Aiuto post-emorroidectomia
Gentili dottori, espongo il mio caso cercando un aiuto per potermi orientare presto verso una nuova visita proctologica diretta.
Ho 32 anni e il 19/09/2024 ho subito un’emorroidectomia a radiofrequenza con l’asportazione di 3 emorroidi esterne di III grado a ore 3, 7 e 11 e anoplastica dei ponti cutaneo-mucosi (?) , operazione che mi ha lasciato con un restringimento anale che mi causa difficoltà e sconforto nella mia vita quotidiana.
Alle dimissioni mi furono prescritti Dilatan piccolo e medio che ho utilizzato completando il ciclo di terapia.
Due diversi specialisti proctologi, tra cui il chirurgo che mi ha operata escludono stenosi.
In effetti il canonico dito esploratore riesce a entrare, tuttavia avverto chiaramente che l’ano è più rigido, meno elastico, che mi occorre maggior sforzo per evacuare, che avverto sensazioni di mancato svuotamento e che anche il calibro delle feci (2, 2, 5 cm) è praticamente dimezzato rispetto a prima dell’intervento, malgrado le mantenga morbide e abbondanti con una dieta serrata ricca di fibre ed acqua (che già seguivo da prima dell’intervento per non aggravare le emorroidi- al tempo le feci erano di dimensioni normali e non riscontravo nessuno dei problemi citati).
Le visite a 2 e 3 mesi dall’intervento non hanno riscontrato ipertono, contratture o altre disfunzionalità; solo dei piccoli esiti di ferite non ancora completamente cicatrizzate che ancora mi creano occasionali fastidi e bruciori di lieve entità con occasionali tracce di sangue (trattate il mese scorso, per un mese, con Emorsan Rag e Levorag come da prescrizione del secondo specialista consultato).
Tuttavia, nonostante la dieta rigorosa, mi è capitato un paio di volte di formare tappi che, seppur di ridotte dimensioni rispetto al normale e in presenza di stimolo, mi hanno costretto a un anomalo sforzo nell’espulsione (rafforzando i miei sospetti che qualcosa non vada come dovrebbe).
Pertanto sto vivendo nella paura che si formino feci dure un po’ più grandi e che io non riesca a espellerle, o ragadi/sanguinamenti o addirittura altre emorroidi.
In attesa di prenotare una nuova visita, pongo cortesemente queste domande:
1) Esclusa la stenosi serrata dalle visite precedenti, è possibile valutare in modo obiettivo l’entità e la criticità effettive del mio restringimento, tramite una visita diretta, o con strumentazione o esami dedicati?
Se sì, quali?
2) È possibile che nel tempo si ripristini la normale elasticità dell’ano, con conseguente ripristino, anche nel medio termine, dell’occasionale espulsione di feci anche più dure e più grandi senza difficoltà particolari?
3) In ogni caso, si potrebbe definire con lo specialista una terapia per migliorare, anche in tempi medio-lunghi, l’elasticità dell’ano e riportarlo in condizioni simili a prima dell’intervento?4) Che cosa significa anoplastica dei ponti cutaneo-mucosi? Il mio chirurgo non mi ha dato spiegazioni.
Ringrazio di cuore per l'attenzione, augurandovi una buona giornata.
Ho 32 anni e il 19/09/2024 ho subito un’emorroidectomia a radiofrequenza con l’asportazione di 3 emorroidi esterne di III grado a ore 3, 7 e 11 e anoplastica dei ponti cutaneo-mucosi (?) , operazione che mi ha lasciato con un restringimento anale che mi causa difficoltà e sconforto nella mia vita quotidiana.
Alle dimissioni mi furono prescritti Dilatan piccolo e medio che ho utilizzato completando il ciclo di terapia.
Due diversi specialisti proctologi, tra cui il chirurgo che mi ha operata escludono stenosi.
