Ascesso perianale indolore

Ho scoperto casualmente di avere una piccola tumefazione sottocutanea (5 mm) nella regione perianale, che l’ecografia ha rivelato essere finemente corpuscolata, con vascolarizzazione periferica, senza tramite fistolico.
Indolore se non si va a premerlo.
Come potrebbe evolvere se non mi sottoponessi all’intervento dí incisione?
Grazie
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
Prima di una incisione va valutata la possibilità di ottenere un "riassorbimento" con una terapia medica e
l' esecuzione di una ecoendoanale 3D o una RM per valutare i rapporti che, questa infiammazione, ha con gli sfinteri
Cordiali saluti.

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Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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Dottore, grazie mille per la confortante risposta. In effetti, temo moltissimo di dovermi sottoporre all’intervento, anche perché non ho mai avuto febbre o dolore. Devo però aggiungere che ho già fatto la terapia antibiotica (cefixoral) ed il minuscolo bozzetto è sempre lì. Secondo lei l’esito favorevole di una RM potrebbe consentirmi di restare con questo ascesso senza doverlo rimuovere?
La ringrazio.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
La RM, come la ecoendoanale servirà a chiarire se tale infiammazione ha origine dal ano/retto o è semplicemente un processo infiammatorio del sottocutaneo, questi due processi infiammatori hanno decorsi ed evoluzioni differenti.
La necessità di una incisione dipende dalle dimensioni della raccolta purulenta e dalla
sintomatologia associata.
Va eseguita una visita proctologica.

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Certo dottore, la visita proctologia è la prima cosa che ho fatto. A seguito dell’anoscopia il proctologo ha appurato cha l’ascesso e’ altra cosa rispetto ad un discorso emorroidario, poiché esso è esterno. Mi è stata prescritta l’ecografia (non endoscopica) che ha chiarito la natura corpuscolata della tumefazione di 5,2 mm. Alla visita di controllo mi è stato riferito che, visto l’insuccesso della terapia antibiotica, sarebbe necessario un intervento chirurgico atto aprelevare l’intera capsula. Tutto ciò senza ulteriori indagini. Da qui il mio dubbio. Basta una visita ed una ecografia esterna per decidere di operare, oppure no?
Sempre grazie per la Sua preziosa utilità.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
Probabilmente quella piccola raccolta ascessuale è stata valutata, visto che si parla di "capsula", come un problema cutaneo e non proctologico.
A distanza non ho elementi per poter contraddire diagnosi ed indicazione.
Prego.

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Si è cosi. Grazie Infinite.
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Dottore, un’ultima cosa: posso chiederle che tipo di risonanza devo farmi prescrivere dal medico di base per accertare di che tipo di tumefazione si tratta? Vorrei sapere anche se andrà fatta con o senza contrasto. Mi scuso del disturbo.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
La Rm come
l' ecoendoanale serve per lo studio degli ascessi e fistole perianali, nel suo caso, se il proctologo ha chiarito che questo ascesso è un problema cutaneo e non proctologico, è inutile eseguire questi esami.
Se ha dubbi sulla diagnosi andrebbe eseguita una nuova visita proctologica.

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Esattamente. Volevo farmi prescrivere prima la RM dal medico di base e poi effettuare una nuova visita. Chiedevo solo quale tipo di RM farmi prescrivere per l’ascesso anale. Trattasi di RM PELVI? Con o senza contrasto?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
Tramite questo sito non facciamo prescrizioni.
Indichiamo solo quali esami sono necessari per chiarire alcune patologie.
La RM pelvica perineale con contrasto, per lo studio degli ascessi e le fistole perianali, è
l' esame da eseguire per i casi, accertati di ascesso perianale.
Esame che va richiesto dallo specialista di riferimento con specifica indicazione.
Questi esami vanno richiesti a ragione veduta e solo quando lo specialista lo ritiene opportuno.
Le dico questo per farle capire che il curante non farà nessuna prescrizione se non richiesta dallo specialista.

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Chiarissimo. Grazie mille.
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Dottore la ringrazio se potrà chiarirmi un ultimo dubbio. Sono comunque in procinto di effettuare la Rm (domani).
Questa tumefazione che ho da almeno un mese, ma potrebbe essere molto di più perché l’ho scoperta casualmente, e’ assolutamente indolore e non causa febbre, brividi, ne’ alcun altro sintomo. Può essere lo stesso un ascesso? Lo chiedo perché in genere quando c’è pus c’è infezione, e si sente anche dolore. Grazie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
Non sembrerebbe un ascesso.
Con la RM chiarirà.

