Prurito, poco sangue, arrossamenti
10 mesi fa mi è stata diagnosticata una prostatite batterica (Escherichia coli) probabilmente favorita dalla concomitanza fra uso della bici senza pantaloncini adatti e danni alla flora intestinale da uso prolungato di antibiotici per infezione dentaria senza assunzione adeguata di fermenti lattici.
Ho quindi assunto molti antibiotici, fermenti lattici, serenoa, rilassanti muscolari locali e, poco, topster. Ora la situazione è migliorata. I fastidi sono quasi assenti o comunque molto saltuari, anche se dovrei rifare una coltura seminale per verifica. Sto tentando di fare in modo che la prostata abbia condizioni al contorno migliori.
Ho però un problema anale penso in parte correlato che comunque mi si manifestava anche in precedenza.
Talvolta, dopo avere defecato, quando sono costretto a pulirmi con una certa energia per indisponiblità di un bidet (ufficio, viaggio, locali pubblici), trovo qualche macchia di sangue molto rosso sulla carta igienica (in particolare se è il 3°, 4° o 5° pezzo che uso).
Il problema si manifesta ovviamente quando le feci sono un pò lente per cui la pulizia può essere più complessa.
In questa situazione, ma anche talvolta senza che abbia visto sangue, ho un prurito anale che mi è sempre sembrato ovvio data la situazione, dato che bastava un pò di semplice pomata rinfrescante per cancellarlo (ho anche usato talvolta creme antiemorroidi ma visto che una crema tipo nivea era sufficiente le sto evitando)
Ovviamente l'uso di antibiotici nei mesi scorsi ha reso il fenomeno un pò più frequente a causa degli effetti sulla flora intestinale (in particolare prima che iniziassi ad assumere molti fermenti).
Un paio di mesi fa, per un paio di settimane, dopo alcuni giorni di assunzione di enterolactis plus, ho avuto forte meteorismo accompagnato da una perdita nei gas di materiale fecale (pochissimo ma abbastanza da renderlo visibile sullo slip) e conseguente prurito che induceva a grattare e quindi favoriva le microperdite di sangue alla pulizia dopo defecazione.
Generamente l'uso di una semplice crema idratante o ammorbidente e una pulizia dell'area eliminavano il prurito (tentando sempre si evitare pomate cortisoniche). Peraltro questo specifico problema è attualmente sparito.
In questi ultimi giorni ho però notato, esternamente all'ano e nel suo immediato intorno, una specie di ingrossamento di un paio delle pieghe della pelle che appaiono un pò più rosse delle aree vicine ma morbide. Generano anche un leggero prurito.
Mi riprometto di andare da un proctologo nei prossimi giorni ma ho voluto sottoporvi comunque il problema per avere una prima valutazione. Le sue caratteristiche mi portano però a pensare (o a sperare) che sia una questione piuttosto banale. Con il mio medico ne ho parlato ma senza mai avergli illustrato il quadro come fatto qui.
Il prurito però mi riattiva temporaneamente i fastidi similprostatite.
Infine: sono utili pomate ammorbidenti o idratanti per la zona anale? ce ne sono di specifiche? sono da evitare?
Ho quindi assunto molti antibiotici, fermenti lattici, serenoa, rilassanti muscolari locali e, poco, topster. Ora la situazione è migliorata. I fastidi sono quasi assenti o comunque molto saltuari, anche se dovrei rifare una coltura seminale per verifica. Sto tentando di fare in modo che la prostata abbia condizioni al contorno migliori.
Ho però un problema anale penso in parte correlato che comunque mi si manifestava anche in precedenza.
Talvolta, dopo avere defecato, quando sono costretto a pulirmi con una certa energia per indisponiblità di un bidet (ufficio, viaggio, locali pubblici), trovo qualche macchia di sangue molto rosso sulla carta igienica (in particolare se è il 3°, 4° o 5° pezzo che uso).
Il problema si manifesta ovviamente quando le feci sono un pò lente per cui la pulizia può essere più complessa.
