Prolasso e rettocele

Buongiorno sono una donna molto attiva che pratica sport , ho 50 anni e sono della provincia di Milano.
Tre anni fa durante una visita ginecologica mi è stato diagnosticato un cistocele di terzo grado che poi non mi ha dato grossi problemi fino a un mese fa.
Dopo avere avuto l'ennesimo attacco di emicrania fortissima (dura 48 ore con vomito e nausa) e avendo utilizzato due supposte di tachipirina per alleviare il dolore, durante la notte ho sentito un dolore all'ano che non avevo mai provato e sono dovuta correre in bagno a liberarmi e da allora ho notato di avere in vagina come una palla che quasi fuori esce e inoltre che alcune volte l'evacauzione è un po difficoltosa e non è piu regolare e ho spesso una sensazione di tensione al retto.
Quando sono sdraiata non sento nulla e sembra che non ho nulla, ma quando mi alzo tutto cambia.
Spaventata ho preso un'appuntamento con il giecologo (non quello che mi aveva diagnosticato il cistocele, ma un'altro).
Durante la visita il nuovo ginecologo ha escluso nel modo più assoluto il prolasso dell'utero, della vagina e della vescica diagnosticando con assoluta certezza un RETTOCELE che spinge in vagina e che mi provoca la massa e il peso che sento, e mi ha consigliato di effettuare una visita da un chirurgo
specializzato in microchirurgia per intervenire sul rettocele , visita che no ho ancora fatto.
Sono rimasta un pò allibita e avendo avuto due diagnosi così diverse ho fissato un'altro appuntamento con un terzo ginecologo, che mi ha visitato, facendo anche una ecografia interna , e ha diagnosticato un prolasso dell'utero e della vescica, mentre per lui il rettocele è insignificante.
Mi ha pertanto consigliato di effettuare l'intervento per l'asportazione dell'utero e il rifacimento delle pelvi interessate (sono già in menopausa) e mi ha inserito nella lista d'attesa dell'ospedale per l'intervento.

Io mi fido dei Dottori ma in questo caso sono molto preoccupata perchè le ultime due diagnosi sono state fatte a distanza di una settimana una dall'altra. Chi dei tre ha ragione? Esistono degli esami specifici per poter capire e definire con certezza il mio problema?
Quali sono gli esami per verificare se effettivamente è il rettocele? In quale struttura specializzata mi posso rivolgere eventualmente per effettuare un'intervento non invasivo?

Non voglio farmi operare per poi avere ancora gli stessi disturbi.
Ho veramente bisogno di chiarezza perchè sono molto turbata.
in attesa di leggere la vostra risposta al più presto, Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Gentilissima Sig.ra,

la diagnosi di rettocele si basa sulla storia clinica della paziente e sull’esame clinico, in particolare sull’esame obiettivo pelvi-perineale. Per definire la scelta terapeutica è necessario ricorrere ad esami strumentali quali la rettoscopia o colonscopia - la defecografia (esame radiologico) - la misurazione della pressione dentro l'ano (manometria anorettale) - la Risonanza Magnetica (RM) durante defecazione (defecorisonanza).

In definitiva: nessun intervento se non prima sia stata ben studiata la sua patologia.

P.S. (nel nostro Ospedale è attiva una "Pelvic Unit" per lo studio di tali problematiche)

