Trombosi/infiammazioni/spasmi basta!
Gentilissimi Dottori,
ho 31 anni, soffro ormai da 3 anni e mezzo circa di dolore nella zona anale che si manifesta sotto forma di bruciore soprattutto quando sono seduto (ma non quando vado in bagno). Sono stato operato a ottobre ed il chirurgo mi ha detto che l'intervento è riuscito alla perfezione (il grado era 2/3 senza sanguinamento) e che il dolore che avvertivo era dato da numerosissimi trombi presenti nei gavoccioli e da uno spasmo sfinteriale interno "incredibile" che peggiorava la situazione: ho una grossa cicatrice interna in profondità che non mi procura più dolore, ma sempre internamente, a ridosso della mucosa, avverto ancora molto dolore ad una sola lieve pressione con il dito.. il dottore dice che c'è un trombo ma che è una cosa insignificante, eppure il dolore che avverto mettendo ad esempio una pomata in quel punto, ma anche in altri (anche se in forma minore) nella zona circostante sempre a ridosso della mucosa, è molto acuto. Che i trombi non si riformino in continuazione? A cosa è dovuto ciò? Abbiamo notato sia io che mia madre una infiammazione osservando la parte dall'esterno. Mi chiedo il perché del fatto che l'intervento non sia stato risolutivo, e se a tale formazione continua di trombi non si possa porre rimedio. Naturalmente curo con attenzione alimentazione, movimento e bevo acqua necessaria affinché le feci siano normali. Nessuno in famiglia ha di questi problemi. Sono in psicoterapia da qualche anno per predispormi ad accettare il dolore (che però non credo sia solo di natura psicologica..) e per correggere degli aspetti del mio carattere che possono incidere sulla percezione di questo: eccessivi perfezionismo e rigidità, ossessioni.. ma i dottori non mi hanno fatto una diagnosi vera e propria, dicendomi che non soffro di un disturbo di personalità, ma che ho solo tratti di questo e di quello.. Vorrei gentilmente anche sapere da Voi quanto incide la soglia di sopportazione del dolore indicativamente, visto che a detta del chirurgo quello che altri avvertono 5 io lo avverto 100.. è possibile una differenza del genere? Ma come distinguere il dolore prettamente somatico da quello psicologico? Secondo la Vostra esperienza, dei piccoli trombi, una piccola infiammazione (esternamente la parte sembra pulita, se faccio però un po' di pressione vedo gonfiarsi quell'anello circolare venoso interno alla mucosa di colore rosso vivo/bluastro), e uno spasmo sfinteriale interno di (credo) media entità, possono far sì che la sofferenza arrivi a impedirmi di vivere una vita normale stando seduto o semplicemente passeggiando? Vi sarei molto grato se ognuno di Voi, di indiscussa provata esperienza, dicesse la Sua. Apprezzo molto il Vostro impegno di mettersi a disposizione di persone in difficoltà. Cordiali saluti.
