Una correlazione
Buongiorno, mi scuso per l'argomento poco gradevole, ma qua ho un problema che devo risolvere. Dieci giorni fa, in seguito a una leggera diarrea, mi e' saltata quella che credo essere un'emorroide, sviluppatasi in poche ore fino a diventare grossa come una ciliegia, manifestandosi sia fuori dall'ano che all'interno. E' da allora che si alternano fasi di leggera regressione con ricadute sempre peggiori, e la massa non rientra. Inutile a dirsi...fa male. Non riesco a stare seduto e nemmeno in piedi, posso solo stare a letto. Non e' uno dei dolori peggiori che abbia provato ma comunque e' veramente fastidioso.
Ho provato ad arginare con creme da banco all'1% di cortisone, ma non fanno niente. Un po' di sollievo me lo da' il gelo del ghiaccio (...).
Oggi poi i dolori si riflettono anche nella parte anteriore dell'addome, e strano a dirsi si tratta di dolori acuti e acidi come se fossero alle vie urinarie. Tra l'altro andare di corpo e' diventato alquanto problematico...quando ho evacuato a denti stretti, oggi, ho anche notato che le feci erano verdi, e mi risulta difficile capire se abbia qualche infiammazione intestinale o meno. Perdonatemi ancora per una descrizione che ha del grottesco.
Questa e' la II volta che mi succede in vita mia (gia' diagnosticate come emorroidi), ma la prima volta duro' solo un paio di giorni e tutto si riassorbi' autonomamente.
Le mie domande sono:
1)Quali rimedi prendere in attesa di una visita? Tra l'altro (passatemi l'umorismo da quattro soldi) ho il culo di trovarmi all'estero, e non ho modo di usufruire del sistema sanitario per questioni che non siano da pronto soccorso: devo resistere almeno altri dieci giorni.
2)Un disturbo come questo potrebbe non regredire spontaneamente? Nel senso: e' possibile che sia costretto a farmi operare a breve?
3)Per quanto descritto quanto accade potrebbe essere secondario ad altre patologie?
E un'ultima curiosita': esiste una correlazione tra tendenza a soffrire di emorroidi e predisposizione per malattie dell'apparato cardiocircolatorio? Lo chiedo perche' c'e' una familiarita' per entrambe le cose.
Grazie mille per l'aiuto e distinti (per quanto possibile) saluti.
Ho provato ad arginare con creme da banco all'1% di cortisone, ma non fanno niente. Un po' di sollievo me lo da' il gelo del ghiaccio (...).
Oggi poi i dolori si riflettono anche nella parte anteriore dell'addome, e strano a dirsi si tratta di dolori acuti e acidi come se fossero alle vie urinarie. Tra l'altro andare di corpo e' diventato alquanto problematico...quando ho evacuato a denti stretti, oggi, ho anche notato che le feci erano verdi, e mi risulta difficile capire se abbia qualche infiammazione intestinale o meno. Perdonatemi ancora per una descrizione che ha del grottesco.
Questa e' la II volta che mi succede in vita mia (gia' diagnosticate come emorroidi), ma la prima volta duro' solo un paio di giorni e tutto si riassorbi' autonomamente.
Le mie domande sono:
1)Quali rimedi prendere in attesa di una visita? Tra l'altro (passatemi l'umorismo da quattro soldi) ho il culo di trovarmi all'estero, e non ho modo di usufruire del sistema sanitario per questioni che non siano da pronto soccorso: devo resistere almeno altri dieci giorni.
2)Un disturbo come questo potrebbe non regredire spontaneamente? Nel senso: e' possibile che sia costretto a farmi operare a breve?
3)Per quanto descritto quanto accade potrebbe essere secondario ad altre patologie?
E un'ultima curiosita': esiste una correlazione tra tendenza a soffrire di emorroidi e predisposizione per malattie dell'apparato cardiocircolatorio? Lo chiedo perche' c'e' una familiarita' per entrambe le cose.
Grazie mille per l'aiuto e distinti (per quanto possibile) saluti.
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La descrizione sembrerebbe corrispondere ad una crisi emorroidaria. Nell' atesa di una valutazione specialistica, mantenere l' alvo regolare possibilmente con feci morbide, semicupi con acqua e sale e minimizzare i traumatismi durante l' igiene non possono che aiutare. Attenzione all' utilizzo di prodotti topici. L' eveoluzione del problema è imprevedibile e il programma terapeutico andra' fatto a fase acuta risolta. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 13/03/2011.
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