Difficile guarigione di fistola perianale
Stimati medici di Medicitalia,
vorrei porvi una domanda su quanto sta vivendo mia madre da ormai quasi 4 mesi.
A mia madre era stata diagnosticata una fistola intrasfinterica due anni fa circa.
Alla fine di maggio di quest’anno ha avuto un’ascesso perianale con febbre e dolori fortissimi che si è aperto da sé, dopodiché è stata ricoverata in ospedale dove è stato ulteriormente inciso e drenato. Ha fatto frequenti medicazioni dopo di allora, nella speranza che la cavità dell’ascesso si richiudesse e il tutto guarisse. Intanto l’ascesso emetteva piccole quantità di pus ogni 3 giorni circa. Tendeva infatti a richiudersi poi a suppurare leggermente, poi a vuotarsi del pus. A fine luglio fu detto a mia madre che solo operando la fistola si sarebbe raggiunta la guarigione.
Il 13 settembre scorso è stata eseguita la fistulotomia (contemporaneamente a una colecistectomia laparoscopica). Le è stato detto che è stato complicato aprire la fistola perché, sebbene fosse piuttosto breve, era collocata in alto lungo l’ano (o il retto?). Da allora le cose sono migliorate, adesso niente più pus, e la ferita rimargina, dicono, bene. Ma c’è un problema molto importante e che suscita comprensibilmente ansia in mia madre (e in me): ogni volta che ha mal di pancia, con dolori, e urgenza di evacuare, le capita di vedere, al momento dell’evacuazione, una macchia di feci fuoriuscite inavvertitamente sulla garza che ancora porta a contatto della zona.
Premesso che, dietro raccomandazione dei chirurghi interessati, mangia molte verdure che aiutano l’evacuazione perché le è stato raccomandato di andare in bagno senza fare sforzi né spingere, questa cosa ci dovrebbe preoccupare? Rientra nella normalità o no?
Grazie infinite per i chiarimenti che vorrete darci.
vorrei porvi una domanda su quanto sta vivendo mia madre da ormai quasi 4 mesi.
A mia madre era stata diagnosticata una fistola intrasfinterica due anni fa circa.
Alla fine di maggio di quest’anno ha avuto un’ascesso perianale con febbre e dolori fortissimi che si è aperto da sé, dopodiché è stata ricoverata in ospedale dove è stato ulteriormente inciso e drenato. Ha fatto frequenti medicazioni dopo di allora, nella speranza che la cavità dell’ascesso si richiudesse e il tutto guarisse. Intanto l’ascesso emetteva piccole quantità di pus ogni 3 giorni circa. Tendeva infatti a richiudersi poi a suppurare leggermente, poi a vuotarsi del pus. A fine luglio fu detto a mia madre che solo operando la fistola si sarebbe raggiunta la guarigione.
Il 13 settembre scorso è stata eseguita la fistulotomia (contemporaneamente a una colecistectomia laparoscopica). Le è stato detto che è stato complicato aprire la fistola perché, sebbene fosse piuttosto breve, era collocata in alto lungo l’ano (o il retto?). Da allora le cose sono migliorate, adesso niente più pus, e la ferita rimargina, dicono, bene. Ma c’è un problema molto importante e che suscita comprensibilmente ansia in mia madre (e in me): ogni volta che ha mal di pancia, con dolori, e urgenza di evacuare, le capita di vedere, al momento dell’evacuazione, una macchia di feci fuoriuscite inavvertitamente sulla garza che ancora porta a contatto della zona.
Premesso che, dietro raccomandazione dei chirurghi interessati, mangia molte verdure che aiutano l’evacuazione perché le è stato raccomandato di andare in bagno senza fare sforzi né spingere, questa cosa ci dovrebbe preoccupare? Rientra nella normalità o no?
Grazie infinite per i chiarimenti che vorrete darci.
[#1]
Un deficit della continenza dopo fistulotomia, soprattutto in donne non giovani si puo' verificare. In genere e' un evento transitorio e scompare nel giro di pochi mesi.Indicazioni piu' specifiche possono essere fornite solo dal chirurgo che ha eseguito l 'intervento e conosce il caso singolo. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Ex utente
La ringazio molto della sua risposta così sollecita e chiara, anche da parte di mia madre.
Sulla scorta di quello che ha scritto vorrei precisare che mia madre ha 58 anni. Inoltre le nostre preoccupazioni sono anche docute al fatto che nessun accenno è stato fatto prima dell'intervento in questione di un "inconveniente" come un deficit della continenza.
Vorrei chiedere se ci sono, nel caso questo problema si protraesse troppo nel tempo, dei rimedi efficaci e quali per migliorare (o risolvere? Sarebbe possibile questo?) la situazione.
Grazie!
Sulla scorta di quello che ha scritto vorrei precisare che mia madre ha 58 anni. Inoltre le nostre preoccupazioni sono anche docute al fatto che nessun accenno è stato fatto prima dell'intervento in questione di un "inconveniente" come un deficit della continenza.
Vorrei chiedere se ci sono, nel caso questo problema si protraesse troppo nel tempo, dei rimedi efficaci e quali per migliorare (o risolvere? Sarebbe possibile questo?) la situazione.
Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.1k visite dal 28/10/2007.
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