Cordiali saluti

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Concordo con il collega Cosentino sulla necessita di una diagnosi precisa del suo problema. Solo dopo aver chiarito, in relazione alla sitomatologia riferita, quale è la causa dei suoi disturbi, è possibile programmare una eventuale correzione chirurgica.
Rispondere alla sua domanda: Chi dei tre ha ragione? E' difficile a distanza, ma dalla sintomatologia riferita non escluderei la presenza del rettocele,( sento in vagina come una palla che quasi fuori esce e inoltre che alcune volte l'evacauzione è un po difficoltosa e non è piu regolare e ho spesso una sensazione di tensione al retto.)come non escluderei la presenza del cistocele e di un prolasso uterino.
Ma quello che realmente importante chiarire è quale di queste alterazioni, possibili in una donna di 51 anni, è responsabile della sintomatologia riferita e quale è il più opportuno programma terapeutico.
Come consigliato dal collega Cosentino, una visita pelviperineologica, integrata in primis da una cinecistocolpodefecografia rappresenta il primo approccio diagnostico.
In merito all'indicazione all'isterectomia, non supportata dagli esami preliminari che riteniamo necessari per una precisa diagnosi, mi permetta di sollevare delle perplessità.
Non ritengo utile aspotrare un utero, che non presenta delle alterazioni morfologiche gravi, solo per il fatto che sia prolassato.
E' stato chiarito che, in presenza di un prolasso uterino, la sintomatologia urinaria legata al cistocele come quella legata all'ostruita defecazione(difficoltà all'evacuazione,senso di evacuazione incompleta, defecazione frammentata, senso di costipazione,senso di fastidio e peso perineale nella stazione eretta,etc.)e quella legata alla presenza di un ingombro vaginale per un colpocele posteriore(da rettocele), è più facile correggerla salvando l'utero senza creare una ulteriore alterazione del contenuto della pelvi.
Questo intervento, che prevede una sospensione dell'utero può essere abbinato ad una resezione del prolasso rettale interno responsabile della stipsi da ostruita defecazione, intevento che può essere realizzato in concomitanza , ma non prima della sospensione dell'utero.
Questo perchè abbiamo visto che, in alcuni casi la sola sospensione dell'utero è sufficiente a risolvere la sintomatologia.
Tale intervento definito POPS-STARR (Pelvic Organ Prolapse Suspension) consente di risolvere contemporaneamente il prolasso dell'utero, della vagina, della vescica e del retto. La POPS prevede l'inserimento di una "benda" di sospensione a livello sottoperitoneale con un approccio laparoscopico. In pratica questa benda, costituita da una rete simile a quella utilizzata per gli interventi protesici erniari, viene ancorata alla vagina e fissata ai muscoli laterali dell'addome. In questo modo l'utero viene conservato e riposizionato in alto, nella sua sede anatomica. Così può continuare a svolgere la funzione fisiologica di barriera tra retto e vescica, evitando l' espansione della stessa vescica e la compressione del retto che danno luogo all' incontinenza urinaria ed a gravi forme di stipsi. Se il prolasso del retto è associato ad un voluminoso rettocele, alla POPS si può associare la STARR (Stapled Trans Anal Rectal Resection),intervento per la resezione del rettocele per via trans-anale.
Ci tenga informati sul risultato della visita e degli esami strumentali.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Voglio ringraziare il Dott.Cosentino e il Dott.D'orlano per le sollecite risposte che confermano i dubbi che mi ero posta.

Vorrei sapere dove è possibile effettuare gli accertamenti consigliati e dove trovare una struttura che " preferisca salvare gli organi piuttosto che asportarli in Milano e provincia.
Grazie ancora.
[#4]
Utente
Utente
Voglio ringraziare il Dott.Cosentino e il Dott.D'orlano per le sollecite risposte che confermano i dubbi che mi ero posta.

Vorrei sapere dove è possibile effettuare gli accertamenti consigliati e dove trovare una struttura che " preferisca salvare gli organi piuttosto che asportarli in Milano e provincia.
Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Di solito non forniamo informazioni di questo tipo, ma il collega Cosentino le ha dato un indirizzo e si è fatto garante della Unità di Pelviperineologia operante nel suo Ospedale.
Un ulteriore consulto, presso questo centro dedicato, ci servirà a chiarire il suo problema.
Mi tenga informato.
[#6]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Gentile Sig.ra,

siamo disponibili presso l'Ospedale San Giuseppe a proporle un iter diagnostico, con i diversi specialisti del settore, per poter chiarire il suo problema.

Può mettersi in contatto con il sottoscritto mediante i recapiti presenti sulla mia scheda personale.

Cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
Egregio Dott. Cosentino, la ringrazio per i Suo interessamento, appena avrò elaborato psicologicamente la mia situazione , la contatterò.

Grazie mille!!!
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