Una contrazione paradossa del muscolo pubo-rettale
Buongiorno dottore,
sono una ragazza di 25 anni e ho un problema che mi sta fortemente condizionando la vita da sei mesi.
Nel mese di dicembre mi è iniziato un forte fastidio a livello anale, bruciore, prurito e sensazione di avere degli aghi a livello anale che peggiora notevolmente quando sono in piedi e cessa di notte quando sono coricata.Non ho dolore nel momento in cui vado di corpo ma comincia circa dieci minuti dopo l'evacuazione.
La prima diagnosi è stata criptite, ho effettuato senza successo una cura antibiotica intestinale e nel mese di marzo ho subito un intervento di apertura delle cripte anali sperando di risolvere il problema. A distanza di tre mesi il dolore da post-intervento è passato ma è tornato lo stesso fastidio di prima: ho sentito il parere di un altro proctologo e mi è stata fatta la diagnosi di anismo, poichè a livello anatomico non è stato riscontrato alcun problema.
Non soffro minimamente di stitichezza e dalla manometria che avevo fatto prima dell'intervento non era stato rilevato ipertono ma solo una contrazione paradossa del muscolo pubo-rettale.
Ora sto utilizzando supposte a base di cortisone che mi danno scarso beneficio, vorrei trovare una soluzione e sapere se c'è la possibilità di uscire da questa situazione che non riesco più a sopportare.
Mi è stato parlato di una fisioterapia che aiuti a rilassare la muscolatura,o dell'agopuntura. Secondo lei può servire?
Visto che il dolore persiste ormai da sei mesi c'è possibilità che col tempo sparisca?
Dimenticavo di dirle che circa due mesi fa sono stata sottoposta per calcolosi renale a terapia con antibiotici e cortisoni dopo la quale per 15 giorni circa il dolore era sparito.
Ringraziando anticipatamente per la disponibilità, porgo distinti saluti.
sono una ragazza di 25 anni e ho un problema che mi sta fortemente condizionando la vita da sei mesi.
Nel mese di dicembre mi è iniziato un forte fastidio a livello anale, bruciore, prurito e sensazione di avere degli aghi a livello anale che peggiora notevolmente quando sono in piedi e cessa di notte quando sono coricata.Non ho dolore nel momento in cui vado di corpo ma comincia circa dieci minuti dopo l'evacuazione.
La prima diagnosi è stata criptite, ho effettuato senza successo una cura antibiotica intestinale e nel mese di marzo ho subito un intervento di apertura delle cripte anali sperando di risolvere il problema. A distanza di tre mesi il dolore da post-intervento è passato ma è tornato lo stesso fastidio di prima: ho sentito il parere di un altro proctologo e mi è stata fatta la diagnosi di anismo, poichè a livello anatomico non è stato riscontrato alcun problema.
Non soffro minimamente di stitichezza e dalla manometria che avevo fatto prima dell'intervento non era stato rilevato ipertono ma solo una contrazione paradossa del muscolo pubo-rettale.
Ora sto utilizzando supposte a base di cortisone che mi danno scarso beneficio, vorrei trovare una soluzione e sapere se c'è la possibilità di uscire da questa situazione che non riesco più a sopportare.
Mi è stato parlato di una fisioterapia che aiuti a rilassare la muscolatura,o dell'agopuntura. Secondo lei può servire?
Visto che il dolore persiste ormai da sei mesi c'è possibilità che col tempo sparisca?
Dimenticavo di dirle che circa due mesi fa sono stata sottoposta per calcolosi renale a terapia con antibiotici e cortisoni dopo la quale per 15 giorni circa il dolore era sparito.
Ringraziando anticipatamente per la disponibilità, porgo distinti saluti.
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L'anismo e' causato dalla difficoltosa contrazione dei muscoli del retto per via di una insufficiente funzionalita' della cosiddetta "fionda pubo-rettale": tutto questo causa a sua volta importanti difficolta' alla defecazione. Non posso ovviamente sapere se questa diagnosi e' applicabile al suo caso, ma se cosi' fosse la fisioterapia del pavimento pelvico potrebbe aiutare.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 20.2k visite dal 21/06/2010.
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