ho 31 anni, soffro ormai da 3 anni e mezzo circa di dolore nella zona anale che si manifesta sotto forma di bruciore soprattutto quando sono seduto (ma non quando vado in bagno). Sono stato operato a ottobre ed il chirurgo mi ha detto che l'intervento è riuscito alla perfezione (il grado era 2/3 senza sanguinamento) e che il dolore che avvertivo era dato da numerosissimi trombi presenti nei gavoccioli e da uno spasmo sfinteriale interno "incredibile" che peggiorava la situazione: ho una grossa cicatrice interna in profondità che non mi procura più dolore, ma sempre internamente, a ridosso della mucosa, avverto ancora molto dolore ad una sola lieve pressione con il dito.. il dottore dice che c'è un trombo ma che è una cosa insignificante, eppure il dolore che avverto mettendo ad esempio una pomata in quel punto, ma anche in altri (anche se in forma minore) nella zona circostante sempre a ridosso della mucosa, è molto acuto. Che i trombi non si riformino in continuazione? A cosa è dovuto ciò? Abbiamo notato sia io che mia madre una infiammazione osservando la parte dall'esterno. Mi chiedo il perché del fatto che l'intervento non sia stato risolutivo, e se a tale formazione continua di trombi non si possa porre rimedio. Naturalmente curo con attenzione alimentazione, movimento e bevo acqua necessaria affinché le feci siano normali. Nessuno in famiglia ha di questi problemi. Sono in psicoterapia da qualche anno per predispormi ad accettare il dolore (che però non credo sia solo di natura psicologica..) e per correggere degli aspetti del mio carattere che possono incidere sulla percezione di questo: eccessivi perfezionismo e rigidità, ossessioni.. ma i dottori non mi hanno fatto una diagnosi vera e propria, dicendomi che non soffro di un disturbo di personalità, ma che ho solo tratti di questo e di quello.. Vorrei gentilmente anche sapere da Voi quanto incide la soglia di sopportazione del dolore indicativamente, visto che a detta del chirurgo quello che altri avvertono 5 io lo avverto 100.. è possibile una differenza del genere? Ma come distinguere il dolore prettamente somatico da quello psicologico? Secondo la Vostra esperienza, dei piccoli trombi, una piccola infiammazione (esternamente la parte sembra pulita, se faccio però un po' di pressione vedo gonfiarsi quell'anello circolare venoso interno alla mucosa di colore rosso vivo/bluastro), e uno spasmo sfinteriale interno di (credo) media entità, possono far sì che la sofferenza arrivi a impedirmi di vivere una vita normale stando seduto o semplicemente passeggiando? Vi sarei molto grato se ognuno di Voi, di indiscussa provata esperienza, dicesse la Sua. Apprezzo molto il Vostro impegno di mettersi a disposizione di persone in difficoltà. Cordiali saluti.
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Gentile signore
tutto ciò che dice corrisponde al vero e pertanto non è semplice fornirle una risposta.
Il bruciore nella regione anale potrebbe dipendere dai disturbi della sua colonna cui faceva riferimento già nelle sue precedenti richieste, ma potrebbe dipendere anche dalle conseguenze dell'intervento effettuato, anche se non ci fornisce indicazioni sulla tecnica praticata (Longo ?). Sarebbe interessante sapere anche cosa, e se, è cambiato rispetto a prima dell'intervento.
Per quanto riguarda la soglia di sopportazione del dolore
posso dire che è estremamente soggettiva e varia notevolmente da individuo ad individuo.
La sua tendenza al perfezionismo e rigidità magari possono attrarre la sua attenzione su un disturbo che per altre persone potrebbe essere trascurabile, ma che invece lei non accetta in quanto tale arrivando a studiare minuziosamente anche "...quell'anello circolare venoso interno alla mucosa di colore rosso vivo/bluastro" e focalizzando la attenzione sulla sua presenza e necessità di risoluzione.
Probabilmente, qualora questa fosse la diagnosi, alla luce di un mancato riscontro patologico da parte del chirurgo, il cammino intrapreso con la psicoterapia potrebbe essere quello giusto, per riuscire a trovare il modo di "distrarre la sua attenzione" che rischierebbe di diventare eccessiva.
Cordiali saluti
tutto ciò che dice corrisponde al vero e pertanto non è semplice fornirle una risposta.
Il bruciore nella regione anale potrebbe dipendere dai disturbi della sua colonna cui faceva riferimento già nelle sue precedenti richieste, ma potrebbe dipendere anche dalle conseguenze dell'intervento effettuato, anche se non ci fornisce indicazioni sulla tecnica praticata (Longo ?). Sarebbe interessante sapere anche cosa, e se, è cambiato rispetto a prima dell'intervento.
Per quanto riguarda la soglia di sopportazione del dolore
posso dire che è estremamente soggettiva e varia notevolmente da individuo ad individuo.
