Istologico prolassectomia

Sono una ragazza di 32 anni,circa un mese fa ho avuto a seguito di una visita diagnosi di emorroidi interne sanguinanti e prolasso interno del retto, sono stata sottoposta in data 09.04 ad intervento di prolasectomia co stapler sec. longo. Da quanto ho letto su internet questo tipo di intervento non prevede esame istologico mentre a me è stato effettuato. Prima di questo intervento ho subito in data 27.02 un intervento per un volvolo intestinale e in un anno mi hanno eseguito tre colonscopie e rx con bario che non avevano evidenziato nessuna delle patologie per cui ho subito intervento,escludendo morbo di chron celiachia e cancro. Quindi la mia domanda è perchè sono stati fatti gli istologici? il medico dopo l'intervento mi ha riferito che la situazione era un pò più bruttina del previsto ma era andato tutto bene. Mi devo preoccupare? Alla ragazza che ha subito il mio stesso intervento non sono state effettuate le biopsie. Anticipatamente ringrazio
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Il materiale prelevato nel corso di un intervento chirurgico finisce quasi sempre all'istologo: in molti Centri e' prassi comune, ed evidentemente anche dove si e' operata lei hanno pensato che fosse utile farlo.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Personalmente eseguo sempre l' esame istologico per vari motivi, per esempio perche' a volte possono essere presenti alterazioni di varia natura non individuabili ad occhio nudo che l' esame istologico identifica.Credo quindi possa star tranqillo. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Signora
Vorrei, anche io, tranquillizzarla.
Nell'intervento di prolassectomia sec. Longo, l'esame istologico, oltre alle indicazioni riferite dal collega Favara, serve a documentare l'avvenuta resezione del prolasso e per una valutazione del volume e dei centimetri del prolasso asportato.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio delle risposte. Avrei cortesemente necessità di un altro chiarimento, informandomi tramite internet sulla tipologia dell'intervento, ho appreso che l'intervento sec. longo non è indicato se sono presenti emorroidi. La diagnosi effettuata dopo le indagini per i forti sanguinamenti era di emorroidi interne sanguinanti e prolasso interno del retto.
Sono un pò perplessa,la mia domanda è: non è stato effettuato l'intervento giusto? il dolore al cocige, il prurito e la perdita di muco è normale? visto che mi hanno consigliato l'intervento prima di una eventuale gravidanza, quanto tempo deve passare per poterla programmare(non ho figli)? Anticipatamente ringrazio
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Scusi, ma dove ha letto che "l'intervento sec. longo non è indicato se sono presenti emorroidi"??? Ci faccia avere il link, dev'esserci senz'altro un malinteso!
Per quanto riguarda la gravidanza, credo che possa programmarla non appena saranno risolti tutti gli eventuali postumi dell'intervento al quale si e' sottoposta, quindi immagino in tempi abbastanza brevi; ma ovviamente non prima di aver chiesto anche un parere al suo Ginecologo.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
La ringrazio nuovamente per le celeri risposte. Forse non sono stata corretta nello scrivere, ho letto sul sito di un vostro collega Dr.Nicasto che con questa metodica non vengono curate le emorroidi e mi sembra di aver capito che esistono tipi di interventi migliori. Sono preoccupata anche se a distanza di una settimana dall'intervento non mi sembra di avre grosse complicazioni, apparte il dolore al cocige, ho paura di averne a breve o con un'eventuale gravidanza. Mi consiglia di eseguire un'altro controllo a distanza di tempo?
Anticipatamente ringrazio
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Il controllo a distanza e' auspicabile. Rimane pero' il dubbio che forse lei non abbia ben compreso le indicazioni dell'intervento secondo Longo: puo' indicarci il link in questione?
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
L'intervento di Longo non cura le emorroidi, perchè le emorroidi non hanno bisogno di nessuna cura. Quello che deve essere "curato" è il prolasso rettale interno, causa della malattia emorroidaria.
L'aspetto sofferente delle emorroidi ed il sanguinamento prodotto da queste è "colpa" del cedimento del tessuto rettale interno che le ha fatte scivolare verso il basso ed all'esterno.(dimostrato da numerosi studi, dove si chiarisce che non esiste prolasso emorroidario senza prolasso rettale interno)
In tale posizione il tessuto emorroidario, non solo non svolge più la sua naturale funzione, ma si gonfia, sanguina e forma dei trombi all'interno dei suoi vasi.
Ma basta riportarlo in sede e questo riacquista la sua funzione.(Anche questo è stato dimostrato da numerosi studi)
Quindi l'intervento di Longo, resecando il prolasso rettale interno, causa dello scivolamento e della sofferenza del tessuto emorroidario, riporta nella sede naturale il tessuto emorroidario ed indirettamente "cura" le emorroidi.(sempre dimostrato da numerosi....
La patologia è il prolasso, la congestione emorroidaria, il sanguinamento, etc. rappresentano il sintomo.
Interventi condotti solo sul tessuto emorroidario, che amputano queste strutture anatomiche, presenti gia nel feto e di indubbia funzione, non riscontrano più il consenso di una volta nella comunità scientifica mondiale.
La tecnica di Longo è applicata e considerata come "gold standard" in ambito internazionale e validata da organismi quale il nice (www.nice.org.uk),quindi le opinioni personali(sconfessate da numerosi studi) di qualche collega, in contrasto con l' evidenza scientifica, contano ben poco.

