Questo fino a quando non ho iniziato a soffrire di emorroidi, nel 2001, operandomi così una prima
Buongiorno.
Sono un ragazzo gay di 28 anni e da sempre ho rapporti anali.
Questo fino a quando non ho iniziato a soffrire di emorroidi, nel 2001, operandomi così una prima volta con metodo classico nel 2002 e poi un'altra nel 2003.
Da allora la mia vita è un inferno. Intanto non ho mai più avuto rapporti sessuali e ogni volta che arriva il caldo, intorno a fine luglio primi di agosto, ho ancora la comparsa di piccole emorroidi pur quanto queste siano praticamente asintomatiche ma di fatto ci sono.
Da aggiungere al tutto, il fastidio post-operatorio che mi porto dietro da sempre dovuto alle cicatrici anali che hanno fatto un'immensa fatica a guarire e che, soprattutto nel cambio di stagione, danno dei fastidi tremendi (che passano di solito dopo alcuni giorni SOLO con l'applicazione locale di TROFODERMIN CREMA).
Da circa due anni a questa parte, stanco della sistuazione, prendo costantemente 2 cpr di DAFLON al giorno, fino ad arrivare ad un massimo di 4-6 cpr nei mesi caldi. E, nonostante tutto, le piccole emorroidi con l'arrivo del caldo escono comunque.
Così, l'anno scorso, stanco della situazione, a SETTEMBRE 2006 per esattezza, non sapendo più dove sbattere la testa, mi sono rivolto da un naturopata il quale mi ha in parte cambiato la vita in meglio.
Nel senso. Intanto mi ha regolarizzato l'intestino, togliendomi alcuni alimenti che mi provocavano del gonfiore e delle intolleranze (latte, lievito, vitello,...), riuscendo così, ancora ad oggi, ad avere una defecazione normale, regolare una volta al giorno, puntuale come un orologio svizzero (mai avuta prima). Tutto ciò grazie all'ausilio di prodotti fitoterapici. In particolare, per rafforzare le pareti venose, mi ha prescritto delle gocce da prendere costantemente a base di GYNKO E ACHILLEA.
Ovviamente, visto che la cosa sta diventando anche una fobia, prendo anche le tipiche 2 cpr al giorno di daflon.
Ed ora arriviamo al punto in cui richiedo un vostro parere:
1) MA POSSO PASSARE TUTTA LA VITA CON QUESTA FOBIA??? ESISTE LA SOLUZIONE? SE NE ESCE???
2) AVERE RAPPORTI ANALI PUO' ESSERE UN MODO PER RIACCENDERE IL PROBLEMA? IN CHE MODO POSSO AVERE RAPPORTI SENZA RISVEGLIARE IL TUTTO?
3) DOVRO' ANDARE AVANTI TUTTA LA VITA A PRENDERE COSTANTEMENTE UN FARMACO COME IL DAFLON CON LA PAURA CHE IL PROBLEMA RISORGA???
4) MA IL SOLO FATTORE "CALDO" PUO' ESSERE UNA CONSEGUENZA DEL TUTTO???
5) ALCUNI DICONO CHE SI TRATTI DI UNA FORMA DI SOMATIZZAZIONE, E' POSSIBILE? NEL SENSO: PAURA = ESCONO LE EMORROIDI?
Grazie infinite. :-)
Sono un ragazzo gay di 28 anni e da sempre ho rapporti anali.
Questo fino a quando non ho iniziato a soffrire di emorroidi, nel 2001, operandomi così una prima volta con metodo classico nel 2002 e poi un'altra nel 2003.
Da allora la mia vita è un inferno. Intanto non ho mai più avuto rapporti sessuali e ogni volta che arriva il caldo, intorno a fine luglio primi di agosto, ho ancora la comparsa di piccole emorroidi pur quanto queste siano praticamente asintomatiche ma di fatto ci sono.
Da aggiungere al tutto, il fastidio post-operatorio che mi porto dietro da sempre dovuto alle cicatrici anali che hanno fatto un'immensa fatica a guarire e che, soprattutto nel cambio di stagione, danno dei fastidi tremendi (che passano di solito dopo alcuni giorni SOLO con l'applicazione locale di TROFODERMIN CREMA).