La sua tendenza al perfezionismo e rigidità magari possono attrarre la sua attenzione su un disturbo che per altre persone potrebbe essere trascurabile, ma che invece lei non accetta in quanto tale arrivando a studiare minuziosamente anche "...quell'anello circolare venoso interno alla mucosa di colore rosso vivo/bluastro" e focalizzando la attenzione sulla sua presenza e necessità di risoluzione.
Probabilmente, qualora questa fosse la diagnosi, alla luce di un mancato riscontro patologico da parte del chirurgo, il cammino intrapreso con la psicoterapia potrebbe essere quello giusto, per riuscire a trovare il modo di "distrarre la sua attenzione" che rischierebbe di diventare eccessiva.
Cordiali saluti
Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
La ringrazio molto per avermi risposto, ci tengo a precisare che se in qualche post precedente ho fatto riferimento a dei problemi relativi alla colonna vertebrale, ora (e già da un po'..) posso negare con certezza la loro esistenza.. In quel periodo, non è piacevole dirlo, ma fui letteralmente truffato e questo è veramente brutto, mi adoperai poi per fare in modo che altre persone dopo di me non cadessero nella stessa trappola: non ricordo il post con esattezza, ma non avevo né i malleoli che non coincidevano perfettamente, né gli anelli della colonna non allineati in modo da non favorire una postura corretta e magari origine dei miei problemi nella regione anale...a livello fisico non avevo assolutamente nulla! Qualsiasi cosa volesse chierermi in proposito le risponderò anche volentieri, comincia ad essere una storia lunga la mia :)
In riferimento all'intervento posso dirLe di non sapere con esattezza la procedura effettuata dal chirurgo, ma è escluso che sia la Longo, perché egli mi ha riferito di non aver fatto un intervento radicale; comunque, apparentemente a detta Sua l'intervento sarebbe dovuto risultare banale, quando, invece, vista la durata (più di 1h.) è evidente che non lo sia realmente stato...
Posso inoltre dirLe che a periodi mi siedo anche per giornate intere senza lamentarmi, a periodi, invece, sto seduto ma soffrendo veramente molto (come in questo momento in cui le scrivo..), ma da più di 3 anni a questa parte non ci sono ancora stati dei momenti in cui sono arrivato a non avvertire niente
Una cosa non mi è chiara: la soglia di sopportazione del dolore è soggettiva, ma c'è un modo alzarla? Mi rendo conto che ci sono dei fattori come lo sport ecc.. che aiutano molto ad avvertire meno il dolore, quasi fossero degli antidolorifici veri e propri.. A proposito, a poche ore dall'intervento, effettuato in Day Surgery e in anestesia locale, ho dovuto far ricorso a 2 flebo di antidolorifici per avere una attenuazione diciamo del 20%+20% del dolore che mi ha poi (per fortuna) consentito di addormentarmi, è normale ciò? Accanto a me avevo un ragazzo con il Morbo di Chron cui ne era bastata una..boh..
Sì, in conclusione mi rendo conto anche io che la mia attenzione "su quell'anello bluastro..." è esagerata, ma non so come provare a riuscire a cambiare atteggiamento, come dice anche il mio psicoterapeuta, nei confronti del sintomo, dal momento che riempio il più possibile le giornate ed in vari modi, cosa che fino a poco tempo fa, nella depressione più profonda, non facevo nella maniera più impensata.. Il mio psicoterapeuta ipotizza che sia più forte la paura di vivere del dolore che sto avvertendo, nel senso che rimanendo aggrappato a questo sintomo avrei il modo di difendermi da timori infondati, come se costituisse per me uno scudo...come mettere d'accordo, a questo punto, conscio ed inconscio?
