Colon irritabile e nausea
Gentile Dottore, sono uno studente di 22 anni; la mia "storia" inizia nel maggio 2009 quando per 10 gg circa ebbi dei sintomi prima d'allora del tutto sconosciuti per me: bruciore allo stomaco, nausea e soprattutto uno strano stato d'ansia apparentemente inspiegabile accompagnato da una sorta di "mancanza d'aria" che mi costringeva a non poter stare in ambienti anche solo poco affollati o caldi. Tutto ciò passò in breve, non feci alcun esame chiarificatore e mi dimenticai della vicenda...fino al gennaio 2010 quando tutto ciò riprese; sulle prime pensai a qualcosa di virale (essendo in inverno) ma poi, dato che non passava mai e ricordando l'episodio precedente, capii che doveva trattarsi di altro, tanto che da 5 mesi ormai non sto più bene; i miei sintomi principalmente sono: gonfiore (che inizialmente, a gennaio, era quasi assente ma che poi è andato pian piano aumentando) soprattutto dopo i pasti ma che gradualmente va aumentando nel corso della giornata, dal momento in cui mi alzo la mattina; bruciore in zona epigastrio; nausea costante (è il sintomo più fastidioso e ingestibile perchè mi pare sempre di essere sulla soglia del vomito anche se poi non vomito mai; mi dà tregua solo di notte); sensazione di notevole calore (differenza di temperatura) in corrispondenza dell'epigastrio, dei fianchi sn e dx ma non attorno all'ombelico, ad esempio; urgenza alla minzione (vado spesso, soprattutto dopo bevuto qualcosa); talvolta brividi di freddo e sensazione di febbre; periodi di stitichezza alternati a diarrea (non come quantità bensì quasi solo come composizione delle feci); stanchezza e difficoltà di concentrazione nello studio. Dopo alcune settimane di titubanza, mi recai con questo quadro da un gastroenterologo, che, visitandomi, rilevò un addome normale eccetto per una corda colica in fossa iliaca sn; mi disse che molto probabilmente è colon irritabile e mi prescrisse pantorc 20 mg 1 cp/die e levobren gocce (ora sostituito con peridon perchè mi dava sonnolenza. Ho fatto anche un'eco addome dove risultava tutto a posto. Mi chiedo: è possibile si tratti di colon irritabile senza avere praticamente mai (o rarissimamente, es. dopo pasti molto abbondanti o pesanti) dolori? Come posso arginare efficacemente questa nausea onnipresente (che aumenta ad esempio sotto esame, quando sono in ansia)? Sarebbero utili esami del sangue (es. per celiachia, dato che la pasta è presente in tavola ogni giorno) o una gastroscopia/colonscopia? Che dieta potrei seguire, dato che finora non sono riuscito ancora a capire cosa mi fa più male e cosa no (la dieta c'entra?)? Dovrei assumere integratori di fibre e/o fermenti lattici? Posso nutrire speranze a ragione verso una cura farmacologica (la cura attuale sta facendo ben poco..)o dovrei tentare altre vie (es. ipnosi)? Scusandomi per la pedanteria dell'intervento, ringrazio fin d'ora chi vorrà/potrà rispondere alla mia marea di quesiti..
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Sembrano tutti sintomi riconducibili alla Sindrome del Colon Irritabile, come del resto gia' ha avuto modo di dirle il Medico che ha potuto visitarla. A cominciare, ovviamente, dallo stato ansioso, del quale lei stesso e' pienamente cosciente. Del resto la variabilita' dei sintomi non permette di escluderlo soltanto perche' lei non ha mai avuto un vero e proprio dolore. Credo dunque che la strada da percorrere sia sempre la solita per casi come questo: ridurre l'ansia e regolarizzare vita e dieta. Meglio ovviamente se aiutato da un bravo Gastroenterologo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
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Utente
Gentile Dr. Spina, La ringrazio per la risposta al mio precedente messaggio. Vorrei esporLe un dubbio sortomi ultimamente: da circa una decina di giorni, per mia iniziativa, ho provato ad eliminare dai pasti di ogni giorno alimenti quali pane. pasta (sostituita dal riso), pizza e in generale qualunque fonte (a volte presunta, lo ammetto) di glutine, giusto per fare una prova. Devo riconoscere che pare andare leggermente meglio, dal punto di vista della sintomatologia, ovvero meno gonfiore e di conseguenza meno nausea, ad esempio. Possibile che i sintomi che ho riportato nel precedente intervento si riferiscano a celiachia invece che a colon irritabile? Oppure è solo una "coincidenza" o una mia convinzione, mentre in realtà sto un pò meglio perchè eliminando questi alimenti elimino altre "sostanze" ad esempio il lievito? Ne ho parlato con il mio medico di famiglia, che nel dubbio mi ha prescritto esami del sangue, del cui esito rimango ancora in attesa..Cordiali saluti
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Mi scuso per il ritardo con il quale le rispondo ma mi trovavo all'estero.
