Forti emmorroidi trombizzate
Salve,
ho 52 anni e ho sofferto sempre di emorroidi e da parecchi anni erano sempre fuori e mi provocavano sol del bruciore ma una settimana fa sono peggiorate, non posso quasi camminare e né sedermi, mi bruciano tantissimo e fanno molto male, su consiglio del medico ho preso Arvenum 500 6 pastiglie i primi giorni ma non mi hanno fatto niente e mettevo la pomata proctolyn che lo stesso non mi faceva niente, allora sono andato da un proctologo il quale mi ha fatto la diagnosi di emorroidi esterne trombizzate e mi ha detto che sicuramente mi devo operare ma che prima si devono sfiammare e mi ha ordinato una scatola di 10 punture prisma mesoglicano 30mg fa farne 2 al giorno assieme e la pomata Benuscler, ho fatto tutte le 10 punture ma non sto trovando nessun giovamento e neanche dalla pomata, allorae mi ha detto di continuare con mesoglicano prisma in compresse 2 al giorno e 1 compressa di seractil antifiammatorio, ma non ho nessun miglioramento.
Sto malissimo dal dolore e passo le notti in bianco, ho capito che mi devo opererae e a tale proposito chiesto se è meglio il metodo Longo’o il metodo THD, in quale dei due si risolve il problema e i tempi di recupero sono immediati?, ho sentito che già il giorno dopo uno sta già meglio.
Ma nel frattempo io come faccio a lenire il dolore e il fastidio? Non esistono delle cure che leniscano il dolore, visto che sono passati 8 giorni e non ho trovato nessun giovamento?
Esiste una pomata da lenire il bruciore? Insomma se ora non posso operarmi vorrei almeno lenire il dolore e il bruciore.
Grazie per le eventuali risposte.
ho 52 anni e ho sofferto sempre di emorroidi e da parecchi anni erano sempre fuori e mi provocavano sol del bruciore ma una settimana fa sono peggiorate, non posso quasi camminare e né sedermi, mi bruciano tantissimo e fanno molto male, su consiglio del medico ho preso Arvenum 500 6 pastiglie i primi giorni ma non mi hanno fatto niente e mettevo la pomata proctolyn che lo stesso non mi faceva niente, allora sono andato da un proctologo il quale mi ha fatto la diagnosi di emorroidi esterne trombizzate e mi ha detto che sicuramente mi devo operare ma che prima si devono sfiammare e mi ha ordinato una scatola di 10 punture prisma mesoglicano 30mg fa farne 2 al giorno assieme e la pomata Benuscler, ho fatto tutte le 10 punture ma non sto trovando nessun giovamento e neanche dalla pomata, allorae mi ha detto di continuare con mesoglicano prisma in compresse 2 al giorno e 1 compressa di seractil antifiammatorio, ma non ho nessun miglioramento.
Sto malissimo dal dolore e passo le notti in bianco, ho capito che mi devo opererae e a tale proposito chiesto se è meglio il metodo Longo’o il metodo THD, in quale dei due si risolve il problema e i tempi di recupero sono immediati?, ho sentito che già il giorno dopo uno sta già meglio.
Ma nel frattempo io come faccio a lenire il dolore e il fastidio? Non esistono delle cure che leniscano il dolore, visto che sono passati 8 giorni e non ho trovato nessun giovamento?
Esiste una pomata da lenire il bruciore? Insomma se ora non posso operarmi vorrei almeno lenire il dolore e il bruciore.
Grazie per le eventuali risposte.
[#1]
La trombosi emorroidaria è una delle complicanze della malattia emorroidaria che in questo caso mi pare di capire sia trascurata da anni.
La trombosi solitamente va incisa e drenata se provoca importante sintomatologia dolorosa, succ. si penserà all'intervento chirurgico.
Le tecniche chirurgiche per la cura della malattia emorroidaria sono molteplici e nel suo caso sono proponibili al termine dell'attacco acuto in pratica a paziente guarito in assenza di fatti flogistici .
La migliore tecnica è quella che meglio cura la malattia nel tempo, a volte una tecnica poco invasiva (Longo, Laser, THD etcc) non è sempre la scelta migliore nel tempo.
Per il dolore passi ad un antiinfiammatorio tipo Brufen , Aulin etcc.
MI tenga aggiornato
La trombosi solitamente va incisa e drenata se provoca importante sintomatologia dolorosa, succ. si penserà all'intervento chirurgico.
Le tecniche chirurgiche per la cura della malattia emorroidaria sono molteplici e nel suo caso sono proponibili al termine dell'attacco acuto in pratica a paziente guarito in assenza di fatti flogistici .
La migliore tecnica è quella che meglio cura la malattia nel tempo, a volte una tecnica poco invasiva (Longo, Laser, THD etcc) non è sempre la scelta migliore nel tempo.
Per il dolore passi ad un antiinfiammatorio tipo Brufen , Aulin etcc.
MI tenga aggiornato
Dr. Giacomo Sarzo
Unità Chirurgia Colon-Proctologica
Università Degli Studi di Padova
www.colon.it - +39 049 776888
[#2]
In effetti le crisi emorroidarie acute possono essere estremamente dolorose, motivo in piu' per prevenirle se possibile.
