Adenoma cancerizzato: risultato biopsia e prossimi passi
Gentili,
volevo chiedere un aiuto per capire il da farsi relativamente al risultato ricevuto della biopsia di un polipo intestinale a seguito di colonscopia a cui si è sottoposta mia madre, 63 anni, in ottima salute, con familiarità da cancro al colon (mia nonna - sua madre - deceduta a quasi 90 anni a causa della patologia).
Sotto la biopsia:
Polipo con peduncolo introflesso del diametro massimo di 2cm
Si seziona lungo l'asse maggiore
Materiale processato in toto
Diagnosi
Adenocarcinoma moderatamente differenziato (G2) infiltrante l'asse stromale con superamento della muscolaris mucosae, insorto su adenoma villoso con displasia di altro grado (30% dell'adenoma)
Caratteri isto-prognostici:
Rapporto carcinoma/adenoma: 2% carcinoma, 98% adenoma
distanza minima della neoplasia dal margine di resezione: 0, 5 mm
Estensione locale e microstaging: la neoplasia supera la muscolaris mucosae e invade la tonaca sottomucosa
profondità d'infiltrazione: 1mm
livello secondo Kikuki: 1mm
livello secondo Haggit: non valutabile
Budding tumorale di alto grado: assente
Invasione linfatica: assente
Invasione perineureale: assente
Invasione vascolare-ematica: assente
pTNM/AJCC (v.
8) pT1 secondo il TNM ottava edizione
L'endoscopista ha ritenuto opportuno farsi valutare urgentemente dal chirurgo.
Abbiamo appuntamento sabato mattina a Careggi, Firenze, con un chirurgo specializzato in questo tipo di neoplasie.
Ho fatto delle ricerche relativamente al risultato è mi sembra che, pur sempre trattandosi di tumore, sia una situazione con buona prognosi viste le caratteristiche istologiche sopra riportate.
Vorrei capire se è giusto eventualmente intervenire chirurgicamente (mia madre sarebbe disposta a farlo) visti i margini positivi (<1mm), che da linee guida vengono considerate come fattore di rischio, e se non c'è invece rischio di overtreatment e di dover affrontare conseguenze spiacevoli di un intervento che comunque presenta possibili complicazioni, anche severe.
Da alcune ricerche mediche disponibili online in lingua inglese, non sembra più molto rilevante, dal punto di vista prognostico, il margine di resezione (qui il link:https://www.mdpi.com/2072-6694/15/13/3511) ma, ripeto, sono solo una persona che si è messa a studiare questa biopsia e ha cercato di comprendere i vari parametri per farmi un'idea il più possibile precisa sul da farsi.
Non faccio il medico, quindi sono qui a chiedere a voi cosa ne pensate.
Cordialmente
volevo chiedere un aiuto per capire il da farsi relativamente al risultato ricevuto della biopsia di un polipo intestinale a seguito di colonscopia a cui si è sottoposta mia madre, 63 anni, in ottima salute, con familiarità da cancro al colon (mia nonna - sua madre - deceduta a quasi 90 anni a causa della patologia).
Sotto la biopsia:
Polipo con peduncolo introflesso del diametro massimo di 2cm
Si seziona lungo l'asse maggiore
Materiale processato in toto
Diagnosi
Adenocarcinoma moderatamente differenziato (G2) infiltrante l'asse stromale con superamento della muscolaris mucosae, insorto su adenoma villoso con displasia di altro grado (30% dell'adenoma)
Caratteri isto-prognostici:
Rapporto carcinoma/adenoma: 2% carcinoma, 98% adenoma
distanza minima della neoplasia dal margine di resezione: 0, 5 mm
Estensione locale e microstaging: la neoplasia supera la muscolaris mucosae e invade la tonaca sottomucosa
profondità d'infiltrazione: 1mm
livello secondo Kikuki: 1mm
livello secondo Haggit: non valutabile
Budding tumorale di alto grado: assente
Invasione linfatica: assente
Invasione perineureale: assente
Invasione vascolare-ematica: assente
pTNM/AJCC (v.
8) pT1 secondo il TNM ottava edizione
L'endoscopista ha ritenuto opportuno farsi valutare urgentemente dal chirurgo.
Abbiamo appuntamento sabato mattina a Careggi, Firenze, con un chirurgo specializzato in questo tipo di neoplasie.
Ho fatto delle ricerche relativamente al risultato è mi sembra che, pur sempre trattandosi di tumore, sia una situazione con buona prognosi viste le caratteristiche istologiche sopra riportate.
Vorrei capire se è giusto eventualmente intervenire chirurgicamente (mia madre sarebbe disposta a farlo) visti i margini positivi (<1mm), che da linee guida vengono considerate come fattore di rischio, e se non c'è invece rischio di overtreatment e di dover affrontare conseguenze spiacevoli di un intervento che comunque presenta possibili complicazioni, anche severe.
Da alcune ricerche mediche disponibili online in lingua inglese, non sembra più molto rilevante, dal punto di vista prognostico, il margine di resezione (qui il link:https://www.mdpi.com/2072-6694/15/13/3511) ma, ripeto, sono solo una persona che si è messa a studiare questa biopsia e ha cercato di comprendere i vari parametri per farmi un'idea il più possibile precisa sul da farsi.
Non faccio il medico, quindi sono qui a chiedere a voi cosa ne pensate.
Cordialmente
[#1]
Negli adenomi cancerizzati pT1,"la presenza anche di uno solo dei parametri di rischio indica un alto potenziale metastatico della lesione e costituisce indicazione al trattamento chirurgico". Così recitano le Linee guida dei tumori del colon retto.
Il collega che la visiterà saprà indicarle gli ulteriori esami da eseguire ed il giusto percorso terapeutico.
Cordiali saluti.
Il collega che la visiterà saprà indicarle gli ulteriori esami da eseguire ed il giusto percorso terapeutico.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Le linee guida mi erano chiare, la ringrazio. Confido anche nell’appuntamento che avremo per prendere la decisione migliore. La mia riflessione era piuttosto relativa al numero di casi, secondo le statistiche circa 80%, di casi considerati a rischio elevato che poi nella stragrande maggioranza dei casi si rivelano, fortunatamente, localizzati. Non so che rischio possa costituire in termini tecnici un margine di resezione < 1mm. Era questo che chiedevo. Ovvero: quanto aumenta il rischio in termini statistici?
[#3]
Non si parla di statistiche, ma solo di che cosa fare o non fare.
Capirà che ha distanza non è possibile essere categorici, nel caso specifico di sua madre.
Con il collega che la visiterà, non prima di aver completato la stadiazione, si potranno fare gli opportuni ragionamenti in termini di rischi, benefici e statistiche.
Prego.
Capirà che ha distanza non è possibile essere categorici, nel caso specifico di sua madre.
Con il collega che la visiterà, non prima di aver completato la stadiazione, si potranno fare gli opportuni ragionamenti in termini di rischi, benefici e statistiche.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 04/01/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore del colon retto
Cos'è il tumore del colon retto? Test del sangue occulto, colonscopia e altri esami da fare per la prevenzione. I polipi del colon e le altre cause.