In questa situazione, ma anche talvolta senza che abbia visto sangue, ho un prurito anale che mi è sempre sembrato ovvio data la situazione, dato che bastava un pò di semplice pomata rinfrescante per cancellarlo (ho anche usato talvolta creme antiemorroidi ma visto che una crema tipo nivea era sufficiente le sto evitando)
Ovviamente l'uso di antibiotici nei mesi scorsi ha reso il fenomeno un pò più frequente a causa degli effetti sulla flora intestinale (in particolare prima che iniziassi ad assumere molti fermenti).
Un paio di mesi fa, per un paio di settimane, dopo alcuni giorni di assunzione di enterolactis plus, ho avuto forte meteorismo accompagnato da una perdita nei gas di materiale fecale (pochissimo ma abbastanza da renderlo visibile sullo slip) e conseguente prurito che induceva a grattare e quindi favoriva le microperdite di sangue alla pulizia dopo defecazione.
Generamente l'uso di una semplice crema idratante o ammorbidente e una pulizia dell'area eliminavano il prurito (tentando sempre si evitare pomate cortisoniche). Peraltro questo specifico problema è attualmente sparito.
In questi ultimi giorni ho però notato, esternamente all'ano e nel suo immediato intorno, una specie di ingrossamento di un paio delle pieghe della pelle che appaiono un pò più rosse delle aree vicine ma morbide. Generano anche un leggero prurito.
Mi riprometto di andare da un proctologo nei prossimi giorni ma ho voluto sottoporvi comunque il problema per avere una prima valutazione. Le sue caratteristiche mi portano però a pensare (o a sperare) che sia una questione piuttosto banale. Con il mio medico ne ho parlato ma senza mai avergli illustrato il quadro come fatto qui.
Il prurito però mi riattiva temporaneamente i fastidi similprostatite.
Infine: sono utili pomate ammorbidenti o idratanti per la zona anale? ce ne sono di specifiche? sono da evitare?
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Gentile signore
il quadro che ha descritto così minuziosamente potrebbe far pensare ad una ragade anale (più probabile) o anche ad un nodulo emorroidario. Entrambe le patologie possono sanguinare e permettono la fuoriuscita di materiale fecale con conseguente comparsa del prurito. Si tratta di patologie benigne che comunque richiedono un trattamento farmacologico ben preciso ed in alcuni casi anche un intervento chirurgico. L'uso di pomate può essere indicato ma è necessario prima fare una diagnosi.
In attesa della visita proctologica cerchi soprattutto di mantenere pulita la zona con frequenti lavaggi con acqua.
Cordiali saluti
il quadro che ha descritto così minuziosamente potrebbe far pensare ad una ragade anale (più probabile) o anche ad un nodulo emorroidario. Entrambe le patologie possono sanguinare e permettono la fuoriuscita di materiale fecale con conseguente comparsa del prurito. Si tratta di patologie benigne che comunque richiedono un trattamento farmacologico ben preciso ed in alcuni casi anche un intervento chirurgico. L'uso di pomate può essere indicato ma è necessario prima fare una diagnosi.
In attesa della visita proctologica cerchi soprattutto di mantenere pulita la zona con frequenti lavaggi con acqua.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Utente
Innanzi tutto ringrazio per la risposta, per le spiegazioni e per la rapidità. Altrettanto rapidamente ho fatto oggi una visita proctologica. Al medico ho ripetuto più o meno ciò che anche lei ha letto. Il responso riguardo il problema che avevo segnalato è: "non è nulla" e mi ha dato un sapone (anonet) per una migliore pulizia dell'area che complessivamente è arrossata.
Tuttavia è andato oltre in un modo che mi ha preoccupato ma che, ad una verifica sul web, mi lascia ora perplesso.
