Ragade in gravidanza e sfinterotomia post parto: cosa aspettarsi da una seconda gravidanza?
Egregi Dottori,
ho 36 anni e dal 7 mese di gravidanza - poco più di un anno e mezzo fa - ho sofferto di emorroidi (fino a poco dopo oltre il parto, al punto che ero costretta a stringere l’ano con l’illusione di non farle uscire), ma soprattutto, ho sofferto a partire da fine gravidanza di una dolorosissima ragade anale.
Il dolore, scambiato per quello delle emorroidi, durava anche 8 ore al giorno con una piccola pausa di mezz’ora subito dopo l’evacuazione (questa in sé non era mai dolorosa o difficile).
Ho dovuto smettere di allattare a 6 mesi per provare terapie più serie (fallendo).
Feci una prima visita proctologica a circa 40 giorni dal parto (il mio ginecologo sosteneva che durante la gravidanza il mio disturbo fosse fisiologico).
La proctologa che mi visitò però non volle fare un’accurata perlustrazione della zona perché da poco avevo perso i punti della lacerazione da parto; questo ha causato per mesi un trattamento topico con cortisone esclusivamente per emorroidi, senza diagnosticare la ragade.
In agosto 2024, a un anno circa dal parto, sono stata operata con sfinterotomia laterale da un altro proctologo, il cui approccio mi è sembrato da subito superficiale a dire il vero (il suo trattamento si è basato solo sulla visita manuale, mai fatto o prescritto prima dell’intervento alcun tipo di esame), ma ero così disperata, ed era il terzo parere che ascoltavo, che mi sono fidata, anche perché operava in una struttura che mi sembrava affidabile.
Come sto oggi?
Il 70% delle volte l’evacuazione, anche se morbida, anche se non spingo, è dolorosa - mentre prima non lo era - e il dolore ritorna, anche se non intenso come prima.
Vi lascio immaginare che cosa ha significato per un anno dover badare a una neonata, allattarla e poi lavorare nelle fasi in cui lei dormiva, con il dolore che mi martellava la testa...
E qui la mia domanda.
Dicono che ogni gravidanza sia diversa.
Mia figlia quando era nella mia pancia era un terremoto, andavo in bagno anche 3 volte al giorno.
Credo che fosse anche questa, oltre al normale peso (al 9 mese ho messo i canonici 11kg), la causa della ragade.
Cosa devo aspettarmi da una eventuale seconda gravidanza?
Sono terrorizzata.
Esiste una terapia, uno sport, una ginnastica, che potrebbe aiutarmi a scongiurare ciò che ho vissuto?
Vorrei avere l’opportunità di dare un fratello o sorella a mia figlia, ma non a un tale costo.
E avendo subìto la sfinterotomia laterale potrò avere un altro parto spontaneo o è preferibile fare un taglio cesareo?
Oggi non trovo una vera causa scatenante della ragade. Mangio molte fibre, bevo credo abbastanza acqua, forse non 2 litri d’acqua ma le feci sono sempre morbide. Respiro, non spingo.
Aggiungo che non mi è mai stato prescritto l’uso di dilatatori né prima né dopo l’intervento e che di emorroidi saltuariamente soffrivo anche prima della gravidanza... Mentre la ragade si è manifestata solo dalla gravidanza in poi.
Grazie
ho 36 anni e dal 7 mese di gravidanza - poco più di un anno e mezzo fa - ho sofferto di emorroidi (fino a poco dopo oltre il parto, al punto che ero costretta a stringere l’ano con l’illusione di non farle uscire), ma soprattutto, ho sofferto a partire da fine gravidanza di una dolorosissima ragade anale.
Il dolore, scambiato per quello delle emorroidi, durava anche 8 ore al giorno con una piccola pausa di mezz’ora subito dopo l’evacuazione (questa in sé non era mai dolorosa o difficile).
Ho dovuto smettere di allattare a 6 mesi per provare terapie più serie (fallendo).
Feci una prima visita proctologica a circa 40 giorni dal parto (il mio ginecologo sosteneva che durante la gravidanza il mio disturbo fosse fisiologico).
La proctologa che mi visitò però non volle fare un’accurata perlustrazione della zona perché da poco avevo perso i punti della lacerazione da parto; questo ha causato per mesi un trattamento topico con cortisone esclusivamente per emorroidi, senza diagnosticare la ragade.
