG mantenuto per più di 20 secondi.
Riflesso inibitorio rettoanale presente con soglia a 20 ml di aria.
Soglia di sensibilità rettale a 50 ml.
Soglia defecatoria a 200 ml.
Massimo volume tollerabile non raggiungibile.
Normale la coordinazione rettoanale durante il ponzamento (Tipo I, Defecation index <1 e test di espulsione del palloncino negativo).
RX ADDOME DIRETTO (tempo di transito intestinale)
Si rilevano 5 markers radiopachi intestinali, due a livello di colon trasverso e tre nello scavo pelvico, presumibilmente nel sigma. Il reperto è indicativo di transito intestinale nella norma, comunque non rallentato.
Coprostasi nella metà destra del colon, fino alla flessura sinistra.
A voi le debite considerazioni, io mi limito a dire che l'ultimo esame riportato - tempo di transito - a mio avviso non ha valenza, in quanto per metà del tempo di assunzione dei markers (10 gg) ho sempre preso 1 dado di frutta e fibre accelera transito giornaliero, in quanto il radiologo mi disse che se non avessi ultimato i 10 gg di markers non mi avrebbe fatto l'esame (mentre il proctologo mi aveva detto che al bisogno si poteva interrompere anzitempo).
Questo sicuramente ha inficiato in parte l'esame (fermo restando che i dadi non sono quelli lassativi contenenti anche cassia, ma solo frutta, fibre e tamarindo) e che dal 5 giorno li ho sospesi. Inoltre ho effettuato l'esame quando ero in ferie, pertanto si esclude la normale componente stress.
Ad ogni modo il problema, fermo restando che possa avere un transito rallentato in condizioni normali e senza integratori, è che la mancata defecazione di un giorno comporta la formazione di una massa fecale che per me diventa molto difficile da espellere (naturalmente impossibile).
Dottore io la ringrazio dell'incoraggiamento, ma non so che dirle sa. Le terapie di bioFB non vanno nel senso giusto, anche se agiscono su uno dei due problemi.
A titolo d'esempio, ieri quando ho scritto, non avevo ancora defecato in tutta la giornata, nonostante ne sentissi l'impellente necessità e la sera prima avessi assunto il mio dado.
La giornata è continuata con un continuo peggioramento:
- incremento del senso di necessità defecatoria, ma fuoriuscita solo di poche feci con aiuto manuale
- gonfiore crescente
- debolezza
- brividi
- mal di testa
torno a casa e mi faccio un microclisma. Subito dopo averlo iniettato avverto la fortissima necessità che controllo un attimo per far agire al meglio e dopo pochissimo evacuo feci abbondanti, formate, morbide (ma non semiliquide, motivo per cui non passavano) e mi sento meglio, tolto un nuovo fastidio iniziato con gonfiore che inizia a sopraggiungere a distanza di circa un'oretta.
Ad oggi (ore 14.00) non ho ancora defecato e non mi sento benissimo, ma nemmeno nella condizione di ieri. Ho preso il dado in versione leggera, vediamo ad andare a stasera come va altrimenti ricorro a un'altro clisma o aspetto domattina, in quanto essendo a casa dal lavoro posso permettermi più flessibilità.
SInceramente sto pensando di tornare dal proctologo e supplicare che mi ricoveri il tempo necessario per farmi tutti gli esami del caso e capire dov'è il problema così da intervenire in un modo o nell'altro...
- la mia defecazione normale è una a settimana? Ok, facciamo però in modo che avvenga e che gli altri 6 giorni non stia in un modo che non riesco a vivere.
- la mia defecazione naturale è quotidiana o al più ogni due giorni? ok, facciamo in modo che avvenga sempre o che, quando non avviene, io riesca ad espellere una massa di feci più corposa, non che non ne sia capace. Quando non avevo problemi, sinceramente, espellevo senza problemi feci anche abbastanza grosse e solide, quindi dovrebbe in qualche modo essere possibile.