Quando ho accennato al fatto che quando ho pruriti mi si manifesta qualche fastidio addominale (non dolori ma come una muscolatura un pò in stato di contrazione che con alcuni esercizi di stretching-massaggi spiegatimi da un mio amico osteopata riesco a rilassare eliminando anche il leggero fastidio), che talvolta ho avuto diarrea (però generalmente connessa ad assunzione nei giorni precedenti di antibiotici o FANS o a particolare alimentazione il giorno prima e comunque mai prolungata per giorni), che ho avuto (spero ormai superata) una prostatite, mi ha detto che tutto ciò potrebbe nascondere qualcosa di più rilevante quale poliposi, morbo di Crohn, diverticoliti, consigliandomi la ricerca di sangue occulto nelle feci, una eventuale colonscopia successiva e prescrivendomi il Pentacol schiuma (per 2 mesi la sera).
Facendo poi una ricerca sul web ho però visto che, salvo la sporadica diarrea in concomitanza con particolari situazioni, che mi sembra quasi normale, non ho e non ho mai avuto alcuno dei sintomi delle malattie elencate. Peraltro, avendo assunto per qualche giorno dei FANS e avendo avuto problemi gastrici a seguito della lunga antibioticoterapia per la prostatite, mi sembra ci possa essere il rischio di falso positivo dell'esame del sangue occulto per cui sarebbe comunque il caso di aspettare un pò.
Sinceramente le ipotesi fatte a seguito di una semplice visita proctologica e descrizione di alcuni sintomi, che può comunque essere io non abbia abbastanza chiarito essere sporadici, leggeri, mai acuti, mi sembrano un pò eccessive come non mi sembra del tutto congruente il Pentacol che è mirato a particolari flogosi, ulcere, morbo di Crohn. Tanto che sto pensando al momento di limitarmi all'uso del sapone, prendere fermenti lattici per far recuperare l'intestino dopo i FANS, evitare cibi irritanti, bere liquidi (come mi ha detto di fare ma che già faccio per prevenire ricadute di prostatite) e, successivamente, farmi l'analisi del sangue occulto (ad esempio fra circa un mese dopo che le ferie mi avranno ridotto anche un pò lo stato di stress che su questi sintomi ho capito avere un certo peso). Comunque per il momento non mi prenderei il Pentacol perché temo che potrebbe darmi più danni che benefici a fronte dei sintomi che ho.
Peraltro ho sempre avuto un intestino molto regolare, non ho dimagrimenti, sono una buona forchetta anche ora, non sono anemico come da analisi recenti, non ho mai visto muco né sangue nelle feci né negli slip (salvo il sangue sulla carta igienica quando la utilizzo in modo forse troppo abrasivo), non ho mai avuto problemi di evacuazione o di urgenza ad evacuare senza che effettivamente ne avessi bisogno. Ossia più o meno sto come credo stiano da questo punto di vista la media delle persone, tenendo conto anche delle lunghe cure antibiotiche fatte nei mesi scorsi.
Che ne pensa?
Mi scuso per la lunghezza del testo ma tendo sempre ad essere uno che spiega le cose con abbondanza di particolari. Nella frenetica società di oggi forse è un difetto ma forse anche evita equivoci o poca chiarezza.
Grazie in anticipo per eventuali risposte e per la pazienza che ha avuto per arrivare a leggere fino a questo punto.
Attendo una sua valutazione e saluto.
Tuttavia è andato oltre in un modo che mi ha preoccupato ma che, ad una verifica sul web, mi lascia ora perplesso.
Quando ho accennato al fatto che quando ho pruriti mi si manifesta qualche fastidio addominale (non dolori ma come una muscolatura un pò in stato di contrazione che con alcuni esercizi di stretching-massaggi spiegatimi da un mio amico osteopata riesco a rilassare eliminando anche il leggero fastidio), che talvolta ho avuto diarrea (però generalmente connessa ad assunzione nei giorni precedenti di antibiotici o FANS o a particolare alimentazione il giorno prima e comunque mai prolungata per giorni), che ho avuto (spero ormai superata) una prostatite, mi ha detto che tutto ciò potrebbe nascondere qualcosa di più rilevante quale poliposi, morbo di Crohn, diverticoliti, consigliandomi la ricerca di sangue occulto nelle feci, una eventuale colonscopia successiva e prescrivendomi il Pentacol schiuma (per 2 mesi la sera).
