Prolassomucoemorroidario 3 grado operare?
Gent.mo Staff Medico,
Ho 56 anni e circa un mese fa, mentre mi stavo curando per una cistite violenta e resistente (poi diagnosticata come prostatite acuta) ho avuto un episodio di fuoriuscita di una massa emorroidaria durante una defecazione con sforzo. Pur soffrendo occasionalmente di emorroidi e sanguinamenti, l'episodio è stato il primo ad avere una simile consistenza. Sono riuscito a far rientrare il prolasso manualmente e con bagni tiepidi. Da allora non ho più avuto fastidi ed evacuo normalmente. Alla visita proctologica con anoscopia è stato riscontrato: prolasso mucoemorroidario di 3 grado - emorroidi di 3 grado. Non amando convivere con i problemi ho accettato di buon grado il consiglio dello specialista ed è stato programmato intervento di mucoprolassectomia sec. Longo. Il mio medico di famiglia, pur non contestando il consiglio e la decisione, mi ha manifestato alcune titubanze dovute peraltro a suoi pazienti che avrebbero avuto modesti risultati con tale intervento ed anche qualche consistente problema. Ho consultato vari forum su internet e in particolare il vostro, per la cui qualità meritate il più sincero apprezzamento. I miei dubbi sono aumentati per le numerose problematiche riportate da pazienti che vi interpellano dopo essersi sottoposti a detto intervento. Anche membri del vs. staff (mi pare di aver letto interventi in proposito del dr. Nicosia) non paiono particolarmente favorevoli alla metodica Longo.
Chiedo:
1) non avendo più sentito dolore ed essendo rientrato il prolasso (quando ho fatto la visita proctologica era già rientrato) l'operazione è comunque necessaria o cmq. vivamente consigliabile?
2) esistono alternative farmacologice o differenti approcci chirurgici?
3) dopo l'intervento potrò muovermi e recarmi al mio studio? Sono un consulente finanziario e non debbo fare niente di faticoso se non sedermi alla scrivania o guidare per tratti brevi. Oppure devo stare dai 10 ai 15 gg a casa?
4)dopo quanto potro usare la bicicletta?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo i migliori saluti
Ho 56 anni e circa un mese fa, mentre mi stavo curando per una cistite violenta e resistente (poi diagnosticata come prostatite acuta) ho avuto un episodio di fuoriuscita di una massa emorroidaria durante una defecazione con sforzo. Pur soffrendo occasionalmente di emorroidi e sanguinamenti, l'episodio è stato il primo ad avere una simile consistenza. Sono riuscito a far rientrare il prolasso manualmente e con bagni tiepidi. Da allora non ho più avuto fastidi ed evacuo normalmente. Alla visita proctologica con anoscopia è stato riscontrato: prolasso mucoemorroidario di 3 grado - emorroidi di 3 grado. Non amando convivere con i problemi ho accettato di buon grado il consiglio dello specialista ed è stato programmato intervento di mucoprolassectomia sec. Longo. Il mio medico di famiglia, pur non contestando il consiglio e la decisione, mi ha manifestato alcune titubanze dovute peraltro a suoi pazienti che avrebbero avuto modesti risultati con tale intervento ed anche qualche consistente problema. Ho consultato vari forum su internet e in particolare il vostro, per la cui qualità meritate il più sincero apprezzamento. I miei dubbi sono aumentati per le numerose problematiche riportate da pazienti che vi interpellano dopo essersi sottoposti a detto intervento. Anche membri del vs. staff (mi pare di aver letto interventi in proposito del dr. Nicosia) non paiono particolarmente favorevoli alla metodica Longo.
Chiedo:
1) non avendo più sentito dolore ed essendo rientrato il prolasso (quando ho fatto la visita proctologica era già rientrato) l'operazione è comunque necessaria o cmq. vivamente consigliabile?
2) esistono alternative farmacologice o differenti approcci chirurgici?
3) dopo l'intervento potrò muovermi e recarmi al mio studio? Sono un consulente finanziario e non debbo fare niente di faticoso se non sedermi alla scrivania o guidare per tratti brevi. Oppure devo stare dai 10 ai 15 gg a casa?
4)dopo quanto potro usare la bicicletta?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo i migliori saluti
[#1]
1. L'intervento direi che e' vivamente consigliato
2. Se le condizioni sono quelle descritte, le terapie mediche sono ormai inadeguate. Esistono certamente altri approcci chirurgici: tutto sta a trovare quello che piu' si adatta al suo caso.
3. E' preferibile osservare un periodo di riposo a casa: ogni paziente fa storia a se', ma dieci giorni potrebbero anche essere sufficienti; tenendo pero' conto che, a seconda di come viene eseguito l'intervento e soprattutto di come reagisce il suo organismo, potrebbe essere necessario piu' tempo.
4. Non credo prima di un mesetto.
Cordiali saluti
2. Se le condizioni sono quelle descritte, le terapie mediche sono ormai inadeguate. Esistono certamente altri approcci chirurgici: tutto sta a trovare quello che piu' si adatta al suo caso.
3. E' preferibile osservare un periodo di riposo a casa: ogni paziente fa storia a se', ma dieci giorni potrebbero anche essere sufficienti; tenendo pero' conto che, a seconda di come viene eseguito l'intervento e soprattutto di come reagisce il suo organismo, potrebbe essere necessario piu' tempo.
4. Non credo prima di un mesetto.
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Pur condividendo in pieno in linea di massima le opinioni del collega, una frase della suo testo mi lascia perplesso: 'Da allora non ho più avuto fastidi ed evacuo normalmente.'. Se questo corrisponde in effetti alla sua situazione e si mantiene nel tempo, non credo sia indicata alcuna terapia. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#3]
Ex utente
Ringrazio il Dott. Spina e il Dott. Favara che hanno risposto tempestivamente al mio quesito. Dato che la prostatite è ancora in atto, ho rimandato il prericovero, infatti il chirurgo stesso mi aveva avvisato che non era consigliabile operare se persistevano i problemi urinari, prevedendo, in tal caso, un postoperatorio non semplice.
Risolti, spero, i problemi di carattere urologico, effettuerò una nuova visita proctologica riferendo se e quali manifestazioni ci siano state sia delle emorroidi che del prolasso, durante questo intertempo poi deciderò in base al parere dello specialista.
Di nuovo grazie e tanti complimenti per la pregevole attività di consulenza on line alla quale partecipate
Risolti, spero, i problemi di carattere urologico, effettuerò una nuova visita proctologica riferendo se e quali manifestazioni ci siano state sia delle emorroidi che del prolasso, durante questo intertempo poi deciderò in base al parere dello specialista.
Di nuovo grazie e tanti complimenti per la pregevole attività di consulenza on line alla quale partecipate
[#5]
Aggiungo che a questo punto, grazie alla prostatite (!) il Chirurgo avra' modo di rivalutare la malattia emorroidaria a distanza di tempo: questo la fara' arrivare all'atto operatorio (sempre se sara' necessario) con un'indicazione persino piu' ponderata di quella che gia' le era stata posta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 05/05/2010.
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