Emorroidi atipiche - trombosi
buongiorno, ripropongo brevemente la mia situazione.
ho 37 anni e non ho mai avuto in passato problemi di emorroidi.
ho sofferto per anni di una ragade anale che compariva i situazioni di stipsi x per risolversi, e che ora da diversi anni è scomparsa.
molto saltuariamente, durante il bidé, percepivo al bordo dell'ano (h.9) un leggerissimo rigonfiamento, senza però assolutamente nessun fastidio o problema.
circa un mese fa avvertivo dolore fortissimo e rigonfiamento grande quanto la falange di un dito, in ospedale venivo visitato da chirurgo vascolare che mi diagnosticava emorrodidi di 3 grado, forniva terapia, e consigliava in queiescenza ciclo di iniezioni sclerosanti.
qualche giorno fa ho ripetuto visita specialistica di chirurgia proctologica, questo il referto:
"nega ematochezia. alvoregolare. non familiarità per etpl del colon. 2006 colonscopia negativa.
obiettività addominale: negativa.
esame ispettivo: esiti in via di guarigione di trombosi emorroidaria h.9. normotono.
anoscopia: piccola papilla anale ipertrofica ad h.9. esiti di trombosi emorroidaria h.9."
verbalmente il medico mi ha detto (spiego con mie parole) che non ho le emorroidi tipiche che loro operano quotidianamente, ovvero quelle interne che scendono verso l'estero, bensì una vena (sarebbe la papilla anale?) che ha sede naturale all'esterno, che per problemi di circolazione si gonfia.
in caso di recidive sarà possibile incidere il trombo, oppure decidere di effettuare una piccola escissione della zona con la vena, con sutura.
detto questo chiedo:
il mio problema non è di prolasso emorroidario quindi?
è questra papilla anale che gonfiandosi ha generato la trombosi emorroidaria?
in caso di recidiva, è possible rimuovere la pipilla anale con iniezioni sclerosanti anzichè con l'escissione chirurgica?
Ringrazio anticipatamente.
ho 37 anni e non ho mai avuto in passato problemi di emorroidi.
ho sofferto per anni di una ragade anale che compariva i situazioni di stipsi x per risolversi, e che ora da diversi anni è scomparsa.
molto saltuariamente, durante il bidé, percepivo al bordo dell'ano (h.9) un leggerissimo rigonfiamento, senza però assolutamente nessun fastidio o problema.
circa un mese fa avvertivo dolore fortissimo e rigonfiamento grande quanto la falange di un dito, in ospedale venivo visitato da chirurgo vascolare che mi diagnosticava emorrodidi di 3 grado, forniva terapia, e consigliava in queiescenza ciclo di iniezioni sclerosanti.
qualche giorno fa ho ripetuto visita specialistica di chirurgia proctologica, questo il referto:
"nega ematochezia. alvoregolare. non familiarità per etpl del colon. 2006 colonscopia negativa.
obiettività addominale: negativa.
esame ispettivo: esiti in via di guarigione di trombosi emorroidaria h.9. normotono.
anoscopia: piccola papilla anale ipertrofica ad h.9. esiti di trombosi emorroidaria h.9."
verbalmente il medico mi ha detto (spiego con mie parole) che non ho le emorroidi tipiche che loro operano quotidianamente, ovvero quelle interne che scendono verso l'estero, bensì una vena (sarebbe la papilla anale?) che ha sede naturale all'esterno, che per problemi di circolazione si gonfia.
in caso di recidive sarà possibile incidere il trombo, oppure decidere di effettuare una piccola escissione della zona con la vena, con sutura.
detto questo chiedo:
il mio problema non è di prolasso emorroidario quindi?
è questra papilla anale che gonfiandosi ha generato la trombosi emorroidaria?
in caso di recidiva, è possible rimuovere la pipilla anale con iniezioni sclerosanti anzichè con l'escissione chirurgica?
Ringrazio anticipatamente.
[#1]
In base a quanto riporta sembrerebbe trattarsi di un unico gavocciolo esterno che si è trombizzato in assenza di proasso, evenienza relativamente frequente per la quale le indicazioni date appaiono condivisibili. Sclerosanti e chirurgia radicale in genere sono indicate in situazioni diverse. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
dottore grazie per la risposta.
cortesemente, in casi come il mio, la prevenzione di recidive si limita alle norme dietetiche e comportamentali?
in effetti il disturbo si è risolto nell'arco di 20 giorni e non ha lasciato nessun fastidio, ma l'insorgenza improvvisa e il forte dolore iniziale mi fanno temere una recidiva specie in situazioni particolari come la lontananza da casa o il periodo delle ferie ormai prossimo.
grazie nuovamente
cortesemente, in casi come il mio, la prevenzione di recidive si limita alle norme dietetiche e comportamentali?
in effetti il disturbo si è risolto nell'arco di 20 giorni e non ha lasciato nessun fastidio, ma l'insorgenza improvvisa e il forte dolore iniziale mi fanno temere una recidiva specie in situazioni particolari come la lontananza da casa o il periodo delle ferie ormai prossimo.
grazie nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.7k visite dal 20/05/2011.
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