In effetti il canonico dito esploratore riesce a entrare, tuttavia avverto chiaramente che l’ano è più rigido, meno elastico, che mi occorre maggior sforzo per evacuare, che avverto sensazioni di mancato svuotamento e che anche il calibro delle feci (2, 2, 5 cm) è praticamente dimezzato rispetto a prima dell’intervento, malgrado le mantenga morbide e abbondanti con una dieta serrata ricca di fibre ed acqua (che già seguivo da prima dell’intervento per non aggravare le emorroidi- al tempo le feci erano di dimensioni normali e non riscontravo nessuno dei problemi citati).
Le visite a 2 e 3 mesi dall’intervento non hanno riscontrato ipertono, contratture o altre disfunzionalità; solo dei piccoli esiti di ferite non ancora completamente cicatrizzate che ancora mi creano occasionali fastidi e bruciori di lieve entità con occasionali tracce di sangue (trattate il mese scorso, per un mese, con Emorsan Rag e Levorag come da prescrizione del secondo specialista consultato).
Tuttavia, nonostante la dieta rigorosa, mi è capitato un paio di volte di formare tappi che, seppur di ridotte dimensioni rispetto al normale e in presenza di stimolo, mi hanno costretto a un anomalo sforzo nell’espulsione (rafforzando i miei sospetti che qualcosa non vada come dovrebbe).
Pertanto sto vivendo nella paura che si formino feci dure un po’ più grandi e che io non riesca a espellerle, o ragadi/sanguinamenti o addirittura altre emorroidi.
In attesa di prenotare una nuova visita, pongo cortesemente queste domande:
1) Esclusa la stenosi serrata dalle visite precedenti, è possibile valutare in modo obiettivo l’entità e la criticità effettive del mio restringimento, tramite una visita diretta, o con strumentazione o esami dedicati?
Se sì, quali?
2) È possibile che nel tempo si ripristini la normale elasticità dell’ano, con conseguente ripristino, anche nel medio termine, dell’occasionale espulsione di feci anche più dure e più grandi senza difficoltà particolari?
3) In ogni caso, si potrebbe definire con lo specialista una terapia per migliorare, anche in tempi medio-lunghi, l’elasticità dell’ano e riportarlo in condizioni simili a prima dell’intervento?4) Che cosa significa anoplastica dei ponti cutaneo-mucosi? Il mio chirurgo non mi ha dato spiegazioni.
Ringrazio di cuore per l'attenzione, augurandovi una buona giornata.
[#1]
1) È stata esclusa la stenosi serrata, ma non una stenosi; la riduzione del calibro potrà essere valutata con una visita e con
l' ausilio dei dilatatori che ne indicheranno il calibro in mm.
2) Probabilmente sì, la visita diretta servirà anche per fare queste previsioni.
3) Dipende da che tipo di stenosi e dalla compromissione del tessuto.
4)L' anoplastica è una riparazione delle ferite con l' utilizzo di lembi mucosi o cutanei.
Cordiali saluti.
l' ausilio dei dilatatori che ne indicheranno il calibro in mm.
2) Probabilmente sì, la visita diretta servirà anche per fare queste previsioni.
3) Dipende da che tipo di stenosi e dalla compromissione del tessuto.
4)L' anoplastica è una riparazione delle ferite con l' utilizzo di lembi mucosi o cutanei.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Gentile Dr. D’Oriano, grazie mille per la sua cortese e veloce risposta.
Mi scusi se approfitto ancora del suo tempo.
Devo chiedere esplicitamente, durante la prossima visita, del desiderio di valutare il calibro in mm della stenosi?
Tramite quest'operazione è possibile valutare anche la compromissione del tessuto?
I due specialisti che mi hanno visitata, nonostante abbia esposto loro i miei dubbi, si sono limitati all’esplorazione rettale. Da lì derivano i miei dubbi e la necessità di arrivare più preparata a una prossima visita.
Nel fortuito caso di feci dure, le conseguenze possono essere gravi?
Grazie mille, cordiali saluti.
Mi scusi se approfitto ancora del suo tempo.
Devo chiedere esplicitamente, durante la prossima visita, del desiderio di valutare il calibro in mm della stenosi?
Tramite quest'operazione è possibile valutare anche la compromissione del tessuto?
