Rettocele e parto
A causa di sanguinamento anale e a volte sensazione di non completa defecazione (anche se vado di corpo tutti i giorni), ho eseguito defecografia dalla quale è risultato un rettocele (max 38mm) ed intussuscezione retto-rettale che si spinge sino a circa 4cm dall'orifizio anale interno. la dinamica muscolare pelvica è nei limiti, pertanto mi chiedo se trattamenti quali la rieducazione pelvica, l'elettrostimolazione ecc potrebbero essere efficaci prima di ricorrere all'intervento chirurgico. Mi è stata consigliata la tecnica STARR e il medico mi ha vivamente consigliato di effettuarla prima di avere una gravidanza (ho 35 anni e vorrei avere un figlio). Vorrei sapere quali sono i rischi che correrei e se fare un parto cesareo non eliminerebbe questi rischi....in ultimo vorrei sapere quali altre tecniche mi consigliate o quali altri rimedi. Grazie.
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L' intervento chirurgico, come tutti, comporta complicanze ed insuccessi oltre che recidive. L' eventuale indicazione, se corretta, deve seguire tutte le terapia non chirurgiche correttamente eseguite ed essere considerato solo in caso di inefficacia, a prescidere dal parto. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
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Utente
la ringrazio per la sua celere risposta... quali terapie mi suggerisce di provare prima di pensare all'intervento? sulla diagnosi è scritto che il funzionamento della muscolatura pelvica è nella norma. Inoltre vorrei sapere a quali rischi andrei incontro portando avanti una gravidanza con il problema che ho. Grazie per la sua cortesia.
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La terapia in genere si avvale di dieta, riabilitazione del pavimento pelvico, biofeedback, farmaci e a volte psicoterapia variamente combinate ad esempio.La gravidanza ed il parto possono 'indebolire' ulterioremente la muscolatura pelvica.Prego.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 16/11/2010.
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