Certamente tutto e' in teoria possibile. A questo punto non le resta che aspettare gli esami del sangue: se saranno indicativi per celiachia dovra' poi confermare la diagnosi con una gastroscopia e relativo prelievo bioptico.
Cordiali saluti
Certamente tutto e' in teoria possibile. A questo punto non le resta che aspettare gli esami del sangue: se saranno indicativi per celiachia dovra' poi confermare la diagnosi con una gastroscopia e relativo prelievo bioptico.
Cordiali saluti
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Utente
Gentile Dr. Spina, grazie per la risposta. Credo tuttavia che la vicenda abbia avuto in questi ultimi giorni dei risvolti un pò diversi e inattesi. Mi spiego: ho ricevuto l'esito degli esami ematici da cui risulta tutto nella norma (Ab anti transglutaminasi pari a 1 con limite 8; TSH, T3, T4, ferro, ferritina, leucociti e emocromo tutto normale), però ho eseguito anche una gastroscopia dal cui referto, apparentemente, risultava tutto a posto, ad eccezione dell'antro gastrico con "mucosa lievemente iperemica"; sono stati fatti due prelievi bioptici: dall'istologico di quello in antro risulta "note di flogosi cronica con attività focale e congestione della lamina propria", da quello nel corpo invece "note di flogosi cronica quiescente, edema e congestione della lamina propria"; colorazione Giemsa negativa per H. pylori. A questo punto credo si tratti di gastrite cronica. Lasciando stare il fatto che ho solo 22 anni, so che c'è familiarità per questo quadro (mia madre ha questo problema): potrebbe anche non esserci alcuna causa oltre alla familiarità? Lo stress/ansia potrebbero centrare? La gastrite spiega tutti i miei sintomi o a essa si sovrappone un colon irritabile? (non nascondo di aver sentito che la maggior parte delle volte la gastrite cronica è asintomatica) Cosa potrei fare a questo punto (soprattutto per l'onnipresente nausea che peggiora a livelli insostenibili nelle situazioni d'ansia), premesso che al momento continuo con il pantorc da 20 mg e non sono ancora riuscito a ricontattare il gastroenterologo (il periodo estivo non aiuta..)?
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Non vorrei "deluderla", ma il quadro descritto all'esame endoscopico non e' sufficiente a spiegare tutti i suoi disturbi: senz'altro e' un'aggravante, ma e' la Sindrome del Colon Irritabile che a mio avviso fa la parte del leone. Del resto, purtroppo, un po' di gastrite come quella che le hanno diagnosticato e' cosa piuttosto comune: e' giusto trattarla farmacologicamente come gia' sta facendo, ma non diamogli troppe colpe...