- non ho una defecazione naturale regolare (per un pò quotidiana, poi settimanale, ecc), ok, ma che il disagio che avverto sia solo quello "normale", non il sentirmi una palla da tennis appoggiata al retto, la pancia di una donna in cinta e le gambe di un ottant'enne (senza citare l'umore)...
non si può vivere così....
[#25]
Ho richiesto di poter leggere il referto per aver maggiori elementi per riconfermarle quello che le avevo scritto in precedenza:
Dalla descrizione della sua sintomatologia non tutti i disturbi sono legati alla dissinergia, ma come le è stato detto è presente anche una IBS.La terapia per la IBS che al momento non ha dato nessun risultato, probabilmente deve essere associata al Biofeedback , insieme potranno migliorare la sua sintomatologia.
Ritorni dal suo proctologo per potr valutare la possibilità di ottenere un maggior risultato avvalendosi anche di un supporto psicologico.
Dalla descrizione della sua sintomatologia non tutti i disturbi sono legati alla dissinergia, ma come le è stato detto è presente anche una IBS.La terapia per la IBS che al momento non ha dato nessun risultato, probabilmente deve essere associata al Biofeedback , insieme potranno migliorare la sua sintomatologia.
Ritorni dal suo proctologo per potr valutare la possibilità di ottenere un maggior risultato avvalendosi anche di un supporto psicologico.
[#26]
Utente
Eccomi alla chiusura dell'iter....
Le terapie di Biofeedback non le ho completate, in quanto non mi facevano assolutamente nulla.
durante gli esercizi mi veniva detto che l'evacuazione doveva avvenire nel momento di espirazione e di basculamento del bacino in avanti, ma al contrario io produco di più respirando a fondo (diaframma) e creando pressione.
Ho spiegato alla terapista - e in seguito al proctologo - che nella defecazione (siano feci molli o dure) io avverto una sorta di anello che devo allargare manualmente (si trova a ca 10 cm dall'ano, proprio al termine del dito) e che la mia difficoltà di spinta, ferma restando l'ipertonia dell'ano, si associa soprattutto a quello, sul quale il biofb non può agire.
Tornato pochi giorni fa dal proctologo per riesaminare il tutto, alla palpazione della pancia mi dice di avvertire tensione e un ristagno sul lato sx (associando ai miei disturbi suppone un dolico colon) e la visita rettale non l'ha ritenuta necessaria in quanto il solo esame visivo gli è bastato per prendere atto dei disturbi che ho DI NUOVO RIFERITO.
dico di nuovo perchè gli esami (defeco e manometria) hanno riscontrato si un piccolo accenno di prolasso, ma di entità minima, comunque non pari a quanto io avverto.
Mi ha parlato dell'intervento (via addominale), ma non me l'ha consigliato, anche se ha lasciato a me la decisione.
Di fatto mi ha detto di una possibiltà di recidiva del 30/40%...
Secondo me vivere così è davvero molto difficile (anche perchè la situazione in questi anni è peggiorata costantemente), tenuto poi conto che assumo un dado frutta e fibre + 2.5 mg di magnesio die.
Che mi dite dell'intervento? Mi è stato presentato come complesso (resezione di parte del colon, ancoraggio e correzione prolasso...).
Teniamo poi conto che il tutto si associa a IBS e probabile transito rallentato per completare il quadretto...
Le terapie di Biofeedback non le ho completate, in quanto non mi facevano assolutamente nulla.
durante gli esercizi mi veniva detto che l'evacuazione doveva avvenire nel momento di espirazione e di basculamento del bacino in avanti, ma al contrario io produco di più respirando a fondo (diaframma) e creando pressione.
Ho spiegato alla terapista - e in seguito al proctologo - che nella defecazione (siano feci molli o dure) io avverto una sorta di anello che devo allargare manualmente (si trova a ca 10 cm dall'ano, proprio al termine del dito) e che la mia difficoltà di spinta, ferma restando l'ipertonia dell'ano, si associa soprattutto a quello, sul quale il biofb non può agire.