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Dottore grazie.
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Dottore, mi dia un consiglio su come procedere, la prego. Ho fiducia in Lei.
(RM) In corrispondenza del tratto distale del canale anale, tra le ore 7 e le ore 8, si documenta la presenza di orifizio interno di tramite fistoloso superficiale che appare decorrere postero-caudalmente in fossa ischio-anale destra con orifizio esterno a livello della linea interglutea destra.
Il suddetto tragitto presenta diametro massimo di circa 4 mm con pareti iperemiche e caratterizzate da vivace potenziamento post somministrazione di MdC e a contenuto fluido-corpuscolato. Non si documentano aree di alterato segnale a carico dell'apparato sfinteriale in presenza di rapporto di stretta contiguità del suddetto tragitto con una la branca destra del muscolo sfintere esterno.
Nodulia linfonodale reattiva in sede inguinale bilaterale. In via collaterale si documenta modico ispessimento parietale in corrispondenza dell'ampolla rettale meritevole di correlazione al dato clinico. Si rimanda allo specialista di riferimento per la correlazione clinica e il monitoraggio clinico-strumentale a distanza.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
Non è un ascesso, non è una neoformazione "capsulata" ma è una fistola attiva, con un tragitto fistoloso con pareti ancora infiammate e ripiena di secrezioni.
Andrà trattata chirurgicamente dopo una risoluzione
dell' intensa attività infiammatoria ancora presente.
Prego.

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Buongiorno Dottore, secondo Lei questa RM è compatibile con la situazione di fatto, ovvero nessun orifizio esterno visibile e nessun fastidio o sintomo? Inoltre, a Suo parere, quale intervento sarebbe più adatto per la mia patologia? Non so come ringraziarla..
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
A distanza non posso aggiungere altro, solo controllando i fotogrammi della RM e con una visita diretta le potrei dare conferma ed indicarle il tipo di intervento adatto al caso.
Prego

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Grazie. Gentilissimo.
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Buongiorno dottore, approfitto della sua pazienza per chiarire un dubbio: questo canale non è ancora aperto in nessuna delle due estremità (ne sono certo). Come mai la RM parla di orifizi? Forse col termine orifizio si intendono le estremità di tale canale, che però non è ancora sfociato ne’ all’interno del retto, ne’ sulla cute in regione perianale? Grazie grazie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 14.3k 394
"si documenta la presenza di orifizio interno di tramite fistoloso superficiale"

"con orifizio esterno a livello della linea interglutea destra"

Questo è quello che dice la RM!
Sì! è possibile che il tragitto fistoloso sia giunto, senza aprirsi, nelle sede dove lei riferiva la piccola tumefazione sottocutanea (5 mm), questo anche per quello interno.
Per questi motivi le dicevo che è necessaria una visita diretta, visita per chiarire alcuni aspetti della sua fistola e per una programmazione terapeutica.
Prego.

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Buongiorno dottore, sono rimasto sorpreso (e sgomento) anch’io nel leggere il referto. Perché suppongo che tali aperture determinino infezioni o comunque fuoriuscita di materiale, ed ho fatto le opportune prove... Per questo dicevo che sono certo che il tutto sia ancora interno alla cute. In ogni caso, giovedì ho un altra visita e la terrò aggiornata. Infinite grazie.
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Allora dottore, intanto come sta? Ad un secondo consulto mi e’ stato proposto l’intervento con il laser per chiudere questo canale dall’interno del canale anale. Il primo chirurgo proponeva un’incisione dall’esterno con il
Bisturi. Il fatto dottore è che se io avessi un orifizio interno, come minimo sentirei dolore all’ evacuazione, per non parlare dell’infezione che si creerebbe. Allora le chiedo: quale è l’esame che, prima di andare in sala operatoria, possa chiarire la situazione perfettamente, in modo da poter scegliere l’intervento da fare non a scatola chiusa ? L’ecografia esterna non c’è riuscita, la risonanza a quanto pare non ci è riuscita perché dichiara che io ho un orifizio esterno e uno interno. Ma nessuno li vede. Possibile che io debba arrivare a farmi aprire per capire cosa ho? Grazie
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Non commento le indicazioni che le sono state date.
Con una ecoendoanale 3D, integrandola con quanto descritto dalla RM, potrei fornirle qualche informazione in più.
Prego.