In agosto 2024, a un anno circa dal parto, sono stata operata con sfinterotomia laterale da un altro proctologo, il cui approccio mi è sembrato da subito superficiale a dire il vero (il suo trattamento si è basato solo sulla visita manuale, mai fatto o prescritto prima dell’intervento alcun tipo di esame), ma ero così disperata, ed era il terzo parere che ascoltavo, che mi sono fidata, anche perché operava in una struttura che mi sembrava affidabile.
Come sto oggi?
Il 70% delle volte l’evacuazione, anche se morbida, anche se non spingo, è dolorosa - mentre prima non lo era - e il dolore ritorna, anche se non intenso come prima.
Vi lascio immaginare che cosa ha significato per un anno dover badare a una neonata, allattarla e poi lavorare nelle fasi in cui lei dormiva, con il dolore che mi martellava la testa...
E qui la mia domanda.
Dicono che ogni gravidanza sia diversa.
Mia figlia quando era nella mia pancia era un terremoto, andavo in bagno anche 3 volte al giorno.
Credo che fosse anche questa, oltre al normale peso (al 9 mese ho messo i canonici 11kg), la causa della ragade.
Cosa devo aspettarmi da una eventuale seconda gravidanza?
Sono terrorizzata.
Esiste una terapia, uno sport, una ginnastica, che potrebbe aiutarmi a scongiurare ciò che ho vissuto?
Vorrei avere l’opportunità di dare un fratello o sorella a mia figlia, ma non a un tale costo.
E avendo subìto la sfinterotomia laterale potrò avere un altro parto spontaneo o è preferibile fare un taglio cesareo?
Oggi non trovo una vera causa scatenante della ragade. Mangio molte fibre, bevo credo abbastanza acqua, forse non 2 litri d’acqua ma le feci sono sempre morbide. Respiro, non spingo.
Aggiungo che non mi è mai stato prescritto l’uso di dilatatori né prima né dopo l’intervento e che di emorroidi saltuariamente soffrivo anche prima della gravidanza... Mentre la ragade si è manifestata solo dalla gravidanza in poi.
Grazie
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Per una ulteriore gravidanza direi che non vi siano controindicazioni, sul tipo di parto la decisione è solo del ginecologo, una riabilitazione del pavimento pelvico con esercizi mirati potrebbe migliorare la sua situazione muscolare. La terapia specifica per la sua problematica invece deve essere impostata solo da un proctologo che la visiterà nuovamente per comprendere la reale causa dei suoi disturbi che ci può stare con ciò che ha avuto e che ancora continua in qualche modo ad esserci dalla sua descrizione.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
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Utente
Gentilissimo Dott. Sforza, La ringrazio moltissimo per il Suo cortese riscontro. Ho pensato a una riabilitazione del pavimento pelvico per rinforzare la muscolatura, non l'ho mai fatta. Mi domando: di chi è competenza impostare questo tipo di percorso terapeutico? Un/un'osteopata? Un'ostetrica? Un medico chirurgo? Sono spaesata al riguardo... Mi domando sempre da che lato debba guardare uno stesso problema. Pensi che sono stata pochi mesi dopo il parto anche da una ostetrica, per approcciare diversamente il problema delle emorroidi e lei mi diede ottimi consigli sulla respirazione per non sforzare (anche se sono sicura che per me non è mai stato lo sforzo il problema, non ho mai sofferto di stitichezza neanche in gravidanza, come le dicevo, avevo semmai il problema opposto). Grazie ancora per il suggerimento. Attendo fiduciosa un Suo riscontro
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Nel suo caso il trattamento può esserle consigliato da un ginecologo, un fisiatra o da un proctologo.
Poi il trattamento specifico sarebbe solitamente un fisioterapista ad occuparsene inizialmente, anche perché poi molti esercizi con il tempo lei sarà in grado di farli autonomamente a domicilio.
Saluti
Poi il trattamento specifico sarebbe solitamente un fisioterapista ad occuparsene inizialmente, anche perché poi molti esercizi con il tempo lei sarà in grado di farli autonomamente a domicilio.
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 178 visite dal 27/01/2025.
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