Da circa due anni a questa parte, stanco della sistuazione, prendo costantemente 2 cpr di DAFLON al giorno, fino ad arrivare ad un massimo di 4-6 cpr nei mesi caldi. E, nonostante tutto, le piccole emorroidi con l'arrivo del caldo escono comunque.
Così, l'anno scorso, stanco della situazione, a SETTEMBRE 2006 per esattezza, non sapendo più dove sbattere la testa, mi sono rivolto da un naturopata il quale mi ha in parte cambiato la vita in meglio.
Nel senso. Intanto mi ha regolarizzato l'intestino, togliendomi alcuni alimenti che mi provocavano del gonfiore e delle intolleranze (latte, lievito, vitello,...), riuscendo così, ancora ad oggi, ad avere una defecazione normale, regolare una volta al giorno, puntuale come un orologio svizzero (mai avuta prima). Tutto ciò grazie all'ausilio di prodotti fitoterapici. In particolare, per rafforzare le pareti venose, mi ha prescritto delle gocce da prendere costantemente a base di GYNKO E ACHILLEA.
Ovviamente, visto che la cosa sta diventando anche una fobia, prendo anche le tipiche 2 cpr al giorno di daflon.
Ed ora arriviamo al punto in cui richiedo un vostro parere:
1) MA POSSO PASSARE TUTTA LA VITA CON QUESTA FOBIA??? ESISTE LA SOLUZIONE? SE NE ESCE???
2) AVERE RAPPORTI ANALI PUO' ESSERE UN MODO PER RIACCENDERE IL PROBLEMA? IN CHE MODO POSSO AVERE RAPPORTI SENZA RISVEGLIARE IL TUTTO?
3) DOVRO' ANDARE AVANTI TUTTA LA VITA A PRENDERE COSTANTEMENTE UN FARMACO COME IL DAFLON CON LA PAURA CHE IL PROBLEMA RISORGA???
4) MA IL SOLO FATTORE "CALDO" PUO' ESSERE UNA CONSEGUENZA DEL TUTTO???
5) ALCUNI DICONO CHE SI TRATTI DI UNA FORMA DI SOMATIZZAZIONE, E' POSSIBILE? NEL SENSO: PAURA = ESCONO LE EMORROIDI?
Grazie infinite. :-)
[#1]
Caro utente
La recidiva emorroidaria dopo il primo e dopo il secondo intervento ,nonostante sia stata effettuata una emorroidectomia ,intervento che prevede l' asportazione del tessuto emorroidario ,potrebbe essere spiegata dalla presenza di un prolasso occulto (prolasso interno)che non essendo stato rimosso e responsabile dello scivolamento verso l'esterno dei vasi emorroidari.La stenosi anale è una complicanza dovuta all'anomala cicatrizzazione delle ferite che si realizzano sul derma perianale nell'asportare il tessuto emorroidario.La perdita di elasticità di tale tessuto e del canale anale vedo che in parte si è riusciti, in relazione a quel che scrive, a renderla accettabile per la defecazione.La possibilità di una ripresa dei rapporti anali ,con l'aiuto di lubrificanti e protetta ,non può essere valutata a distanza.Una visita coloproctologica ed una videoproctoscopia potranno esaurientemente darle risposte più precise in merito alla sua situazione locale.
Saluti Dr.Giuseppe D'Oriano
La recidiva emorroidaria dopo il primo e dopo il secondo intervento ,nonostante sia stata effettuata una emorroidectomia ,intervento che prevede l' asportazione del tessuto emorroidario ,potrebbe essere spiegata dalla presenza di un prolasso occulto (prolasso interno)che non essendo stato rimosso e responsabile dello scivolamento verso l'esterno dei vasi emorroidari.La stenosi anale è una complicanza dovuta all'anomala cicatrizzazione delle ferite che si realizzano sul derma perianale nell'asportare il tessuto emorroidario.La perdita di elasticità di tale tessuto e del canale anale vedo che in parte si è riusciti, in relazione a quel che scrive, a renderla accettabile per la defecazione.La possibilità di una ripresa dei rapporti anali ,con l'aiuto di lubrificanti e protetta ,non può essere valutata a distanza.Una visita coloproctologica ed una videoproctoscopia potranno esaurientemente darle risposte più precise in merito alla sua situazione locale.
Saluti Dr.Giuseppe D'Oriano
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.2k visite dal 24/05/2007.
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