I due specialisti che mi hanno visitata, nonostante abbia esposto loro i miei dubbi, si sono limitati all’esplorazione rettale. Da lì derivano i miei dubbi e la necessità di arrivare più preparata a una prossima visita.
Nel fortuito caso di feci dure, le conseguenze possono essere gravi?
Grazie mille, cordiali saluti.
[#3]
Gravi no! Ma si potrebbero verificare delle lacerazioni.
Prego.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#4]
Utente
Grazie ancora, dr. D’Oriano.
Mi scusi tanto, faccio ancora una domanda (sono molto preoccupata...) quest’anoplastica può aver avuto un ruolo nel compromettere l’elasticità? Che applicazione ha nell’operazione di emorroidectomia che mi è stata effettuata, sapendo che solitamente si utilizza per le ragadi?
Immagino che a distanza possa essere difficile rispondere, ma magari può darmi un suo parere, un'ipotesi...
Grazie mille e scusi ancora.
Mi scusi tanto, faccio ancora una domanda (sono molto preoccupata...) quest’anoplastica può aver avuto un ruolo nel compromettere l’elasticità? Che applicazione ha nell’operazione di emorroidectomia che mi è stata effettuata, sapendo che solitamente si utilizza per le ragadi?
Immagino che a distanza possa essere difficile rispondere, ma magari può darmi un suo parere, un'ipotesi...
Grazie mille e scusi ancora.
[#5]
Purtroppo gli interventi di emorroidectomia, anche quelli eseguiti con bisturi a radiofrequenza, spesso rimuovono troppo tessuto anocutaneo lasciando poco tessuto(ponti cutaneo- mucosi) da permettere una cicatrizzazione che non crei stenosi anale;
probabilmente il collega è ricorso ad una anoplastica quando si è accorto che le ferite, senza ponti cutaneo- mucosi, avrebbero potuto creare stenosi.
Sul risultato o meno di questo accorgimento ne dovrebbe parlare con chi ha eseguito
l' intervento.
Le mie sono solo supposizioni.
Prego.
probabilmente il collega è ricorso ad una anoplastica quando si è accorto che le ferite, senza ponti cutaneo- mucosi, avrebbero potuto creare stenosi.
Sul risultato o meno di questo accorgimento ne dovrebbe parlare con chi ha eseguito
l' intervento.
Le mie sono solo supposizioni.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#6]
Utente
Grazie dottore, per la gentile spiegazione. Prenoterò il prima possibile una visita con chi mi ha operato sperando che, stavolta, voglia rispondere in modo più esaustivo alle mie domande e preoccupazioni.
Visto che sono da sempre soggetta a stipsi a meno di non vivere in maniera estremamente controllata (dieta, abitudini) l’idea di passare il resto della vita con questo impedimento purtroppo è molto gravosa per me e rappresenta un calo della libertà e qualità di vita molto rilevante...
Se le sue suppozioni fossero corrette, è verosimile pensare che questa situazione sia ormai irreversibile?
Oppure esiste qualche modo di intervenire per 'allargare’ ulteriormente o per ripristinare un po’ di elasticità in più?
Attualmente il diametro delle feci non sembra poter superare i 2, 2,5 cm...
Grazie mille dottore.
Visto che sono da sempre soggetta a stipsi a meno di non vivere in maniera estremamente controllata (dieta, abitudini) l’idea di passare il resto della vita con questo impedimento purtroppo è molto gravosa per me e rappresenta un calo della libertà e qualità di vita molto rilevante...
Se le sue suppozioni fossero corrette, è verosimile pensare che questa situazione sia ormai irreversibile?
Oppure esiste qualche modo di intervenire per 'allargare’ ulteriormente o per ripristinare un po’ di elasticità in più?
Attualmente il diametro delle feci non sembra poter superare i 2, 2,5 cm...
Grazie mille dottore.
[#7]
Dovrei visitarla e solo dopo una precisa valutazione del suo problema potrei confermarle la irreversibilità o meno della stenosi ed indicarle la soluzione più appropriata.
A distanza non posso aggiungere altro.
A distanza non posso aggiungere altro.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 138 visite dal 02/01/2025.
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