Dolore acuto anale, persistente e diffuso
Buonasera dottore, mi scusi se la disturbo sempre.
Da mesi, dopo crisi emorroidaria (legatura emorroidi e iniezioni sclerosanti, emorroidi rientrate) persiste un dolore acuto e diffuso al quale si è aggiunto un fastidio dolore insopportabile dopo colonscopia e introduzione nuova cura (Bacoflene).
La defecografia diceva: "Vescica in sede a riposo e lievemente prolassante sotto sforzo (I grado).
Modesta la variazione dell’angolo retto-anale in contrazione volontaria.
In ponzamento si osserva dinamica evacuativa con parziale sincrono rilasciamento sfinteriale anale, ma scarso residuo baritato in ampolla.
Nelle fasi dinamiche evacuative si osserva sfiancamento ampollare con rettocele anteriore di circa 2, 6 cm, a stretto colletto e con sottostante lieve circolare sfiancamento ampollare, senza invaginazione retto-ampollare ne procidenza anale di prolasso mucoso anale per scivolamento.
Non apprezzabile enterocele incidente sulla dinamica evacuativa".
Poiché molte volte dopo la defecazione sento come se non mi fossi scaricata del tutto, come se ci fosse lì qualcosa, un fastidio che diventa insopportabile, non mi permette neppure di stare seduta, mi chiedo se è dovuto alle feci che restano in ampolla.
Durante la defecografia, il dottore mi continuava a urlare "spinga forte, faccia uscire il liquido", così spingevo forte e quasi avevo paura di fare uscire le emorroidi.
Mentre a casa, quando vado in bagno, non spingo come durante l'esame, perché ho paura di peggiorare il pavimento pelvico che è già discendente, e per questo motivo mi sorge il dubbio che le feci non escano del tutto, che restino nell'ampolla o nel rettocele e siano quel fastidio dolore che sento.
Volevo chiederle se è possibile (la proctologa e la fisioterapista dicono di no, ma dopo aver defecato, varie volte sono entrata con il dito fin dove riuscivo e ho sentito dei cumuli che, staccandoli e facendoli uscire, ho constatato essere residui o pezzi di feci) o è un discorso di nervi, come dice la fisioterapista.
La stessa, inoltre, mi ha risposto che all'inizio poteva essere la contrattura, ma dopo averci lavorato e constatando che il puborettale va in avanti e poi torna indietro, non crede sia dovuto a questo ed è concorde con il terapista del dolore che ha sostituito il Bacoflene indicato dal neurologo con il Lyrica che prendevo prima.
Può dirmi se il rettocele o le feci che rimangono in ampolla possono "sentirsi" ed essere il fastidio che percepisco?
Non riesco più a stare seduta e anche in piedi sento sempre quel fastidio.
Inoltre, capita spesso che salga un dolore misto a bruciore forte, persistente, diffuso che non si allevia con nessun antidolorifico (ricorda il dolore che sentivo alle gambe da ragazza e che mi dicevano essere il dolore della crescita).
Scusi per il disturbo, ma non so più cosa pensare, sono mesi e non è vivibile.
Il terapista del dolore mi ha prenotato un'iniezione tra i gangli impari.
La ringrazio per il suo aiuto.
Da mesi, dopo crisi emorroidaria (legatura emorroidi e iniezioni sclerosanti, emorroidi rientrate) persiste un dolore acuto e diffuso al quale si è aggiunto un fastidio dolore insopportabile dopo colonscopia e introduzione nuova cura (Bacoflene).
La defecografia diceva: "Vescica in sede a riposo e lievemente prolassante sotto sforzo (I grado).
Modesta la variazione dell’angolo retto-anale in contrazione volontaria.
In ponzamento si osserva dinamica evacuativa con parziale sincrono rilasciamento sfinteriale anale, ma scarso residuo baritato in ampolla.
Nelle fasi dinamiche evacuative si osserva sfiancamento ampollare con rettocele anteriore di circa 2, 6 cm, a stretto colletto e con sottostante lieve circolare sfiancamento ampollare, senza invaginazione retto-ampollare ne procidenza anale di prolasso mucoso anale per scivolamento.
Non apprezzabile enterocele incidente sulla dinamica evacuativa".