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Buongiorno. Lei mi legge nel pensiero, dottore. Sto per fare l’ecografia transanale con sonda rotante 360 . Vorrei però chiederle, e’ possibile che questo granuloma derivi da un’altra cosa, e non dall’infiammazione della ghiandola interna? Ad esempio da una ragade? Cioè che il pus che sta creando questo condotto, anziché partire dalla ghiandola interna sia partito dalla cute esterna nella regione perianale e si stia dirigendo verso l’interno del canale anale?
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No!
In questo momento sembrerebbe tutto silente, ma se è presente un tragitto fostoloso ed una piccola raccolta
l' eco la evidenzierà.

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Sì dottore, il tragitto fistoloso c’è. Lo dice la RM ed avro’ la riprova a breve con l’eco 3D. Ma non ho capito per quale motivo il chirurgo deve partire dall’orifizio interno e non dall’ascesso perianale, subito oppure quando esso si aprirà spontaneamente sulla cute. Ho letto che soltanto il 50% degli ascessi perianali diventano fistole; non sarebbe più obiettivo quindi far partire la bonifica del tragitto partendo dall’ascesso esterno e proseguendo verso l’interno del canale anale piuttosto che cercare l’orifizio interno con lo specillo a paziente già anestetizzato? Magari questo tragitto che e’ partito dalla cute esterna (perianale) non è ancora arrivato ad aprire un orifizio interno nel canale anale. In quel caso, se l’orifizio non si trova che si fa mentre io sono sotto i ferri? Questo è il mio timore.
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È questo il motivo per il quale le dicevo che è necessaria una visita.
Con la palpazione e
l' osservazione si può capire dove il tragitto fistoloso si è fatto strada, lei ha sempre parlato di piccola tumefazione cutanea, quella è la sede dove termina il tragitto e dove va ricercato.
Raramente, in assenza di intensa attività infiammatoria e secrezione purulenta, si riesce ad individuare il tramite interno.
Attendiamo la risposta ecografica.

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Infatti dirante la visita non l’hanno trovato il punto dove termina. Dalle sue parole intuisco che se la fistola fosse ben definita anche con la palpazione si troverebbe il punto dove c’è l’orifizio interno. Vediamo, speriamo. La informerò sicuramente.
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Caro dottore Risultato eco endoanale: si identifica un tramite fistoloso inter-sfinterico che origina dal CA medio ad ore 10.
Il tramite risulta sottile e raggiunge il sottocute perinale ad ore 10 senza aprirsi a livello cutaneo.
Non segni di flogosi attiva al momento.
Non tramiti collaterali associati
Non cavità ascessuali associate.
(Fistola quiescente). Si consiglia monitoraggio clinico e nel caso di attività flogiatica, fistulectomia . Ammetto di essere confuso. Buona Pasqua dottore.
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Bene!
In assenza di alterazioni cutanee, che segnalano la presenza di un tragitto fistoloso, l'indicazione ad attendere è condivisibile.

Ma rileggendo il suo primo post: Ho scoperto casualmente di avere una piccola tumefazione sottocutanea (5 mm).
Mi chiedo se realmente in quella zona non esiste una piccola alterazione della cute, alterazioni minime che non sfuggono ad occhio esperto, che ci indichi che li è presente la fistola e che li che bisogna cercare, per imperciarla con lo specillo e procedere al trattamento chirurgico.
Ne parli con il proctologo.

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Buondì, dottore. Ho appreso anche che nel caso di fistole semplici, superficiali, intrasfinteriche basse (che coinvolgono in minima parte lo sfintere) quale la mia, il trattamento più adatto sarebbe la classica chirurgia (il taglio) e non il laser, il quale ibfatti presenta un tasso di recidive fino al 30%. La chirurgia tradizionale, appunto, metterebbe al riparo da recidive e nel caso di fistole basse superficiali non presenterebbe alcun rischio di incontinenza. Tutto ciò ovviamente al 99%, poiché in medicina la certezza assoluta non c’è mai. Che ne pensa? Se io non volessi stare con questo tarlo della possibile infezione da un giorno all’altro, ed optassi per operarmi, quale sarebbe secondo il suo parere l’intervento migliore? Mi dia una risposta chiara, la prego.
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Il laser come la Vaaft la riservo per quelle fistole complesse dove, per trattare la fistola, si corrono rischi di ledere gli sfinteri.
La sua, dalla descrizione ecografica, non è una fistola complessa.
Escluderi l' applicazione di tali tecniche.
Una precisa indicazione, come le avevo già scritto, non può precedere l'accertamento con una visita.
Prego.

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Grazie dottore, ha confermato ciò che mi è stato spiegato. Le rinnovo gli auguri di buona Pasqua.
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