Disturbi post-intervento starr
Gentili Dottori,
in data 20 marzo 2007, dopo aver effettuato tutti gli esami richiestimi ed a seguito di una diagnosi espressa da più specialisti (ostruzione defecatoria provocata da prolasso rettale e rettocele) mi sono sottoposta ad intervento di STARR. In effetti avevo seri problemi di stitichezza alternati a dolori addominali e senso di gonfiore con serie difficoltà ad evacuare.
Ora dopo l'intervento, nelle prime settimane, alimentandomi con cibi semiliquidi sembrava che il problema fosse migliorato, tranne che per quel disturbo definito transitorio (per il quale ero stata rassicurata)di difficoltà a trattenere le feci al presentarsi della necessità di evacuare.
Oggi,a distanza di due mesi dall'intervento le cose anzichè migliorare sono peggiorate. Innanzitutto mi era stato detto che i punti interni sarebbero caduti entro 15-20 giorni, massimo un mese ed invece i miei punti sono ancora in loco e mi creano notevoli problemi. Il principale è il tenesmo, cioè un susseguirsi di contrazioni involontarie e dolorose dello sfintere anale che durano anche parecchie ore, e mi creano uno stato di malessese generale e non mi permettono di liberare l'intestino in modo normale, ma con forti dolori e difficoltà.
Quando 3 settimane fa mi sono sottoposta ad una visita di controllo alla mia esposizione dei fatti mi è stato detto di avere pazienza che poteva essere un problema delle graffette non espulse.
Ma se questi punti non cadono spontaneamente come si può risolvere il problema? E come mai, questi disturbi sono sorti dopo qualche tempo e non subito, visto che i punti sono sempre stati lì?
In realtà la mia paura è che passati 60 giorni i punti si siano ben radicati nella membrana creando una massa che da origine a questa sensazione di necessità di continua evacuazione. E' risolvibile tale problema? E come?
La ringrazio per quanto potrà rispondermi
L.G.
in data 20 marzo 2007, dopo aver effettuato tutti gli esami richiestimi ed a seguito di una diagnosi espressa da più specialisti (ostruzione defecatoria provocata da prolasso rettale e rettocele) mi sono sottoposta ad intervento di STARR. In effetti avevo seri problemi di stitichezza alternati a dolori addominali e senso di gonfiore con serie difficoltà ad evacuare.
Ora dopo l'intervento, nelle prime settimane, alimentandomi con cibi semiliquidi sembrava che il problema fosse migliorato, tranne che per quel disturbo definito transitorio (per il quale ero stata rassicurata)di difficoltà a trattenere le feci al presentarsi della necessità di evacuare.
Oggi,a distanza di due mesi dall'intervento le cose anzichè migliorare sono peggiorate. Innanzitutto mi era stato detto che i punti interni sarebbero caduti entro 15-20 giorni, massimo un mese ed invece i miei punti sono ancora in loco e mi creano notevoli problemi. Il principale è il tenesmo, cioè un susseguirsi di contrazioni involontarie e dolorose dello sfintere anale che durano anche parecchie ore, e mi creano uno stato di malessese generale e non mi permettono di liberare l'intestino in modo normale, ma con forti dolori e difficoltà.
Quando 3 settimane fa mi sono sottoposta ad una visita di controllo alla mia esposizione dei fatti mi è stato detto di avere pazienza che poteva essere un problema delle graffette non espulse.
Ma se questi punti non cadono spontaneamente come si può risolvere il problema? E come mai, questi disturbi sono sorti dopo qualche tempo e non subito, visto che i punti sono sempre stati lì?
In realtà la mia paura è che passati 60 giorni i punti si siano ben radicati nella membrana creando una massa che da origine a questa sensazione di necessità di continua evacuazione. E' risolvibile tale problema? E come?
La ringrazio per quanto potrà rispondermi
L.G.
[#1]
Il quadro clinico necessita di una valutazione specialistica per esprimere un pArere, tuttavia le agrapphes vengono eliminate fino a 6 mesi dopo l' intervento in tutti i casi, la loro persistenza quindi dopo 60 giorni non e' assolutamente un evento patologico o anomalo. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Innanzitutto vorrei ringraziare il Dottor Favara per la celere risposta e comprendo che il mio problema necessiti di una valutazione specialistica, ma chiedo scusa se insisto nel chiederLe circa il problema del tenesmo. Esiste qualche soluzione o medicinale per interrompere questo disturbo? La prospettiva di dover magari sopportare per mesi questo supplizio mi preoccupa notevolmente.
Nuovamente ringrazio.
L.G.
Nuovamente ringrazio.
L.G.
