Fistola coccigea e perianale 5° intervento
Salve a tutti,
Sto combattendo dal 2005 contro una fistola sacro-coccigea che solo nel 2010 ho scoperto essere in comunicazione con un ascesso perianale che non mi ha mai permesso di guarire completamente e che recidava il tutto ogni volta.
La settimana scorsa sono stato operato a Vercelli dal Dott. Nicholls del St. Mark Hospital che oltre ad eseguire un curretage nella zona coccigea ha applicato un setone la cui estremita usciva dall'ano per circa 2 centimetri.Dopo l'operazione sono stato a riposo per circa 7 giorni e solo dopo questo lasso di tempo ho preso l'aereo per recarmi a casa.Dopo l'atterraggio(penso di aver fatto uno stupido sforzo per prendere il bagaglio) ho sentito una sensazione di calore nella zona ed in bagno ho notato una grande reazione emorragica che non cessava.Dopo aver avvertito il presidio ospedaliero dell'aereoporto( che mi ha somministrato urogal) sono stato trasportato all'ospedale di Giovanni Bosco, dove con bisturi laser mi hanno messo in ordine.Tornato a casa(con ambulanza) non ho fatto nessun altro di tipo sforzo o movimenti bruschi.Ieri sera, durante operazioni di igiene dopo la defecazione, ho notato che il "filo" usciva maggiormente allo scoperto rispetto a prima, e subito dopo e' caduto senza alcuna resistenza, ne tanto meno io ho provato a tirarli.Questa mattina il dottore che si occupa delle medicazione mi ha detto che il setone non e' piu' presente, che si puo' riapplicare tranquillamente, ma vuole aspettare alcuni giorni per permettermi di riprendermi dalla debolezza dovuta alla grande perdita di sangue(penso che sia anche piu' sicuro aspettare per permettere alle zone interessare dall'emorragia di sopportare il maltrattamento dovuto alla nuova applicazione del setone).I fili che ho trovato erano recisi e presentavano anche segni di bruciature, quindi posso sospettare che nella confusione della zona dovuta alla grande presenza di sangue non si sia pensato alle conseguenze di questa recisione)
1)Nelle condizioni in cui mi trovo e' giusto aspettare per poter riapplicare il setone? Quanto tempo posso aspettare?
2)L'applicazione del nuovo setone sara' invasiva come la prima, o visto che sono gia' "mezzo aperto" la cosa puo' considerarsi quasi ambulatoriale?
3)Dovro' sottopormi ad una nuova operazione per una guarigione completa, dopo che il setone avra' fatto il suo lento lavoro?
4)Sono ossessionato da una nuova possibile emorragia.Sono passati 4 giorni dall'operazione di sutura delle arteriole compromesse, quanto tempo di riposo devo dedicarmi ancora?
5)Il dottore che si occupa delle medicazioni e' una persona davvero in gamba e molto preparata, vorrei pero' essere rassicurato sulla semplicita' nel mettere il nuovo setone.Nelle mie condizione e' un operazione consideraribile "semplice" ?
Sto combattendo dal 2005 contro una fistola sacro-coccigea che solo nel 2010 ho scoperto essere in comunicazione con un ascesso perianale che non mi ha mai permesso di guarire completamente e che recidava il tutto ogni volta.
La settimana scorsa sono stato operato a Vercelli dal Dott. Nicholls del St. Mark Hospital che oltre ad eseguire un curretage nella zona coccigea ha applicato un setone la cui estremita usciva dall'ano per circa 2 centimetri.Dopo l'operazione sono stato a riposo per circa 7 giorni e solo dopo questo lasso di tempo ho preso l'aereo per recarmi a casa.Dopo l'atterraggio(penso di aver fatto uno stupido sforzo per prendere il bagaglio) ho sentito una sensazione di calore nella zona ed in bagno ho notato una grande reazione emorragica che non cessava.Dopo aver avvertito il presidio ospedaliero dell'aereoporto( che mi ha somministrato urogal) sono stato trasportato all'ospedale di Giovanni Bosco, dove con bisturi laser mi hanno messo in ordine.Tornato a casa(con ambulanza) non ho fatto nessun altro di tipo sforzo o movimenti bruschi.Ieri sera, durante operazioni di igiene dopo la defecazione, ho notato che il "filo" usciva maggiormente allo scoperto rispetto a prima, e subito dopo e' caduto senza alcuna resistenza, ne tanto meno io ho provato a tirarli.Questa mattina il dottore che si occupa delle medicazione mi ha detto che il setone non e' piu' presente, che si puo' riapplicare tranquillamente, ma vuole aspettare alcuni giorni per permettermi di riprendermi dalla debolezza dovuta alla grande perdita di sangue(penso che sia anche piu' sicuro aspettare per permettere alle zone interessare dall'emorragia di sopportare il maltrattamento dovuto alla nuova applicazione del setone).I fili che ho trovato erano recisi e presentavano anche segni di bruciature, quindi posso sospettare che nella confusione della zona dovuta alla grande presenza di sangue non si sia pensato alle conseguenze di questa recisione)
1)Nelle condizioni in cui mi trovo e' giusto aspettare per poter riapplicare il setone? Quanto tempo posso aspettare?
2)L'applicazione del nuovo setone sara' invasiva come la prima, o visto che sono gia' "mezzo aperto" la cosa puo' considerarsi quasi ambulatoriale?
3)Dovro' sottopormi ad una nuova operazione per una guarigione completa, dopo che il setone avra' fatto il suo lento lavoro?
4)Sono ossessionato da una nuova possibile emorragia.Sono passati 4 giorni dall'operazione di sutura delle arteriole compromesse, quanto tempo di riposo devo dedicarmi ancora?
5)Il dottore che si occupa delle medicazioni e' una persona davvero in gamba e molto preparata, vorrei pero' essere rassicurato sulla semplicita' nel mettere il nuovo setone.Nelle mie condizione e' un operazione consideraribile "semplice" ?
[#1]
Gentile Utente
Da quello che descrive probabilmente si è verificato quello che ha sospettato: Nel cercare di risovere il problema emorragico il setone è stato danneggiato.
A distanza non è possibile rispondere con precisione alle sue domande, ma ritengo necessario riposizionare il setone quanto prima, per evitare di creare nuove "strade" nei tessuti
Solo quando il setone avrà svolto il suo lento lavoro e dopo una completa cicatrizzazione si potra valutare se è avvenuta la guarigione.
Il rischio di una ulteriore perdita ematica è strettamente legata alla situazione locale della sua ferita, condizione che non è possibile valutare a distanza.
Attualmente penso che, senza il setone, il rischio di un possibile sanguinamento legato ad una brusca trazione è certamente minimo.
Ci tenga informati.
Da quello che descrive probabilmente si è verificato quello che ha sospettato: Nel cercare di risovere il problema emorragico il setone è stato danneggiato.
A distanza non è possibile rispondere con precisione alle sue domande, ma ritengo necessario riposizionare il setone quanto prima, per evitare di creare nuove "strade" nei tessuti
Solo quando il setone avrà svolto il suo lento lavoro e dopo una completa cicatrizzazione si potra valutare se è avvenuta la guarigione.
Il rischio di una ulteriore perdita ematica è strettamente legata alla situazione locale della sua ferita, condizione che non è possibile valutare a distanza.
Attualmente penso che, senza il setone, il rischio di un possibile sanguinamento legato ad una brusca trazione è certamente minimo.
Ci tenga informati.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 26/04/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.