Tornato pochi giorni fa dal proctologo per riesaminare il tutto, alla palpazione della pancia mi dice di avvertire tensione e un ristagno sul lato sx (associando ai miei disturbi suppone un dolico colon) e la visita rettale non l'ha ritenuta necessaria in quanto il solo esame visivo gli è bastato per prendere atto dei disturbi che ho DI NUOVO RIFERITO.
dico di nuovo perchè gli esami (defeco e manometria) hanno riscontrato si un piccolo accenno di prolasso, ma di entità minima, comunque non pari a quanto io avverto.
Mi ha parlato dell'intervento (via addominale), ma non me l'ha consigliato, anche se ha lasciato a me la decisione.
Di fatto mi ha detto di una possibiltà di recidiva del 30/40%...
Secondo me vivere così è davvero molto difficile (anche perchè la situazione in questi anni è peggiorata costantemente), tenuto poi conto che assumo un dado frutta e fibre + 2.5 mg di magnesio die.
Che mi dite dell'intervento? Mi è stato presentato come complesso (resezione di parte del colon, ancoraggio e correzione prolasso...).
Teniamo poi conto che il tutto si associa a IBS e probabile transito rallentato per completare il quadretto...
[#27]
Dagli esami prodotti non sembra che ci sia una indicazione chirurgica per risolvere la sua stipsi.
Quello che lei apprezza con il dito esploratore, che definisce anello da allargare, è probabilmente solo il lume intestinale in preda ad uno spasmo.
Quello che lei apprezza con il dito esploratore, che definisce anello da allargare, è probabilmente solo il lume intestinale in preda ad uno spasmo.
[#28]
Utente
indubbiamente quel che mi dice è di conforto, ma come posso pensare di andare avanti con un dado accellera transito e 1,25 mg di magnesio die?
Non penso che la cosa faccia bene, senza contare che comunque bene non sto, altrimenti non ci penserei troppo, di contro se non faccio così e salto anche solo una defecazione cado in un malessere davvero insopportabile (gonfiore abnorme, pressione su lato sx colon e sul retto/ano costante e molto forte, svuotamento difficilissimo, se non impossibile).
Non penso che la cosa faccia bene, senza contare che comunque bene non sto, altrimenti non ci penserei troppo, di contro se non faccio così e salto anche solo una defecazione cado in un malessere davvero insopportabile (gonfiore abnorme, pressione su lato sx colon e sul retto/ano costante e molto forte, svuotamento difficilissimo, se non impossibile).
[#29]
Certo(magnesio) non è la soluzione miglore, ma esisitono anche altri prodotti.
Il consiglio è di cercare, sempre con l'aiuto di uno specialsta Gastoenterologo, un prodotto efficace che dia maggior sicurezza anche per lunghi periodi di somministrazione,
Il consiglio è di cercare, sempre con l'aiuto di uno specialsta Gastoenterologo, un prodotto efficace che dia maggior sicurezza anche per lunghi periodi di somministrazione,
[#31]
Gentile utente
Mi scusi non avevo prestato attenzione al dosaggio e mi ero solo soffermato sull'uso dell' idrossido di magnesio come lassativo.Bene ha fatto a chiedermi chiarimenti, certamente nel dosaggio assunto(1,25mg) se realmente parliamo di un milligrammo e venticinque, non ha alcun effetto lassativo ed effetto collaterale, per altri dosaggi basta leggere nelle avvertenze e precauzioni d'uso riportate nel bugiardino del prodotto.
Quindi se tale assunzione è sufficiente a risolvere la sua sintomatologia non penso abbia bisogno d'altro.
Mi scusi non avevo prestato attenzione al dosaggio e mi ero solo soffermato sull'uso dell' idrossido di magnesio come lassativo.Bene ha fatto a chiedermi chiarimenti, certamente nel dosaggio assunto(1,25mg) se realmente parliamo di un milligrammo e venticinque, non ha alcun effetto lassativo ed effetto collaterale, per altri dosaggi basta leggere nelle avvertenze e precauzioni d'uso riportate nel bugiardino del prodotto.