Una volta risolto l' episodio acuto sarà possibile pensare ad una terapia definitiva secondo le indicaizoni del collega che la visita.
Tra le due tecniche che indica, la prolassectomia secondo Longo viene eseguita da piu' anni, quindi i risultati sono piu' valutabili e pare garantire un trattamento piu' 'radicale' al prezzo di una minima percentuale di possibili complicanze, con la seconda l' esperienza è piu' recente (due anni) secondo la nuova tecnica modificata e appare efficace in situazioni non molto avanzata col vantaggio di una modestissima possibilità di complicanze.
L' esperienza del collega che la visiterà influenza molto la scelta tra le tecniche.
Nel frattempo, le indicazioni date appaiono condivisibili, eventualmente si puo' affiancare un analagesico secondo le indicazioni del suo medico. Auguri!
Una volta risolto l' episodio acuto sarà possibile pensare ad una terapia definitiva secondo le indicaizoni del collega che la visita.
Tra le due tecniche che indica, la prolassectomia secondo Longo viene eseguita da piu' anni, quindi i risultati sono piu' valutabili e pare garantire un trattamento piu' 'radicale' al prezzo di una minima percentuale di possibili complicanze, con la seconda l' esperienza è piu' recente (due anni) secondo la nuova tecnica modificata e appare efficace in situazioni non molto avanzata col vantaggio di una modestissima possibilità di complicanze.
L' esperienza del collega che la visiterà influenza molto la scelta tra le tecniche.
Nel frattempo, le indicazioni date appaiono condivisibili, eventualmente si puo' affiancare un analagesico secondo le indicazioni del suo medico. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#3]
Gentile Utente
La complicanza trombotica può essere trattata chirurgicamente,anche in prima istanza,come giustamente scrive il collega Sarzo.
Quindi, visto lo scarso risultato della terapia medica, non prima di una rivalutazione della sua situazione locale, potrebbe essere utile procedere ad una incisione e "svuotamento" dei noduli emorroidari trombizzati.
In merito alla sua richiesta di chiarimenti sulla tecnica da adottare, posso dirle senza ombra di dubbio, che la prolassectomia ed emorroidopessi di Longo incontra un più vasto consenso, specialmente nel suo caso:
(ho sofferto sempre di emorroidi e da parecchi anni erano sempre fuori)
Il tutto parte dalla patogenesi del prolasso emorroidario, come è ben chiaro: non esiste prolasso emorroidario e malattia emorroidaria(congestione, trombosi, dolore, sanguinamento,etc.)senza la presenza di un prolasso rettale interno.
E'il prolasso rettale interno il responsabile che ha permesso lo scivolamento verso il basso ed all'esterno del tessuto emorroidario e la comparsa della sintomatologia.
Quindi è verso di questo tessuto rettale che va indirizzato l'atto chirurgico(prolassectomia sec Longo)
Il limite delle altre tecniche, nello specifico la THD, è quello di non tener presente questo indiscusso concetto patogenetico.
La THD ,anche con le ultime modifiche apportate, come le faceva osservare il collega Favara, dove si esegue una legatura dei vasi emorroidari ed una "plicatura" endoanale del tessuto emorroidario, può avere una certa utilità negli stadi "iniziali" di malattia emorroidaria.
Raffazzonare troppo tessuto emorroidario prolassato, senza resecare il prolasso rettale, è causa di una sicura recidiva, inoltre, se non già presente, potrebbe creare una Sindrome da ostruita defecazione.
La complicanza trombotica può essere trattata chirurgicamente,anche in prima istanza,come giustamente scrive il collega Sarzo.
Quindi, visto lo scarso risultato della terapia medica, non prima di una rivalutazione della sua situazione locale, potrebbe essere utile procedere ad una incisione e "svuotamento" dei noduli emorroidari trombizzati.
In merito alla sua richiesta di chiarimenti sulla tecnica da adottare, posso dirle senza ombra di dubbio, che la prolassectomia ed emorroidopessi di Longo incontra un più vasto consenso, specialmente nel suo caso:
(ho sofferto sempre di emorroidi e da parecchi anni erano sempre fuori)
Il tutto parte dalla patogenesi del prolasso emorroidario, come è ben chiaro: non esiste prolasso emorroidario e malattia emorroidaria(congestione, trombosi, dolore, sanguinamento,etc.)senza la presenza di un prolasso rettale interno.
E'il prolasso rettale interno il responsabile che ha permesso lo scivolamento verso il basso ed all'esterno del tessuto emorroidario e la comparsa della sintomatologia.
Quindi è verso di questo tessuto rettale che va indirizzato l'atto chirurgico(prolassectomia sec Longo)
Il limite delle altre tecniche, nello specifico la THD, è quello di non tener presente questo indiscusso concetto patogenetico.
La THD ,anche con le ultime modifiche apportate, come le faceva osservare il collega Favara, dove si esegue una legatura dei vasi emorroidari ed una "plicatura" endoanale del tessuto emorroidario, può avere una certa utilità negli stadi "iniziali" di malattia emorroidaria.
Raffazzonare troppo tessuto emorroidario prolassato, senza resecare il prolasso rettale, è causa di una sicura recidiva, inoltre, se non già presente, potrebbe creare una Sindrome da ostruita defecazione.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 45.5k visite dal 17/11/2009.
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