Facendo poi una ricerca sul web ho però visto che, salvo la sporadica diarrea in concomitanza con particolari situazioni, che mi sembra quasi normale, non ho e non ho mai avuto alcuno dei sintomi delle malattie elencate. Peraltro, avendo assunto per qualche giorno dei FANS e avendo avuto problemi gastrici a seguito della lunga antibioticoterapia per la prostatite, mi sembra ci possa essere il rischio di falso positivo dell'esame del sangue occulto per cui sarebbe comunque il caso di aspettare un pò.
Sinceramente le ipotesi fatte a seguito di una semplice visita proctologica e descrizione di alcuni sintomi, che può comunque essere io non abbia abbastanza chiarito essere sporadici, leggeri, mai acuti, mi sembrano un pò eccessive come non mi sembra del tutto congruente il Pentacol che è mirato a particolari flogosi, ulcere, morbo di Crohn. Tanto che sto pensando al momento di limitarmi all'uso del sapone, prendere fermenti lattici per far recuperare l'intestino dopo i FANS, evitare cibi irritanti, bere liquidi (come mi ha detto di fare ma che già faccio per prevenire ricadute di prostatite) e, successivamente, farmi l'analisi del sangue occulto (ad esempio fra circa un mese dopo che le ferie mi avranno ridotto anche un pò lo stato di stress che su questi sintomi ho capito avere un certo peso). Comunque per il momento non mi prenderei il Pentacol perché temo che potrebbe darmi più danni che benefici a fronte dei sintomi che ho.
Peraltro ho sempre avuto un intestino molto regolare, non ho dimagrimenti, sono una buona forchetta anche ora, non sono anemico come da analisi recenti, non ho mai visto muco né sangue nelle feci né negli slip (salvo il sangue sulla carta igienica quando la utilizzo in modo forse troppo abrasivo), non ho mai avuto problemi di evacuazione o di urgenza ad evacuare senza che effettivamente ne avessi bisogno. Ossia più o meno sto come credo stiano da questo punto di vista la media delle persone, tenendo conto anche delle lunghe cure antibiotiche fatte nei mesi scorsi.
Che ne pensa?
Mi scuso per la lunghezza del testo ma tendo sempre ad essere uno che spiega le cose con abbondanza di particolari. Nella frenetica società di oggi forse è un difetto ma forse anche evita equivoci o poca chiarezza.
Grazie in anticipo per eventuali risposte e per la pazienza che ha avuto per arrivare a leggere fino a questo punto.
Attendo una sua valutazione e saluto.
[#3]
Gentile signore
a distanza e senza una visita medica specialistica, come quella da lei effettuata, mi risulta difficile contraddire un collega.
I farmaci da lei citati, proprio per la loro duttilità e specificità, vengono utilizzati comunqemente per il trattamento di stati flogistici intestinali e non solo nelle forme più complesse.
Gli esami endoscopici altresi sono di ausilio in caso di patologie dubbie o comunque poco chiare.
Infine riguardo al suo intento di non assumere la terapia prescritta, pur non essendo con lei in accordo, mi limito a prendere atto delle sue scelte
Cordiali saluti
a distanza e senza una visita medica specialistica, come quella da lei effettuata, mi risulta difficile contraddire un collega.
I farmaci da lei citati, proprio per la loro duttilità e specificità, vengono utilizzati comunqemente per il trattamento di stati flogistici intestinali e non solo nelle forme più complesse.
Gli esami endoscopici altresi sono di ausilio in caso di patologie dubbie o comunque poco chiare.
Infine riguardo al suo intento di non assumere la terapia prescritta, pur non essendo con lei in accordo, mi limito a prendere atto delle sue scelte
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.9k visite dal 01/07/2010.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.