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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Utente
Gentile Dr. Spina, La ringrazio e mi perdoni se mi permetto di aggiornarLa ulteriormente sulla vicenda. Ultimamente, complice probabilmente il periodo di ferie trascorso che mi ha permesso di stare molto più tranquillo rispetto ai mesi passati, la nausea è un pò diminuita come frequenza e intensità. Il fatto è però che il gonfiore, invece, è sempre tale e quale al proprio posto, ovvero presente 24 ore su 24, per quanto peggiori notevolmente dopo un pasto. Ho notato che il gonfiore sembra essere in assoluto peggiore dopo aver mangiato alimenti come pane e pasta. Il mio dubbio è: se è vero che si può escludere la celiachia dagli esami del sangue eseguiti, avrebbe senso, a questo punto, un esame delle feci per la ricerca della Candida intestinale? Oppure sarebbe emersa qualche indicazione in tal senso già dalla gastroscopia? Dico questo perchè, informandomi, molti dei miei sintomi corrispondono a quell'infezione fungina: è improbabile? Credo di dover aggiungere che ultimamente sta acquistando rilevanza, rispetto a qualche tempo fa, il discorso relativo alla minzione, ovvero il fatto che frequentemente avverto questo bisogno e soprattutto non si tratta di quantità esigue di urina emessa, bensì molto elevate rispetto a come ero abituato normalmente; in più, ultimamente mi capita di dovermi svegliare la notte per questo motivo, cosa a cui in precedenza non ero assolutamente abituato. Ultima cosa: negli interventi precedenti credo di non aver mai detto che, da mesi, presento una secchezza costante della pelle (che si desquama soprattutto in viso) prima mai avuta e per un breve periodo (verso marzo scorso) ho avuto frequentemente uno "strano" bruciore agli occhi non attribuibile a quelle allergie ai pollini (soprattutto graminacee) di cui soffro in primavera inoltrata (e per le quali sto assumendo un vaccino in gocce sublinguali). Desidererei un Suo parere a riguardo. Cordiali saluti
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Lei mette in campo troppe ipotesi, peraltro molto diverse tra loro e a carico di organi differenti. Per quanto riguarda i disturbi addominali posso dirle che la Sindrome del Colon Irritabile li spiegherebbe quasi tutti, mentre la celiachia, sempreche' i risultati ematochimici di riferimento siano tutti negativi, mi sentirei di escluderla. Rimane pero' fondamentale, come gia' le ho scritto tempo fa, contattare un Gastroenterologo e studiare insieme a lui la giusta strategia per far fronte ai suoi disturbi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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Utente
Gentile Dr. Spina, La ringrazio ancora per l'attenzione che continua a prestarmi. Le svariate ipotesi menzionate (in effetti un pò troppe) sono state da me riportate poichè erano emerse nella discussione con il mio medico, che a questo punto si sentirebbe di escludere sia la Candida che la celiachia. Sempre secondo l'opinione del mio medico, sarebbe prevalente la gastrite e non il colon irritabile. A proposito della gastrite, si porrebbe un' ulteriore questione: ho una sorella alla quale, già da alcuni anni, è stata diagnosticata la tiroidite di Hashimoto con associata gastrite ( e reflusso gastro-esofageo) autoimmune. Potrebbe essere questo anche il mio caso? Mia sorella non presenta alterazioni della funzionalità tiroidea (TSH, T3 e T4 sono nella norma), ma alcuni autoanticorpi (antiperossidasi, che io non ho indagato nei miei esami) risultano oltre la norma. Secondo Lei, sarebbe opportuno svolgere questa ulteriore indagine sulla tiroide associandoci anche la ricerca di anticorpi anti-mucosa gastrica? L'esito della gastroscopia è compatibile con ciò o avrebbe fornito altri "indizi"? Ora sono comunque in attesa di poter ricontattare il gastroenterologo in questo senso.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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Utente
La ringrazio, mi trova d'accordo con Lei. Se mi è concesso, volevo esporre due aspetti che finora, in questo contesto, non sono mai emersi (nemmeno con il medico di famiglia e il gastroenterologo), fondamentalmente perchè non pensavo a una relazione con i miei disturbi attuali.
1) A inizio maggio 2009, dagli esami generali del sangue (sono donatore di sangue) era emersa positività agli anticorpi (IgM e IgG) anti cytomegalovirus, cosa invece non rilevata nella precedente donazione del dicembre 2008; preciso che non ho mai avuto alcun sintomo, ma ricordo che verso fine maggio 2009 avevo avuto per la prima volta i problemi che attualmente sussistono: un'infezione da CMV avrebbe qualche attinenza col quadro attuale o non c'entra nulla?
2) Prima di divenire donatore non avevo mai fatto alcun esame del sangue, avendo sempre goduto di buona salute; tuttavia, da tutti gli esami svolti da quel momento in poi, risulta un valore di bilirubinemia totale nettamente superiore al limite, ovvero di circa 2 mg/dl con anche la bilirubina diretta di poco superiore al limite (es. 0.5): trattasi solamente di sindrome di gilbert (come mi è già stato suggerito, pur non avendo in famiglia alcun caso del genere) o potrebbe avere peso anche questo dato?
