Complicazioni post intervento milligan morgan

buoangiorno
ho 41 anni e scrivo per avere delle info sul mio problema
e magari qualche utile consiglio
premetto che mai in passato ho sofferto di dolori simili….e che cmq ho
praticato molto motociclismo e che faccio un lavoro sedentario...mi trovo
seduto circa 8 ore al gg
Tutto è iniziato più di un anno fa quando ho iniziato ad accusare dolori
anali tenesmo e perdite di sangue…
Sono stato da 3 proctologi ed 1 urologo…che nell’ordine mi hanno
diagnosticato ragade anale ed emorroidi interne di 2° grado… l’ultimo invece
mi ha trovato la prostata leggermente ipertrofica ed infiammata…al riguardo ho effettuato esami ematici e ecg transrettale …tutto sommato a detta del
mediconella norma.
Dopo aver provato senza successo varie terapie farmacologiche si è deciso
per l’intervento, eseguito il 7/11/08 metodo milligan morgan…
dopo l’intervento, il chirurgo mi ha detto che la ragade era quasi guarita
spontaneamente e che mq ha dovuto asportare tutto il pacchetto emorroidario molto infiammato ed anche un polipo.
Ne è seguito un decorso post operatorio molto doloroso ho dovuto assumere
toradol per 20 gg mattina e sera e considerato che dopo un mese avevo
ancora forti dolori sono stato visitato di nuovo dal medico, che mi ha trovato una stenosi anale..curata con dilatan e luan…
Attualmente ho dei problemi ad andare di corpo, dopo l’evacuazione provo
dolore e continuo ad avvertire la sensazione di non averla completata…non
sopporto più i pantaloni e soprattutto ho forti dolori ai glutei ed alla
zona perineale…il tutto accompagnato da una forte contrazione lombosacrale.
Non so più come uscirne….non riesco a stare seduto e sto iniziando a
provare un forte disagio…al punto di assumere spesso antinfiammatori ed anche degli ansiolitici…che alleviano soltanto il disturbo…
ho eseguito colonscopia, ecg transrettale, Rmn lombosacrale, manometria
anorettale e ECG transrettale con sonda rotativa a360°
a parte l' ipertono rilevato alla manometria i risultati sono nella norma
in questi giorni ho effettuato l'ennesima rettoscopia dal chirurgo che mi ha operato e che mi ha confermato e riscontrato una vistosa fibrosi cicatriziale rilevata anche alla ECG transerettale ed in effetti durante la visita la zona era molto dolente al tatto.
mi ha detto che l'unica soluzione attuale da adottare è la sfinteretomia in modo che lo sfintere possa riacquistare l'elasticità che adesso è compromessa dalla cicatrice.
io vorrei risolvere questa situazione perchè la mia vita è peggiorata notevolmente ma l'idea di subire un altro intervento non mi piace affatto.
in base alla vs esperienza vi chiedo se quanto prospettatomi ha un valido riscontro o se è preferibile chiedere un ulteriore consulto.
grazie a tutti per l'attenzione
[#1]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

mi risulta poco chiaro, come sia presente una vistosa fibrosi e che questa poi si rifletta su un ipertono sfinteriale. sembrerebbero due problemi.

prima dell'intervento chirurgico di sfinterotomia, che consiste nella sezione parziale dello sfintere, esistono dei presidi che io attuerei per cercare di non eseguire l'intervento.

quello che le sto consigliando però potrebbe non essere indicato se non ci fossero dei presupposti.

sono necessariamente molto vago per ovvi motivi ma anche per il mezzo che stiamo utilizzando.

mi tenga informato

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
Utente
Utente
grazie per la risposta dottore
la fibrosi cicatriziale è stata riscontrata anche dalla ECG transrettale a 360°
il chirurgo mi ha detto che la zona asportata era molto vasta e si è formata una cicatrice molto marcata che occupa quasi metà del perimetro anale.
questo comportorebbe uno spasmo muscolare continuo che mi provoca dolore.
in effetti il fastidio che accuso è molto più accentuato in prossimità dell'evacuazione.
neanche io vorrei eseguire l'intervento anche perchè sò che se non eseguito correttamente potrebbe portare all'incontinenza.
lei mi parla di usare presidi alternativi qualora ce ne siano i presupposti,sarebbe così gentile di dirmi di cosa si tratta ??
grazie
saluti
[#3]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

esistono dei dilatatori anali che si acquistano in farmacia.

ma l'indicazione a questi presidi dovrebbero essere prescritti dal medico curante, dopo una visita accurata.

cordiali saluti