La saluto e resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Egr. Dott. sul sito www.attilionicastro.it, il suo collega riferise che non solo l'intervento secondo Longo, a suo parere, non cura le emorroidi, ma può dare diversi problemi e purtroppo leggendo le varie esperienze mi sembra vero. Io soffro di disturbi gastrointestinali e mi creda che in due anni e mezzo mi hanno sottoposto a moltissimi esami anche invasivi (due gastroscopie, tre colonscopie videocapsula ecc...) ho avuto tre ricoveri da 20 gg ogniuno e due interventi nell'arco di un mese e mezzo. Fisicamente e psicologicamente ad oggi sono distrutta (visto anche il calo fisico) e mi creda che a 32 anni è difficile. Mi è cambiato totalmente lo stile di vita ed essendo una libera professionista mi è difficile anche seguire completamente la mia attività.Mi perdoni lo sfogo ma la mia più grande paura è quella di dover riaffrontare nuovamente un intervento chirurgico perchè poco indicato quello effettuato.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Ho letto la frase a cui si riferisce e credo che in effetti, estrapolandola dal contesto, possa generare dei fraintendimenti. Comunque non e' vero che la Longo non cura le emorroidi: il discorso e' complesso, ma potrei sintetizzarlo al massimo dicendole che la Longo "non cura solo le emorroidi ma anche il prolasso". Credo quindi che lei abbia fatto l'intervento corretto per il suo caso; fermo restando che, come per tutte le metodiche chirurgiche, qualche complicanza potra' anche esserci, sebbene nel suo caso sia presto per tirare conclusioni affrettate.
Credo comunque che spiegazioni piu' dettagliate su quanto scritto dal Collega puo' richiederle direttamente a lui stesso, magari contattandolo tramite messaggio personale.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Grazie mille per le cortesi risposte, siete stati esaurienti e gentilissimi come sempre
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Signora
Stia tranquilla.
Condivido quello che le ha scritto il collega Spina e confermo la giusta indicazione, nel suo caso(emorroidi interne sanguinanti e prolasso interno del retto), all'intervento di Longo.
Intervento che le ha evitato una, inutile, amputazione del tessuto emorroidario ed un postoperatorio con ferite esterne, che avrebbero richiesto lunghi e dolorosi tempi di guarigione.
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Egr.gi Dottori, non so se le cose siano andate proprio per il verso giusto. Oggi, essendo a fine ciclo e visto che il problema anche prima dell'intervento si verificava sempre in questo periodo, mi sono accorta che nulla è cambiato. L'emorroide è sempre presente,ho avuto di nuovo un sanguinamento ed addirittura io soffro di dissenteria, non sono riuscita a trattenere e ho pianto per la vergonia....il dolore al cocige non è passato ed è sempre molto presente addirittura si irradia alla gamba destra (ho come la sensazione che mi pesi di più) cosa mi consigliate di fare.....
Anticipatamente ringrazio
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Signora
Solo dopo una visita diretta potrei confermarle se tutto è andato bene.
Dopo soli 16 giorni dall'intervento è possibile che si verifichi ancora qualche sanguinamento. Quella, che lei riferisce emorroide potrebbe, essere una marisca.
Certo la dissenteria non agevola il post operatorio di nessun intervento sull'anoretto.
Il dolore coccigeo, che si irradia alla gamba destra, non penso possa essere legato all'intervento.
Il senso di peso, che avverte, potrebbe essere legato alla congestione pelvica che può accompagnare il ciclo mestruale.
Il collega che ha eseguito l'intervento è la persona più adatta per chiarirle questi dubbi.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Non si deve abbattere. Del resto non puo' pretendere che tutto si risolva a quindici giorni di distanza dall'intervento; ne' deve fare paragoni con altri pazienti, magari soltanto piu' fortunati, che possono averle raccontato guarigioni complete in pochissimi giorni. Come gia' suggerito dal Collega e' bene che chieda al Chirurgo che l'ha operata di visitarla appena possibile, in modo da avere un parere diretto sul suo post-operatrio.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Egr. Dott. ho ritirato questa mattina il referto istologico che riporta:
macroscopia: anello di viscere cavo del calibro di 3cm con mucosa di colorito brunastro; non si repertano lesioni focali(A1-A2)
Diagnosi:
A1-A2: grosso intestino con angectasie e microemoragie della tonaca propria e della sottomucosa.
Cosa significa?

Continuo a non stare bene, la sera i dolori si intensificano probabilmente anche dovuto al fatto che comunque vado in bagno minimo 3 volte il giorno.

Anticipatamente ringrazio
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
E' il normale esito che si riceve e non indica problemi. Per quanto riguarda la gestione del dolore e di altri sintomi, è opportuno la segua il collega che ha eseguito l' intervento.
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Considerato che e' trascorso circa un mese e mezzo dall'intervento ritengo opportuna una nuova valutazione da parte del Chirurgo che l'ha operata.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Egr. Dott Spina
ho fissato un appuntamento per martedì prossimo. Ma anche secondo Lei posso stare tranquilla per l'istologico? Le Angectasie possono riformarsi e da cosa sono dovute?

Grazie
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Le angectasie non sono altro che capillari visibili: possono sanguinare, ma non costituiscono un pericolo. Stia tranquilla!
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Signora
L'esame istologico è stato eseguito su un "anello di parete di viscere cavo" ,tale anello non è ha tutto spessore e le modificazioni descritte, quali le angectasie e le microemorragie della tonaca propria e della sottomucosa, sono prodotte dal trauma esercitato dalla Stapler nel momento della resezione. Modificazioni che riscontriamo, di solito, su ogni resecato.
Quindi tutto nella norma, nulla di patologico a carico della parete asportata.
Cordiali saluti
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