Quindi se tale assunzione è sufficiente a risolvere la sua sintomatologia non penso abbia bisogno d'altro.
[#32]
Utente
in effetti non sono stato del tutto chiaro, parzialmente traviato io stesso dal misurino che è in ml non in mg...
ne assumo mezzo misurino (pari a 2 gr scarsi) dopo i pasti principali.
Complessivamente dunque dai 3 ai 3,5 gr in questo periodo, mentre quando sono più tranquillo la metà della dose.
Che mi può dire di questi quantitativi?
Grazie.
ne assumo mezzo misurino (pari a 2 gr scarsi) dopo i pasti principali.
Complessivamente dunque dai 3 ai 3,5 gr in questo periodo, mentre quando sono più tranquillo la metà della dose.
Che mi può dire di questi quantitativi?
Grazie.
[#33]
Utente
Egregio dott. Doriano,
so che sarà pieno di impegni - perchè a differenza di quanto alcuni utenti sembrino credere - non è presumibile che un medico passi la giornata al pc a dare consigli, ma le volevo chiedere un parere sul dosaggio giornaliero di magnesio che le ho scritto (come vede avevo fatto un grosso errore).
Al di là del bugiardino le volevo chiedere indicazioni sulla "tossicità" e/o effetti collaterali a medio lungo periodo di un'assunzione quotidiana rispettivamente per g
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Molte grazie
so che sarà pieno di impegni - perchè a differenza di quanto alcuni utenti sembrino credere - non è presumibile che un medico passi la giornata al pc a dare consigli, ma le volevo chiedere un parere sul dosaggio giornaliero di magnesio che le ho scritto (come vede avevo fatto un grosso errore).
Al di là del bugiardino le volevo chiedere indicazioni sulla "tossicità" e/o effetti collaterali a medio lungo periodo di un'assunzione quotidiana rispettivamente per g
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Molte grazie
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Utente
Di nuovo bungiorno a tutti,
chiedo nuovamente scusa, ma nessuno mi sa dare indicazioni sull'uso del magnesio?
Quanto riporta il prodotto che sto usando (Stimul MAG, prodotto da Livi) è
ingredienti: Acido citrico, Magnesio ossido, metilusulfonilmetano.
Uso mezzo misurino (2,1 gr) al gg in 200 ml d'acqua o altra bevanda.
I valori per 100 gr di prodotto sono 19048 mg di magnesio e 14000 mg di MSM.
come ho scritto sopra avevo inizialmente scritto una dose sbagliata di quanto assumo giornalmente. Rifacendomi a quanto scritto sul prodotto assumo, appunto, quei 2,1 gr indicati (scarsi in verità) suddivisi a metà tra pranzo e cena.
Attendo vostri commenti su dosaggio e utilizzo prolungato (posto che non mi ci posso staccare più di tanto - come anche il proctologo mi ha detto - grazie)
chiedo nuovamente scusa, ma nessuno mi sa dare indicazioni sull'uso del magnesio?
Quanto riporta il prodotto che sto usando (Stimul MAG, prodotto da Livi) è
ingredienti: Acido citrico, Magnesio ossido, metilusulfonilmetano.
Uso mezzo misurino (2,1 gr) al gg in 200 ml d'acqua o altra bevanda.
I valori per 100 gr di prodotto sono 19048 mg di magnesio e 14000 mg di MSM.
come ho scritto sopra avevo inizialmente scritto una dose sbagliata di quanto assumo giornalmente. Rifacendomi a quanto scritto sul prodotto assumo, appunto, quei 2,1 gr indicati (scarsi in verità) suddivisi a metà tra pranzo e cena.
Attendo vostri commenti su dosaggio e utilizzo prolungato (posto che non mi ci posso staccare più di tanto - come anche il proctologo mi ha detto - grazie)
Questo consulto ha ricevuto 34 risposte e 9k visite dal 25/07/2011.
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