Poiché molte volte dopo la defecazione sento come se non mi fossi scaricata del tutto, come se ci fosse lì qualcosa, un fastidio che diventa insopportabile, non mi permette neppure di stare seduta, mi chiedo se è dovuto alle feci che restano in ampolla.
Durante la defecografia, il dottore mi continuava a urlare "spinga forte, faccia uscire il liquido", così spingevo forte e quasi avevo paura di fare uscire le emorroidi.
Mentre a casa, quando vado in bagno, non spingo come durante l'esame, perché ho paura di peggiorare il pavimento pelvico che è già discendente, e per questo motivo mi sorge il dubbio che le feci non escano del tutto, che restino nell'ampolla o nel rettocele e siano quel fastidio dolore che sento.
Volevo chiederle se è possibile (la proctologa e la fisioterapista dicono di no, ma dopo aver defecato, varie volte sono entrata con il dito fin dove riuscivo e ho sentito dei cumuli che, staccandoli e facendoli uscire, ho constatato essere residui o pezzi di feci) o è un discorso di nervi, come dice la fisioterapista.
La stessa, inoltre, mi ha risposto che all'inizio poteva essere la contrattura, ma dopo averci lavorato e constatando che il puborettale va in avanti e poi torna indietro, non crede sia dovuto a questo ed è concorde con il terapista del dolore che ha sostituito il Bacoflene indicato dal neurologo con il Lyrica che prendevo prima.
Può dirmi se il rettocele o le feci che rimangono in ampolla possono "sentirsi" ed essere il fastidio che percepisco?
Non riesco più a stare seduta e anche in piedi sento sempre quel fastidio.
Inoltre, capita spesso che salga un dolore misto a bruciore forte, persistente, diffuso che non si allevia con nessun antidolorifico (ricorda il dolore che sentivo alle gambe da ragazza e che mi dicevano essere il dolore della crescita).
Scusi per il disturbo, ma non so più cosa pensare, sono mesi e non è vivibile.
Il terapista del dolore mi ha prenotato un'iniezione tra i gangli impari.
La ringrazio per il suo aiuto.
[#1]
E la risonanza, che attendevamo, che dice?
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
È in programma per il 22 novembre. Quando pronta, la aggiorno.
Oggi, dopo la defecazione (ho avuto difficoltà a fare uscire le feci, ho dovuto spingere), sentivo l'ano teso, contratto, e questo fastidio è diventato un dolore forte. Stare seduta è impossibile e devo abbassare i pantaloni perché, se appoggiano, aumentano il dolore.
La fisioterapista aveva detto che la contrazione non c'entrava più, che il puborettale si avvicinava al pube e ritornava indietro senza problemi, ma la sensazione e il dolore che sento oggi mi fanno dubitare.
Da martedì ho interrotto il Bacoflene per ritornare al Lyrica, su decisione del terapista del dolore perché non riteneva idoneo, ma questa tensione, durezza come quasi contrattura il Lyrica può curare? Forse potrebbe essere utile un integratore che rilassa i muscoli? All'inizio prendevo rivotril.
Scusi dottore per il disturbo, ma non riesco più a sopportare questo dolore. Le scrivo dopo la risonanza?
Grazie per il suo aiuto.
È in programma per il 22 novembre. Quando pronta, la aggiorno.
Oggi, dopo la defecazione (ho avuto difficoltà a fare uscire le feci, ho dovuto spingere), sentivo l'ano teso, contratto, e questo fastidio è diventato un dolore forte. Stare seduta è impossibile e devo abbassare i pantaloni perché, se appoggiano, aumentano il dolore.
La fisioterapista aveva detto che la contrazione non c'entrava più, che il puborettale si avvicinava al pube e ritornava indietro senza problemi, ma la sensazione e il dolore che sento oggi mi fanno dubitare.
Da martedì ho interrotto il Bacoflene per ritornare al Lyrica, su decisione del terapista del dolore perché non riteneva idoneo, ma questa tensione, durezza come quasi contrattura il Lyrica può curare? Forse potrebbe essere utile un integratore che rilassa i muscoli? All'inizio prendevo rivotril.
Scusi dottore per il disturbo, ma non riesco più a sopportare questo dolore. Le scrivo dopo la risonanza?
Grazie per il suo aiuto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 138 visite dal 02/11/2024.
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