[#3]
Cara Utente,
il tenesmo può essere detrminato dalla riduzione dell'ampolla rettale a seguito dell'intervento subito. La valutazione specialistica è consigliata per una esatta valutazione funzionale del suo pavimento pelvico. La stipsi espulsiva e il rettocele possono essere detrminate da una Sindrome del Perineo discendente, che dovrebbe essere già stata valutata con gli esami pre-operatori da lei effettuati, ma dei quali non abbiamo evidenza. I punti metallici in alcuni pazienti posssono dare problemi e posssono essere asportati ambulatoriamente. Per l'eata valutazione della modificazione anatomicca detrminata dall'intervento un primo approccio potrebbe essere la visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale e con un attento esame pelviperineale per una valutazioenfunzionale del pavimento pelvico. Se i problemi non sono strettamente correlati a complicanze dell'intervento è posibile attuare una rieducazione fiunzionale dei muscoli del paimento pelvico.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
il tenesmo può essere detrminato dalla riduzione dell'ampolla rettale a seguito dell'intervento subito. La valutazione specialistica è consigliata per una esatta valutazione funzionale del suo pavimento pelvico. La stipsi espulsiva e il rettocele possono essere detrminate da una Sindrome del Perineo discendente, che dovrebbe essere già stata valutata con gli esami pre-operatori da lei effettuati, ma dei quali non abbiamo evidenza. I punti metallici in alcuni pazienti posssono dare problemi e posssono essere asportati ambulatoriamente. Per l'eata valutazione della modificazione anatomicca detrminata dall'intervento un primo approccio potrebbe essere la visita proctologica completata con una videoproctoscopia digitale e con un attento esame pelviperineale per una valutazioenfunzionale del pavimento pelvico. Se i problemi non sono strettamente correlati a complicanze dell'intervento è posibile attuare una rieducazione fiunzionale dei muscoli del paimento pelvico.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
[#4]
Utente
Una vostra Utente (50396)mi ha inviato questo messaggio attraverso MEDICITALIA.it:
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Vorrei saperne di piu' in quanto mi hanno diagnosticato prolasso rettale occulto con rettocele di medie dimensioni e ho deciso di operarmi perche'.............. e vorrei a distanza di tempo sapere questa persona come sta...........
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Innanzitutto Vi ringrazio per aver mantenuto il mio anonimato, e se fosse possibile, risponderei tramite Voi alla ragazza che vorrebbe avere notizie. Le consiglierei di valutare attentamente la scelta del tipo di intervento; se è proprio indispensabile le suggerirei di informarsi sulla notizia che ho sentito e cioè che il Prof.Longo (e forse ancghe altri) eseguano interventi "STARR" utilizzando punti di sutura che vengono assorbiti dall'organismo anzichè le grapphes (estremamente fastidiose).
Io ho continuato ad avere disturbi e dopo aver fatto altri esami mi è stato detto che l'intervento non è riuscito. Il prolasso non è stato asportato completamente e dovrei farmi operare una seconda volta. A questo punto però non sono più convinta e ci sto riflettendo... rimediando parzialmente ai miei problemi con l'assunzione di cibi semiliquidi e ricchi di fibre, utilizzano lo Psyllogel e/o leggeri lassativi.
Penso inoltre che ogni organismo reagisca ad un intervento in modo diverso e ci voglia soprattutto una buona dose di fortuna!
In bocca al lupo..
L.G.
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Il tuo indirizzo e' rimasto anonimo per l'Utente 50396 e non sei in nessun modo obbligato a rispondere.
E-mail inoltrata da MEDICITALIA.it .
Data invio: 05/02/2008 13.17.33
IP mittente: 82.63.218.17zie.
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Vorrei saperne di piu' in quanto mi hanno diagnosticato prolasso rettale occulto con rettocele di medie dimensioni e ho deciso di operarmi perche'.............. e vorrei a distanza di tempo sapere questa persona come sta...........
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Innanzitutto Vi ringrazio per aver mantenuto il mio anonimato, e se fosse possibile, risponderei tramite Voi alla ragazza che vorrebbe avere notizie. Le consiglierei di valutare attentamente la scelta del tipo di intervento; se è proprio indispensabile le suggerirei di informarsi sulla notizia che ho sentito e cioè che il Prof.Longo (e forse ancghe altri) eseguano interventi "STARR" utilizzando punti di sutura che vengono assorbiti dall'organismo anzichè le grapphes (estremamente fastidiose).
Io ho continuato ad avere disturbi e dopo aver fatto altri esami mi è stato detto che l'intervento non è riuscito. Il prolasso non è stato asportato completamente e dovrei farmi operare una seconda volta. A questo punto però non sono più convinta e ci sto riflettendo... rimediando parzialmente ai miei problemi con l'assunzione di cibi semiliquidi e ricchi di fibre, utilizzano lo Psyllogel e/o leggeri lassativi.
Penso inoltre che ogni organismo reagisca ad un intervento in modo diverso e ci voglia soprattutto una buona dose di fortuna!
In bocca al lupo..