La ringrazio molto per avermi risposto, ci tengo a precisare che se in qualche post precedente ho fatto riferimento a dei problemi relativi alla colonna vertebrale, ora (e già da un po'..) posso negare con certezza la loro esistenza.. In quel periodo, non è piacevole dirlo, ma fui letteralmente truffato e questo è veramente brutto, mi adoperai poi per fare in modo che altre persone dopo di me non cadessero nella stessa trappola: non ricordo il post con esattezza, ma non avevo né i malleoli che non coincidevano perfettamente, né gli anelli della colonna non allineati in modo da non favorire una postura corretta e magari origine dei miei problemi nella regione anale...a livello fisico non avevo assolutamente nulla! Qualsiasi cosa volesse chierermi in proposito le risponderò anche volentieri, comincia ad essere una storia lunga la mia :)
In riferimento all'intervento posso dirLe di non sapere con esattezza la procedura effettuata dal chirurgo, ma è escluso che sia la Longo, perché egli mi ha riferito di non aver fatto un intervento radicale; comunque, apparentemente a detta Sua l'intervento sarebbe dovuto risultare banale, quando, invece, vista la durata (più di 1h.) è evidente che non lo sia realmente stato...
Posso inoltre dirLe che a periodi mi siedo anche per giornate intere senza lamentarmi, a periodi, invece, sto seduto ma soffrendo veramente molto (come in questo momento in cui le scrivo..), ma da più di 3 anni a questa parte non ci sono ancora stati dei momenti in cui sono arrivato a non avvertire niente
Una cosa non mi è chiara: la soglia di sopportazione del dolore è soggettiva, ma c'è un modo alzarla? Mi rendo conto che ci sono dei fattori come lo sport ecc.. che aiutano molto ad avvertire meno il dolore, quasi fossero degli antidolorifici veri e propri.. A proposito, a poche ore dall'intervento, effettuato in Day Surgery e in anestesia locale, ho dovuto far ricorso a 2 flebo di antidolorifici per avere una attenuazione diciamo del 20%+20% del dolore che mi ha poi (per fortuna) consentito di addormentarmi, è normale ciò? Accanto a me avevo un ragazzo con il Morbo di Chron cui ne era bastata una..boh..
Sì, in conclusione mi rendo conto anche io che la mia attenzione "su quell'anello bluastro..." è esagerata, ma non so come provare a riuscire a cambiare atteggiamento, come dice anche il mio psicoterapeuta, nei confronti del sintomo, dal momento che riempio il più possibile le giornate ed in vari modi, cosa che fino a poco tempo fa, nella depressione più profonda, non facevo nella maniera più impensata.. Il mio psicoterapeuta ipotizza che sia più forte la paura di vivere del dolore che sto avvertendo, nel senso che rimanendo aggrappato a questo sintomo avrei il modo di difendermi da timori infondati, come se costituisse per me uno scudo...come mettere d'accordo, a questo punto, conscio ed inconscio?
[#3]
Gentile signore
rimango molto affascinato dalla sua precisa ed attenta disamina, nonchè dalle ipotesi del suo psicoterapeuta su cui potrei concordare in linea teorica. Infatti se gli accertamenti chirurgici non hanno evidenziato alterazioni o complicanze probabilmente l'aspetto prevalente della sua sintomatologia va ricercato nella soglia di sopportazione e nei timori infondati.
Per quanto riguarda il mettere d'accordo conscio ed inconscio, penso di esserle di aiuto di più riconoscendo i limiti della mia specializzazione anzichè avventurarmi in valutazioni e congetture personali che rischierebbero di generare ancor di più confusione.
Quindi, un po' a malincuore, le consiglio di seguire le indicazioni del suo psicoterapeuta.
Cordiali saluti
rimango molto affascinato dalla sua precisa ed attenta disamina, nonchè dalle ipotesi del suo psicoterapeuta su cui potrei concordare in linea teorica. Infatti se gli accertamenti chirurgici non hanno evidenziato alterazioni o complicanze probabilmente l'aspetto prevalente della sua sintomatologia va ricercato nella soglia di sopportazione e nei timori infondati.
Per quanto riguarda il mettere d'accordo conscio ed inconscio, penso di esserle di aiuto di più riconoscendo i limiti della mia specializzazione anzichè avventurarmi in valutazioni e congetture personali che rischierebbero di generare ancor di più confusione.
Quindi, un po' a malincuore, le consiglio di seguire le indicazioni del suo psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.9k visite dal 21/02/2010.
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