Cordiali saluti
1) A inizio maggio 2009, dagli esami generali del sangue (sono donatore di sangue) era emersa positività agli anticorpi (IgM e IgG) anti cytomegalovirus, cosa invece non rilevata nella precedente donazione del dicembre 2008; preciso che non ho mai avuto alcun sintomo, ma ricordo che verso fine maggio 2009 avevo avuto per la prima volta i problemi che attualmente sussistono: un'infezione da CMV avrebbe qualche attinenza col quadro attuale o non c'entra nulla?
2) Prima di divenire donatore non avevo mai fatto alcun esame del sangue, avendo sempre goduto di buona salute; tuttavia, da tutti gli esami svolti da quel momento in poi, risulta un valore di bilirubinemia totale nettamente superiore al limite, ovvero di circa 2 mg/dl con anche la bilirubina diretta di poco superiore al limite (es. 0.5): trattasi solamente di sindrome di gilbert (come mi è già stato suggerito, pur non avendo in famiglia alcun caso del genere) o potrebbe avere peso anche questo dato?
Cordiali saluti
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Un'infezione da Citomegalovirus puo' decorrere a volte in maniera del tutto asintomatica, per cui e' poco probabile che i suoi disturbi gastroenterici possano essere riferiti a questo.
Anche la Sindrome di Gilbert di fatto non reca disturbi al paziente che ne e' affetto. Comunque per diagnosticarla non bastano gli esami ematochimici di base: bisogna fare un accertamento apposito che si chiama "Fastin' Test". Ne parli col suo medico di Famiglia ed eventualmente se lo faccia prescrivere.
Cordiali saluti
Anche la Sindrome di Gilbert di fatto non reca disturbi al paziente che ne e' affetto. Comunque per diagnosticarla non bastano gli esami ematochimici di base: bisogna fare un accertamento apposito che si chiama "Fastin' Test". Ne parli col suo medico di Famiglia ed eventualmente se lo faccia prescrivere.
Cordiali saluti
[#12]
Utente
Buongiorno. A mesi di distanza, vorrei "aggiornare" (ahimè)condividendo un'ulteriore evoluzione della mia situazione, in merito a cui gradirei un Vostro parere. Oltre al permanere del suddetto quadro (ovvero gastrite cronica e presunta sindrome del colon irritabile con relativi sintomi, sostanzialmente immutati pur avendo sospeso, lo scorso autunno, la terapia con pantoprazolo) si è aggiunta una sensazione di notevole stordimento e difficoltà di concentrazione (che mi rende molto difficile lo studio) che perdura ormai dallo scorso settembre e la cui causa resta tuttora ignota nonostante gli svariati esami eseguiti. All'inizio era più una sorta di generalizzato "torpore" ma nei mesi successivi è divenuto un vero e proprio stordimento associato, a volte, a vertigine soggettiva, insomma molto simile alla sensazione che si prova quando si ha ipotensione (che non ho) e che pare peggiorare se compio uno sforzo fisico soprattutto con le braccia, anche solo lieve (es. alzare un peso). Tale condizione non è ricorrente ma proprio costante e solo durante il sonno pare regredire. Ho eseguito: visita ORL (con esame audio e impedenzometrico), visita neurologica, TAC e RMN cerebrali, RX cervicale, vari esami ematochimici (per anemia sideropenica, mononucleosi) da cui è risultato sempre tutto nella norma; ho anche eseguito un esame colturale delle feci da cui risultavano "numerose colonie" di Candida ma l'infettivologo si è sentito di escludere una candidosi intestinale. Mi sono pure recato da un fisioterapista nell'eventualità si tratti di un problema di "cervicale" (ma non sembra servire a molto). A questo punto non so più bene a chi rivolgermi. Potrebbe esserci una correlazione con la gastrite? O magari una "strana manifestazione" di celiachia nonostante gli anticorpi negativi o essere legata alla mia positività agli autoanticorpi antinucleo? Grazie in anticipo dell'eventuale parere offertomi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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A mio modesto avviso non e' niente di tutto cio'. Rimangono manifestazioni secondarie al ben noto stato ansioso del quale lei soffre, e che si esplica via via in forme diverse, e quindi non solo attraverso i sintomi del colon irritabile. Questa ipotesi pare confermata dal fatto che i numerosi accertamenti effettuati hanno dato esito negativo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 62.4k visite dal 24/06/2010.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.