L.G.
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Il tuo indirizzo e' rimasto anonimo per l'Utente 50396 e non sei in nessun modo obbligato a rispondere.
E-mail inoltrata da MEDICITALIA.it .
Data invio: 05/02/2008 13.17.33
IP mittente: 82.63.218.17zie.
[#5]
Gentile Utente,
con il dovuto rispetto che merita per la sua personale condizione e i sintomi che accusa, devo appuntarle una sua affermazione:
"Penso inoltre che ogni organismo reagisca ad un intervento in modo diverso e ci voglia soprattutto una buona dose di fortuna!
In bocca al lupo..
L.G."
Sulla prima parte non ho nulla da aggiungere, è vero l'organismo umano non si comporta in modo univoco a tuut le forme di manipolazione chirurgica o farmacologica.
Sulla seconda mi permetto di sottolineare che:
La fortuna è direttamente legata a:
Somministrazione corretta ed esaustiva del consenso informato il quale deve dare in modo incontrovertibile spiegare la metodica utilizzata e riportare le possibili complicanze relative a qualunque metodica medico chirurgica, che il paziente firma solo quando ha ben compreso TUTTO!
Mi preme, dirle che ho aperto una discussione con i colleghi proctologi, sull'utilizzo delle metodiche chirurgiche nel trattamento della patologia emoroidarie e del rettocele già da qualche giorno!
Sulle metodiche chirurgiche per la correzione della patologia emorroidaria effettivamente (ed io la faccio) esistono metodi diversi,che hanno come presupposto di base la riduzione dell'ipertensione dei gavoccioli (dearterializzazione selettiva delle arterie emorroidarie metodo THD) che prevede l'utilizzo non di clips ma di punti di sutura riassorbibili! Attenzione però per correttezza professionale e deontologica! Tale metodica in atto si tratta la patologia emorroidaria e il prolasso emorroidario, ma in futuro grazie allo sviluppo del centro ricerche si potrà fare anche altro (correzione del rettocele).
Il Prof. Longo che io sappia, ma se lei cita una fonte, vorrei sapere se è sicura (la fonte ovviamente) attua esclusivamente la ppH per le emorroidi (alis metodo Longo!) e la Starr per il rettocele etc etc.
Io mi permetto di sfruttare la sua richiesta di consulto e postarla sulla discussione tra professionisti, onde poter sviluppare meglio la tematica.
Non posso che augurarle ogni bene! e se lo permette ci monitorizzi sul suo decorso in futuro! La sua esperinza aiuterà noi e i pazienti.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
con il dovuto rispetto che merita per la sua personale condizione e i sintomi che accusa, devo appuntarle una sua affermazione:
"Penso inoltre che ogni organismo reagisca ad un intervento in modo diverso e ci voglia soprattutto una buona dose di fortuna!
In bocca al lupo..
L.G."
Sulla prima parte non ho nulla da aggiungere, è vero l'organismo umano non si comporta in modo univoco a tuut le forme di manipolazione chirurgica o farmacologica.
Sulla seconda mi permetto di sottolineare che:
La fortuna è direttamente legata a:
Somministrazione corretta ed esaustiva del consenso informato il quale deve dare in modo incontrovertibile spiegare la metodica utilizzata e riportare le possibili complicanze relative a qualunque metodica medico chirurgica, che il paziente firma solo quando ha ben compreso TUTTO!
Mi preme, dirle che ho aperto una discussione con i colleghi proctologi, sull'utilizzo delle metodiche chirurgiche nel trattamento della patologia emoroidarie e del rettocele già da qualche giorno!
Sulle metodiche chirurgiche per la correzione della patologia emorroidaria effettivamente (ed io la faccio) esistono metodi diversi,che hanno come presupposto di base la riduzione dell'ipertensione dei gavoccioli (dearterializzazione selettiva delle arterie emorroidarie metodo THD) che prevede l'utilizzo non di clips ma di punti di sutura riassorbibili! Attenzione però per correttezza professionale e deontologica! Tale metodica in atto si tratta la patologia emorroidaria e il prolasso emorroidario, ma in futuro grazie allo sviluppo del centro ricerche si potrà fare anche altro (correzione del rettocele).
Il Prof. Longo che io sappia, ma se lei cita una fonte, vorrei sapere se è sicura (la fonte ovviamente) attua esclusivamente la ppH per le emorroidi (alis metodo Longo!) e la Starr per il rettocele etc etc.
Io mi permetto di sfruttare la sua richiesta di consulto e postarla sulla discussione tra professionisti, onde poter sviluppare meglio la tematica.
Non posso che augurarle ogni bene! e se lo permette ci monitorizzi sul suo decorso in futuro! La sua esperinza aiuterà noi e i pazienti.
Cordialmente
Dr.Giovanni Piazza
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 36.4k visite dal 22/05/2007.
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